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Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Saiyuki
Titolo Fanfic: DAIMON PUROS
Genere: Fantasy
Rating: Per Tutte le età
Autore: elervaneler galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 07/01/2006 14:04:23 (ultimo inserimento: 08/01/06)

ff riveduta, completata e corretta...un segreto terrificante accompagna la protagonista, che incontra per caso i saiyuki boys...
 
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PROLOGO
- Capitolo 1° -

-Prologo-

Il corpo ormai era tanto abituato al dolore, da non sentirlo quasi più e anche i pensieri stavano smettendo di ronzarle nella testa.
Sporca, sanguinante, le trecce dei lunghi capelli sciolti, tremante stava a terra…
Le stavano facendo male e a malapena riusciva a guardare i suoi aguzzini, sebbene le fossero accanto: aveva gli occhi gonfi e cerchiati di nero, i piccoli denti sanguinavano copiosamente e le sue gambe erano grottescamente aperte, tenute da salde e adunche mani; non poteva nemmeno urlare la sua disperazione, poiché le avevano cucito le labbra con dello spago e delle spine di rovo. Assomigliava ad una delle tante bambole di pezza disfatte dai bambini capricciosi...
Un demone dai cortissimi capelli corvini le era sopra e lei sentiva la sua parte più intima violata brutalmente; usciva da lì altro a sangue a piccoli fiotti e si sentiva sempre più debole, incapace di una benché minima reazione. Mentre quello la penetrava, girò la testa da un lato per non guardarlo negli occhi e cominciò a singhiozzare piano. Una buia notte era ormai prossima a cedere il posto al giorno; le poche stelle che riusciva a malapena a scorgere, si stavano nascondendo dietro nuvole dal minaccioso colore del nero. Sentiva nitidamente risate fredde, crudeli e spietate, poi si accorse del caldo liquido bianco che le colava in mezzo alle gambe; il demone soddisfatto tirò su i pantaloni e riprese a picchiarla con maggiore violenza; non le sembrava nemmeno che la vittima fosse lei: capitata lì per caso solo per andare alla fonte, si era trovata circondata da quegli individui e avrebbe voluto scappare via, se solo le circostanze glielo avrebbero permesso...
Gli balenò che era venuta dal tempio di Cho An...il tempio…se sono stati capaci di fargli questo, cosa avrebbero fatto agli altri bambini e al suo maestro? Erano in pericolo...come in una visione, vide i suoi compagni e i suoi amici perire dopo terribili tormenti...ebbe terrore di non rivederli più, doveva fare assolutamente qualcosa per avvertirli, ma come avrebbe potuto una bambina così piccola fermare la furia cieca di quei mostri?
Non ebbe il tempo di trovare una risposta, che subito la trascinarono per i capelli verso il cuore della radura, mentre altri si accingevano a preparare con della legna qualcosa dallo scopo sicuramente malvagio. Quello che sembrava essere il loro capo, dall'enorme corporatura e l'aria più repellente di tutti, teneva in mano dei chiodi e si faceva beffe di lei orinandole in faccia, un gravissimo insulto al suo orgoglio...
Mentre uno montava secondo gli ordini lo strumento, uno dei demoni chiese quanti anni potesse avere: "Al massimo cinque o sei", rispose un altro esplodendo in una cavernosa risata, "Prede così giovani sono molto più appetitose e non battono ciglio quando gliele suoni!"
L'opera venne terminata e con occhi colmi di lacrime vide una pesante croce, alta poco più di lei; i fili che le legavano le labbra iniziarono ad allentarsi velocemente; senza che se ne accorgesse la posero sopra il patibolo con le braccia aperte e capì che di lì a poco il suo cuore avrebbe cessato di battere e la sua anima se ne sarebbe andata via dal corpo, verso l'aldilà. Sulle sue piccole mani posero dei piccoli rossi pezzi di sughero e vide un altro demone con un cappuccio che gli copriva la faccia, lasciandogli scoperti solo gli occhi, ed un enorme martello in pugno, pronto a colpire...
Violentemente l'abbassò e fu un tutt’uno sentire uno strillo acutissimo rimbombare nella radura e il rumore del chiodo trapassare la carne e poi il legno; in poco tempo le braccia della croce erano rigate da rigagnoli color carminio e porpora.
Il dolore era tanto grande, che non riusciva a pensare ad altro, il cuore gli batteva pazzo nel petto, mentre il cervello sembrava che le dovesse scoppiare da un momento all'altro, le pareva di non riuscire più a sopportare oltre...
Sarebbe morta per soffocamento o forse la morte sarebbe stata molto più pietosa del tormento, e le avrebbe permesso che il suo corpo si svuotasse, lasciandola cadere nell'oblio...
