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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Libri e Film (da libri)
Dalla Serie: Harry Potter
Titolo Fanfic: L`ANGELO RITROVATO
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Avviso: Slash
Autore: chise-devil galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 28/01/2006 23:07:55

è la fic per il compleanno di ayakary, è yaoi ed è una harryxdraco
 
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CAPITOLO UNICO
- Capitolo 1° -

Draco Malfoy era nella biblioteca privata di casa sua.
Indipendentemente da quello che credevano tutti, suo padre in privato lo amava molto come del resto sua madre, erano una famiglia felice solo che tra di loro c'erano molti segreti.
Draco per esempio, ne teneva per se uno grandissimo. Aveva da poco compiuto 17 anni e aveva riacquistato la memoria che aveva perduto quando si era reincarnato in un essere umano. Quello che sapeva di se era poco.

Sapeva che, quando aveva lasciato il cielo, l'aveva fatto perché il suo amore era stato scoperto. A quel tempo, in cielo, esistevano solo due arcangeli che si avvalevano dell'aiuto degli spiriti guida, lui era il protettore del fuoco e dell'aria. Il suo amore, la sua metà, il suo sole era il protettore dell'acqua e della terra invece. Draco aveva il pieno controllo dei suoi poteri, nessuno sapeva di queste sue capacità, anche se a volte si divertiva a fare tiri mancini ai genitori e a fargli piccoli favori come creare un venticello fresco per la madre o un fuocherello per le pozioni del padre. I genitori pensavano fosse solo magia, ormai era al settimo anno nella scuola di magia e stregoneria di Hogwarts, qualcosa avrà imparato si dicevano.
Ricordava che nel cielo, il tabù più grande, era l'amore. Stano ma vero, due angeli non potevano amarsi e la punizione era appunto la reincarnazione in un essere umano senza conservare ricordi. Ma dato che lui era uno degli angeli più importati, era riuscito a contrastare questa condizione, era riuscito ad ottenere un risultato, infatti, fino ai suoi 17 anni senza che nessuno lo potesse scoprire sia prima che dopo, era rimasto un comune essere umano, ma dopo averli compiuti, la sua memoria era tornata e ora lui era più forte grazie all'aiuto della magia umana.

Era nella biblioteca di famiglia per cercare testi attinenti alle leggende di angeli caduti sulla terra. Ricordava di averne letta una poco tempo addietro. Eccola, l'aveva trovata!

"Un angelo, per aver violato il tabù dell'amore in cielo, fu catapultato con violenza tra gli uomini ritenuti creature inferiori e violente. Li conobbe un ragazzo umano che lo aiutò e gli credette quando gli raccontò della sua vita in cielo. L'angelo in questione aveva perso tutti i suoi poteri ma non la sua memoria formidabile capace di ricordarsi secoli interi della vita dell'uomo essendo un angelo osservatore e che quindi osservava la gente dall'alto per riferire a Dio che poi li avrebbe processati per capire se avrebbero dovuto salire ai cancelli del paradiso o scendere tra gli zampilli dei vulcani dell'Inferno. All'angelo, quel ragazzo ricordava molto il suo passato amore, morto per aver posto resistenza. A quell'epoca non erano viste bene le persone che amavano gente dello stesso sesso ma lui, essendo un angelo e essendo che gli angeli non conoscevano la differenza dei sessi e tantomeno il proprio, si innamorò ugualmente si lui. Vissero a lungo nascondendo il loro amore al mondo perché il loro amore non fosse considerato immorale. Morì felice per essere stato amato e per la prima volta in tutta la sua esistenza l'angelo capì che non era la morte la cosa più brutta ma l'ignoranza del sapere."

Draco si asciugò una lacrima solitaria che con cattiveria aveva lasciato i suoi occhi per percorrere le guance diafane. Quella storia gli ricordava molto la sua. Era quasi identica ma, l'unica cosa che cambiava era che il suo amore era ancora vivo. doveva solo trovarlo e raccontargli la verità per risvegliare la coscienza dell'angelo che era in lui. La sua luce era stata colta di sorpresa e non aveva potuto difendersi ne tantomeno provare a invertire le cose.

La voce di suo padre lo riportò alla realtà. Doveva tornare a scuola. Orami le vacanze estive erano terminate.

-Arrivo padre- urlò dalla biblioteca. Rimise a posto il libro e uscì.

-Finalmente sei arrivato, l'hai preparati i bagagli?- il ragazzo annuì -bene, non ci resta che andare.- entrò nella carrozza guidata da cavalli invisibili con al seguito il figlio e stettero in silenzio fino all'arrivo alla stazione di King's Cross dove rimisero la loro maschera di freddezza e si salutarono freddamente.

