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Categoria: Film, Telefilm, Teatro
Dalla Serie: Buffy l'ammazzavampiri (Buffy the vampire slayer)
Titolo Fanfic: STA PASSANDO NOVEMBRE
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: erikuccia galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 30/12/2005 19:03:06

``è per te, questo bacio nel vento, te lo manderò lì con almeno altri cento...``
 
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STA BASSANDO NOVEMBRE
- Capitolo 1° -

*E' per te questo bacio nel vento
te lo manderò li con almeno altri cento*

Buffy guardava il passaggio cambiare davanti ai suoi occhi, mentre Giles guidava come se avesse il diavolo alle spalle. Ma il diavolo non c'era. Il diavolo era stato abbattuto.
Spike aveva contribuito a farlo sparire.
Una lacrima disegnò un sentiero chiaro e distinto sulla sua gota struccata e un po' seccata dal caldo e dal sole. I suoi indumenti erano sporchi di sangue, e macchie rosse indugiavano anche sulle sue Nike ultimo modello.
Sempre attenta alla moda, anche quando aveva corso il rischio di andare incontro alla morte.
Aveva ricevuto l invito del Primo, che l attendeva a braccia aperte nel suo regno.
Tenebra, assassinio, sangue.
E spike che la guardava...
I suoi occhi celesti spalancati sempre con quella stupida aria di sfida, con la voce piena dell'arroganza che spariva solo quando le diceva quanto la amava. Un'altra lacrime scese lungo il pendio di quella tristezza.
Cercò di darsi un contegno, un controllo.
Sapeva che se avesse permesso a se stessa di lasciarsi andare a quel senso di abbandono a cui le sue intere membra chiedevano pietà, non sarebbe riuscita a fermarsi.
Non quella volta.
Il dolore era troppo forte, la perdita troppo grande.
Se guardava indietro percepiva che non ci sarebbe stato più niente ad aspettarla. Non ci sarebbe più stato un bel vampiro, aitante, che aveva dato la vita per lei. Non ci sarebbe più stato quel sosia di Billy Idol con la sua motocicletta nera che accorreva appena lei aveva bisogno, ricomparendo nel sottosuolo di una scuola, con un'anima. Un'anima che aveva certo per lei. E che per il suo amore aveva agguantato.
Spike...Spike...
Quanto avrebbe voluto aprire la bocca e gridare quel nome con tutto il fiato che aveva in gola, con la forza che aveva nel ventre. Avrebbe guardato verso il cielo, invocando quel nome, come se stesse nel bel mezzo di un rito religioso, chiedendo aiuto ad entità celesti.
Risentiva ancora addosso le sue mani, rivedeva i suoi occhi celesti che la scrutavano. Ricordava tutte le volte che le aveva detto quanto l'amava. E lei...
Lei...che terribile mostro era stata! Aveva passato gran parte della loro...come definirla?
Relazione?
Conoscenza?
Amicizia?
..A cacciarlo, a dirgli che se ne doveva andare, che non aveva un cuore, che era solo una cosa che non era davvero in grado di amare.
E invece lui l aveva amata...come al solito l aveva capito troppo tardi.
Quando ormai Spike era solo un mucchio di cenere che...
Doveva fermarsi. Non era ancora pronta a pensare a lui in quei termini.
Non era ancora trascorso abbastanza tempo dalla sua morte per vederlo come miseri granelli di cenere.
Spike era ancora lì
Bello e dannato, con una sigaretta in bocca, gli occhi sempre atteggiati ad un'espressione di derisione, e la sua voce bassa e virile che invocava il suo nome.
Frettolosamente Buffy si asciugò la terza lacrima che fece il grande salto.
Si voltò ancora una volta: la polvere veniva alzata dal procedere dritto e spedito del mezzo di trasporto. Con le lacrime che ormai inondavano i suoi occhi, Buffy spedì un bacio verso il luogo in cui la sua intera vita sembrava essere morta.
Nel momento in cui aveva capito che avrebbe perso Spike, lei aveva perso un pezzo di sè stessa.
Era sicura che si trattasse della parte migliore.

