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Categoria: Libri e Film (da libri)
Dalla Serie: Harry Potter
Titolo Fanfic: L`ALCHIMIA DEL CIONDOLO
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: manu-chan88 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 04/01/2006 23:11:58 (ultimo inserimento: 21/11/06)

un`avventura basata sul 7° anno di scuola con un personaggio nuovo infiltrato tra gli altri e un mistero da risolvere.
 
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CAPITOLO 1
- Capitolo 1° -

Ormai Voldemort continuava a seminare terrore nel mondo dei maghi, i miei genitori pensavano che Beauxbatons non fosse più sicura così mi trasferirono a Hogwarts perché era il luogo più sicuro dove stare. Mio padre è un importantissimo mago per il ministero perché è il capo che coordina i gruppi degli Auror, oltre ad addestrarli va con loro nelle missioni e ha molta fama per aver creato vari incantesimi contro maledizioni e anatemi fatali.
Il primo giorno di scuola era arrivato, io ero agitata perché avrei affrontato l’ultimo anno e per di più in una nuova scuola.
Non ero mai dovuta essere smistata in una casa quindi dovetti farlo ma Silente mi risparmiò di mischiarmi con le matricole e al mio arrivo sapevo di essere già una grifodoro perché il cappello parlante lo indossai privatamente alcuni giorni prima. Ero giunta a King’s Cross e riconobbi subito Ginny, era da tanto che non la vedevo perché non era prudente viaggiare con i mangiamorte in circolazione e i dissennatori al loro guinzaglio.
Ginny era vicino a un ragazzo alto dai capelli castani e arruffati e aveva gli occhi verdi come uno smeraldo, all’inizio non capì chi fosse ma la sua cicatrice sulla fronte mi tolse il dubbio, era Harry Potter. Sapevo che Ginny aveva una cotta per lui ma non che si fossero messi insieme, lei fu la prima a venirmi in contro «Ciao Manu» ero felice di vederla dopo tanto tempo.
«Ciao cuginetta cara, noto che eri in dolce compagnia» Ginny arrossì lievemente «Scusa, te l’avrei detto prima, ma non ne ho avuto la possibilità. Papà mi ha detto che sei una Grifodnoro, d’altronde tutti i Weasley lo sono».
«Io sono una Weasley solo per metà, ma ne vado fierissima» non capivo perché in questa dannata scuola fosse importante capitare in una determina casa.
«Ora è meglio che andiamo, abbiamo prenotato una cabina. Ron ci raggiungerà più tardi perché deve perlustrare i corridoi con la sua dolce metà.»
Certo che i miei cuginetti dall’ultima volta avevano avuto molto successo in campo amoroso «È riuscito finalmente a dichiararsi a… aspetta non ricodo…» Ginny intervenne perché avevo un momento di smarrimento «Hermione» «Ah si certo… Bhè… pare che l’unica single qua sia io» cercò di rasserenarmi «tranquilla, non per molto.» Ginny sembrava scocciata, si girò verso un gruppo di ragazzi «Quello è meglio se lo lasci stare, è un Serpeverde, il più odioso di tutti» mi girai e incrocia lo sguardo con quello di un ragazzo biondo dai bellissimi occhi argentati e gli sorrisi ma lui non fece nessun cenno rimanendo impassibile «Parli di Draco? Ma è un amore»
Ginny rimase alquanto perplessa «Cuginetta mia non è prudente cacciarti in certi guai all’inizio dell’anno.»
«Guai? Io so solo che voglio prendermi i Mago per poi ritornare in Francia dalla mia famiglia.» «Appunto, famiglia… se sanno chi è tuo padre sarai perseguitata dai fans, ma come fai ad apprezzare quella serpe?» Adesso si che iniziavano i guai.
«Bhè... ecco… a Hogwarts quando mia mamma faceva il 6° anno si mise insieme a mio padre che era il migliore amico di Lucius Malfoy. Lì ci fu lo scandalo che un Serpeverde e una Grifondoro si erano fidanzati. Anche se mio padre non era dalla parte di Voldemort con Lucius ha avuto sempre un buon rapporto e quando mia mamma scoprì di essere incinta fu una vera gioia ma ancora di più lo fu quando pochi mesi dopo lo scoprì anche Narcissa Black e da qual giorno io e Draco eravamo già promessi sposi» Ginny stava per avere un arresto cardiaco dalla batosta «Cosa??? Ma mio papà ha lasciato che sua sorella sposasse il migliore amico di un Malfoy?» Non riuscivo a capire cosa avesse contro quella famiglia.
«Guarda che i Malfoy sono sempre stati buoni e io ero molto amica di Draco. Non ci sentiamo da quando Draco ha iniziato a frequentare Hogwarts e adesso mi ha mala pena salutata».
