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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Saint Seiya (Cavalieri dello Zodiaco, I)
Titolo Fanfic: STELLA DI LUCE
Genere: Sentimentale, Azione, Drammatico, Soprannaturale
Rating: Per Tutte le età
Avviso: One Shot
Autore: saiyo83 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 11/12/2005 23:08:33

parla di un animale mitologico sacro ad atena, storia un pò corta spero che vi piaccia lo stesso
 
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UNICO
- Capitolo 1° -


STELLA DI LUCE
By Saiyo83


Essere una persona diversa dalle altre ti fa sentire emarginata, triste e depressa. Questa è la mia vita, mi chiamo Stella di Luce nome strano eh… sono nata albina ho gli occhi blù chiaro, lunghi capelli bianchi fino sotto le spalle senza frangia e carnaggione rosa pallido quasi bianco e la cosa strana è che ho un bernoccolo osseo in mezzo alla fronte, ed è questo soprattutto l’argomento per cui vengo presa in giro da tutto la città. Abito ad Atene in una casetta nel bosco appena fuori città. I miei genitori sono morti quando avevo solamente 5 anni perché delle persone gli hanno sparato scambiandoli per animali. A proposito di animali, io riesco a comunicare con loro senza alcuna difficoltà io infatti parlo con la mente e non con la bocca e questo è successo da quando i miei genitori sono morti infatti gli unici amici che ho e Lois e il suo branco, Rune e Lue.

Lois e come se fosse stata una seconda madre per me, anche se è un cavallo selvatico e guida il suo branco altri 15 cavalli da una parte all’altra del bosco infatti mi trattano come una del branco ogni tanto vado con loro in giro per il bosco tenendo il loro passo, poi c’è Rune, una cerva rossa con cui ci divertiamo con Lue una colomba bianca che vive in casa mia con me insieme a Rune e parliamo anche con altri animali che hanno bisogno di aiuto, infatti io non mi sento mai sola, apparte quando la mattina mi tocca ad andare a scuola, mia madre e mio padre mi dicevano sembre che la cultura è importante.

Al momento della morte dei miei genitori mi rivelarono che noi non eravamo degli esseri umani, ma delle creature mitologiche soprattutto mio padre Enif che a combattuto al fianco di Bellerofonte e Perseo, infatti mio padre era un Pegaso dal quale è diventata una costellazione come mia madre Bella di Notte un unicorno. Mio padre prima di morire mi disse che avrei dovuto cercare la dea Atena visto che io avevo il corpo da pegaso e il corno di un unicorno e che i pegaso sono animali sacri per Atena, ma io non sapevo dove cercarla e poi ero ancora piccola così avrei deciso di crescere prima di cercarla perché sarei dovura divenire la sua compagna di guerra.

Per fortuna prima che i miei genitori morissero mi insegnarono a conforndermi tra la gente anche se alcune forme di noi sarebbero rimaste. E come ho detto prima quando mi trasformo mi rimane un piccolo corno in fronte, la carnaggione biancastra come i capelli bianchi che per fortuna nascondono delle piccole ali che spuntano dalla mia schiena. L’unica cosa che mio padre non ha avuto il tempo di insegnarmi e volare è un pegaso che non vola è inutile ma per fortuna la mia mamma adottiva Lois mi a accettato per quello che sono infondo anche se le ali non le uso io sono la creatura più veloce di tutto il bosco.

Ogni sera vado al laghetto per farmi un bagno e per far muovere le ali infatti una volta Lue mi disse che per imparare a volare bisognava fare degli esercizi per rinforzare i muscoli delle ali e così ogni sera muovo su e giù le ali sperando di rinforzare i muscoli, così magari avrei trovato più facilmente la dea Atena se l’avessi cercata in volo.

Eccomi a scuola oggi la maestra a detto che sarebbe venuto il gran Sacerdote a fare una lezione per raccontarci delle leggende greche, ma per me non è un buon giorno per ascoltare le leggende greche visto che oggi è l’anniversario della morte dei miei genitori ormai da quando sono morti sono passati 3 anni, ma e come se fosse successo ieri enfatti sono tristissima