*e' per te
forse non sarà molto
la tua storia, lo so,meritava più ascolto
e magari chissà, se io avessi saputo, t avrei dato un aiuto
ma che importa oramai, ora che...*

Quel viaggio si stava trasformando in un viaggio verso l'inferno. Ad ogni chilometro le immagini che vedevano Spike come protagonista si raddoppiavano e il suo fantasma sembrava seguirla.
Se solo avesse ascoltato meglio...Se solo Angel non si fosse lasciato distrarre...
Se non avesse impedito ad Angel di mettersi il medaglione...
Si rendeva conto che in quel modo aveva come fatto una scelta. Aveva evitato ad Angel di correre il rischio che aveva ucciso Spike. La verità era che era convinta che Spike fosse più forte, che potesse reggere meglio ogni tipo di fatica.
E invece...
Se magari....Allora...
Ma a che serviva in quel momento pensare a tutto quello che sarebbe potuto essere?
I suoi pensieri non avrebbero rimportato in vita Spike. Niente lo avrebbe riportato in vita, che lei volesse o meno.
E la sua esistenza di colpo sembrava vuota: era vero che non ci si rendeva conto dell'importanza di una persona se non nel momento in cui la si perde.
Per sempre.
Non l avrebbe più visto varcare la soglia di casa sua con quell incedere sicuro e spavaldo. Non avrebbe più visto le labbra sottili incresparsi in un dolce sorriso, quasi infantile.
Non avrebbe più combattuto al suo fianco, con quel senso di sicurezza nell'averlo vicino.
La cosa che la faceva stare più male era che non lo aveva mai ascoltato davvero. Non aveva mai ascoltato davvero i sussurri del cuore di quel vampiro che lei aveva sempre trattato come un mostro.
Un mostro che aveva tradito per la gioia di aver rivisto Railey.
Era sicura di essere lei il solo mostro in tutta quella storia.
Spike l aveva sempre capita meglio di chiunque altro, e lei si era chiusa in sè stessa, trattandolo come un oggetto, usandolo solo per alleviare i dubbi della sua anima inquieta tornata indietro dal paradiso.
Quanto avrebbe voluto in quel momento poter essere ancora in quel mondo senza dubbi, senza timore, senza dolore.
Era un cadavere che camminava...ma quanta vita c'era dentro di lui! Meritava di vivere per tanti secoli ancora. Meritava di godersi l amore che Buffy aveva scoperto al momento dell ultimo addio, anche se Spike non ci aveva creduto.
Poteva forse biasimarlo per essere così scettico? Lo aveva indotto lei a credere in quel modo..
Le aveva detto che lo faceva sentire vivo...Le aveva detto di essere ossessionato...Di essere sicuro solo di una cosa in quel mondo, di lei.
E come aveva ricambiato Buffy: facendolo ammazzare?
Bella prova davvero.
Ma che importava in quel momento?

*Puoi prendere per la coda una cometa
e girando per l universo te ne vai
Puoi raggiungere forse adesso la tua meta
quel mondo diverso che non trovavi mai
solo che non doveva andar così
solo che tutti ora siamo un po' piu soli qui*

Spike era morto.
Viaggiava in un altro mondo in cui lei non avrebbe potuto raggiungerlo. Se ne era andato per salvare quel mondo per cui lei aveva sempre combattuto.
Ancora una volta Spike aveva rinunciato a sè stesso per lei, per dimostrarle ancora una volta che un vampiro poteva amare, che lui l amava.
L'immagine di lui che bruciava dall'interno era impressa nella sua mente. Avrebbe voluto aprirsi la testa a suon di pugni ed eliminare quella scena. Voleva ricordarlo nei loro attimi migliori.
Quando per la prima volta si erano baciati, quando lei si era accorta di quanto erano simili, quando lui l aveva fermata dalla combustione, quando le aveva aperto gli occhi sulla vita.
<<La vita non è una canzone,>> le aveva detto scrutandola con quei suoi occhi che adesso desiderava rivedere più di ogni altra cosa, riempirli di baci, vedercisi riflessa all ombra del sole che cade dietro la linea dell'orizzonte <<la vita non è un granchè, è vivere. Andrai avanti, il dolore che adesso senti può essere lenito solo vivendo..>>
Voleva forse dire che andando avanti avrebbe smesso di sentirsi così sola?
Avrebbe smesso di guardare nello specchietto retrovisore della sua macchina sperando di vederlo apparire con quella maledettissima macchina? Avrebbe smesso di invocare il suo nome guardando il cielo?
Ne dubitava.
Quel dolore non sarebbe mai passato, neanche fosse vissuta per altri cent'anni. La vita non poteva vincere contro la morte, era una legge matematica.
<<Devi continuare a vivere, così almeno uno di noi due sarà vivo>>
Un gemito le sfuggì dalla bocca mentre, sorridendo, se lo rivedeva tutto intento a ballare e a cantare nel mezzo di una funzione funebre. Come avrebbe potuto vivere senza tutto questo?
Senza di lui la solitudine l avrebbe attirata in un labirinto in cui sarebbe morta, mentre cercava invano una vita d'uscita. Ma senza Spike non c'era un'uscita sul retro, un'altra possibilità. Ne un vero motivo per cercarla sul serio.
In tutti i suoi scontri aveva sempre cercato di trovare il suo baricentro, il suo equilibrio. Pensava imparato l arte di saper vivere, ma era solo una mera illusione.
In tutta la sua vita si era sempre appoggiata a qualcosa, a qualcuno.
Adesso si rendeva conto che la sua roccaforte era proprio Spike.
E ora che se ne era andato lei stava annegando, e nel contempo annaspando.
Sapeva che non sarebbe mai tornata in superficie.
Non avrebbe più visto la luce.
Era Spike la sua luce, sebbene vivesse nelle tenebre.
Stare senza di lui voleva dire essere morta...e così si sentiva.
MORTA!
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__________________________________

