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Categoria: Libri e Film (da libri)
Dalla Serie: Harry Potter
Titolo Fanfic: DUE DESTINI UNITI DAL FUTURO
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: rori90 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 04/01/2006 12:26:08 (ultimo inserimento: 07/08/06)

un grossissimo problema mi uccide!! io seth devo aiutare i miei genitori del passato a mettersi insieme!ma come faccio mio padre è draco malfoy!!!!!
 
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1996-2015
- Capitolo 1° -

Era appena arrivato il nuovo mese, quello dove presto sarebbe iniziato l’autunnoCiao!
La mia testa bacata ha avuto un’altra ideuccia…se vi piacerà, ovvero riceverò
tante recensioni, la continuerò se succederà il contrario mi ritiro con questa
ff! ciau!^__^
Due destini uniti dal futuro.

1997: L’espresso per Hogwarts.
2015: Verso Hogwarts, dal futuro al passato.

1°settembre 1997


Era appena arrivato il nuovo mese, Settembre. E per molte persone speciali
iniziava un nuovo anno nella famosa scuola di Magia e Stregoneria: Hogwarts.
I caldi raggi del sole di quel giorno, come uno d’estate, riscaldavano tutta la
gente che passava per le lunghe strade di Londra.
Cinque persone, quattro di questi dai capelli rossi, erano appena entrati nella
stazione dove, dopo aver attraversato una barriera, quello che divideva il
binario 9 da quello 10, avrebbero iniziato a correre finché, quel famoso muro,
non li avrebbe divisi dal mondo normale a quello magico e senza un attimo di
esitazione, ma senza farsi scoprire da nessun Babbano, lo avrebbero attraversato
e, con tanta meraviglia di sempre, si sarebbero ritrovati davanti ad un
bellissimo treno nero. L’espresso per Hogwarts.
Ron e Ginny Weasley, due dei tanti figli di Arthur e Molly Weasley, insieme a
Harry Potter erano arrivati nel punto di incontro con la loro migliore amica:
Hermione Granger. Ron ed Harry la conoscevano sin dal loro primo anno ad
Hogwarts mentre Ginny, che era un anno più piccola del trio, era diventata la
sua migliore amica specialmente nel suo terzo anno di scuola.

-Ciao! Da quanto!- li aveva poi salutati lei, abbracciandoli.

-Ciao Herm!- risposero in coro Ron, Harry e Ginny.

-Mi siete mancati- affermò stringendoli forti. -Mi avevate promesso di scrivere
voi due! Ma non l’avete fatto!- sbottò, infine allontanandosi.

-Eh…- iniziarono i due ragazzi mettendosi una mano sulla testa.

-Herm te lo promettono dal primo anno di scuola, ma non l’hanno mai fatto!
Rassegnati!- si intromise Ginny sorridendole e abbracciandola.

-Hai ragione…ma quest’anno NON AVRANNO BISOGNO DI PROMETTERE visto che è il
nostro ultimo anno ad Hogwarts… poi se succede il miracolo…chissà forse a
qualcuno dei due mancherò e così avranno il bisogno di scrivermi…- rispose
saggiamente lei.

-Si…certo…Hermione contaci!- risposero in coro entrambi.

- Mi sa tanto di presa in giro…- affermò Hermione.

-Dal prossimo anno mi lascerete sola…- disse falsamente malinconica Gin,
cambiando discorso.

- Fosse la volta buona!- si intromise Ron.

- Ronald!!- sbraitò Hermione, dandogli un’altro schiaffo dietro il capo.

-Scherzavo…- disse, massaggiandosi dietro la testa.

-Su, forza, entriamo, sennò il treno parte senza di noi!-

-Meglio saltiamo l’anno!- disse con sarcasmo, Ron.

-E poi magari prendiamo un auto volante per arrivare ad Hogwarts, per un
ripensamento!- continuò ridendo, Harry.
Tutti iniziarono a ridere e velocemente, senza perdere altro tempo,
incominciarono ad entrare sull’espresso.
Quando entrarono per loro era iniziato l’ultimo anno, mentre per Ginny il sesto.
Dietro di loro intanto, dopo nemmeno dieci minuti, sarebbe entrato un bel
ragazzo. Alto, muscoloso per tutti gli allenamenti e tutte le partite di
Quidditch, dagl’occhi azzurro chiaro, chiari quanto il color di un’enorme
iceberg in mezzo al mare, e dai capelli biondi ricadenti sulle gote chiare.
Draco Malfoy con dietro i suoi scagnozzi, Tiger e Goyle, e il suo migliore amico
affianco, Blaise Zabini, entrò, anche lui, dentro l’espresso di Hogwarts, per
poi dirigersi verso uno scompartimento libero.

