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Categoria: Libri e Film (da libri)
Dalla Serie: Harry Potter
Titolo Fanfic: SOPRAVVIVERE
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: nimphadora galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 24/01/2006 16:52:54

ogni giorno guardava il suo riflesso allo specchio e sapeva di avere un`unica certezza.
 
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UNICO
- Capitolo 1° -

L’oscurità lo avvolgeva completamente.
Il respiro si faceva sempre più pesante.
Urlare… a volte tanto è profondo il dolore che un semplice urlo non può sfogarne tutta la ferocia.
Non restava che attendere pazientemente che arrivasse.

L’ira dentro di lui ribolliva. Qualcosa stava squarciando la sua anima.
Qualcosa che lottava con tutte le sue forze per uscire e… “Distruggere!”.
Quella voce ruggiva. “Liberami!”.
Ma come si può liberare qualcosa di tanto orribile?
Qualcosa priva di umanità, guidata solo da puro istinto omicida?
Come…

I minuti scorrevano veloci.
La notte… il profumo della notte lo chiamava.
Invocava la sua presenza e, presto avrebbe ceduto.
Non poteva. Non aveva la forza di evitarlo.
Era solo un uomo, in fondo. Ed ogni uomo ha le sue debolezze.
Ma ciò che l’opprimeva e ogni notte evitava di farlo assopire, era che la sua debolezza stroncava vite innocenti.

Vivere una vita tormentata, privata di quelle sciocchezze che tanto riempiono l’esistenza degli uomini equivaleva a costringersi alla solitudine.
Per quanto ancora avrebbe resistito?
Per quanto ancora sarebbe riuscito a “sopravvivere”?
Perché la sua non era vita.
No.
La sua era un eterno tormento senza fine. Un tunnel senza uscita in cui era stato costretto a forza.
Un continuo vorticare e altalenare tra normalità e… non era mai riuscito a definire con esattezza quello stato.
Cercava di non pensare. Ma come si può?
Come si possono allontanare quegli spettri che la notte ti vengono a cercare. Li senti. Si avvicinano. Ti alitano sul collo. Ti ricordano chi sei. Ti rammentano che non sei come gli altri. Che sei diverso.
Che niente e nessuno ti accetterà. Mai.
E per te la vita è finita. Non ci sono più giorni. Ore. Minuti. Secondi.
Non c’è più gioia.
Il sole non sorge più.
Ti senti relegato ai margini della società. Evitato come la peste.
Sei solo un capro espiatorio su cui caricare tutte le colpe.
Perché?
Perché è comodo. Perché sei solo. Sei debole. Indifeso.
Perché vogliono farti del male?
Vogliono ferirti, aizzarti contro la vita che ti è stata concessa. Contro quest’esistenza, che è un dono.
Così le ferite fisiche passano in secondo piano perché coperte dalle ferite che le parole, gli sguardi ti infieriscono.
E non puoi far altro che struggerti al sol pensiero di quello che ti stai perdendo.
Continui a vivere sperando in quello a cui tutti rifiutano anche solo di pensare. L’unica speranza che ti rimane, che ti fa alzare dal letto il mattino,è la morte. Arriva per tutti. Indistintamente.

Essere quello che era una condanna.
Ibrido.
Ecco come veniva chiamato. Ogni giorno scontava una pena per una colpa che non aveva commesso.
Ogni giorno guardava il suo riflesso allo specchio e sapeva di avere un'unica certezza.
“Io sono Remus Lupin. Io non ho bisogno di nessuno”.

 
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