CAPUNICP
- Capitolo 1° -
Sono stufa, stanca di nascondermi, d sfuggire agli sguardi di amici e parenti….ma so che non potrà mai essere diversamente. Vorrei potermi sfogare con qualcuno e raccontare il perché faccio quel che faccio, ma non posso. Se mostrassi loro il mio segreto mi disprezzerebbero e mi allontanerebbero…oppure con sguardo pieno di pietà mi darebbero della pazza additandomi….
Quindi caro lettore ignaro ho deciso d confessate a te il mio dolore, non mi conosci e quindi potrai solo giudicare le parole scarabocchiate su questo foglio di quaderno abbandonato nel parco,ma non chi le ha scritte.
Ora che mi trovo la pagina bianca davanti agli occhi non so proprio da dove iniziare…speravo sarebbe stato facile parlartene,invece… Infondo è la cosa che desidero di più….Credo che inconsciamente io voglia essere aiutata, sai? Ma codarda quale sono non avrò mai il coraggio di chiedere apertamente aiuto a qualcuno.
Non stai capendo nulla di ciò che sto farneticando, vero?
Bhe..capisco…ma ho paura ha mettere tutto nero su bianco…
Sono una ragazza mediocre,nulla di speciale…una di quelle che passa inosservata tra la folla e che non combinerà mai nulla d’eccezionale nella sua vita.
Cammino con il capo chino per la strada desiderando solamente di poter sparire dalla faccia della terra o comunque poter diventare invisibile agli occhi altri in modo da non dover in continuazione sopportare lo sguardo di scherno che mi viene lanciato…
Sono stata tradita da quella che consideravo la mia migliore amica e da quel giorno nulla è più andato per il verso giusto….da brava codarda quale sono però non ho avuto la forza di reagire e mi sono lasciata possedere dal dolore e dalla rabbia. Ho sperato che queste trovassero abbastanza posto dentro di me per potervi restare in eterno, ma non è stato così! Anche il mio animo è, come me, del tutto inutile e non ha saputo contenerli…
Stavo marcendo dentro e ogni minimo sguardo o parola mi feriva come mille aghi. Non potevo permettermi di mostrarmi debole agli altri, non volevo che capissero quanto mi i loro scherzi ed i loro insulti mi ferissero…
E così …bhe, come tutti ho trovato un modo per sentirmi meglio e poter allontanare quella soffocante sensazione che mi opprimeva il petto e che mi faceva crescere la nausea.
Mi ricordo ancora la sensazione di pace e tranquillità che ho provato la prima volta che ho sfogato il mio dolore. Mentre mi accanivo con il taglierino sul mio braccio avevo, per la prima volta,la mente completamente libera dalle preoccupazioni…ogni nuovo taglio k si apriva sulla mia pelle bianca portava via un po’ delle mie paure e delle mie angosce…calmandomi sempre più…sempre più.. finché, con il braccio rosso e coperto di escoriazioni spariva del tutto, lasciandomi solo una sensazione d’innaturale calma e pace….
Ti faccio schifo? Si?!
Non preoccuparti,anche per me è lo stesso….mi disprezzo,ma questa mia debolezza mi rende forte, mi da il coraggio per affrontare a testa ala il mondo perché so, che quando ce ne saràbisogno,potrò attingere al mio dolore e ritrovare il coraggio d rialzare lo sguardo.
Non guardare il foglio in quel modo, non sono anormale o pazza….sono solo una impaurita che ha bisogno di una spalla su cui piangere che nessuno le porge.
Il mondo mi fa paura ma non ho il coraggio di farla finita…Ti avevo detto che ero una codarda,no?
O forse, infondo, continuo a sperare che qualcuno si accorga di me e del mio dolore nascosto e mi offra la sua mano….
Bhe….ora è meglio che tu vada, avrai di meglio da fare che ascoltare i miei stupidi problemi…
Il mio nome? No, non ha importanza, potrei essere chiunque in questa grande città dove nessuno guarda in faccia nessuno…potrei essere tua sorella, la tua migliore amica, la tua ragazza o anche tua figlia…
Ti lascio, grazie per avermi ascoltata…
….mi sento molto meglio…
….Grazie.
Ho scritto questa fic in mezz’ora, di getto, dopo aver letto il primo numero di Life…
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