- bianchina perché oggi sei triste – disse un mio compagno di classe
- vi prego oggi lasciatemi in pace almeno per oggi vi prego – dissi tristissima
- e perché mai dovremmo farlo -
- oggi è l’anniversario della morte dei miei genitori ecco perché -
- beh più ci dici di no e più noi lo faremo, ci vediamo in classe mostro – e se ne andò ridendo con gli altri della mia classe ed io mi recai in classe e mi sedetti al mio posto
- bene bambini oggi per la 1° volta il gran Sacerdote ci racconterà le leggende che riguardano la Grecia, fate molta attenzione è un argomento molto interessante -

io non prestai tanta attenzione per l’uomo in tunica e con un elmo che entrò poi l’insegnante fece l’appello della classe e dovevamo alzarci quando venivamo chiamati quando mia madre mi iscrisse non dette i nominativi del mio nome completo ma disse che mi chiamavo Stella Pegaso. E non appena mi chiamò io mi alzai e dissi “ presente “. È finito l’appello il gran Sacerdote inizio a parlare

- bene sapete tutti che ai tempi del mito esistevano creature malvagie come la Chimera o ancora i centauri… e creature leggendarie come il Pegaso… -

e il gran Sacerdote inizio a parlare proprio delle creature greche ed io cercavo di non ascoltare soprattutto sull’argomento che riguardava mio padre anche se alla fine mi interesso sapere le sue gesta visto che non ne parlava mai però mi venne anche da piangere nel pensare che non c’era più ne lui ne mia madre così iniziai a guardare il paesaggio fuori dalla finestra. Alla fine arrivò la pausa merenda e il gran Sacerdote si avvicinò a me per parlarmi

- non sei molto interessata ad ascoltare le gesta di Pegaso – disse il gran Sacerdote
- no non è che non mi piace è che mi intristisce visto che poi muore -
- allora la conosci la leggenda di Pegaso -
- si abbastanza preferirei non parlarne oggi sono di pessimo umore – dissi triste
- come mai sei di pessimo umore -
- oggi la signorina pensa all’anniversario della morte dei suoi genitori – disse Gei
- davvero mi di spiace, da quanti anni sono morti -
- 3 anni – dissi io
“ è la data in cui è morto… ahh è impossibile “ - e dove abiti -
- abito in una casetta in mezzo al bosco di Atene -
- quello vicino al Santuario? -
- si proprio quello -
- hei bianchina qui fuori c’è una tua amica – disse Gei

mi girai verso la finestra e c’era Lue che mi chiamava e Gei e il gran Sacerdote guardavano quello che facevo incuriositi. Io aprii la finestra e la feci entrare, il gran Sacerdote si avvicinò a me e gli presentai Lue ma lei non era qui per fare conversazione, ma per avvertirmi di un pericolo

- Lue che hai mi sembri agitata, è successo qualcosa? – gli chiesi io
- si devi venire con me immediatamente è iniziata la stagione di caccia e stanno braccando Rune con trappole e cani da caccia, ho avvertito a Lois che la sta cercando ed a detto che la portava a casa tua ma non vorrei che venissero anche li e se la trovano faranno la fine dei tuoi genitori – disse piangendo
- ma dimmi come faccio ad uscire da scuola, non posso mica dire che una colomba mi ha avvertito che la mia cerva è impericolo di vita perché è iniziata la stagione della caccia, mi chiuderebbero in manicomio e c’è gente che ci sta ascoltando -
- inventati qualcosa o voi che Rune faccia la fine dei tuoi genitori -
- certo che no ora vediamo che cosa posso fare, tu aspettami davanti alla scuola -

il gran Sacerdote era rimasto impressionato nel vedere che io riuscivo a comunicare con gli animali e intuito che avevo qualche problema decise di aiutarmi ad uscire dalla scuola così in poco tempo uscii e ringraziando il gran Sacerdote iniziai a correre.

appena arrivai a casa trovai a Rune insieme a Lois e al suo branco. Feci entrare Lois e il suo branco in un recinto che io insieme a Rune costruimmo per le emergenze come queste vistro che i cacciatori erano vicini, mi accorsi che Rune era ferita ad una zampa da una freccia così andai al laghetto per bagnare il fazzoletto da mettergli sulla ferita, al ritorno vidi i 3 cacciatori che stavano aprendo il lucchetto del recinto di Lois

- scusate che state combinando -
- dobbiamo fare uscire i nostri cavalli – disse un cacciatore
- i vostri cavalli? -
- vedi questa è casa nostra – disse un altro cacciatore
- prima di appropriarvi di una cosa non vostra dovreste assicurarvi che non sia gia di qualcun altro -
- perché dici questo noi a casa nostra facciamo quello che vogliamo – disse l’altro cacciatore
- non c’è ombra di dubbio ma visto che quella è casa mia vorrei sapere che cosa volete dai miei cavalli -
- n niente stavamo cercando una cerva rossa -
- e come mai volete ucciderla come avete fatto ai miei cavalli 3 anni fa -
- a te cosa interessa -
- quel cervo è mio -
- allora mettigli un collare perché non avremo pietà quando gli spareremo -

ed i 3 cacciatori se ne andarono ridendo ed io pensavo a tutti quei animali che moriranno per causa loro

