LA VIGILIA DEGLI SPETTRI
- Capitolo 1° -
kei: allora... questo primo cap (finale a parte) è sul noioso...si riscalderà il clima dalla fine di questo cap in poi! spero che leggerete il cap o anche solo la fine...però senza la parte noiosa...dubito che ci capirete qualcosa. voi provate. però sappiate che dal secondo cap sarà tutto molto meglio!
rei:spero che sopravviviate!!
ciaoooooooooooooo!!!
Mi chiamo Erika Maye, ma tutti mi chiamavano Veleno, infatti ora è il mio nome ( Erika è un secondo nome). Sono Americana. Sono alta 178 cm. Ho i capelli neri con riflessi viola lunghi tutta la schiena. Ho la pelle molto pallida (tipo vampiro). Ho gli occhi di uno sconvolgente viola scuro e un naso rigorosamente dritto. Sono ben proporzionata ed ho delle gambe molto lunghe. Il giorno del nome di 2 anni fa (quando avevo 14 anni) decisi che il mio nome sarebbe stato Veleno oltre che Erika…perché? Semplice! La mia matrigna, Bocca di Leone, diceva sempre: “sei veleno per questa famiglia!”. Così ho deciso, da brava stronza quale sono, di mettermi questo nome. Il giorno del nome è un’usanza del posto. Quando una ragazza compie 14 anni può decidere di cambiare nome. Alle ragazze vengono dati nomi di fiori e piante, mentre ai ragazzi di animali e caratteristiche del paesaggio. Molte persone mantengono il loro nome, io invece no!
Vivo nelle Paludi Nere; in un piccolo villaggio di nome Gabbiano. Quando mia madre, Nontidimenticardime (ma che razza di nome è???nd rei >< preferivi campanula???nd kei -_- guarda lasciamo stare che è meglio! Dovevo capirlo dal titolo che razza di stronzata ne sarebbe uscita!nd rei >________________<nd kei), morì dopo aver dato alla luce mia sorella Azalea (ma che sei scema?????? Azalea?? Ma che razza di nome è Azalea??nd rei quello di un fiore rapa! Nd kei). Mio padre dopo la morte della mamma si è risposato con la strega! La mia matrigna si comporta da moglie e mamma modello in presenza di papà, ma quando lui non c’è non facciamo altro che litigare. Le abitazioni, nella palude, sono formate da palafitte: una moltitudine di piattaforme di legno collegate tra loro si allungano sopra un lago oscuro e soffocato dalle alghe, ondeggiante tra enormi alberi di sughero e secche erbose che affiorano dall’acqua grigio-marroncia. A volte le secche, venivano inghiottite dall’acqua, quando questa si alzava fino a raggiungere quasi il livello delle case; a volte invece il lago si abbassa così tanto che è possibile scorrere le sagome scure degli esseri che vi nuotano in attesa di agguantare gli sprovveduti. Qui nelle paludi la vita è una cosa precaria: l’unico terreno veramente solido è quello che ci costruiamo con le nostre mani. Io vivo in una “ capanna” ampia rispetto ad altre, vicino alla sponda del lago. Divido la capanna con mio padre, la mia matrigna e mia sorella Azalea. Abbiamo una piattaforma tutta nostra circondata da una passerella circolare fatta con tavole traballanti ed uno corrimano composto da rami storti. La nostra piattaforma è collegata con la piattaforma vicina da un ponticello a corde. La capanna è composta da 3 camere, una cucina-sala pranzo e un bagno essenziale. Tra poco sarà la vigilia degli spettri. questa sera, per inciso. Ci sarà la luna piena e gli spiriti della palude si mostreranno ai nostri occhi. Noi li dobbiamo attirare in delle gabbiette, servendoci di candele. Quei poveri esserini, poi vengono venduti ad un cacciatore di spettri…li rinchiudono in dei barattoli di latta per poi essere messi in contenitori di carta velina formando così una lampada. Per me è una cosa spregevole! Vorrei vedere loro al posto degli spettri! Personalmente, essere rinchiusa da qualche parte per essere sballottata qui e la, non deve essere molto piacevole…
In questo luogo sperduto c’è un uomo anziano che viaggia molto. Difatti non si vede quasi mai in giro. È un mio grande amico, si chiama Anzai…non ho idea di quale sia il suo nome! Ma dice che questo è il suo cognome. Solo lui ha un cognome qui. Tutte le volte che mi racconta le sue avventure io resto incantata ad immaginare i posti in cui è stato. Una volta gli dissi:
veleno: un giorno mi metterò in viaggio!
