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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Originali (inventate)
Titolo Fanfic: TU COME STAI?
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: mauro-lain-1986 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 26/01/2006 13:24:46 (ultimo inserimento: 19/03/06)

1° capitolo....ispirato da una mia vicina dal viso triste
 
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INIZIO....VITE PARALLELE
- Capitolo 1° -

Avevo aperto gli occhi, e sentivo il rumore delle gocce di pioggia contro i vetri, la luce era spenta e la poca luce che entrava dalla finestra mi faceva vedere la sveglia che segnava le 11.30. Avevo di nuovo fatto tardi ieri sera, e come al solito in casa non c’era nessuno che mi svegliasse, tutti troppo impegnati a lavorare.
Avevo addosso ancora la puzza d’alcool che mi avevano tirato dietro la scorsa notte, avevo un odore terribile, dovevo farmi una doccia.
Sentivo il telefono che squillava dal piano di sotto…a che serve avere un cordless se sta sempre fisso di sotto?
Anche se mi sentivo tutte le ossa rotte dovevo andare per forza a rispondere, sarebbero potuti essere anche loro, telefonano sempre a quest’ora per dirmi che faranno tardi e che devo pensarci io a preparare il pranzo, una routine che non mi piaceva ma che dovevo accettare comunque, dovevo pagare pegno per il benessere che i miei genitori mi avevano procurato, tutti e due pronti a fare carte false per guadagnare rispetto e soldi…ma il rispetto e i soldi per loro erano più importanti di me…
Ero sceso e avevo afferrato il telefono, avevo risposto, ma non immaginavo chi fosse…
Poche parole, e due nomi, quelli dei miei genitori.
Erano morti, incidente stradale, solo questo quella voce mi aveva detto, e io come riposta seppi dire.

->Ah…si, quando ci sarà il funerale?

Quella voce, rimase in silenzio per qualche secondo prima di rispondere, forze non si aspettava una reazione così composta…
Ma sta di fatto che adesso i miei genitori non li avrei mai più rivisti…
Un mio amico, un caro amico mi aveva detto una volta, “quando non scendono neanche più le lacrime e lì che ti sale la rabbia, come sangue tra le vene, falla uscire con un taglio netto”…


*************************************************************************

Avevo aperto gli occhi, e sentivo il rumore delle gocce di pioggia contro i vetri, e le nuvole non facevano passare un solo raggio di luce, e credevo che fossero le 5.00 e stavo per riaddormentarmi quando mia madre mi viene a svegliare

->Assunta svegliati, sono le 7.30

Non mi andava di andare a scuola, ieri sera sono andata a quella festa, ma più che sono andata si dovrebbe dire che mi hanno costretta ad andare, tutti sanno quello che succede in quella scuola e tutti sanno quello che mi succede, e per questo devo dimostrare di essere il più normale possibile.
Gli psicologi dicono che alla mia età si debba cercare di definire la propria personalità ma se venissero dove sto io cambierebbero subito opinione, la fiera delle vanità, io non vado in una scuola…
In due anni le mie compagne sono riuscite a sconvolgere tutto in me e fuori di me, adesso mi vesto come loro, parlo come loro, vado alle loro feste, ma la mia mente e il mio cuore, quelli non sono riuscite a toccarli, ho dentro tanta rabbia che non sò fino a quanto mi sarei potuta tenere dentro, ma per adesso dovevo rimanere impassibile…
Oggi piove quindi tutte metteranno gli stivali e sicuramente i collant e la gonna, ma certo, sono tutte fatte con lo stampo…
Non mi guardo più allo specchio, me ne vergogno, quindi i capelli li aggiusto sempre nello stesso modo da tempo, sempre gli stessi gesti sempre le stesse misure…
Ogni mattina penso che sia un giorno diverso ma credo che oggi l’incanto sia finito, non penso più che oggi sarà diverso, questa mattina penso che questo giorno passi il più in fretta possibile…
Oggi, io dovrò resistere, ma allora perché tu non l’hai fatto? Perché quella mattina non ti sei svegliata…perché hai preso tutte quelle pillole, mi dicevi sempre di rimanere sempre al di fuori di certe storie e proprio tu mi tradisci…mi dicevi “… non piangere perché rovina il trucco e poi tu devi cibarti di quello che loro scartano loro non provano la rabbia che tu hai in corpo….”
 
Continua nel capitolo:


 
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