- ecco Rune ora ti metto questo fazzoletto sulla tua zampa ti sentirai meglio -
- ti ringrazio Stella di Luce -
- ragazzi state bene voi – dissi a Lois e al suo branco
- grazie a te – disse Rachel uno del branco
- se non è un problema per voi direi che per il periodo della caccia non vi allontanaste da qui così in caso di pericolo potete ritornare al recinto -
- penso che tu abbia ragione – disse Lois
- a proposito nessuno del branco sa di un certo gran Sacerdote – dissi io pensierosa
- io ne ho sentito parlare – disse Latina
- si ci può fidare -
- lavora al Santuario e si dice che sia il portavece della dea Atena -
- proprio quello che mi serviva, ti ringrazio ora potete uscire, miraccomando non allontanatevi troppo i cacciatori sono nei paraggi. Tu Rune stai qui in casa fichè non guarirai -

la notte arrivò presto e al Santuario si discuteva di fare un giro di ispezione nei d’intrni del bosco e quella sera l’ispezione toccò a Milo e Camus che iniziarono a controllare ogni angolo del bosco arrivando nei perssi del laghetto illuminato dalla luna che sembrava che ci fosse una lampadina ad illuminare il buio.

Io intanto come ogni sera mi recavo al laghetto e per sicurezza feci ingrandire solamente le mie ali per farle muovere ed esercitarmi con i consigli di Lue. Ad un tratto mi fermai sentendo la presenza di due persone e girandomi mi accorsi che erano proprio due persone che mi guardavano schoccati

- Milo quello è un angelo -
- non so che dirti io non ne ho mai visto uno -

io spaventatissima iniziai a scappare dall’acqua, ma uno di loro riuscì ad afferrarmi per il braccio

- non avere paura non vogliamo farti niente – mi disse il ragazzo dai capelli verdi
- non voglio morire lasciatemi – dissi io
- come fai a parlare senza muovere le labbre – mi disse l’altro ragazzo

io riuscii a svincolarmi e allontanarmi dal laghetto poi mi trasformai in cavallo e corsi per tornarmene a casa, e mi misi sotto le coperte

- Stella di Luce esci da sotto le coperte o con il tuo corno le strapperai per l’ennesima volta e poi ti tocca andare in città a comprartene un’altra – disse Rune
- senti mi insegneresti a lorrare con le corna -
- vuoi imparare a difenderti -
- più o meno, in verità ormai la velocità non mi basta più, ho bisogno anche di attaccare con il mio corno -
- va bene ti insegnerò, eh Stella di Luce che cosa ai -
- L Lois e stata braccata dai cacciatori devo andare -
- fermati o ti cacceranno anche a teeee… Stella di Luceeeee -

corsi come non ho mai fatto e non appena arrivai vidi Lois e il suo branco sterminato e 2 cacciatori che ridevano. Io mi infuriai e spuntai allo scoperto ed andai sul corpo di Lois ancora viva, ma non per molto

- Lois ti avevo detto di rimanere nei pressi di casa mia -
- mi spiace lo sai benissimo che noi siamo dei nomadi e non riusciamo a stare dentro un recinto senza impazzire, sai ti ho sempre voluto bene come ad una figlia -
- anche tu sei stata come una madre per me dopo la morte dei miei genitori -

si spense tra le mie braccia piansi moltissimo e volevo vendicarla uccidendo i cacciatori ma non li trovai così andai a casa mia e rimasi schoccata nel constatare che erano passati anche per di li uccidendo Rune, e Lue sicuramente la stava difendendo restando vittima dei cacciatori. Vagai nel bosco senza una meta precisa, non sembravo più io l’unica cosa che pensavo e che ora Lois, Rune e Lue erano insieme a mio padre e mia madre. Senza accorgermene mi ritrovai davanti al Santuario con il gran Sacerdote che mi vide piangere è mi venne incontro

- che cosa è successo -
- dei cacciatori hanno ucciso, la mia cavalla, la mia cerva e la mia colomba -
- mi dispiace è non sai chi è stato -
- non so i loro nomi ma se li vedessi li riconoscerei -

il gran Sacerdote mi invitò ad andare al Santuario, ma rifiutai dicendo che dovevo andare a seppellirli vicino alle tombe dei miei gentori. E senza accorgermene il gran Sacerdote mi seguii fino a casa mia dove mi disse se poteva darmi una mano, ma per fortuna se ne andò presto perché erano arrivati degli ospiti al Santuario, così li seppellii da sola. Poi vagai per il bosco cercando qualcuno che mi potesse dare delle lezioni di volo, ma nessuno mi voleva aiutare così me ne ritornai a casa.

