LA LUCE DEL MIO SOLE - Capitolo 1° -
La luce del mio Sole
Apro gli occhi. Non sento nulla, ma intorno a me della gente parla. Sento una voce. Cerco con lo sguardo qualcosa, qualcuno che emetta una tale, soave musica. Tra file e file d’ombre camminanti brillano due occhi azzurri come il cielo. Un sorriso illumina la notte. Fini labbra rosse pronunciano più volte il mio nome tra un dolce sorriso e un battito di ciglia. Una pelle candida spezza l’oscurità della massa d’ombra. Mi avvicino. Qualcosa mi taglia, sembra un vento spinato, un labirinto di rovi. Lei allunga le mani. Riesco a scorgere folti capelli castani attraversati da un flebile riflesso d’ambra. Non riesco a capire, non sento nulla se non la sua voce. Sto piangendo. Un fiume di lacrime si mescola a sangue scarlatto che fuoriesce da profonde ferite. Corro, corro più veloce che posso verso lei, tento di raggiungerla, grido qualcosa, il suo nome.
Un filo di vento…
Un’ombra…
Il profumo dei papaveri trasportato da un battito d’ali di Morfeo…
Apro gli occhi. Sto piangendo tra le calde coperte del mio letto vuoto. Non c’è sangue sul mio corpo ma sento bruciare una profonda ferita, incandescente più dell’oro fuso, più del fuoco stesso… Una ferita invisibile, nel profondo del cuore, accanto al ricordo del mio unico Sole ormai perduto nell’ombra.
"Angelo santo, stammi vicino. Dammi la
mano perchè io son piccino. Se tu mi
guidi con il tuo sorriso andremo
insieme in paradiso..."
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