Draco salì sul treno e si sistemò in uno scompartimento vuoto. Si sedette e guardò il paesaggio che sfrecciava dal finestrino. Erano partiti da dieci minuti, nessuno l'aveva ancora disturbato, le pianure verdeggianti erano stupende inondate di sole e Blaise sfortunatamente non era ancora passato.
Blaise Zabini era il suo migliore amico dai tempi dell'infanzia e voleva assolutamente parlargli di lui.
Proprio in quel momento il moretto Serpeverde entrò nello scompartimento sedendosi davanti al biondino.
-Ciao Draco, nel gufo che mi hai mandato c'era scritto che volevi parlarmi di una casa urgente, ora sono qui dunque, dimmi-
-Blase- lo fissò serio -cosa dicesti se ora ti raccontassi che sono un arcangelo e proteggo il fuoco e l'aria, che amo l'altro arcangelo che governa la terra e la acqua, che ci hanno espulsi dal mondo celeste per esserci amati, che esistiamo solo noi come arcangeli, che non so dove sia lui e che so solo che si trova in questa scuola e nel mio stesso anno?- disse tutto in un fiato.
-Ti risponderei che hai bevuto qualcosa di troppo forte-
-Invece è tutto vero-
Per dargliene una prova, allungò la mano verso di lui a palmo verso l'alto e generò un piccolo falò che si spense subito dopo una forte folata di vento, poi, senza dargli il tempo di reagire fece spuntare dalla sua schiena un paio di ali completamente dorate e lucenti.
Blaise rimase senza fiato...

Nello stesso momento e in un altro scompartimento Harry Potter era solo e ben presto si accorse che stava accadendo uno strano fatto. Come dal nulla il fiore appassito che si trovava in un vasetto sul pogia-vivande della cuccetta era tornato splendido come non mai e il vasetto vuoto in cui si poneva era tornato colmo d'acqua la quale aveva cominciato a danzare al solo pensiero e desiderio di Harry. Spaventatosi uscì frettolosamente da lì e si fiondò nello scompartimento davanti.

Il fato volle che fosse proprio quello di Draco che era ancora in fase "spiegazioni" e che quindi non aveva ancora ritirato le ali. Il bel cacciatore Rosso-Oro vestito si stupì di quella vista e quello Grigio-Verde vestito non di meno, sapeva chi era, erano sei anni che lo torturava senza sosta non si sa per quale motivo, ma in quel momento gli sembrava estremamente attraente.
Anche Harry, non riusciva a spiegarsi per quale motivo, era irrimediabilmente attratto dal biondo ma quelle ali lo spaventarono tanto che un getto d'acqua partì dalle sue mani che involontariamente a lui gli si erano protette dinanzi. Sconvolto a tal punto al bambino-che-era-sopravvissuto, scappò via.
Nello scontro finale contro Voldemort gli era capitato la stessa cosa.

**flash back**
Pioveva a dirotto e Harry stava avendo il suo ultimo duello contro il signore oscuro. Sapeva che lui era l'ultima speranza per l'umanità e che doveva farcela per forza. non poteva mollare o avrebbe decretato la fine del mondo per la gente col cuore puro e l'inizio dell'era eterna della malvagità. Schivò per fortuna un Avada Kedavra che si schiantò contro un povero albero alla sua destra. La lotta si stava facendo dura, tutti gli Auror esistenti al mondo erano accorsi per aiutarli ma anche i mangiamorte fecero lo stesso. La lotta tra di loro era stata ardua e avevano vinto i "buoni" ma erano ridotti male e non lo potevano aiutare. Era ferito ad una gamba ma il sangue non era uscito, neanche una goccia, gli era bastato pensare, sperare che accadesse e quel suo desiderio si era avverato. In quel momento non si mise a chiedersi come possa essere accaduto e aveva continuato a combattere. Poi, quando era in difficoltà l'acqua e la terra erano venute in suo soccorso come a voler salvare il proprio padrone. Un muro di terra si era innalzato davanti a lui mentre tutti i presenti lo fissavano stranito compreso il ragazzo. Voldemort perse la concentrazione, per quanto avesse studiato la magia non gli era mai capitato di leggere di episodi simili, poi un potente getto d'acqua lo spinse indietro e il moretto ripresosi dalla sorpresa non tardò un secondo a lanciare una maledizione senza perdono al signore di tutto ciò che è più oscuro e malvagio. Egli morì così, con Harry ansante e ferito e con gli sguardi del resto delle persone che piangevano, chi per aver perso il padrone chi per la gioia di un'era di felicità che si sarebbe sollevata con quella morte. Dopo pochi mesi tutti i mangiamorte furono catturati e Lucius Malfoy, come Severus Piton d'altronde, furono scagionati sotto testimonianza di Silente che li reclamava come sue spie nelle legioni nemiche.
**fine flash back**