AL SANUTARIO

- ben arrivata Atena -
- ti ringrazio Sion. Allora è vero quello che mi hai detto -
- si ha tutte le caratteristiche, ma non sappiamo dov’è solamente Milo e Camus l’anno vista ieri notte, infatti avremmo bisogno di Seiya per accertarcene -
- è che dovrei fare io – disse Seiya
- ci serve… -

Sono a casa mia a pulirla da tutto il sangue sulle pareti e sul pavimento è verso sera finii così andai al laghetto per i miei soliti esercizi per le ali, anche se ora non sapevo quando avrei potuto volare. Ma cosa c’è in mezzo al laghetto così mi misi a correre, ma poi me ne andai perché sentivo che c’erano tante perone e me ne andai a casa a riposare visto che l’in domani sarei andata a scuola

Anche oggi c’era il gran Sacerdote a parlarci di leggende greche, ma stavolta era accompagnato da un ragazzo con uno zaino grandissimo che stranamente mi incuriosiva senza sapere il perché. Poi d’un tratto il gran Sacerdote mi voleva parlare in privato e chiese alla mia insegnante se c’era un’aula libera per parlare con me senza essere disturbato.

Non appena il ragazzo chiuse la porta scoprii il suo zaino che in realtà era un cubo grandissimo io ero curiosa ma non capivo perché me lo fece vedere

- guarda l’immagine che c’è davanti – disse il gran Sacerdote
- ho visto ma non ho capito che cosa centri con me -
- sai che cosà è -
- è è un P Pegaso – dissi io tremante e con gli occhi lucidi
- lo sai che il Pegaso è l’animale più sacro alla dea Atena -
- si lo so mio padre me lo diceva sempre -
- ieri quando non sei venuta a scuola ho detto alla tua classe che stamattina venite in gita al Santuario per vedere le stanze dei miti e delle leggende -
- e li c’è anche la statua della dea Atena – disse Seiya
- si verrò volentieri -
- bene allora preparati che andiamo -

il gran Sacerdote e il ragazzo portarono l’insegnante, me e tutta la classe al Santuario facendoci salire tutti i templi. Ed all’altura del 12° tempio vidi tutto il boschetto, persino il laghetto e la mia casetta. Poi entrammo dentro l’ultimo tempio e rimasi incantata nel constatare di quanto fosse alta e grande. Rimasi schoccata quando entrammo in una stanza dove era dedicata a mio padre, c’era la sua statua con il suo nome e dei basso rilievi con le sue gesta, ed anche una di mia madre di quando una volta hanno combattuto insieme contro un centauro. A quel punto mi avvicinai alla statua di mio padre, lo guardai da testa fino alle zampe è mi mise a piangere è tutti si misero a guardarmi prendendomi in giro

- bianchina perché ti sei messa a piangere mica era un tuo parente – disse Gei a Restos
- si vede che le statue la emozionano talmente tanto che si mette a piangere -

non riuscivo neanche a rispondergli sapevo solamente che non volevo allontanarmi da quella statua perché era come se avessi ancora mio padre con me

- dobbiamo andare non puoi rimanere qui siamo venuti solamente in gita -

e così a malincuore dovetti andare via ma nessuno poteva impedirmi di non ritornarci infondo ero sua figlia e nessuno mi poteva impedire di stargli lontano. Andammo in un’altra sala dove c’era il ragazzo di stamattina ed altri ragazzi e una ragazza, all’improvviso senza accorgermene mi avvicinai alla ragazza.

- bianchina cosa stai facendo i tuoi genitori non ti hanno insegnato a non fissare una persona che non si conosce – disse Gei
- Taci essere umano -
- uao riesce a parlare senza muovere le labra – disse il biondino
- mi scusi non so che mi sia successo -

non parlai per tutta la mattinata e non appena la gita al grande Tempio era finita potei tornare a casa dove andai a vedere le tombe dei miei genitori e li vidi una statua di un pegaso scintillante corsi per vederla meglio, ma poi spuntò il ragazzo di stamattina

- sei interessata ai pegaso -
- sei la reincarnazione di mio padre -
- come fai a parlare senza muovere le labbra -
- non lo so lo faccio è basta, anche mia madre lo faceva -
- io sono il Saint di Atena della costellazione del Pegaso -
- capisco mi spiace di averti scambiato per mio padre – dissi tristemente
- non fa niente, ma per caso conosci la signorina Saori -
- e chi sarebbe? -
- quella ragazza che hai guardato oggi -
- mi spiace io non volevo fissarla mi è venuto d’istinto farlo -
- capisco ora devo andare. Ci vediamo -

e quel ragazzo prese quella strana statua che rappresentava il Pegaso se ne andò, mentre io avevo preso una decisione e mi trasformai nella mia forma originale.

