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Categoria: Film, Telefilm, Teatro
Dalla Serie: Una Mamma per Amica (Gilmore Girls)
Titolo Fanfic: WOULD YOU MARRY ME?
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: erikuccia galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 30/12/2005 19:00:56

i pensieri di luke dopo la domanda di lorelei ^^
 
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WOULD YOU MARRY ME?
- Capitolo 1° -

"Rory non lascerà gli studi, o almeno io non permetterò mai che questo accada"

Luke si era dovuto fermare.Le sue mani congiunte, dopo quella strana declarazione, erano tornate ad essere libere l una dall'altra, mentre Lorelei continuava a guardarlo.

Cosa voleva dire quello sguardo?
Già quella mattina aveva fatto una figuraccia con lei parlando di bambini che non c'erano e che non era neanche sicuro sarebbero arrivati.

Non che non li volesse.
Lui desiderava avere un figlio. Soprattutto se era lei a darglielo.

Ma Lorelei aveva una figlia.
Per quei stupidi sogni aveva fatto tutto da solo.
Aveva fermato una casa che adorava per viverci con lei.
Tuttavia non si era minimamente preoccupato di chiederlo a lei.

Grazie al cielo Taylor gli aveva dato tre giorni per il ripensamento.
E lui ci aveva ripensato.

E adesso, che cosa voleva dire quello sguardo?

"che c'è?" chiese con apprensione.

Lo sguardo di Lorelei era strano. Credeva di non averla mai vista con quello sguardo.
Non sapeva neanche come definirlo.

Divertito?
Scettico?
Addolorato?

beh, bravo Luke, certo che era addolorato.
Quale madre sarebbe stata contenta se la propria figlia le avesse sbattuto in faccia la propira volontà di lasciare Harvard perchè un babbeo aveva detto che non aveva la stoffa per fare la giornalista?

E Lorelei era una madre speciale.
Rory era una ragazza speciale.

Ma quello sguardo....che cosa voleva dire quello sguardo?

"Luke" sospirò lei "vuoi sposarmi?" (A questo punto appare la scritta "Amy-Sherman Palladino" e bla bla bla. Io questa puntata l ho vista che ero in vacanza. Quando ho capito che finiva così ho lanciato un urlo di disperazione che non finiva più ^^ ndErika)

Sarebbe potuto cadere a terra battendo il sedere dalla sorpresa.
Sarebbe stata una scena da cartone animato.
E proprio come un personaggio animato si sarebbe liquefatto.

Sgranò gli occhi senza neanche rendersene conto. Ovviamente fu una reazione istantanea.
Era nella natura umana aprire gli occhi quando si è presi di sorpresa, alla sprovvista.
Si necessita di un maggior campo visivo per accertarsi di essere svegli, di non essere in bilico tra Orfeo e Minerva.
Il sonno, la veglia e la ragione.
Luke ancora non era sicuro di quale fosse il suo stadio.
Le pupille si dilatarono...Già si dilatavano di loro quando Lorelei era nelle vicinanze, con la sua bellezza capace di colpire anche ad un chilometro di distanza, senza mostrare un millimetro di pelle.
Figurarsi adesso che aveva detto...

Ma l aveva detto?

Forse aveva sognato?
Forse aveva solo immaginato quello che sperava di sentire?
Non aveva sempre aspettato di udire parole come quelle? O se non altro, era nei suoi progetti il fatto di dire parole come quelle.
Nessun problema: Lorelei era nata per sorprenderlo, e finchè le sorprese erano come quelle...
Beh, doveva firmare qualcosa? Lui era d accordo.

"Dovresti dire qualcosa..." disse Lorelei sorridendo. Nel frattempo tamburellava con le dita sul tavolino che ormai era quasi impregnato del suo profumo, ormai raccontava le storie della sua vita.
L'intero "Luke's" invocava sotto voce il nome della sua musa, della sua follia, della sua ragione d'essere.
Una ragione che poteva essere per sempre.
Bastava una semplice sillaba.