La innalzarono e vide sotto di sé le piante e l'erba tingersi del suo stesso sangue, le rocce, il tappeto secco di foglie gialle e brune; le strapparono l'ultimo lembo del vestito che le rimaneva, lasciandola completamente nuda. Chinò il capo esausta, pregando gli dei di proteggere i suoi cari e che la fine giungesse finalmente senza troppi capricci; i suoi aguzzini la contemplavano sghignazzando e per farla soffrire ancora di più, la fustigarono con dei nerbi di cuoio sul petto e sull'inguine. Dapprima provò pietà e compassione verso di loro, ma qualcosa stranamente iniziò a cambiare dentro di lei: disgusto, poi disprezzo, schifo, orrore...
Era troppo giovane per provare questi sentimenti, eppure l'odio e la rabbia riuscirono ad avvelenargli il suo piccolo cuore, corrompendolo e spingendolo alla malvagità; fino a poco tempo prima che l'assaltassero era l'essere più gentile che potesse esistere, ma adesso più li guardava e più il desiderio di vederli morti assieme a lei l'accecava. Cominciò a girarle la testa,i nervi stavano diventando sempre più tesi, pronti a scattare furiosi e riusciva distintamente a vedere non solo le sagome, ma anche i volti di ciascun demone; la sua temperatura corporea iniziò a salire vertiginosamente e le sembrò di bruciare senza che vi ci fosse alcun fuoco vicino...Il metallo dei chiodi piano piano si fuse, unendosi al suo sangue bollente, la croce iniziò a fumare e qualche fiamma cominciò a lambire il terreno intorno. Morte, meritavano la morte; sarebbe stata divorata dal fuoco, ma anche loro avrebbero seguito la sua stessa sorte!
Distrusse la croce con una potente fiammata, che nemmeno lei si spiegò come avesse fatto; era di nuovo libera, mentre anche gli alberi prendevano fuoco e cadevano a terra. La guardarono terrorizzati, il suo corpo subì una progressiva trasformazione: pelle spessa, come una robusta corazza, capelli lunghi viola, occhi da grandi a sottili, profondi e truci, dalle iridi rossastre iniettate di sangue; confusi, i demoni scappavano chi da una parte, chi da un'altra, ma la bambina non fece alcuna fatica ad individuare dove fossero i loro nascondigli e strade di fuoco sfrecciarono verso di loro e vide e loro carni arrostirsi, mentre loro cercavano di salvarsi, buttandosi per terra e rotolando, finche smisero di muoversi e urlare, mentre le fiamme gli divorarono le ossa. La sua rabbia continuò ad aumentare, finché il terreno tremò ed esplose, il torrente vicino fu prosciugato di tutta l'acqua e dal profondo fuoriuscì magma che i suoi piedi toccarono senza che lei potesse sentire niente. Enormi e profonde spaccature divisero la terra, come un disegno geometrico, il vento feroce iniziò a soffiare e a trasformarsi in un uragano che spazzò via gli ultimi alberi, sradicandoli per intero. Del bosco non vi era rimasta più alcuna traccia, se non il segno delle radici; ma questo non sembrò soddisfarla e alzate le minuscole braccia liberò l’ira violenta che sconvolgeva ogni sua singola cellula e un’enorme palla di fuoco nera e bluastra l'avvolse e la indirizzò vicino ad un villaggio, che in poco tempo fu raso al suolo...
Allora, solo allora le forze si affievolirono e anche la forza del vento si placò: accasciata a terra, vide le proprie braccia e il resto del corpo pieni d’ustioni e tra le mani le profonde ferite provocate dai lunghi chiodi e sentì l’odore disgustoso del bruciato.
La polvere dei cadaveri era ovunque, così anche il fumo che avvolgeva la città e del torrente non c’era che pietrisco…
Finalmente sarebbe morta? Non n’era più sicura e non gliene importò più niente, avrebbe smesso di penare, ma ebbe poi paura e giratasi su un fianco, volle vedere ancora il cielo che schiariva in fretta.
Improvvisamente sentì gocce gelide bagnarla e darle rinfresco al corpo; la pioggerellina si mutò in un acquazzone, ma nulla avrebbe più potuto lenire le ferite della sua anima, che le urlava dentro e chiedeva un riscatto al cielo sopra di lei. Gli occhi si svuotarono delle lacrime, che si mescolarono all’acqua piovana…
Con un filo di voce appena percettibile, la piccola disse: “Maestro, Kurjo, per favore aiutatemi…”




Desclaimers: Mi scuso con gli otaku ke potrebbero reputare quest’inizio molto violento, ma è necessario per la storia. Tutto è cominciato con un incubo ke ho avuto tempo fa guardando "THE CALLING" credo proprio ke la metterò fra le vm18...
Spero di ricevere molti commenti(ma anke le critiche sono ben accette xkè migliorano, ma senza offese!) perché ci tengo molto a continuare questo racconto.
Scrivetemi numerosi, please.
Thank you

 
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