- cavolo era da tanto che non mi guardavo allo specchio, e il mio corno sembra più grande e anche le mie ali ora vado -

iniziai a galoppare fino alle porte del Santuario, poi vedendo delle guardie galoppai velocissimamente, sarebbe stato più facile andandoci in volo. Le guardie non mi videro e passai con cautela i 12 templi anche se mi accorgevo che i ragazzi che incontravo ad ogni tempio erano un po’ sospettosi quando passavo. Eccomi al grande Tempio, per fortuna le porte sono aperte così andai nella stanza dove c’era la statua di mio padre anche se era stato troppo facile entrare, infondo non mi importava

- eccomi qui papà, mi sei mancato così tanto – e piansi ai piedi della stanza quando
- chi è entrato nella sala di Enif – disse un ragazzo

io essendo nascosta in un angolo buio non apri bocca così magari sarebbe andato via, ma invece iniziò a chiamare altre persone ed io mi spaventai ancora di più non volevo separarmi di nuovo da mio padre. Dopo 10 minuti la stanza si riempì io ero ancora nascosta senza fare il minimo rumore, poi senza accorgermene un ragazzo mi venne a dosso e mi afferrò dalle ali. Io cercavo di svincolarmi facendo rumore con i miei zoccoli così pensarono che ero un mosto venuto per uccidere Atena poi un ragazzo gli disse di lasciarmi andare e mi lasciò, poi si avvicinò a me cercando di farmi uscire alla luce della luna che entrava dalla porta alle loro spalle, ma io non ero di certo una stupida e non mi muovevo dall’oscurità, ma dissi solamente una frase

- non mi porterete via da mio padre -

nessuno capì, ma un ragazo fece diventare il pavimento scivoloso e quindi scivolai a terra, ma non bastava a farmi uscire dall’ombra, così qualcuno più intelligente accese la luce della stanza, mi nascosi dietro la statua anche se non serviva a niente perché riuscirono a vedermi restando tutti schoccati

- è un Pegaso con il corno – disse un ragazzo con i capelli lunghi e viola
- ora capisco perché ha detto quella frase – disse un altro ragazzo con i capelli blù
- e ancora un puledro – disse un altro ragazzo
- ora che si fa – disse un altro ragazzo

io provai a spaventarli cencando di caricarli con il mio corno riuscendoci anche se mi sembrava strano, andai ad accucciarmi sotto la statua di mio padre e mi addormentai. La mattina mi svegliai e salutai mio padre e iniziai a vedere la parte dei basso rilievi per vedere le sue gesta, ne rimasi meravigliata quando vidi che mio padre era nato dal mostro della Medusa decapitata da Perseo, poi sentii bussare la porta ed io gridai di andarsene, ma tutto inutile perché i ragazzi di ieri sera entrarono con la ragazza di ieri e il gran Sacerdote

la ragazza venne verso di me di un paio di metri e protese le braccia in avanti ed io non ebbi più paura e piano piano mi avvicinai alla ragazza che mi abbraccio, ed in quel abbraccio mi sentii benissimo e felicissima come se la conoscessi io capii chi era, poi mi disse

- allora tu sei la figlia di Enif e Bella di Notte – mi disse la ragazza
- si mi chiamo Stella di Luce. È tu devi essere Atena -
- si sono io, lo sai tuo padre era molto caro per me -
- anche per me -
- se vuoi puoi rimanere con me -
- mio padre prima di morire mi disse che dovevo cercarti per restare al tuo fianco come lui fece con te nelle tue precedenti reincarnazioni, allora volevo chiederti se potessi rimanere con te -
- certo che puoi rimanere -
- anche se forse non sono degna di rimanere -
- perché lo dici -
- n non no ancora v volare è un pegaso che non vola non serve a niente –
- inparerai vedrai non c’è fretta -

era la prima volta che mi facevo vedere da esseri umani in versione originale e stranamente mi sentii bene, conobbi tutti i Saint ed ora potevo allenarmi senza la paura di essere scoperta dai cacciatori. Infatti una settimana dopo riuscivo a fare dei piccoli voli, ma per non perdere la capacità di trasformarmi, stavo anche in versione umana visto che quando sarei andata in Giappone con Atena avrei dovuto mantenere quelle sembianze quando sarei uscita con lei.

