-- - Capitolo 1° -
Signori e signore, sono tornata a rompervi i cosiddetti con una schifezza, ma quando mi succede qualcosa e ho bisogno di sfogarmi mi metto a scrivere e...çç
Portate passiensa tessori!!!
Skifezza:
Kai's pov
IL sole opaco si fa strada fra le fessure della serranda della finestra, leggero e timido, quasi avesse paura di svegliare qualcuno, anche se nel mio caso c'è riuscito alla perfezione!
Ma che ore sono?
Le 10?!
Accidenti, è tardi, come ho fatto a dormire così tanto?!
E ho anche un bel mal di testa, non c'è che dire...sarà meglio che mi alzi!
Mi guardo attorno per cercare i vestiti che ero convintissimo di aver lasciato accanto al futon ieri sera, ma non li trovo da nessuna parte!
Takao dorme della grossa, anche se mi viene da chiedermi come possa farlo, però almeno non può avermi fatto scherzi strani, Max è ancora immerso sotto le coperte, perciò nada, mentre Ray...sarà già in piedi a fare qualcosa come al solito, oggi poi immagino che voglia tenere la testa impegnata in tutto e di più.
Sì, ma fa freddo, maledizione, non posso uscire vestito solo con sta roba!
Rabbrividisco mentre mi alzo per andare in casa e cercare qualcosa nella borsa-armadio, ma d'improvviso li vedo, piegati con quelli del Takkino e dell'americano vicino, accanto al termo che abbiamo messo in palestra per non gelare di notte.
Sorrido mentre li raccolgo, non ci vuole un genio a capire chi sia stato.
E così comincia la mia giornata.
Di buon passo mi affretto ad entrare in casa per non gelare, ho una fame terribile, tanto più che ieri sera non abbiamo mangiato niente e tutto per colpa di quel cretino di Takao, in questo momento mi verrebbe voglia di strozzarlo per quello che ha fatto e non è una cattiva idea, potrei tornare indietro e attaccarlo finchè dorme...
Questi miei piani omidicida sono però interrotti da della musica che sono convinto provenga dalla cucina. Mi avvicino a passi lenti e il più silenziosamente possibile per non farmi scorgere dallo splendore che è accanto ai fornelli e mentre armeggia con essi canticchia una canzone malinconica, di quelle con un testo che dovrebbe tirati su di morale con le sue parole, ma si vede lontano un miglio che è triste.
I suoi occhi non mentono mai, almeno per me, e ora stanno cercando di nascondere tutte le ombre e le sofferenze in un pozzo nero. È fatto così lui, è raro che si arrabbi davvero, preferisce tenersi tutto dentro, almeno davanti agli altri, mostrarsi forte, superiore, una roccia in pratica, capace di contrastare anche le mareggiate più forti e cattive, nascondendo il tutto dietro una maschera fornita di un sorriso dolce, ma triste e falso.
Tutti i dolori, le delusioni le tiene dentro di sè, sorridendo e cercando di continuare come se nulla fosse, è come una barricata, come un'armatura che lo protegge sempre, senza far mai vedere a nessuno com'è realmente, ma sono convinto che quel pozzo nero prima o poi esploderà e butterà fuori tutto quello che gli è stato gettato dentro, e allora saranno guai amari.
Gliel'avrò chiesto tante volte: -perchè non ti arrabbia mai tu?-
E lui per tutta risposta sorrideva, cercando di farmi capire che non gli importava, che non ne valeva la pena di arrabbiarsi, ma lo vedevo nei suoi occhi d'improvviso più lucidi quanto ci stesse male.
Forse è per questo che ho paura di offenderlo o di deluderlo a volte, perchè so che non avrebbe nessuna reazione, che non mi verrebbe a sgridare nè a dire di evitare di comportarmi così con lui, arricchendo ancora di più la sua tristezza.
Sembra tanto felice, sembra aver vissuto bene tutta la sua vita, e invece sono convinto sia quello che si tira dietro i magoni più terribili da buttare giù.