Ora che ci pensava meglio, nello scompartimento era successa la stessa identica cosa. L'acqua era sgorgata al suo solo pensiero e per il fiore gli era bastato chiedersi, nel guardarlo, come fosse stato un tempo. Si fermò. Aveva percorso correndo l'intero treno, se prima si trovava in coda, ora era quasi arrivato in sala macchine! Scuotendo la testa e camminando lentamente ripercorse i suoi passi pensando a quello che aveva visto nello scompartimento di Malfoy. Era certo che lui sapesse. Doveva andare da lui a chiedere spiegazioni tanto più che ora non si odiavano come prima grazie alla sconfitta di Voldemort.

Draco, invece, ancora scioccato guardava la porta dello scompartimento sconcertato. Con una folata di vento asciugò si se che i suoi vestiti.
-Blaise?- il moro si voltò a guardarlo affascinato ancora dalle ali -ho trovato l'altro arcangelo-
Senza che potesse aggiungere altro la porta si aprì nuovamente e ne entrò un trafelato Potter che richiuse la porta e che si sedette davanti a Draco e accanto a Zabini.
-Potter, perché sei qui?- chiese il biondo stizzito senza accorgersi che le sue ali erano ancora spiegate.
-Per sapere. Voglio sapere cosa è successo prima, voglio sapere come fai ad essere già asciutto, voglio sapere che cosa sei e sono sicuro che sai anche cosa sono io. Voglio sapere anche quello- disse con sguardo basso.
-Perché pensi che io lo sappia?-
-Perché le tue ali me lo assicurano- rispose beffardo alzando lo sguardo birichino.
Draco sospirò e guardò Blaise che ancora non aveva capito nulla e quindi si rivolse a lui.
-Lui, è lui. Dovrei spiegarlo e non credo finirà bene, dovrò liberare i suoi poteri che... esploderanno. Ti dispiacerebbe uscire, vorrei mettere una decina di barriere alla cabina o anche di più, un tempo era molto potente e ora non credo sia da meno- il moro serpe annuì e uscì.
I due restanti si osservarono per un po' poi il biondo spezzò quel silenzio.
-Cosa vuoi sapere con esattezza?-
-Voglio sapere chi sei per prima cosa-
-Sono l'arcangelo dimenticato e abbandonato da Dio che governa il fuoco e l'aria ecco il perché delle ali dorate e del fatto che sono già asciutto, ho usato il mio vento-
-Ora dimmi cosa sono- la sua richiesta poteva sembrare dura ma dietro a quelle parole nascondeva una sarta di tristezza, di malinconia che addolcirono molto il biondino e che gli fecero ricordare la timidezza e la malinconia dell'arcangelo che amava.
-Tu sei l'arcangelo che governa l'acqua e la terra, anche tu sei stato dimenticato da Dio per un peccato commesso contro l’oralità ingiusta e perversa del cielo. La tua memoria è stata celata nei meandri più profondi del tuo subconscio di cui gli umani non sanno neanche l'esistenza. Io ho potuto salvarmi grazie alle voci che mi portò il vento che dicevano che volevano catturarci e scaraventarci fuori del paradiso. Non sono riuscito ne ad avvertirti ne a fare qualcosa per te- rispose tristemente ripensando a quel periodo.
-Puoi fare qualcosa per quella mia coscienza?- chiese con la decisione dipinta sul volto.
Il biondino annuì ben consapevole che quella domanda sarebbe arrivata.
Con la sola forza del pensiero, l’intero scompartimento fu avvolto in una barriera di fuoco e vento in modo che chi stesse fuori non potesse entrare e che i poteri risvegliati di Harry non potessero uscire.
Draco pose le sue mani sul capo di Harry e fece entrare il suo subconscio in quello dell'altro, in modo da cercare i ricordi perduti.
Cadde nei ricordi del moro.
Un getto di acqua cristallina contro un uomo vestito di nero. Un corpo che cadeva al di là di un velo che sembrava liquido. Un fiotto di luce verde contro un giovane mago e un corpo che cadeva in un pentolone. I dissennatori che si avvicinano e ti tolgono tutta la speranza di essere felice. Una camera buia che si avvaleva dell’utilizzo della lingua dei serpenti. Una pietra che gli scivolava nella tasca destra. Anni e anni di torture dai Dursley.
Poi si spinse più in profondità. Una schiena non ben definita, sfocata. Una cascata di cappelli dorati e lunghi. Appassionati baci al chiaro di luna con la protezione e la benedizione dei quattro poteri. Finalmente era arrivato al punto della loro cattura.

