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Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Yu-Gi-Oh!
Titolo Fanfic: LA DEA DELL`ACQUA
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: luce-chan galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 18/12/2005 18:06:42

un amore perduto che probabilmente non troverà mai più un amore che non può provare perché…… perché gli dei… gli dei non posso amare......
 
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CAPITOLO 1)
- Capitolo 1° -

La dea dell’acqua

Capitolo 1)



Una ragazza,

Una goccia d’acqua perduta nell’immensità del mare

Una verità che verrà svelata

Una magia positiva nel suo corpo

Un amore perduto

che probabilmente non troverà mai più

Un amore

che non può provare

Perché……

perché gli dei…

gli dei non posso amare

Lei……

lei era bella come una dea

Chissà……

forse lo era davvero

La dea di una freschezza come……

come l’acqua che circonda questa valle



Nuova vita, nuova scuola, uguale nuovi amici, così pensava una ragazza mentre camminava per le vie di Domino, diretta al nuovo edificio scolastico dove si era iscritta pochi giorni fa, aveva cambiato città a causa del lavoro di suo padre, era un giornalista e doveva fare un servizio fotografico delle più bei paesaggi che offriva quel territorio, lei e sua madre non potevano fare altro che seguirlo, come facevano da tanto tempo: il lavoro chiamava, lui rispondeva seguito dalla sua famiglia e per Daina voleva dire cambiare tutto, dalla scuola fino alle amicizie che ha lasciato e perderà a causa del suo continuo spostamento; eppure non le pesava così tanto, pensava piuttosto al positivo, vivere il presente senza pensare al futuro e non rimpiangere il passato, le è sempre stato insegnato di pensarla così e questi insegnamenti gli ha fatto suoi, imprendendoli nella sua mente e nella sua anima.



I suoi piedi continuavano a camminare, fermandosi alcune volte per il motivo, che trovava il semaforo rosso; finalmente all’orizzonte c’era l’istituto che avrebbe cominciato a frequentare tutti i giorni, almeno finché il lavoro di suo padre non lo chiamava da un’altra parte.

Con un sospiro passò la porta principale di quel gigantesco palazzo, da tutti denominato come istituto tecnico di Domino, come una brava studentessa, percorse il corridoio per arrivare alla stanza del preside, la sua mano si mosse permettendole di fare un leggero tocco alla porta. Sentendo una risposta di conferma l’ aprì leggermente, lo stretto necessario per poter passare, salutò la figura, che era dietro ad una scrivania, con un piccolo inchino, l’uomo che aveva più meno una quarantina d’anni, la osservava, con qui minuscoli occhi marroni, che ad alcuni studenti trasmetteva timore, ma non in lei, i suoi occhi verdi esprimevano fierezza ed origlio da vendere, il preside si sentì costretto ad alzarsi, distogliendo gli occhi da quelli della nuova alunna, e accompagnarla alla classe addetta.

I corridoi della scuola erano tutti uguali, e perdersi era facile, soprattutto per i nuovi arrivati, ma la ragazza era in buone mani, c’era il preside che la accompagnava seguendo una rotta immaginaria, che solo la bussola che era nella sua mente, segnava.

Finalmente arrivarono nella sua nuova classe, l’uomo fece dei piccoli tocchi sulla porte ed infine l’aprì , al suo ingresso i ragazzi presenti si alzarono in segno di saluto, questa era una novità per Daina, lei aveva girato quasi tutto il mondo, ma non aveva mai visto una cosa del genere: Italia, Francia, Spagna, posti dove quel saluto erano inesistenti.

Vedeva il preside parlare con la sua nuova insegnante, mentre in classe si diffondeva un rumore causato dai bisbigli degli alunni, sicuramente riguardavano lei, ma alla interessata, i discorsi che potevano fare sul suo conto non le importava, potevano dire quello che volevano, e lei faceva orecchio da mercante.

Dopo un paio di minuti l’uomo che l’aveva accompagnata si mosse per uscire, a quel punto venne salutato dai suoi alunni con un inchino, lei lo guardava con la coda dell’occhio mentre chiudeva la porta della classe, quando un rumore da parte della signora, fece voltare i suoi occhi sulla docente sorridente, con un gesto della mano la invitò ad avvicinarsi e a voltare il suo viso sulla intera classe.

Essa era spaziosa, c’erano più o meno una ventina di ragazzi, vedeva che la maggioranza erano maschi, la percentuale femminile era davvero poca, tutta l’attenzione dei componenti della 2 sezione D, era rivolta alla nuova arrivata, con un leggero inchino si presentò: la sua voce era indifferente e piatta, la sua bocca non si allargava al sorriso, il motivo era che i suoi genitori le avevano insegnato “che fidarsi è bene ma non fidarsi è maglio”, e questo proverbio lo aveva provato sulla sua pelle, quando venne tradita dalla persona che credeva le fosse amica, un tradimento che non riguardavano cose futili come, ha preso il ragazzo che piaceva a lei, oppure provava una gelosia nei confronti suoi che si è trasformata in collera… niente di questo, la situazione era più grave dei suoi 16 anni compiuti il mese scorso, un problema che preferiva cancellare, in fin dei conti il passato non doveva contare per lei, sopratutto il passato non doveva farle aprire le vecchie ferite che aveva chiuso con molta fatica.

- il mio nome è Daina, Wollon, sono nata a Londra, ma a causa del lavoro di mio padre, Mark Wollon, non mi è stato possibile stabilire, me e la mia famiglia nella città natia, mio padre lavora come giornalista, reporter, mia madre Marisa Mirto, nata in Italia, lavorava come stilista a Londra, adesso trova qualche lavoretto da fare nelle città in cui andremo a stabilirci…. -

La suo lessico era davvero perfetto, la professoressa, come gli studenti presenti, si stupirono: come faceva una ragazzina possedere un linguaggio così completo, gli occhi della docente erano spalancati, così come quelli dei suoi nuovi compagni, i quali non credevano che una bella ragazza come lei potesse scaturire dei sentimenti contrastanti come la paura e l’interessamento.

Dopo un attimo di smarrimento la professoressa, le disse di arrivare al posto a lei assegnato, al suo passaggio gli alunni si voltarono per guardarla, in testa di ogni ragazzo c’era sempre la stessa frase: “strana ma bella”; arrivò al suo posto con calma, ma a passi decisi, era accanto alla finestra e così cominciò il suo primo giorno di scuola.







Come vi sembra? Ho cercato di dare un’impronta diversa dallo stesso filo di ogni racconto e questo si vedrà maglio nei prossimi capitoli, questa storia era da un pò che l’avevo in testa ed alla fine avevo deciso di scriverla, ma non avevo il coraggio di pubblicarla, per il semplice motivo che in questa sezione ho due ficcy aperte, dove in una tutti capitoli sono pronti devo solo metterli on- line.

Anche per questa nuova storia i capitoli sono pronti mi manca solo di rileggerli e poi mandarli on – line

Dopo aver dato spiegazioni, concludo dicendo di commentare, farebbe tanto piacere!

Un bacio Luce-chan ^.^

 
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