Quel momento non attardò ad arrivare e per la 1° volta in tutta la mia vita avrei volato anche se con un aereo, io stavo vicino al finestrino e guardavo il panorama dall’altro e mi sarei immaginata di avere lo stesso panorama quando avrei imparato a volare. Seiya era divertentissimo mi faceva ridere un casino, soprattutto quando litigava con Cristal per delle stupidaggini.

Che bello il Giappone ci sono dei palazzi altissimi, l’unica cosa è che ci sono tante persone e questo mi mette un po’ a disagio, ma c’è Seiya a distrarmi facendo lo sciocco, e Ikki se ne è accorto che ormai non faceva più ridere ma almeno mi distraeva, presimo una macchina lunghissima che non saprei come si chiama sembrava un treno piatto.

Dopo 5 minuti mi addormentai e non appena arrivammo alla casa di Atena mi svegliarono e subbito sgranai i miei occhi davanti alla sua casa, per una bambina si fa per dire di 8 anni era una cosa ovvia. Ad accoglierci c’era un grosso pinguino pelato, infatti mi nascosi dietro ad Atena, ed il pinguino pelato si arrabbiò con me

- CHE STAI FACENDO DIETRO ALLA SIGNORINA SAORI COME TI PERMETTI -
- io… io… io… non volevo signor pinguino pelato – stavo per mettermi a piangere
- P PINGUINO PELATO A MEEEEEEE – urlò ancora più forte
- su su Tatsumi, la stai spaventando, dai Stella di Luce non preocuparti di lui sai infondo è buono -
- si come un lottatore di Wreasling al 1° raund - ( spero di aver scritto bene, io non guardo quel genere di programma, io sono per la pace e l’amore. By Saiyo83 ^_____^ )
- ti ho sentito Seiya – disse Tatsumi e tutti si misero a ridere tranne io e Seiya
- ora ascoltami Tatsumi, lei deve essere trattata come tu se ti stessi occupando di me, capito lei e come una Saint ma molto più importante -
- è stata chiarissima signorina Saori -
- bene ora puoi girare per tutta la casa e il giardino visto che è come casa tua -
- grazie Atena -

iniziai a fare un giro per la casa andando dalle stanze da letto dove in una porta c’era scritto il mio nome, fino al grande salotto e al planetario, poi andai in giardino dove c’erano anche Seiya e gli altri così andai da loro

- allora come ti sembra questa casa? – disse Ikki
- in tutta sincerità è grande e spaziosa, ma sembra una prigione -
- intelligente la bambina, sai mi è piaciuto quando hai chiamato pinguino pelato Tatsumi e stato uno spasso stavo per scoppiare a ridere – disse Cristal
- sai nessuno qui prima di te si era mai permesso di dirgli quelle cose, e mi sa che non ti avrà tanto in simpatia – disse Ikki ricordandosi di come lo aveva trattato anni fà
- infatti eccolo che arriva, chissà che cosa vorrà? – disse Shun
- ascoltatemi stasera la signorina Saori non cenerà con voi per un impegno improvviso quindi cenerete solo voi siate puntuali alle 7.30 – poi guardandomi male se ne andò
- puntuali? Io odio la puntualità – disse Seiya
- ti capisco, anche io le odio, ma odio ancora di più le costrizioni a me nessuno deve obbligare a fare qualcosa che non voglio fare è contro la mia natura – dissi io seria
- concordo in pieno – dissero Cristal e Ikki
- tutti noi abbiamo bisogno delle nostre libertà che lui non ci ha mai dato – disse Ikki
- ora non può più trattarci come quei tempi, anche se non mi piacevano – disse Seiya
- gia soprattutto anni fa prima di diventare dei Saint, e ho paura che farà la stessa cosa con te – disse Cristal
- spero di no, non vorrei utilizzare il mio corno io sono per la pace – dissi io
- purtroppo non si può avere tutto a questo mondo – disse Sirio
- anche questo è vero -

parlammo per un'altra oretta prima di accorgerci che era ora di cena, così ci avviammo verso la cucina dove c’era un tavolo enorme, e subbito iniziai a sentirmi male, avevo la nausea per gli odori che uscivano dalla cucina, sicuramente stavano cucinando della carne ed a me l’odore di qualsiasi carne mi fa venire la nausea. Poi i camerieri portarono le pietanze che avremmo mangiato quella sera, e visto che non sapevo che cosa erano quelle cose chiedevo a Shun che avevo vicino