**17 anni fa nel Regno Celeste**
I due angeli si abbracciavano felici sotto un salice piangente che li avvolgeva dolcemente con i suoi rami leggiadri.
Si scambiavano coccole e effusioni. Baci e abbracci. Parole dolci e battutine. Ormai il loro amore era enorme e fortunatamente nessuno sembrava saper di loro. Purtroppo non sempre le cose vanno come si crede. In pochi attimi furono circondati e separati. Presi alla sprovvista i due non potettero fare nulla e solo l’angelo dorato, che governava gli spiriti più duri e inclini a fare per conto loro riuscì a salvare parte della sua memoria. L’angelo argentato con capelli ala di corvo invece, fu spedito sulla terra e destinato a perdere per sempre la memoria e a vivere tra i dolori della vita, destinato a diventare orfano e a vivere una vita con un grosso fardello sulle spalle.
**oggi**

Draco si staccò ansante. Vedere quelle visioni l’avevano conquassato, non pensava che il suo amore ne avesse passate così tante e non voleva credere di averlo lasciato solo per tutto quel tempo a vedersela da solo.
Il moro riaprì gli occhi lentamente. Ora ricordava tutto e i poteri, assopiti da lungo tempo, volevano uscire fuori a ogni costo. Come se gli esplodessero dalla schiena subito spuntarono un paio di grandi ali argentate coi riflessi della luna. Piume morbide si adagiavano sui sedili per l’uscita improvvisa e Harry si teneva con le mani la schiena per il forte dolore provato. Draco, visto o stato del moro aprì subito la finestra del vagone uscendo per primo dispiegando le grandi ali d’oro. Potter lo seguì in un istante lasciando libere di sgranchirsi le ali d’argento atrofizzate dal troppo riposo. Ora volavano felici insieme nel cielo azzurro. Un attimo dopo furono bagnati da una dolce pioggerella e i fiori del campo sotto di loro sbocciarono in un istante. Mentre succedevano queste cose Harry rideva e piangeva per il sollievo. Mai in tutta la sua vita umana si era sentito così libero e felice, neanche quando cavalcava la sua scopa. Ora guardava il mondo dall’alto e aveva le mani per fare quello che gli pareva, dal salutare gli amici all’abbracciare le persone a lui care.

-Che ne dici di tornare dentro e spiegare un po’ di cose ai nostri compagni?- propose il biondo.
Il moro annuì felice e in poco tempo si ritrovarono nella cabina del treno composti l’uno di fianco all’altro e dopo
Aver chiamato i propri amici si accoccolarono vicini e si mormorarono il loro amore ritrovato.

Sapevano che i loro amici ci avrebbero messo un po’ ad arrivare, erano dalla parte opposta del treno, quindi potevano coccolarsi per un bel po’ senza preoccuparsi d’essere disturbati.

Le mani di Draco scorrevano sotto la stoffa del vestito di Harry sfilando tutti i vestiti mentre quelle del moro facevano lo stesso.
Il biondo accarezzava ogni lembo di pelle, ogni piccola sporgenza, ogni più minuscola piega dalla vita in su e non smetteva di respirare su quella pelle causando dei brividi d’eccitazione lungo la spina dorsale dell’altro.

Harry dal canto suo continuava a gemere ubriaco delle attenzioni dell’angelo e passava le mani sulla sua schiena mente scendevano galeotte sui glutei sodi del biondo, modellavano strizzando e rilasciando quella fascia di muscoli invitante.
Il biondo lo preparò a dovere prima di entrare in lui, lubrificò con un gel al profumo di vaniglia che si diffuse per tutto lo scompartimento e che si aggiunse all’odore di sesso e piacere, che già ci aleggiava dentro.

Lo penetrò dolcemente ma, nonostante le premure, il moro sentì ugualmente un po’ di dolore che andò sfumando grazie alle carezze di Draco verso la sua eccitazione.
Si amarono per poco tempo, ma fu intenso, passionale e piacevole oltre ogni misura.
Tutti e due vennero gemendo il nome dell’altro che fu felice di sentirlo.
Si sistemarono e Draco sospinse fuori dal finestrino l’odore del sesso mentre tutti e due, felici, si adagiavano abbracciati l’uno all’altro compostamente al divanetto, aspettando l’arrivo degli amici.