*
Erano passate tre lunghe ore e un altro pomeriggio intero li aspettava davanti,
per l’arrivo ad Hogwarts.
Nell’ultimo scompartimento dell’ultimo vagone si erano sistemati Harry, Ron,
Hermione e Ginny.
Harry, ormai diciassettenne, da più di due ore ascoltava l’amico che si
lamentava di chissà che cosa, con i suoi capelli neri sbarazzini ricadenti sulla
fronte che facevano notare ancora di più i suoi occhi chiari di quel colore
verde intenso, che lo rendevano attraente ora che era cresciuto e che era
diventato un ragazzo; Grazie agli allenamenti e alle partite i suoi muscoli, sia
sulle braccia che sull’addome, si erano rafforzati mostrandosi ancor di più
affascinante. Di fronte a lui c’era Ron. Ron diventato ragazzo. I suoi capelli
rossi lunghi fino alle spalle, i suoi occhi azzurro chiaro risplendevano grazie
ai raggi del sole che lo colpivano in pieno. Era diventato, anche lui, molto più
muscoloso a confronto degl’anni passati grazie al Quidditch; accanto a lui c’era
un Hermione intenta a leggere un libro, con alcuni capelli ricci davanti
agl’occhi che la infastidivano, il corpo minuto, ma molto più femminile di
quando frequentava il primo anno; E di fronte a lei c’era la piccola, ma
cresciuta, Ginny. La più piccola dei Weasley che, ormai sedicenne, era diventata
davvero bella, i capelli lunghi e rossi accesso, come del resto tutti i Weasley,
e gl’occhi di un blu profondo come il mare e di fisico, anche lei come la
castana, era cresciuto ed era diventato molto più femminile.
Mentre Ron continuava a parlare, Harry e Ginny che l’ascoltavano e Hermione che
leggeva, la porta dello scompartimento di aprì facendo apparire le sagome di tre
ragazzi.

-Bene bene, ma guarda chi c’è- disse ostilmente il ragazzo. - Potterino,
Lenticchia, Mezzosangue e…- Draco Malfoy, con dietro i suoi scagnozzi, con la
sua solita gentilezza era entrato nello scompartimento e notando tutta quella
gente aveva iniziato ad insultare come sempre, però vedendo lo sguardo di Ginny
non seppe come insultarla, poi ghignò: -…E la fidanzata di Potterino!-

-Malfoy!- disse Ron, scattando velocemente in piedi.

-Si Lenticchia? Qualche problema?- disse sorridendo Draco.

-Si, tu!- rispose velocemente, chiudendo a pugno entrambe le mani.

-Ronald stai fermo con quelle mani!- lo fermò bruscamente Hermione.

-Oh la tua ragazza ti difende!-

-Malfoy vattene!- disse scattando Harry.

-Guarda Lenticchia tutti ti difendono la ragazza, l’amico scemo e…- fece per
girarsi verso Ginny ma la vide ferma, quasi immobile, seduta dove l’aveva
trovata. Draco ghignò: -Oh la sorella non ti difende! Che hai ti si sono
paralizzate le gambe?- disse guardandola.
Ginny non ebbe la forza di rispondere. Quello sguardo l’aveva bloccata già di
quanto non fosse. Lo odiava. Era l’unico, l’unico che riusciva a farla
congelare. L’unico che odiava più che poteva. L’unico. Avrebbe voluto
rispondergli a tono, ma non ci riusciva.

-Lascia perdere Ginny!- lo tuonò Harry.

-Oh Potterino difende la ragazza! Ma che bella scena! Devi esserne fiera
Weasley!- disse continuandola a guardare.

-Vattene o finisce male Malfoy!- urlò Ron, alzando i pugni.

-Ma che paura!- fece con un falso tono da femminuccia, Draco.

Ron si stufò delle battutine del biondo e cercò di colpirlo in piena faccia ma
non ci riuscì perché Draco si era spostato velocemente e contemporaneamente
aveva cercato di sferrarglielo anche lui, ma Ron riuscì a deviarlo.

-Ronald finiscila! Malfoy vattene!- ordinò Hermione mettendosi in mezzo.

-Si vattene che è meglio!- insistette Harry.

-Che peccato… la mia presenza non è piacevole in questo scompartimento!- disse
sarcasticamente. –Andiamocene!- continuò riferendosi a Tiger e Goyle.

-Lo odio quel dannato di un Malfoy!- affermò Ron infuriato.

-Su Ron…- cercò di consolarlo Hermione.