*è per te questo fiore che ho scelto
te lo lascerò lì, sotto un cielo coperto
mentre guardo lassù sta passando novembre
e tu hai vent anni per sempre, ora che...*

SEI MESI DOPO
Sunnydale (o meglio, quello che ne è rimasto)

Non aveva pensato che un giorno avrebbe rimesso piede in quel posto. Aveva evitato i ricordi legati a casa come la peste. Il suo cuore non aveva ancora smesso di sanguinare e urlare. Ma sapeva che se non avrebbe mai affrontato quel posto, allora non sarebbe mai riuscita a trovare un minimo di serenità.
Camminando per quelle strade deserte, i suoi tacchi riecheggiavano. Il silenzio era assoluto, e i brividi le si affollarono lungo la schiena. Per lungo tempo in quelle strade c erano ragazzi e ragazze, famiglie, c'era vita.
E in una sola volta tutto era stato raso al suolo.
L'ombra della scuola si stagliava sulla linea di un raggio di sole che stava morendo dietro una nuvola che minacciava pioggia.
Tutto in quel posto sapeva di morte, e di minaccioso.
Deglutendo a fatica Buffy si fece avanti. Riconosceva l'angolo in cui aveva visto riapparire Spike, ricordava in che direzione era la casa nella quale avevano dormito abbracciati. Ricordava dov'era la sua casa, dove più volte lui era entrato, dove l aveva visto piangere di gioia e dolore quando Willow l aveva resuscitata. E il mausoleo dentro il quale si erano amati, dove lui aveva ammesso di amarla.
Quella città fantasma era come un album di vecchi ricordi che non era sicura di riuscire a sopportare.
Ma quello non era niente. Adesso che camminava in linea retta vedeva il luogo più difficile da contrastare.
Il liceo di Sunnydale...La tomba di Spike.

<<Ti amo>>
<<Non è vero, ma grazie per averlo detto>>

Le immagini di quella maledetta notte di colpo la investirono e fu come se il tempo non fosse mai passato, come se avesse appena sconfitto il primo e fosse uscita correndo, con la morte nel cuore.
Non aveva superato niente in quei sei mesi. Non che lo credesse possibile.
I suoi amici l avevano spinta ad affrontare i suoi fantasmi e a batterli, ma sapeva a priori che non si sarebbe riuscita.
"ehi Buffy, ce l hai fatta a venirmi a prendere"
Una figura alta, stagliata contro la strada, completamente vestita di nero, con i capelli ossigenati tirati indietro con qualche chilo di gel.
"Spike?" disse mentre le lacrime cominciarono a cadere. Un sorriso le accolse. "Spike sei tu?Non eri morto?"
"Pensavi davvero che un gingilletto come quel medaglione potesse ferire me?"
Buffy annegava nelle sue stesse lacrime, ne sentiva il sapore, ma il suo sorriso era radioso. Dopo tutti quei mesi in cui l aveva creduto morto, come la sua anima, eccolo lì, Spike.
Bello come sempre, affascinante e arrogante come l aveva sempre ricordato.
"Io pensavo..."
"Cacciatrice, faresti meglio a non pensare troppo..."
Spike.
Non poteva crederci..Spike che lì, in quella strana giornata di sole, la guardava con amore.
...Un momento...
...una giornata di sole...
...I vampiri non potevano camminare sotto il sole...
Mentre il sorriso spariva, Buffy battè più volte le palpebre degli occhi, e tornò ad essere sola in quella strada.
Era stato solo un miraggio.
Spike era morto...morto...morto...
Se ne sarebbe mai fatta una ragione? Probabilmente no.
Mai.
Lasciò il giglio bianco che teneva stretto nelle mani vicino a quella che un tempo era stata l'entrata del liceo.
I suoi occhi erano gonfi per il pianto.
E mentre invocava una piccola preghiera anche per Anya, il suo sguardo si alzò verso il cielo.
Spike...Spike...Spike...
Era morto una volta quand'era poco più di un adolescenza, con la promessa di una vita eterna...
Bella fregatura...
La vita eterna era andata a farsi benedire, e lui era morto.
Per lei.
Sempre piangendo si allontanò da quel luogo, mentre il sole tornava a splendere su quelle macerie, in quella strana giornata di fine novembre.


FINE

La canzone è di Eros ^^
 
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