Lui rise e mi disse:
anzai: sai veleno? Nelle tue vene scorre il vecchio sangue! Il sangue che avevano gli uomini quando governavano il regno! Quando erano forti e decisi! Prima di diventare dei codardi e rifugiarsi qui!
Anzai ha un sacco di libri! Mi ha insegnato a leggere e da allora mi presta sempre dei libri. Io li leggo in un batter d’occhio. Di fatti ora ne sto leggendo uno…
Bocca di Leone: Erikaaa!!! Perché non fai mai come ti dico???
Perché cosa mi hai detto??
Veleno: io mi chiamo Veleno!!! Capito? V-E-L-E-N-O!!!
Le dico fredda.
B-d-L (bocca di leone): mi rifiuto di chiamarti così!! Più tosto vedi di andare a raccogliere dei funghi! E che siano grandi!!
Lo sanno tutti che io faccio sempre ciò che voglio e che non faccio mai quello che mi viene detto! Una volta provai a fare esattamente ciò che mi veniva detto…-_- è servito sl a incasinarmi il cervello. E poi a me piacciono i funghi piccoli. Comunque vado ugualmente a prendere funghi…quelli piccoli, naturalmente ^^.
Sto tornando a casa con il cesto pieno di piccolissimi funghi. Mentre torno a casa vedo degli stupidi bambini che fissano allegri le loro gabbie agli alberi. Una bambina, mentre fissa la sua gabbia ad un ramo, non si accorge che un serpente sta sonnecchiando esattamente sul ramo superiore a quello dove vi è seduta. Per sua fortuna non è sera. Se così fosse stato, il serpente non avrebbe esitato a mangiarsela!
Entro in casa dopo aver lanciato sguardi assassini a quegli stupidi bambini. Appena varcata la soglia sento bocca di Leone che dice:
te la 6 presa proprio comoda a raccogliere i funghi!
Per sua sfortuna arriva papà ed è costretta a contenersi.
B-d-L: e hai preso i funghi piccoli, come ti avevo chiesto di non fare.
Io la osservo in silenzio con i miei inquietanti occhi viola. Dalla pulsazione della tempia capisco che è adirata, ma si stava trattenendo per via di papà. E Scure (il mio papà) ci guarda come di consueto quando io e Bocca di Leone siamo nella stessa stanza: come uno che sta portando una pila di piatti di porcellana che potrebbero rompersi in qualunque momento
B-d-L: mettili laggiù.
Mi dice, lei, con un sospiro
B-d-L: ora la minestra sarà amara…-
Stavo per andare nella parte sala della cucina quando lei aggiunge:
io ci sto provando ad andare d’accordo con te, Erika, ci provo davvero. Perché devi darti tanto da fare per rendermi la vita difficile?
Allora le rispondo con un tono scazzato: veleno…mi chiamo Veleno.
Si è sempre rifiutata di chiamarmi così ben sapendo perché scelsi questo nome.
Veleno: e non prendertela a male, bocca di Leone. Io mi do tanto da fare per rendere difficile la vita a chiunque.
Entro in cucina e sento Azalea che mi chiama:
Azalea: le-leno, le-leno
Cinguetta felice lei.
CHE CARIINA!!!! ^^ la prendo in braccio decisa a coccolarla per moooooolto tempo. Azalea comincia ad agitarsi per scorazzare sul pavimento e vedo bocca di leone fulminarla con lo sguardo, e poi guardare me, quasi si aspettasse che la lasci cadere…>< non la sopporto! Porto Azalea in camera mia
B-d-L: stai attenta!
Veleno: se riesco a portare un cesto pieno di funghi riesco a portare anche mia sorella!
Ribatto,io, cinica.
Dopo cena vado da Anzai.
-Sono tutti uguali!!- mi lamento io. –il soldato salva la fanciulla e s’innamorano. Il giullare imbroglia il re cattivo con la sua arguzia. Ci sn sempre 3 fratelli o sorelle ed è sempre il più giovane ad avere la meglio, dopo che i primi hanno fallito. Bisogna sempre essere gentili coi mendicanti perché hanno sempre un segreto, mai fidarsi di un unicorno! Se risolvi l’indovinello di qualcuno, succede sempre che questo o si uccide o deve fare quello che dici tu. Sono tutti uguali e tutti ridicoli! Questa non è la vita reale!!- dico io scoglionata
Anzai annuisce saggiamente bevendo il suo tè caldo.