Quando Draco chiuse la porta dello scompartimento e si incamminò verso il suo,
arrivato vide uscire dal suo scomparto l’amico Blaise.

-Ehi Blaise!- lo salutò Draco.

-Draco- ricambiò lui, alzando la mano per un cenno di saluto.

-Allora com’è andato l’appuntamento con…- chiese però non ricordandosi il nome
della fortunata che aveva avuto un appuntamento con Blaise, il bello e seducente
moro seguito da molte ragazze, grazie anche ai suoi occhi verdi scuri, che
riuscivano a fare colpo su tutte le ragazze presenti ad Hogwarts. Il corpo
cresciuto perfettamente, robusto al punto giusto.

-Lucy- lo aiutò l’amico.

-Si, giusto…per quante ne hai al giorno non mi ricordo più i nomi…- affermò
Draco.

-Si, ma questa è questa giusta!- giurò Blaise.

-Ma se lo dice sempre!!- continuò lui.

-Si, ma Lucy è davvero quella giusta!- insistette l’amico.

-Anche questo dici sempre, ma cambi sempre il nome…- continuò non credendo al
moro.

-Ahh finiscila Draco, ci scommetto tutto quello che ho!- perse la pazienza
Blaise.

-Anche questo lo dici sempre…- continuò quasi ridendo, Draco.

-Finiscila!!! Sto parlando seriamente!-

-Cambia battute ogni tanto…- Ghignò.

- Mr. Malfoy la finisca o il mio pugno finirà, sbadatamente, nel vostro occhio
sinistro!-

- Mrs. Zabini se sbadatamente avrò un occhi nero, lei ne avrà due!- lo minacciò
Draco.

-Vedremo…- lo incitò Blaise.

-Mmm…sì! Bravo…a questo punto avresti detto ‘Allora non ti toccherò!’ Bravo! Sei
migliorato!!- affermò, sarcasticamente, Draco buttandolo dentro lo
scompartimento.

-Ciao Lucy!- la salutò ammiccante, Draco.

-Ciao!- rispose indifferente la serpeverde.

-Ehi!- disse Blaise tirandola a se con un braccio.

-Geloso?- affermò Draco sorridendo.

-Si…Specialmente di te!- rispose guadandolo torvo.

- Excuse me!- si azzittì poi lui.

*
1° settembre 2015


Nello stesso espresso ma solamente diciotto anni dopo, un ragazzo dai capelli
biondo chiaro e dagl’occhi azzurro mare alto e magro e qualche lineamento
muscoloso sull’addome correva per il treno scappando da una ragazza di nome
Lorelai.
Il ragazzo stava per iniziare il suo quinto anno nella scuola più prestigiosa di
Londra: Hogwarts.

-Fermati scemo!- cercò di frenarlo la ragazza dai capelli corvini.

-Mai!- Rispose quasi urlando, l’affascinante ragazzo.

-Seth! – lo chiamò lei cadendo a terra.

-Lorelai…- incominciò a correre verso di lei. –Ti sei fatta male?-

-No-

-Come hai fatto?- chiese lui-

- Il vagone ha frenato bruscamente-

-Davvero? Nemmeno me ne sono accorto…-

-Ti credo correvi come un pazzo…-

-Dai alzati…- affermò Seth aiutandola ad sollevarsi. –Andiamo nel nostro
scompartimento…-

-Si!- annuì lei.

Quando entrarono dentro lo scomparto un’altra scossa bloccò del tutto il treno.

-Cosa è successo?- disse paurosa la ragazza.

-Sta tranquilla, sarà un guasto…- cercò di consolarla lui. Ma Seth sapeva
benissimo cosa stava succedendo. E non era semplicemente un guasto.

-Ehi Seth chiudetevi dentro lo scompartimento, alcuni vampiri sono entrati nel
treno…- disse un compagno di casa entrato dentro lo scomparto per alcuni secondi
e uscito nelle stesso tempo.

-Vampiri?- disse meravigliata e spaventata Lorelai.

-Sì poi ti spiego tu intanto nasconditi da qualche parte!- disse chiudendo la
porta, ma sapeva che facendolo non sarebbe bastato per fermali, sapeva che i
vampiri oltre ad essere creature meravigliosamente belle erano anche enormemente
forti. Sapeva che nel 1997 Voldemort gli aveva chiesto di unirsi a lui per
impadronirsi del mondo e che solo una parte aveva accettato la richiesta. Sapeva
che Voldemort era decaduto nello stesso anno e i Vampiri si erano rifiutati di
ritornare con la loro patria e continuavano a vivere uccidendo le persone,
specialmente quando avevano fame.