Il ragazzo sfregiato sembrava assai irritato perché Ginny lo aveva lasciato solo «È ora di andare sul treno altrimenti poi non vi porto a scuola sulla mia Firebolt» Ginny sbuffò «dai, andiamo altrimenti non mi parlerà per giorni».
Salimmo sul treno e andammo nel nostro scompartimento. Una volta preso posto Il mio caro cuginetto Ron si degnò di rivolgermi la parola «Vedo che hai già fatto amicizia, ma dovresti venire con noi» «Perché dovrei?» ero alquanto perplessa «Sei o non sei anche te un prefetto? Dove hai messo la spilla?» certo ora ricordavo «Non sapevo che fosse importante, comunque rimango qua almeno Ginny saprà spiegarmi qualcosa sulla scuola» «Credo che sia meglio così» «tu sei cosa???» Harry e Ginny lo ripetero in coro ma Ron fu raggiunto da una ragazza molto graziosa e capii che era Hermione «Herm finalmente sei arrivata» Ginny era felice di vederla «Scusate il ritardo ma ho dovuto tirare le orecchie a Malfoy che stava tranquillo a guardare una rissa» Ginny decise di presentarci «Herm ti presento mia cugina, sua mamma è la sorella di mio papà».
«Piacere di conoscerti» Hermione era molto graziosa e non riuscivo a capire come potesse stare con un insensibile come Ron, forse era cambiato?.
«Il piacere è mio, anche te sei un prefetto?» «Si e anche Ron lo è ma eravamo venuti a prenderti» «Herm lascia stare le ho detto che è meglio che stia qua a farsi spiegare varie cose» «Ok, allora vieni che così mi aiuti a far fare qualcosa a quello scansafatiche» I due se ne andarono via mano nella mano, ma io pensavo a Draco e alla sua freddezza.
«Comunque mi devi spiegare perché sei un prefetto» Ginny era molto stranita «Bhè, Silente quando ha parlato con mio Papà ha detto che dovevo fare quello che facevo a Beauxbatons quindi mi ha detto che sarei dovuta essere un prefetto, ma non so bene cosa sia» Harry fece il favore di spiegarmelo «te hai il compito di mantenere l’ordine e puoi dargli delle punizioni» «Vorrà dire che mi vendicherò su Ron perché non dimenticherò mai di quando mi ha messo una rana sotto il cuscino» Ginny scoppiò a ridere e Harry si trattenne.
Arrivati alla scuola mi separai da Ginny e Harry per raggiungere i prefetti. Appena raggiunsi Ron iniziarono i guai, una ragazza che non conoscevo iniziò ad attaccare briga.
«Adesso ti diverti anche con le nuove arrivate? Pensavo che stessi con la Mezzosangue» a quelle parole non potevo starmene zitta «Come osi offenderla? Chi ti credi di essere?» la mora assunse un aria altezzosa.
«Sono Pansy Parkinson e certamente sono superiore alla feccia che frequenti» sfilai dalla veste la bacchetta perché aveva esagerato.
«Feccia? Te non sei nessuno per dire chi è superiore e non, chi fa di questi ragionamenti non è degno di sentirsi superiore» tutti applausero a quelle parole, la ragazza diventò rossa dalla rabbia e se ne andò via aggrappandosi al braccio di Malfoy che stava parlando con un ragazzo. Hermione si avvicinò «Mai visto nessuno che riuscisse a zittire quella serpe» ero arrabbiata anche perché era in atteggiamenti più che amichevoli con Draco.
«Hermione scusa , ma perché ti dice cose simili?» la grifoncina assunse un aria triste «Vedi, i miei genitori sono babbani e i serpeverde si divertono a offendermi, Malfoy più di tutti mi tormenta dal secondo anno» Draco? Con me non aveva mai dimostrato tale disprezzo «Sono proprio stupidi, perché allora offendono anche Ron?» Hermione non seppe rispondere «Cuginetta cara, il fatto che sono il migliore amico di Harry è uno ma poi anche perché in famiglia non siamo dei Mangiamorte e poi siamo dei Weasley»
«Ron anche io lo sono. Non so se ti ricordi che mia mamma e tua zia» stava facendo discorsi senza senso.
«La zia ha sposato un mago famoso» Ginny intervenne al posto di Ron che stava per arrabbiarsi senza motivo. «Adesso andiamo altrimenti perdiamo lo smistamento» finalmente Hermione cambiò discorso.
Il cappello smistò tutti gli studenti e Silente si fece avanti per il discorso di inizio anno.
«Benvenuti tutti quanti a un nuovo anno, quest’anno avremo l’onore di ospitare un’allieva di Beauxbatons che frequenterà qua il nuovo anno» tutti gli occhi erano posti su di me ed ero molto agitata.