Blaise, Ron e Hermione entrarono stupiti nello scompartimento. I due erano accoccolati in un modo tenerissimo mentre si tenevano le mani. Nello scompartimento si erano scatenati tutti i vari elementi. L’aria profumava di fresco grazie al vento. L’acqua danzava liberamente grazie al potere di Harry. Scintille di fuoco davano un’atmosfera calda e confortante, grazie a Draco. E fiori e petali volteggiavano nell’aria grazie al potere della terra.
I tre li guardarono con riverenza mentre si sedevano con compostezza sul sedile dinanzi a loro.
-Non avete nulla da dire?- si sbalordì Harry. Per un po’ tutti rimasero in silenzio.
-Harry…- cominciò ‘Mione –tu… lui? Che?- non continuò, non riuscì a continuare.
-Noi siamo gli arcangeli del cielo- cominciò Harry, un po’ per sapere se aveva veramente ricordato tutto, un po’ perché si sentiva in dovere di spiegare –17 anni fa fummo cacciati dal paradiso per esserci amati- così Harry cominciò a spiegare. La spiegazione, con tanto di continue domande da parte dei loro amici continuò a lungo, quasi per tutto il viaggio.
Finita la spiegazione il moretto era sfinito e lo si poteva notare dalla manifestazione dei suoi poteri. L’acqua nell’aria ora aleggiava lentamente e diminuiva sempre di più e i petali erano sempre di meno come i fiori d’altronde.
-Ora riposa mio angelo- gli disse Draco circondandogli la vita con il braccio e attirandolo a se.
Harry era veramente stanco, appena poggiato il capo sul petto del biondo, socchiuse gli occhi, il tempo per salutare i suoi amici e per dar ragione al suo amato che già era nel mondo dei sogni.
I tre amici lasciarono lo scompartimento cercandone uno loro, dove rimasero in silenzio ognuno perso nei propri pensieri.

Ronald Weasley non poteva credere alle sue orecchie ne hai suoi occhi. Il ragazzo che aveva vissuto con lui per tanto tempo, il primo ragazzo che aveva conosciuto a Hogwarts, il primo amico che era entrato a far parte della sua famiglia accettando sia la sua povertà che il suo difficile carattere. Molte volte avevano litigato, altre riso insieme. Sapeva che in Harry c’era qualcosa di straordinario, non solo aveva sconfitto Voldemort, ma era riuscito a catturare tutti i mangiamorte. Aveva un amico straordinario e lo sapeva. Non sapeva però che fosse così straordinario. Si aspettava un potente mago, non un importante angelo!

Hermione Granger invece era felice per Harry. Gli voleva bene. Prima della battaglia contro il signore oscuro, avevano anche provato a mettersi insieme, ma la storia non aveva avuto una buona fine. Harry l’aveva lasciata. Il motivo lei non lo sapeva prima, ma ora lo capiva. L’aveva lasciata perché non poteva stare con una persona che non amava. L’aveva lasciata perché aveva in mente sempre la stessa persona.

Blaise Zabini, invece, non pensava quasi per niente al suo migliore amico visto che lui aveva appreso la notizia già da un po’ di tempo. No, lui non pensava a Draco, lui pensava alla ninfa con cui aveva avuto la fortuna di passare quei minuti. Le gambe lunghe, il corpo sinuoso, la voce soave, le mani gentili, gli occhi dolci, i capelli fluenti. Tutto in lei lo faceva impazzire... eh già, si era proprio innamorato!

Scesero dal treno e s’incamminavano verso il castello. Quello sarebbe stato un anno interessante.
Con le ali nascoste e con le menti unite si avviarono verso le carrozze felici d’aver trovato finalmente un posto nel mondo.

**FINE**

Lo so lo so, è piccolina... ma dato che il compleanno di Aya è oggi non potevo fare da meno... ma non si sa mai se farò il seguito o no, magari proprio per un altro compleanno, chi lo sa.
Per ora voglio solo augurare tanti auguri alla persona che credo mi conosca meglio. Alla persona che mi ha sempre sostenuto, alla persona che mi ha consolato, alla persona che mi ha ascoltato, alla persona che mi ha aiutato, alla persona che mi ha seguito, alla persona che mi è sempre stata vicino in tutte le occasioni e a cui voglio tanto bene!

AUGORI AYA!!! TIRATI SU CON QUESTA CHE SPERO TI Piacerà ANCHE SE NON è TUTTO QUESTO GRAN CAPOLAVORO!!!

 
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