Luke raramente le aveva visto quel sorriso. Era un sorriso teso. Come se gli angoli della bocca non riuscissero a salire di qualche centimetro in quel sorriso malizioso e aperto che l aveva catturato subito. Probabilmente la donna era nervosa. Dentro di sè Luke si abbandonò ad un sorrisetto. Nervosa!
Una come Lorelei era raro che si innervosisse. Di solito era lei a far innervosire il resto del mondo. Ma dopotutto non era proprio per quel carattere a volte snervante ad averlo fatto innamorare?

"ehm beh io ecco sai.." bofonchiò tutte parole senza senso in una successione che non sembrava neanche umana per quanto veloce. Prese una sedia per lo schienale. La sua intenzione era spostarla un po' e sedersi.
Ma era nervoso.
Era molto, molto, molto nervoso.
Sfidava chiunque a non esserlo.
Tutti i movimenti, anche i più semplici, sembravano essere una tortura; il cervello non era in grado di eseguire i gesti nell'ordine logico. In quel cervello, in quel momento, non c'era logica.
C'era solo un groviglio indefinibile, che dopo essersi inarpicato su tutto il suo essere, arrivava a quella domanda.

<<Luke, vuoi sposarmi?>>

Alla fine riuscì a sedersi. Sotto il tavolo le sue gambe sembravano accompagnare il tip tap che facevano i piedi sul pavimento lindo e pinto. Le mani erano congiunte, ma le dita non trovavano pace e continuavano a muoversi. Per prima cosa bisognava fare ordine ner cervello. Era esattamente quella la cosa che sembrava più difficile.

<<Luke, vuoi sposarmi?>>

<<Luke,vuoi sposarmi?>>

Come si poteva fare "pace" con il cervello quando questo ripeteva, come in una filastrocca, quella frase che aveva decisamente cambiato l umore di quella giornata.

"Sicura di voler sposare me?" chiese, sentendosi un idiota un momento dopo.
Lorelei lo guardò aggrottando leggermente le sopracciglia. Poi il suo volto si rilassò e sorrise. E bam, era tornato il sorriso solito, bellissimo. "Ho chiesto a Taylor, ma lui non ne ha voluto sapere di me, così, con il cuore infranto ho pensato..beh, da Luke si mangia bene, e poi mi fa sempre il caffè: un marito ideale. Forse posso provarci con lui.."
Luke si lasciò contagiare dalla risata, anche perchè si era accorto di aver detto una cosa bestiale pochi attimi prima. Se lo era davvero meritato quello sberleffo.
"Allora?" disse Lorelei "comincio a sentirmi troppo sfrontata...vuoi sposarmi?"

Voleva sposarla?
E che ci stava ancora pensando?
Erano otto anni che era innamorato senza sosta di lei. Era tutto quello che voleva, era quel tipo di ricordo che non svanisce e che non potrà mai fare male..Era nei suoi pensieri sempre, in quelli più veri. In quelli che avevano dato senso alla sua esistenza monocromatica.
Cos'altro?
Era come un'invasione,capace di entrare nella sua intimità e di lasciare una traccia così forte da non riuscire neanche a pensare di staccarsi da lei.
Un vulcano di allegria, un freno inarrestabile che era passato sui binari dei suoi anni,con la sua parola facile e frenetica che l aveva come stregato.La sua energia che l aveva contagiato,rendendolo forse meno orso.
Lorelei doveva significare gioco di sensualità,in qualche lingua sconosciuta.
Intensità, senso di forza, immaginazione.
Un sorriso che sapeva vincere, in cui sempre poter credere.
Qualcosa di giusto.
Solarità.
Riusciva a immaginare la sua vita insieme a lei?
...diavolo se ci riusciva!

"Si!" disse così alla fine di quel lungo percorso logico.
Lorelei sorrise, sospirando come se per tutto quel tempo avesse davvero creduto che c'era la possibilità di sentirsi dire di no.
I due si avvicinarono e sancirono quel patto, quello scambio libero di anime.

Così.
In un sublime bacio.




Fine
 
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