«Visti i vari problemi dell’anno scorso la cattedra di difesa contro le arti oscure sarà riaffilata al professore Lupin e il professor Lumacorno insegnerà sempre pozioni» Piton era un traditore, aveva tentato di uccidere Silente minacciando Draco di far fare una brutta fine a Lucius e Narcissa Malfoy se non avesse eseguito i suoi ordini. Silente parlando di Piton fece una faccia tristissima perché aveva ricevuto una delusione fortissima «Ho detto tutto, quindi buon anno e buona abbuffata». Tutti iniziarono a mangiare e appena finimmo le case si raggrupparono per andare nei dormitori. Il fato fece accadere che mi passò accanto la Parkinson e con un incantesimo mi fece perdere l’equilibrio, ma la cosa più bella era il seguito. Stavo per cadere a terra ma mi sentì sorreggere da qualcuno per evitare di farmi male e alzando lo sguardo mi accorsi che era il principe dei serpeverde, Draco Malfoy. Il mio cuore iniziò a battere in modo sfrenato e con grande fretta mi staccai e mi rimisi in piedi.
«Grazie» cercai di ricambiare la freddezza che aveva fatto lui precedentemente.
«La prossima volta cerca di stare attenta» mamma mia che odioso, si atteggiava a perfettino; me ne resi conto in fretta che il Draco che conoscevo io non era la stessa persona che avevo davanti in quel momento.
«Io sto attenta, ma certe serpi dovrebbero tenere le bacchette a posto altrimenti…»
Cos’è minacci?» la Parkinson si era aggrappata al braccio di Malfoy «Zitta» il biondino era seccato «Non è una minaccia ma un’avvertenza» le risposi e me ne andai, ero felice perché lui la scansò e la ignorò lasciandola sbigottita ma la sua indifferenza verso me era come una pugnalata al cuore.
Raggiunsi in fretta Ron e Hermione che cercavano di raggruppare le matricole per portarle nella sala comune e spiegare a loro le varie regole. Prima di entrare incontrammo i Serpeverde e mentre tutti i Grifondoro erano entrati mi sentì trascinare dietro una colonna lì vicino e qualcuno mi stava coprendo la bocca con la mano per non farmi urlare. Appena mi calmai mollò la presa e girandomi vidi Draco. Sapevo che dovevo evitarlo, avrei corso molti pericoli stando al suo fianco perché non riuscivo a mentire con lui.
«Dove vorresti andare?» mi afferro per un braccio
«Devo rientrare altrimenti si preoccupano» dovevo inventare una scusa
«Non credo che quello sia il tuo problema più grosso.» nel viso aveva un’espressione che non avevo mai visto.
«Non iniziare, non sono venuta qua per subirmi le tue pressioni» Draco si irrigidì «Io non sto facendo nulla, sei te che non dovresti litigare con i miei compagni. Loro non hanno ancora capito chi sei» stava parlando al vento.
«Se lo sapessero non vedo cosa possa cambiare» adesso si stava arrabbiando.
«Rischieresti la vita e non puoi permetterti di fare errori simili» ma chi credeva di essere? Prima mi ignorava e adesso voleva anche darmi dei consigli?
«Te non sei nessuno per dirmi queste cose, offendi Hermione e pretendi che io mi fida di uno che odia i mezzosangue? Draco sei cambiato tantissimo» abbassai lo sguardo perché ero delusa.
«Io non odio nessuno e sono sempre me stesso» mentre lo disse la sua voce tremava.
«Certo, l’anno scorso hai lottato al fianco di Harry rendendoti onore ma pare che sei sempre la serpe di un tempo, anzi io credo che qualcuna ti abbia fatto diventare così perché con me eri diverso» Draco sembrava più gelido di prima «Io sono dalla parte del giusto ma non per questo sono obbligato a socializzare con Potter e poi eravamo piccoli e i tempi cambiano» stava esagerando era come se davanti avessi uno sconosciuto.
«Bene. Anche io allora non intendo socializzare con te» Sul suo viso spuntò il solito ghigno «Una volta non la pensavi così.
«Altri tempi cocco» forse avevo esagerato infatti mi prese e mi baciò, pensavo “ma come ha osato?” ma alla fine non riuscivo resistergli ma sapevo che per la mia sicurezza dovevo farlo così lo scansai e gli diedi uno schiaffo.
«Non ci riprovare più» nel suo volto c’era un’espressione di rabbia, lo avevo offeso «come hai osato schiaffeggiarmi? Qua tutte pagherebbero per essere baciate da me»
«Allora perché continui a stare attaccato alla Parkinson?» mi uscì senza pensare.
«Vedo che sei gelosa dopotutto… Bhè, lei sa essere brava sotto le lenzuola» aveva trovato un argomento adatto per provocarmi.
«Allora raggiungila pure perché le donne non si devono mai fare aspettare» mi girai e raggiunsi il dipinto della Signora Grassa «Prima o poi ti riavrò» io entrai ma quelle parole mi turbarono. Da sempre non avevo smesso di amarlo, ma la differenza adesso è che quel ragazzo biondo dagli occhi argentei così gentile era diventato una persona diversa. Dovevo stargli lontana, per proteggerlo e per proteggere me.

 
Continua nel capitolo:


 
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