All'inizio, lo ammetto, l'ho odiato e non poco, sembrava il classico ragazzo con una vita rosa e fiori alle spalle che cercava di fare l'amico con tutti, anche con me, poi pian piano siamo diventati amici e allora ho capito che ciò che lo faceva apparire così era solo la grande forza che aveva dentro.
La forza che lo fa svegliare ogni mattina e cominciare questa guerra continua che è la vita, dando il meglio di sè in ogni cosa che fa.
A volte mi chiedo come faccia a sorridere ancora, ad essere ancora così splendido e gentile, così disponibile con tutti, al contrario di me che ho innalzato muri e barriere.
Forse è proprio per questo che mi sono innamorato di lui, così diverso da me e allo stesso tempo così simile.
Già, è stata dura ammetterlo, ma ora lo potrei gridare al cielo: amo quel ragazzo, amo e adoro tutto di lui, è diventato come l'aria per respirare, morirei senza di lui.
Mi perderei nell'ascoltare la sua voce angelica, a guardare le sue mani che si muovono sui fornelli preparando questo e quello, attento e allo stesso tempo con la mente in un suo proprio mondo magico.
-...please take away my pain ...- dalle sue labbra rosee esce un sospiro pieno di malinconia e tristezza, mentre volge lo sguardo alla finestra appannata a causa del calore, ma il sole si vede lo stesso, nascosto dalle nuvole grigiastre che non promettono niente di buono, forse pioggia e so bene quanto lui non la sopporti, più che altro perchè gli mette tristezza.
Non credo ne abbia bisogno...
Un pentolino emette uno strano rumore che lo riporta alla realtà, il suo sguardo magnetico torna a focalizzarsi alla sua sinistra, ma mentre si volta nota che ormai non è più solo.
L'eco della canzone svanisce nell'aria, mentre le sue guance si colorano di un leggero rossore, evidentemente non si aspettava di essere scoperto, effettivamente è la prima volta che lo becco canticchiare in solitaria.
-ciao! Buon giorno!!- il suo sorrisone mi invade improvvisamente di un calore intento e fantastico, ma so bene quanto sia falso -vuoi qualcosa? Stavo preparando un po' di cioccolata calda!-
-va bene- mi siedo al tavolino mentre lo fisso portarmi una tazza fumante seguita da un piattino di biscotti, poi si siede anche lui mescolando nella propria tazza con un cucchiaino.
-grazie...- ok, forse l'ho spiazzato un attimo, non dico molto spesso grazie, però non dovrebbe guardarmi con quella faccia stupita.
-prego...- sussurra con un sorriso di vittoria mentre torna a fissare il liquido scuro nella tazza.
Bene, ora dovrei ringraziarlo per i vestiti caldi e per la colazione pronta e magari dovrei anche chiedergli come sta...in effetti però non è una conversazione che dovrei fare io, non sono proprio il tipo, dovrebbe esserci Max a fargli mille domande e a stressarlo!
Maledizione a quell'americano da strapazzo, quando c'è bisogno di lui non c'è mai!
-ti piace?- la sua voce sembra un sussurro timido mentre fende il silenzio che avevo lasciato.
Alzo lo sguardo verso di lui un po' in imbarazzo e scopro i suoi occhietti curiosi su di me.
-s-si...non mi dispiace...-
-non sapevo se ti poteva piacere o meno, sai, non so molto dei tuoi gusti e...così insomma...- è in imbarazzo, meglio dargli una mano.
-tranquillo va più che bene, è buona-
-ok...- ancora una volta sul suo viso si dipingono i colori freddi della tristezza, so perchè si è messo a fare tutte queste domande all'improvviso. È stato come se tutte le sue certezze cadessero, ora sulla base non ha nulla su cui appoggiarsi e vuole trovare appigli sicuri per non cadere di nuovo, lo capisco perfettamente.
Vorrei tanto sapere a cosa sta pensando ora mentre il suo sguardo è fisso sulla tazza, senza realmente vederla.
Vorrei tanto poter essere un appiglio per lui ed evitargli una caduta rovinosa verso il baratro...
-senti Ray...- non posso stare a guardare, devo dargli una mano, devo-
-KITTY-LOVE!!!!!- un grido forte spezza l'atmosfera, mentre un essere biondo meglio riconosciuto come pericolo pubblico o Max, è entrato nel cucinotto, saltando al collo del mio Ray abbracciandolo, anzi, strozzandolo quasi.
