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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Originali (inventate)
Titolo Fanfic: BOH!
Genere: Fantasy
Rating: Per Tutte le età
Autore: seli galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 26/10/2002 15:35:05 (ultimo inserimento: 31/12/02)

è una storia strana di una vampira molto starna
 
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UN PICCOLO IMPREVISTO
- Capitolo 1° -

Elettra a volte si dimenticava di quello che gli era accaduto in passato, di tutte i casini che aveva combinato, e di quanto fosse diversa dai suoi simili.
E ogni tanto, quando si addormentava, si dimenticava anche di svegliarsi, ma lei lo faceva apposta. Adorava dormire, era un passatempo per lei.
Si era svegliata finalmente, non poteva dormire per l’eternità, cosa che avrebbe potuto fare senza problemi, al suo risveglio l’aspettava sua sorella, guardava fuori dalla finestra da cui era entrata, Elettra sorrise acidamente come al suo solito “ eppure mi sembra di conoscerti, sei mia sorella, Lorena, se non mi sbaglio, quella che cerca sempre di farmi fuori, giusto?”. Lorena sorrise appena e si voltò per guardarla in faccia “ non hai torto, oggi sono venuta qui per chiederti scusa, per tutto quello che ti ho fatto”Elettra si volto e si fece una freccia sistemando i suoi capelli neri che amava e odiava allo stesso tempo “ ma che colpo di scena” disse con il suo solito tono acido “ mi stai chiedendo scusa! Questa me la devo segnare” Lorena le si avvicino “senti ma dobbiamo sempre litigare e discutere in questo modo? Io mi sono veramente pentita, lo sai che era tutta gelosia! Allora vogliamo smettere di discutere? Magari si” Elettra ci pensò e poi arricciò il naso “magari no! Sai non solo hai cercato di uccidermi ma hai anche rubato oggetti antichissimi che ho trovato faticando un casino, ti ricordi? I papiri egiziani?” Lorena si girò con un’espressione tra sorpresa e irritata “ Rubati? Rubati? Detto da te è molto divertente,e poi in fondo non sono mai stati tuoi, io almeno al meno non mi vergogno di quello che sono e non una Vampira che si nasconde dietro a un falso nome e lavoro” lasciò a meta la frase “ con te è proprio impossibile ragionare, capisco perché c’è tanta gente che ti vuole morta e sepolta” Elettra girò la testa di scatto alle parole della sorella “Vampira? E io che pensavo di essere superiore a un vampiro, tu e i tuoi amichetti alchimisti vi siete divertiti a fare esperimenti sulla sottoscritta, vero?” si accese una sigaretta “per favore ora esci da casa mia, devo farmi una doccia, e poi devo nutrirmi” apri la porta e fece segno alla sorella di uscire “ va bene! Buona serata!”Elettra sorrise ”lo sarà di sicuro! almeno per me”.
“non riuscirò mai a capire Lorena……meglio farsi una doccia”
Si fece una doccia molto veloce e mentre si vestiva si riguardava la cicatrice quasi invisibile che aveva sul ventre, non sapeva quando se le era fatta e neanche come, un giorno si sveglia si ritrova una cicatrice sulla pancia.
Aveva sempre pensato che era stata sua sorella, durante chissà quale schifoso esperimento, era rimasta in cinta, prima di avere la cicatrice, e anche quello è rimasto un mistero perché lei essendo un vampiro, non poteva avere figli, come tutti gli altri vampiri, ma dopo tutto con tutto quello che le era successo con demoni e alchimisti, era possibile che con qualche magia, era in attesa di un bambino, ma anche se fosse stato un mostro o un piccolo vampiro, non avrebbe mai perdonato che glielo aveva tolto.
Uscì di casa molto in fretta, doveva raggiungere in pochissimo tempo la casa di suo fratello, in famiglia erano tre maschi e due femmine, lei e suo fratello Ghazzi vivevano a Mosca e lui era un membro importante della malavita russa, e lei era stata chiamata da suo fratello due giorni prima per incontrarsi.
Sfrecciò con la sua moto per le strade di Mosca fino a fermarsi davanti a un edificio, davanti all’entrata posteriore del locale, un vampiro le chiese a Elettra di farsi riconoscere, a lei bastò soltanto togliersi gli occhiali per passare, attraversò velocemente il corridoio lungo e stretto, buio, come al solito pensava Elettra.
Apre una porta e si siede su una poltrona, “Ghazzi perché mi hai chiamata?”, l’uomo che guardava fuori dalla finestra si girò guardo Elettra, l’uomo era alto, capelli neri, occhi color ghiaccio, bellissimo, “ciao Elettra, siediti, ti devo parlare”Elettra si side e lo guarda interrogativa “altre persone da ammazzare?, politici da torturare?”versa della Vodka per la sorella in un bicchiere “ci sei andata molto vicino. È la richiesta di un terrorista, se vogliamo chiamarlo così, puoi ucciderlo?” prende la foto e la guarda attentamente ”ma che bello questo ragazzo !!!! è proprio un peccato ucciderlo!”
“vogliono vederlo annegare nel sangue, deve far rabbrividire, allora puoi ucciderlo?”
“certo che posso, ma per farlo avrò bisogno di molti…molti soldi, e poi lo ucciderò solo quando vorrò io!”
“certo glielo riferirò il prima possibile, grazie per il tuo interessamento Elettra, era da un po’ che non ti vedevamo, ma dov’eri?”
“a dormire come al solito!”con aria seria
“capisco, ho visto Lorena, ma che voleva?”
“fare la pace con me, potenza sta Vodka, buona, buona!” Ghazzi ride alle parole della sorella
“beh infondo ne sono passati dei secoli, è naturale che voglia far pace con te”
“oppure perché si sta cagando addosso al pensiero di quello che potrei fargli se mi rompe le “palline”, con atri dei suoi piani per uccidermi ,tanto non ci riesce. Stasera mi ha svegliata e questa è già una brutta cosa!”dice sorseggiando la Vodka, appoggiò il bicchiere sul tavolino di cristallo e si alzò “adesso devo andare, ho fame e quando ho fame faccio mezzo casino, e per non fare mezzo casino è meglio che vado a mangiare”
“senti stai attenta, potrebbe incominciare da un momento all’altro, e il sangue per te diventerà letale, lo sai”
“lo so, grazie di avermelo ricordato comunque”il suo volto si fece triste ma sorride lo stesso con molta dolcezza al fratello.
Mentre si avvia verso la moto si scontra con un uomo che stava correndo “hei!!! Ma stai più attento!” l’uomo aveva i capelli neri e gli occhi blu intenso, e Elettra si era già innamorata di quegli occhi, l’uomo si alzò in piedi e guardo attentamente Elettra ”ti prego aiutami!” era buio e lei non riusciva a vedere bene il volto dell’uomo avanti a lei “chi sei?”
“ chiamami Joe, magari un giorno ti dirò il mio vero nome” disse sorridendo “vieni con me, salta sulla moto”
salirono entrambi in moto e Elettra sfrecciò come una pazza(come al suo solito) verso casa sua, “ecco siamo arrivati”
“ti ringrazio di avermi aiutato” Elettra osservò meglio il ragazzo alla luce delle lampade dell’ingresso *aspetta un attimo ma questo qua è il ragazzo che devo uccidere*
“perché mi guardi così?” Disse Joe sorridendo a Elettra “no, niente, entriamo in casa”.

Continua.
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Continua nel capitolo:


 
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