FAYE
- Capitolo 1° -
Faye era seduta sul divano del salotto della Bebop. Era silenziosa, molto più del solito. Aveva finalmente ricordato il suo passato, ma.. ma a che serviva? Tanto per lei non c’era più nessuno: non c’era una casa alla quale tornare, non c’era qualcuno ad aspettarla sulla soglia di casa che l’avrebbe accolta con un abbraccio ogni giorno. Non ci sarebbe stato nessuno che le avrebbe detto: “bentornata Faye…” perché.. Perché… Lei era sola.
E adesso l’unica cosa che assomigliasse alla descrizione di casa, era la Bebop. Eppure, nonostante questo, Spike era andato lo stesso.
Dannazione.
Faye odiava talmente quella sua testardaggine e quella sua tanta sicurezza di sé, quella sua imprevedibilità, quel menefreghismo che lo caratterizzavano… Quegli sbalzi umorali che aveva di tanto in tanto. Era una persona così detestabile, così.. così.. così…
Faye chiuse gli occhi e ricordò vagamente il loro primo incontro. Quei capelli castani, la sigaretta in bocca ed i vestiti sobri. Che razza di persona era?
Spike non le aveva mai dato il modo di scoprire chi fosse: con lui non si riusciva a parlare di cose come “il passato” o come “se stessi”. Dopotutto, solo quel giorno s’era sfogato un po’, tanto che Faye era rimasta così scioccata da non riuscire quasi ad aprire bocca. Stava andando a morire, altro che!
Faye avrebbe voluto trovarlo e tirargli un poderoso calcio nel culo! Dannazione, la stava facendo impazzire, ma a quanto pare lui non se ne accorgeva.
- Ti odio! Ti odio! Ti odio! Ti odio! Ti odio! – continuava a pensare. Dopo tutto quello che lei gli aveva detto, lui non aveva fatto una piega e.. lei continuava a preoccuparsi! A perderci tempo! A… a stare in pensiero. Non sapeva perché, ma, di tanto in tanto, sentiva una fitta allo stomaco. Aveva un brutto, un bruttissimo presentimento.
Quella Julia. Si, era colpa sua! Era colpa sua se adesso Spike stava rischiando la vita! Spike che continuava a preoccuparsi di lei. Spike che non avrebbe voluto lasciarla morire e che avrebbe fatto tutto per vendicarsi. Spike che l’aveva amata e che, di certo, l’amava ancora. Quello stesso Spike che lei aveva cercato di imparare a conoscere, per quanto le fosse possibile, e per il quale aveva iniziato a provare qualcosa.. Qualcosa di strano, di estraneo. Qualcosa che non aveva mai provato per qualcuno: era un sentimento strano. Per lei Spike era tutto… Era il suo punto fermo. La sua unica vera certezza.
Eppure, come poteva vedere, lui non s’era poi fatto tanti scrupoli. Ma, aveva ragione. Dopotutto la vita era la sua, che la buttasse anche nel gabinetto! Tanto a lei non interessava! Non le interessava un bel niente.
- Faye Valentine, adesso smettila. Prima te la prendi con una morta, adesso… Adesso ti metti anche a fare l’offesa, la buonista, l’indifferente. E’ meglio che la smetti, una buona volta e ti metti a pensare seriamente a quello che vuoi fare! -
Alzò il viso e guardò il soffitto. Si sentiva strana. Ancora quella fitta, ancora quella sensazione.
“Spike!” esclamò; poi si strinse forte le spalle. Si abbracciò con tutte le forze, e abbassò il viso. Aveva paura, una paura tremenda. Che diavolo stava succedendo…
- E.. e se gli fosse successo qualcosa?!-
No, non doveva nemmeno pensarci. Scosse la testa, portandocisi le mani. Era inutile farsi false speranze, ma.. se davvero gli fosse successo qualcosa, che avrebbe fatto? Non era nemmeno riuscita a parlargli per bene. Anzi, a dire il vero il loro discorso non era quasi nemmeno degno d’essere chiamato tale.
Iniziò a piangere, senza nemmeno sapere bene il perché. Poi sentì di nuovo quella sensazione. Non voleva piangere, ma le lacrime continuavano a scendere, veloci, calde, arrivando al mento dove si fermavano incerte per poi spiccare un salto nel vuoto, aiutate dal suo tremare.
Che le stava succedendo? Perché si sentiva così strana?
- Perché ti sei innamorata di lui… -
Faye cercò di scacciare quelle parole dalla sua mente. No, non era vero! Non era possibile, lei NON doveva innamorarsi di lui! Era inutile innamorarsi di lui… Non sapeva nemmeno se sarebbe tornato.. Ma, soprattutto, il problema era lui: per lui era semplicemente un’amica, una dell’equipaggio. Forse, non la considerava nemmeno una donna… O, quanto meno, certo non come considerava e desiderava le altre, anche se lui non aveva mai accennato a nessuna particolare fantasia per nessuna ragazza. Ovviamente, la sua testa era solo per Julia, da quando s’erano visti per la prima volta.
Eppure era una sensazione dolce scoprirsi innamorata. Era inutile, e non avrebbe potuto farci niente. L’avrebbe soltanto potuto aspettato… Per sempre.. Sperando nel suo ritorno.
Disclaimers: I personaggi utilizzati non mi appartengono: sono nati dallo studio Sunrise.
Ovviamente i personaggi sono tutti maggiorenni e i fatti narrati non sono avvenuti nella realtà.
Grazie,
Ishi.
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Comunque hai reso benissimo l'ambivalenza di Faye, soprattutto quando dici che lo avrebbe preso a calci in culo! Non so dirti perchè ma ce la vedo troppo con la gamba per aria di fronte a uno spike finito a ginocchioni con tanto di sagoma pulsante sul sedere!!! ^__-