- questo è riso con il kerry e pezzeti di carne – disse Shun
- oh capito è questo – dissi spostando il piatto per dire che non lo volevo
- questo e un filetto di maiale -
- scusate non ci sono verdure -
- è vero avvolte ci dimentichiamo chi sei e ti scambiamo per una bambina – disse Shun
- ti conviene dirlo a pinguino pelato per le verdure – disse Seiya
- scusi signore non ci sono verdure, o avete solamente pietanze a base di carne -
- mangia e stai zitta, la carne fa bene -
- ma io sono vegetariana -
- vorrà dire che imparerai a mangiare la carne -
- piuttosto muoio di fame -
- allora non mangiare niente non è problema mio -
- ma Atena ha detto che si deve occupare di me -
- lo sto gia facendo, gia tenerla qui e come occuparsi di te -
- almeno mangerò la frutta, ma sono solo arance e mandarini -

non avevo mangiato niente quella sera ed avevo i crampi allo stomaco, ma poi mi ricordai che ero un pegaso e noi mangiamo anche l’erba del prato sperando che non fosse finta. Andai fuori di nascosto e mi trasformai e iniziai a mangiare dopo quasi un’ora e mezza mi saziai e ritornai dentro dagli altri

- hai mangiato? – disse Shun
- si l’erba del giardino, pensavo all’inizio che fosse di plastica anche quella – dissi io
- bella questa, comunque potevi vedere la stalla dove la signorina Saori ha un cavallo -
- dici davvero Ikki -
- ti sarà più facile mangiare, poi secondo me ora che Tatsumi sa che sei vegetariana farà solamente cibi a base di carne – disse Sirio
- Seiya dove stai andando? – dissi io
- vado all’orfanotrofio volete venire? -
- posso venire anche io -
- perché no andiamo -

andammo in un’orfanotrofio visto che non ne avevo mai visto uno, mio padre me ne raccontava sempre le storie legate in un posto squallido e penoso, ma soprattutto triste come quello e magari io avrei dato un po’ di serenità a quei bambini. Arrivati all’orfanotrofio mi venne un po’ di tristezza, nel pensare quei bambini soli al mondo, ma poi ringrazio gli dei che hanno delle persone come loro ed altre ragazze, che si occupano di loro come una certa Erii interessata a Cristal e la sua amica Miho amica d’infanzia di Seiya. Non appena mi videro i bambini si spaventarono nel vedermi quasi tutta bianca, io pensavo il contrario visto che ho 8 anni

- che strana bambina, come mai era con voi Seiya – disse Miho
- abita nella villa Kido con la signorina Saori -
- capisco, come ti chiami – disse Erii
- mi chiamo Stella di Luce -
- che strano nome? – dissero le due ragazze
- diciamo che entra nel mondo dei Saint – disse Cristal
- diciamo dei miti greci, vedete Stella di Luce è un pegaso – disse Seiya
- non prenderci in giro – disse Miho
- Seiya manca un bambino non vorrei che fosse uscito – disse Erii preocupata
- o mio dio e sulla strada e non riesce a tornare indietro – dissi io
- non muoverti Tetsuo ora veniamo a prenderti – disse Miho
- guardate quel camion lo investirà – disse Erii
- no ora ci penso io – dissi io

mi trasformai con stupore di chi non sapeva della mia identità e con la velocità della luce andai in strada, presi con i denti la maglietta dal bambino e lo portai indietro

- grazie non so che avremmo fatto senza di te - disse Miho
- non è nulla, l’ho fatto volentieri -
- uao sei un cavallo ci fai fare un giretto – disse un bambino
- potresti volare con le tue ali? – disse un altro bambino
- per ora non posso volare, ma vi farò fare un giretto sulla mia groppa – dissi io

quel pomeriggio mi divertii tantissimo a fare giocare i bambini con me anche Seiya ha voluto fare un giretto sulla mia groppa. La giornata sembrava andare bene, quando un signore un altro pinguino ma con i capelli venne verso di noi e mi vide sgranando gli occhi