-Ma-Max...mi stroz-zi...lasciamiii!!- tenta di scrollarselo di dosso e il ragazzo, saltando di lato lo libera dalla sua stretta cercando di indagare nel suo viso.
-ohi Ray, come sei palliduccio, ma stai bene, amore mio??- giusta domanda, però preferirei che certi epiteti li lasciasse perdere.
Anche se so che la loro è solo amicizia mi danno un certo fastidio...
-eh? Ma sì, certo che sto bene!- bugia! E anche Max se ne accorge, perchè d'improvviso s'è fatto serio.
-Ray possiamo pensarci noi oggi a tutto, stacca un po', rilassati per oggi, non deve pesare tutto solo sulle tue spalle, noi-
-non ti devi preoccupare, sto bene! Siediti, avrai una fame...già...- si alza di fretta dalla tavola, anche se non ha mangiato quasi niente, e serve l'amico che lo guarda dispiaciuto per il fatto che debba fingere anche con lui -scusatemi, ieri sera non ho fatto niente per cena!-
-a proposito di ieri sera Ray- Max apre un discorso scottante con voce leggera e sottile, ma Ray lo tronca di nuovo, è evidente che non ne vuole parlare.
-tieni, buon appetito! Scusate, vado un attimo in bagno!-
Fugge, non riesco a capire perchè non voglia aprirsi con noi che siamo pronti a sorreggerlo. Per paura di non mostrarsi forte?
Per paura di dimostrare che non è una bambola?
Non so cosa pensare, so solo che mi sento terribilmente in colpa per non riuscire a far nulla.
-con te non ha detto niente?- Max si volta verso di me tristemente, approfittando della mancanza del diretto interessato per saperne di più.
-no-
-solo che tenersi tutto dentro non fa affatto bene...sigh...- ci pensa un po' poi riprende -bisognerebbe parlargli o tenerlo distratto almeno per i primi giorni e...tenerlo lontano da Takao, quel cretino, appena si sveglia mi sente!-
Sono perfettamente d'accordo e se vuole gli dò una mano a eliminare quell'ameba imbecille, ma dopo poco Ray ritorna e a giudicare dal viso rosso come gli occhi quella del bagno è stata solo una scusa malcelata.
Ormai è pomeriggio, il pranzo è stato un vero disastro, quel Takkino imbecille non capisce un beneamato!
Per tutto il tempo ha fatto come se non fosse successo nulla, come se la cosa non lo avesse toccato minimamente, mentre Ray sembrava sull'orlo di una crisi ogni istante di più.
Avrei voluto spaccargli la faccia, non ha il diritto di trattare male quel ragazzo fantastico, capace di farsi in quattro per tutti, che darebbe la vita per gli altri!
Cammino lentamente, ma con passo deciso verso la palestra, quello stress del professore vuole farci allenare anche oggi che a momenti viene giù il diluvio universale e devo andare a prendere il lanciatore.
Apro le porte scorrevoli, le luci sono spente e le uniche fonti di chiarore sono le finestre a lato che lasciano in ombra buona parte della stanza, però sento ugualmente un rumore strano, provenire da un punto imprecisato della stanza.
Tasto con la mano sulla parete di legno alla ricerca dell'interruttore e quando lo trovo accendo i neon in tutta la palestra, restando sorpreso per quello che si presenta ai miei occhi: non l'ordine che regna in tutta la stanza, cosa piuttosto normale, ma è la presenza del ragazzo cinese in un angolo, seduto su uno dei futon mentre ascolta un cd con gli auricolari, a massimo volume; ecco spiegato quel rumorino.
Gli occhi d'oro fissano il pavimento davanti a sè in un modo così indefinito, così perso e triste che mi sembra un'ombra di quello che è Ray di solito.
Dov'è finito il suo sorriso?
Dov'è finito il suo cuore distrutto?
Dov'è finita la sua anima?
Non riesco a vederlo così, mi piange il cuore, ci sto troppo male!
