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Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Beyblade (Bakuten Shoot Beyblade)
Titolo Fanfic: ...THE MY BEY`S SOWL, THE MY SOWL...
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Avviso: One Shot
Autore: nika92 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 24/12/2005 14:38:14

ho scritto questa one shot un p` di tempo fa con l`intenzione di pubblicarla in questo giorno tanto speciale...vigilia di natale...key si sente solo..
 
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--24 DICEMBRE--
- Capitolo 1° -

Sono le 24 e 06… gli altri sono rimasti a festeggiare. Oggi si è concluso un importante campionato… i mondiali di bey blade del 2005 si sono conclusi oggi alle 20 e 36 del 24 dicembre 2005 dando per vincitori i Bleade Brekers… festeggiano tutti insieme… si divertono… perché io non ci riesco?
Guardo il mio bey… solo lui mi da soddisfazione… già provo soddisfazione in quello che faccio con questo bey… grazie fenice… un momento! una scintilla rossa è uscita dal bit pawer! La fenice non c’è più! dove sei?! La cerco dappertutto. Sono a Roma, la supplico di tornare, non conosco bene la città e mi ritrovo davanti ad una fontana, è la fontana di Trevis… la fantomatica, la super ammirata, l’unica fontana di Trevis… è illuminata… non c’è nessuno… logico è la vigilia di natale tutti sono a festeggiare… mi siedo sono stanco ed in più mi sono perso… sono appoggiato ad un lampione sul bordo della fontana… fa freddo… è l’una meno 20… vedo che qualcuno si avvicina… faccio finta di niente…

“posso sedermi?”

apro gli occhi… è una ragazza i capelli lunghi che le coprono la schiena, sono color oro… ha una carnagione chiara… ha un vestito bianco con dei sandali, è smanicato e la schiena è coperta solo da dei lacci del vestito che la lasciano quasi completamente nuda, ma per quanto tutto questo sia strano la cosa che mi colpisce di più sono i due grandi occhi… sono rossi come un fuoco che brucia di passione e dalla forma occidentale... sarei rimasto ore a fissarla negli occhi… il suo sguardo mi riscaldava fuori e dentro e rievocava in me una sensazione nostalgica….

“certo”

le dissi non sapendo cosa dire… cosa ci faceva una ragazza così vestita il giorno della vigilia a quell’ora in un posto come quello… chissà cosa ci faceva… sembrava che stesse aspettando qualcuno glielo chiesi… o almeno questa era l’intenzione ma mi precedette…

“sto aspettando una persona…”

mi disse mentre gli occhi le si velarono di tristezza

“aspetto che mi venga a prendere”

concluse…

“chi è?”

domandai, la ragazza sorrise senza la minima allegria…fissava la strada…

“non lo so… so solo che questa sera in questo posto sarei dovuta esserci… ha bisogno di me…”

pensai che fosse davvero strana… o almeno ci provai… non riuscivo a capire cosa davvero pensassi di lei… sapevo solo di averla già vista… non so come, non so dove, non so quando…

“ricordo che era un bambino…”

un bambino?

“un bambino senza una scarpa…”

un bambino…senza una scarpa…

“era piccolo… sul bordo del fiume… correva…”

correva…

“correva con qualcuno… ma non ricordo chi…”

….mmmh….

“il giappone…”

“era giapponese? Ma ora sei a Roma… si è trasferito?”

la ragazza scosse il capo…

“no… ma so di non aver sbagliato posto…”

la ragazza sorrise all’improvviso

“si divertiva… ricordo correvamo insieme…”

in quel momento… quel sorriso… sentii di dovermi ricordare qualcosa… ma cosa?…

“aveva perso una scarpa…”

smise di sorridere…

“…era finita nel fiume… era caduta… e lui voleva riprenderla”

?

“ricordo quando cadette… non ricordo le sue urla… ma ricordo che era calmo e tranquillo… aspettava… ma cosa? Tu lo sai?!”

mi domandò con tono di supplica stringendomi forte le mani
scossi la testa…
qualcosa mi si posò sulla punta del naso la ragazza alzò gli occhi al cielo era affascinata…

“nevica”

annuii… la ragazza sorrise guardando il cielo… si alzò e mi si parò davanti si chinò su di me e mi baciò sulla fronte facendomi arrossire e riscaldandomi ancora… mi sorrise ancora…

“anch’io ho fiducia in te… grazie key…”

e si allontanò per poi sparire… mi alzai e provai a cercarla… ma dopo dieci passi tornai indietro, sapevo che non l’avrei trovata qui…

tornai sotto il lampione… ero in piedi…

“il bambino non urlava perché non aveva paura… non aveva paura perché c’era la sua fenice con lui…”

avevo lo sguardo scuro, strinsi i pugni e le lacrime cominciarono a rigarmi il viso…

“non avevo paura perché sapevo che c’eri tu… grazie fenice…”

quella sera tornai dai miei compagni, ricordo che fu una notte lunga… ridemmo e bevemmo tanto ed infatti non ricordo bene come continuò quella sera… ma ricordo per certo il viso di quella ragazza, ricordo dove la devo cercare, e so anche quando cercarla… e ricordo anche che quella mattina del venticinque dicembre quando mi svegliai trovai la scarpa di un bambino sul mio comodino… e ricordo che in mano tenevo il mio bey e che in questo c’era la mia fenice… con me… ancora…

“grazie fenice”

“ti va di fare una corsa key?”

.,-‘*°**OWARI**°*’-,.


smile!
 
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VOTO: (1 voto, 1 commento)
 
COMMENTI:
Trovato 1 commento
christa - Voto: 07/11/08 11:25
carina! atmosfera triste come piace a me che rende tutto più profondo e introspettivo!
D'accordo con il commento: 0, e Tu? / No   |   Segnala abuso Rispondi

 
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