- sono qui per la vendita dell’orfanotrofio – disse l’uomo
- gli è lo abbiamo gia detto non è in vendita – disse Miho
- allora potreste vendermi quel cavallo e con i soldi potreste pagare il vostro debito -
- neanche per idea non è in vendita – disse Seiya
- è tu chi saresti – disse l’uomo
- siamo dei collabboratori dell’orfanotrofio – rispose Cristal
- bene allora volete pagare voi i debiti -
- noi non pagheremo niente noi non abbiamo debiti vi siete inventati tutto – disse Erii
- noi non ci inventiamo niente, allora come vi ho detto vendetemi quel cavallo -
- non ha capito, è in vendita – disse Sirio

l’uomo estrò una pistola dalla sua giacca e lo puntò ad Erii ed a un bambino, poi io entrai dentro l’orfanotrofio sperando che l’uomo mi seguisse e così fù. Iniziai a fare dei versi e rumori strani per fagli credere che l’edificio era posseduto dai fantasmi, infatti uscì urlando di tenerci l’orfanotrofio. Io tornai fuori in versione umana per non dare troppo nell’occhio.

- speriamo che con questo scherzetto si terrà alla larga da qui – dissi io soddisfatta
- ti ringrazio tanto, veramente chiedici qualunque cosa e noi la faremo – disse Miho
- per me la più grande ricompensa è il ringraziamento – dissi sorridendo
- ragazzi ora dobbiamo andare antrimenti Tatsumi andra in escandescenza – disse Ikki
- hai ragione, verremo a trovarvi un altro giorno, ciao – disse Seiya

ALLA VILLA KIDO

- brutti incoscenti dove siete stati la cena e gia stata servita – disse Tatsumi
- andiamo subbito non ti scaldare troppo – disse Seiya

per fortuna quella sera con noi c’era anche Saori, che riprese Tatsumi del fatto che non c’era un cibo a base vegetale, così le cameriere mi portarono una mega insalatona tutta per me e dette ordine preciso che ad ogni pasto, ci fossero oltre alle verdure anche la frutta che non sia solamente arance e mandarini, e da quel fatto passarono una settimana e Tatsumi continuava a trattarmi male.

Il giorno dopo Saori aveva un’importante conferenza o così l’aveva chiamata, e perciò non ci sarebbe stata per tutto il gionro. Così la mattina iniziai a fare i miei esercizi per volare, facevo progressi a vista d’occhio e devo dire che ero anche pronta, ma poi vidi Tatsumi in lontanaza, insieme ad un signore vestito di bianco

- ora il dottore ti visiterà quindi sta ferma -
- perché mi deve visitare io sto bene -
- quel bernoccolo sulla fronte non mi convince, e da giorni che sei qui eppure il bernoccolo non ti è guarito -
- ma io sono nata così -
- non ti preocupare ti farò un prelievo del sangue non sentirai niente – disse il dottore

non appena vidi l’ago mi spaventai e corsi via per la casa andandomi a rifugiare nella soffitta, sperando di non essere trovata, ma dopo una mezzoretta il pinguino pelato mi trovò così fui costretta ad uscire dalla finestra ritrovandomi così sul tetto. Tatsumi era spaventato, dall’idea che io cadessi di sotto e così mi minacciò che mi avrebbe picciato se mi avrebbe preso. Io non ci pensai due volte e mi buttai. Mi trasformai subbito e utilizzando le mie ali prima planai, ma poi riuscii a volare e mi veniva con naturalezza era una senzazione fantastica, volare tra le nuvole, poi tornai alla villa.

- ti prego mi fai fare un giro ti prego – disse Seiya
- va bene ma ho appena imparato e quindi spero di riuscire a reggerti -

tornati dal giro trovai al pinguino pelato che ci aspettava nel giardino che mi guardava con stupore, ma io lo guardavo con sguardo tagliente, solo allora capii Ikki e gli altri cosa ebbero passato quando erano stati bambini. In quel momento arrivò anche Saori ed io gli corsi in contro, facendogli sengo di salire sulla mia groppa, lei allinizio non capiva il perché, ma poi si convinse e salì. Non appena salì, gli chiesi di reggersi forte e poi dopo una breve corsa spiegai le mie ali e volammo tra le nuvole

- scommetto che tu non hai mai volato così – gli dissi a Saori
- mai è una sensazione stupenda -
- se vuoi possiamo farlo ogni giorno -
- sarebbe meraviglioso -
- io non ti lascerò mai, morirò anche per te se necessario -

esatto avete capito bene io morirò per Atena se è necessario, io sono Stella di Luce figlia di Enif, Pegaso caro ad Atena. Staro sempre al tuo fianco, come fece mio padre in tutte le sue battaglie, anche io combatterò al tuo fianco… Atena.

FINE

Che ne pensate… mediocre vero? Io ho un po’ pianto. Commentate vorrei sapere le vostre opinioni. Grazie

ALLA PROSSIMA. By Saiyo83 ^__________________________________^

 
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