-Seth ho paura...-

-Zitta e nasconditi!-rispose ostilmente Seth. Il biondo non mostrava mai quel
suo lato aggressivo; gli piaceva, anche perché era più gentile e accettato, il
lato buono che aveva ripreso dalla madre. E quello che ora aveva usato per
rispondere alla ragazza era quello del padre. Anche se questo non lo usava più.
Si era come dire, sposandosi con la bella e gentile moglie, addolcito.

-Seth!- continuò lei.

-Ti prego…se parli sentiranno e se sentono è peggio per noi…- disse sfiorandole
le labbra con un tenero bacio.

-Si…- annuì lei calmandosi un po’.

Seth trovò un spazietto per nascondersi; la paura gli salì, ma doveva stare
calmo. Se tutto andava secondo i suoi piano non li avrebbero scoperti. Sentì
alcuni passi dall’altra parte della porta, ma non si erano fermati…no erano
andati dritti.
Allora ci erano riusciti veramente? Aspettò altri dieci minuti, finché il treno
miracolosamente iniziò a camminare. I vampiri se n’erano andati. Questa volta
senza aver attaccato qualcuno.

-Lorelai…esci…- la chiamò lui, andandole vicino.

-Seth se ne sono andati?- chiese lei uscendo fuori e abbracciandolo.

-Si!- l’abbracciò forte lui.

*
Il giorno dopo, quando Seth si svegliò, andò velocemente dal preside, che la
sera prima, dopo il banchetto, gli aveva detto di recarsi da lui il giorno dopo,
e così aveva fatto.
Quando arrivò davanti alla porta dove avrebbe dovuto dire la parola d’ordine,
questa si aprì senza che lui dicesse qualcosa, e così potè entrare nello studio
del preside.

-Oh la mia vecchiaia allora non mi ha proprio rintronato del tutto, ti ho
sentito veramente arrivare!- disse, come benvenuto, il preside.

-Si Professore…- disse Seth sorridendo.

-Allora. Ti ho voluto chiamare per un motivo preciso-

-Mi dica…- rispose il bel ragazzo.

-Vedi quello che sto per dirti non è molto piacevole-

-Continui- disse curioso lui.

-I suoi genitori sono in pericolo…-

-Cosa? Che gli è successo?- chiese preoccupato Seth.

-Sembra che siano sparendo!-

-In che senso Professore? Sia più chiaro!- lo supplicò il ragazzo.

-Vedi, i tuoi genitori stanno scomparendo… questo succede quando nel passato
succede qualcosa che sconvolge il futuro…succede raramente, e credo che sia
successo ora nella tua famiglia. Quel qualcosa che è accaduto ai tuoi per
incontrarsi e conoscersi è cambiato o meglio nel passato non è avvenuto e i tuoi
genitori stanno scomparendo per questo. Presto anche tu comincerai a dissolverti
e per questo ti chiedo…vuoi salvare la tua famiglia?-

-Certo Professore ma come?-

-Vedi, un modo c’è.-

-Me lo dica-

-Devi tornare nel passato…-

-Cosa? Ma come posso?- chiese Seth esterrefatto.

- C’è un modo- ridisse il preside. -L’unico modo è passare per il Pensatoio-

-Ma li non posso essere visto e né fare qualcosa, Professore!- rispose subito.

-Si ma prendendo la pozione ‘Certus in sententia’ sarai te stesso in un mio
ricordo!-

-Ma dovrò seguire lei?-

-No, ho avvisato il Silente di diciotto anni fa e sarai un normale ragazzo che
frequenterà il quinto anno ad Hogwarts, ma bada bene Seth, sei tu che dovrai
scoprire la causa del perché i tuoi non si sono conosciuti e messi insieme…sta a
te capire il perché!- lo informò il vecchio Silente.

-Certo professore, potrò tornare quando mi pare giusto?- chiese allarmato Seth.

-Sì, entro un anno però…- sorrise il preside.

Seth non rispose era troppo preoccupato per il sarcasmo.

-Ok, prima di andare devi salutare qualcuno?- chiese Silente continuando a
sorridere.

-Lorelai…- pronunciò lievemente il ragazzo.

-Non ti preoccupare l’ho fatta chiamare io poco fa, sarà qui… anzi no, è già
qui. Prego venga avanti signorina Potter-

-Voleva qualcosa Professore?- chiese timida la ragazza, poi vide il ragazzo, il
suo ragazzo, e subito ridisse: - Seth che ci fai qui?-

-Lorelai ti spiegherà tutto il professore, io devo andare nel passato, capirai
dopo non guardarmi così, ciao! Disse, infine baciandola.