Non ne vale la pena, non deve distruggersi così!
-Ray?- chiamo leggermente e forse solo in quel momento si accorge che è entrato qualcuno, forse nemmeno l'arrivo della luce ha spazzato via tutte le tenebre che lo circondano.
-Kai...- si toglie in fretta gli auricolari, passandosi una mano sugli occhi, piangeva?
-dimmi...- sussurra con voce tremula alzandosi e venendomi incontro -hai bisogno di qualcosa?-
Come puoi pensare se io ho bisogno Ray?!
Si avvicina, i suoi occhi sono due pietre luccicanti in maniera impressionante ed è ancora più pallido di prima.
-no...non...- adesso basta, devo affrontare l'argomento e anche lui -Ray, so che non ti va di parlarne, ma ha ragione Max, va a letto, non stai bene, hai bisogno di staccare e poi riprenderai, tu-
-ma cosa dici Kai? Ora ti ci metti anche tu con questa storia?! Sto bene, smettetela di-
-per piacere, non prendermi in giro Ray- lo freddo, questo suo comportamento mi sta dando sui nervi, c'è un problema, si vede e allora che lo dica, che si sfoghi!
Mi guarda sconvolto, prima di abbassare gli occhi a terra e tirare su col naso.
-scusa...- sussurra appena mortificato. Oddio, non era proprio questo quello che volevo, non volevo farlo star male, non di più!
-Ray io- e adesso che gli dico?
Cala il silenzio, un silenzio così assordante, così fastidioso, che preferirei il casino che almeno non ti permette di fare certi pensieri!
-devo andare- mi passa accanto svelto, come un'improvvisa folata di vento gelido e sparisce in casa.
-KAAAIII!! TI MUOVI?!- Takao...maledetto, se siamo arrivati a questo punto è solo colpa tua!
Prendo il lanciatore nervoso come non mai e mi dirigo verso gli altri, almeno il bey mi distrae e spero che faccia lo stesso anche con Ray...
Quando arrivo sul retro però mi accorgo che il ragazzo non c'è, forse dovrà arrivare..
-ehy! Era ora, forza, combattiamo!-
-non ne ho voglia Takao- rispondo freddo, adesso ho altro a cui pensare.
-cooosa?!- che lagna!!
-mi hai stancato!!-
-allora battiti con me e rendimi felice! Ti prego!!!- come fa ad essere sempre lo stesso?
Come fa a sopportare l'idea di aver ferito una persone speciale come Ray?
-d'accordo, pur di farti tacere!- ti batterò maledetto, ho bisogno di sfogare tutta la mia rabbia su qualcuno e sarai tu!
Passano i secondi e i minuti, mi sto notevolmente calmando, e intanto lo sto battendo!
Tze, e questo sarebbe il campione del mondo?!
-adesso basta, mi hai stancato!- quanto ci godo a fare il bastardo!
E infatti Dranzer parte all'attacco e butta fuori Dragoon, anche se un po' difficilmente.
-UAAAAAHH!!! Non è giusto! Ho perso!!-
-dai Takao, non è la fine del mondo, vieni qua che ti spiego dove hai sbagliato e anche tu Kai! Il tuo bey è notevolmente più forte, ottimo!- il professore ci chiama a raduno intorno al suo laptop pieno di dati e grafici, cominciando a parlare di tante cose, equilibrio, forza, resa moltiplicata per la velocità e divisa per il tempo...mi sta solo facendo un gran casino nella testa.
-RAGAZZI!!!!- ci giriamo di scatto verso Max che corre come un forsennato nella nostra direzione, preoccupato e col fiatone.
-cosa c'è Max?- chiede Takao con un po' di opprimenza.
Non so bene perchè, ma non mi sento tranquillo...
-RAY! RAY!!- scatto in piedi non appena lo sento nominare il suo nome.
Un fiocco...
Cos'ha fatto?
Gli è successo qualcosa?!
Un altro ancora...
-cosa gli è successo?- chiedo preoccupato senza cercare di nasconderlo.
-è...è..sparito!- e comincia a nevicare...
...
...
continua.
Vi pregu...commentate se volete...ç_________ç
Kissos
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