CAPITOLO UNICO
- Capitolo 1° -
E quando non ci fu più nessuno, cominciò a piovere.
Una goccia dopo l’altra, che bagnavano lentamente il viso. Guardavo in alto. Fu il momento in cui mi risvegliai. Il cielo plumbeo fu la prima cosa che vidi. Le fredde gocce furono come piccole spade di ghiaccio che ferivano il viso ripetutamente quasi per schernirlo. Quasi udivo le loro risate… Ma non mi toccavano. Il cuore era già distrutto. La ferita non poteva rimarginarsi più ormai. La pioggia cominciò a mescolarsi alle lacrime che cominciarono a sconquassarmi e a farmi tremare come mai in vita mia. Mi accorsi di quanto facesse freddo lì… Abbassai lo sguardo e vidi di nuovo quella stupida pietra, dove vi erano incisi i nomi di coloro che il villaggio chiamava eroi… come per assicurarmi che quello che avessi vissuto fino a quel momento non fosse stato solo un sogno, lasciai che lo sguardo scorresse rapidamente la lunga lista di nomi. Da quando Orochimaru era tornato la lista si era veramente allungata. Un senso di colpa pesante quanto quella pietra pervase il mio cuore. Sentivo in parte la responsabilità della morte di quei ninja… ma ecco che arrivai al termine della lista. Chiusi gli occhi per un momento. Immaginai che tutto questo non fosse successo. Niente, nemmeno questo servì a molto… Aprii lentamente gli occhi e lessi di nuovo quel nome. Ormai era inciso anche nel mio cuore. “Naruto Uzumaki”. Naruto… Mi hai lasciato da solo… hai lasciato che vincessero loro! Che senso ha avuto la tua morte?? –è morto da eroe- così dicono tutti.. ma quale eroe? Ebbene ha ucciso Orochimaru, ma qualcun altro prenderà il suo posto! E tutto sarà stato vano! Ma a voi va bene… avete risolto due problemi in un colpo solo! Da un lato la minaccia di Orochimaru.. dall’altro una relazione per voi scomoda… non favoriva di certo la reputazione del villaggio se i suoi due migliori ninja si amavano… ma non avete mai provato a capire… mai… avete finto di capire… e avete cercato di dividerci… -è un bene per entrambi se starete lontani- basta! Silenzio! Per favore… non capite che sto soffrendo? Sono solo… se ne sono andati tutti… -Sasuke, mi dispiace.- non mentite! Non vi dispiace affatto! Dove sei, Naruto? Perché non puoi tornare qui da me? Ti prego, torna… e dimostriamo al mondo ancora una volta che si sbaglia su di noi. Che noi possiamo amarci. Perché devo andare avanti ora? Voglio rimanere per sempre così… voglio che tutto finisca qui insieme a te… Caddi in ginocchio e poi seduto nella terra, ormai fango. Tutti i colori intorno a me non esistevano più. Nulla aveva un colore né poteva emanare calore. Strinsi le ginocchia al petto nascondendovi il viso in mezzo. Volevo tornare ad essere un bambino, sebbene avessi 20 anni. –Sasuke, sei proprio un bambino. Meno male che ero io quello che doveva crescere…- Da dove veniva quella voce? Scattai in piedi e con un riflesso incondizionato presi dal fodero un kunai. Mi vergognavo in quel momento. Non volevo che qualcuno mi vedesse in quello stato. –rinfodera il kunai… non credo mi potresti colpire. Possibile che non riconosci la mia voce? Questa sarà l’ultima volta che ci sentiremo.- Rinfoderai il kunai sbalordito, aprii la bocca per parlare ancora guardandomi intorno, ma non uscì il minimo suono. –non ti preoccupare, sei sotto shock. Ascoltami… un giorno ci rivedremo, ma non ora. Per ora c’è una cosa che devi fare al mio posto. Ciò in cui ho creduto per tutta la mia vita… e per cui ho dato la mia vita. Il villaggio. Forse per te non avrà importanza… ma sarà il modo per riscattarti. Capisci ciò che intendo? Dopo avremo l’eternità davanti a noi. Addio, Sasuke.-
Mi asciugai le lacrime con il dorso della mano e cominciai a camminare per le vie del villaggio. Incrociai lo sguardo di alcuni abitanti. Vi lessi un po’ di timore, ma per lo più c’era curiosità. Alzai lo sguardo verso il palazzo degli Hokage, ormai disabitato, e mi diressi verso il palazzo senza esitazione alcuna. Vidi con la coda dell’occhio alcuni ninja che si radunavano intono a me. Avevano appoggiato tacitamente la mia rivoluzione. Il settimo Hokage era stato scelto.
By Micchan
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