Anzai: naturalmente quella non è la vita vera, a parte quell’accenno agli unicorni: appena ti posano gli occhi addosso ti divorano le budella! (che schifo!!!!!!nd rei mamma mia! >< mi serviva che facessero qualcosa di brutto! E questa è l’unica cosa che mi è venuta in mente!!! Perciò non spaccare! Nd kei) quelle cose li dentro…- dice dando un colpetto ai libri che ho in mano – sono storie semplici. Anche la vita reale è una storia, solo molto più complessa. Anche la vita ha un inizio, una parte centrale ed una fine. Tutti seguiamo le stesse regole, sai…è solo che ce ne sono molte. Tutti abbiamo capitoli e momenti di suspense. Tutti abbiamo il nostro viaggio da fare. Alcuni vanno in lungo e in largo e tornano indietro con le mani vuote; alcuni non vanno da nessuna parte e il loro viaggio li rende più ricchi di tutti. Alcuni racconti hanno una morale e alcuni non hanno alcun senso. Alcuni ti fanno ridere altri ti fanno piangere. Il mondo è una biblioteca ( e questa frase servirà verso la fine della ff. nd kei perché??nd rei perché poi succederà qualcosa che farà fare qualcosa a qualcuno. E questo qualcuno potrebbe poi trovarsi in un qualche posto dove si spiega questa frase. Nd kei @_______________o cosa??? Nd tutti+ rei vedrete…vedrete…nd kei), piccola Veleno, e non capiterà mai di leggere 2 volte lo stesso libro-
Io sbuffo beffarda, anche se adoro sentirlo parlare così. (io no! Mi mette sonno nd kei >< ma se sei tu a scrivere!!nd rei embè? Uno non può scrivere una cosa scaglionante?? È un po’ come fare mate-pallica!nd kei basta, io ci rinuncio!nd rei)
Veleno: che vuoi che abbia da raccontare la gente di Gabbiano? Sono tutti così noiosi e prevedibili, esattamente come queste leggende! Una volta che ne hai lette un po’ le hai lette tutte!-
Anzai: lo pensi davvero?- mi chiede Anzai con la schiena che lanciava scricchiolii come fuochi d’artificio mentre mi si avvicina chinandosi.
Anzai: credo che tu non sappia la metà delle cose che accadono in questo villaggio, perché hai già deciso che non vale la pena leggere oltre la copertina-
Do un’indifferente scrollatine di spalle
Veleno: non mi interessa-
Anzai- bene, allora lascia che ti dica solo questo- conclude lui – ogni storia ha le sue svolte e i suoi colpi di scena, e non si sa mai quando arriverà il prossimo… non dimenticarlo, Veleno.-
-non lo farò- rispondo in tono sarcastico.
Per qualche strano motivo le parole di Anzai mi tornano in mente vado a letto questa sera… papà e bocca di leone sono fuori a guardare gli spettri. Io non sono dell’umore adatto. Mi sento triste. Metto a letto Azalea, mi infilo sotto le coperte e inizio a dormire con un debole e soffuso brusio di risate nelle orecchie, i trilli dei bambini all’inseguimento degli spettri e il lontano tintinnio di un piccolo campanello d’argento. Sembra che quel tintinnio mi voglia accompagnarmi giù, giù nel sonno più profondo: un rumore stranamente poco comune tra quelli della palude. Poi Azalea farfuglia nel sonno ed io apro gli occhi intontita: prima che l’oblio la rapisse, riesco appena a posare il mio amorevole sguardo sulla bambina nella culla.
Io non potevo sapere che quella… sarebbe stata l’ultima volta…
Fine 1 cap.
Kei: era ora! Dal prossimo cap sarà tutto più coinvolgente e meno noioso!
Però ora passiamo alle anticipazioni!
Capitolo 2 : lo spaventapasseri e il changeling.
È l’urlo di bocca di leone a svegliarmi….Azalea è sparita ed al suo posto…un changeling!! Azalea è stata rapita! La troverò la devo riportare a casa! Vedo bocca di leone prendere il changeling. So cosa vuole fare! Ma se lo facesse per Azalea non ci sarebbero speranze!
Tutto è dipeso dal tintinnio di un campanello…ed ora la storia di veleno…ha inizio!
Tutto questo nel prox cap!!!
Kiss kei e rei
forse chiediamo troppo ma...commenti???
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