-ma Seth…- disse per poi fermarsi vedendo il ragazzo dedicarle un dolce sorriso
alla quale lei rispose.

-Professore cosa devo fare?-

-Avvicinati al Pensatoio Seth-

Il ragazzo si avvicinò e vide riflesso uno dei ricordi del professore.

-Bene ora prendi questa pozione ed entra dentro quel ricordo- assentì il preside
dandogli prima la pozione e poi indicandogli il ricordo che poco prima Seth
aveva notato.

-Ok…Arrivederci professore, Ciao Lorelai- e detto così si avvicinò al Pensatoio
per lanciarsi verso il ricordo. Fu un attimo e poi piombò dove poco prima era.
Nello studio del Preside, solo più giovane di diciotto anni.

-Tu dovresti essere Seth, giusto?-

-Professore!- esclamò il ragazzo.

-Si devi essere proprio tu-

-Salve!- lo salutò poi.

-Ciao Seth senza perderci in parole, Silen…cioè io…non mi ha detto in che casa
sei stato smistato…-

-Serpeverde, Professore…- assentì lui.

-Bene, dovrai cambiare cognome…sennò tuo padre…non capirebbe visto che lui non
sa…niente- proferì Silente.

-Certo. Lei ha già pensato a qualcosa?-

-No lascerò fare a te, voi ragazzi avete così tanta inventiva che noi vecchi
sembriamo sempre monotoni-

-Certo-

-Bene ora vai…e…buonanotte…-

-Ma come è già sera?-

-Si- assentì il vecchio.

Seth fece per andarsene quando si bloccò per una domanda.

-Professore, la parola d’ordine della Casata qual è?-

-Ah si, ‘Iustitia semper’ Strano tipo il Barone Sanguinario! La stanza la
troverai facilmente, ci saranno due studenti ad aspettarti, non preoccuparti non
sanno nulla…- disse sorridente Silente.

-Grazie- rispose abbozzando un sorriso, il biondo.

Andò velocemente nei sotterranei e quando arrivò disse velocemente la parola
d’ordine ed entrò nel dormitorio.

-Certo amico!- disse un moro ad un biondo, entrambi seduti vicino al focolare.

‘Non ci credo! Sono proprio loro…’ pensò guardando entrambi.

-Ehi tu…devi essere quello nuovo!- urlò uno dei due seduti davanti al fuoco.

- S-si…- disse timido, Seth.

-Vieni qui mica ti mangiamo!- lo rassicurò Draco.

-Eh… si!- disse il sorridente Blaise.

Seth si avvicinò a loro e li vide in faccia.

‘Non ci credo…Papà e zio a diciassette anni…che ficata!’

-Ciao, allora sei uno nuovo…come ti chiami?-

-Seth- affermò lui.

-Mmm…mi piace…magari ci chiamerò uno dei miei figli!- dichiarò Draco.

‘Eheheh, già…lo hai fatto…’ pensò il ragazzo.

-Se ne avrai mai uno…- disse sarcasticamente Blaise.

I due incominciarono a ridere e Seth sorrise a mala pena.

-Draco forse è meglio che ricominciamo…mi sa che non abbiamo dato una buona
impressione-

-Già- ammise l’amico.

-Allora piacere io sono Draco!-

-Blaise!-

‘Si già lo sapevo…’ pensò tra sé il ragazzo.

-Piacere Seth-

-Lo sai che voi due avete una somiglianza incredibile?- affermò Blaise.

‘Certo siamo padre e figlio!’ Pensò. ‘Qui si mette male!’

-Si è vero…- assentì Draco.

-Sapete dirmi quale è la mia camera?-

-Si, sei in camera con noi!- rispose Blaise.

-Davvero? Meno male mi state simpatici voi due!-

-Si anche a me! ma non vorrai andare a letto ora?- chiese Blaise.

-No-no- negò lui sedendosi su una poltrona.

-Bravo così si fa…-

Iniziarono a parlare di tutto, Seth dovette inventarsi tante di quelle bugie: da
dove veniva, che scuola aveva frequentato…troppe, ma fu bravo perché loro aveva
creduto ad ogni sua risposta.

‘Mi piace ‘sto ragazzo’ pensò Draco.

‘Da giovani mio padre e mio zio erano un po’ scemi, e mia madre? Sicuramente la
incontrerò domani in Sala Grande e durante le lezioni…non vedo l’ora…’ pensò
Seth.


CONTINUA


Beneeeeee, che ne pensate? Fatemi sapere ciau spero alla prossima sennò…ç__ç!
 
Continua nel capitolo:


 
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