ONE-SHOT
- Capitolo 1° -
Sollevati in alto Remus, dove tutti ti potranno vedere e nessuno criticare, perché tu sei ancora in vita, ultima speranza di tutti i maghi, presto distrutti da i portatori di mantelli neri e morte..
Ma cosa predichi caro Black? Cosa? Tu che sei rinchiuso nel mio vello di morte, di cosa t’impicci ancora nella vita degli altri?
Non sei vivo e non sei morto, sei un ibrido.
Puoi vedere fuori, ma non agire…
Hai la seta davanti ai tuoi occhi.
Hai mai tu provato more forte per una persona, Signore Oscuro? Io credo di no, altrimenti capiresti che lui comprende ciò che dico, anche solo ricordandosi del mio ultimo sguardo prima di essere inghiottito da questa prigione senza pareti.
Si che ho provato amore, come tutti. L’amore di vedere gli occhi delle vittime sofferenti come te, Black.
Come te…
Questo è solo dolore, non è un sentimento puro come l’amore. Lui mi può sentire per la purezza dei nostri cuori legati.
Cos’è questa fandonia? Vuoi cercare di avere la vita salva, insegnandomi cose che non so? Ebbene, non funziona.
L’ “Avada Kedavra” colpirà anche te come tutti i tuoi amici. Non manca molto ormai.
Remus, amico mio, per favore, non dimenticarmi. So che puoi sentirmi, basta un poco di coraggio per rimetterti in piedi.
Non sei rimasto solo, io e James ti guarderemo e ti proteggeremo.
Come? Urlando per le pene dell’Inferno?
No, dagli occhi di Dio, dagli occhi di quel paradiso nel quale tu, essere meschino, non potrai mai essere ammesso.
Ma di quale Dio parli, stupido? Non lo sai che siamo soli in questo mondo di sofferenza e dolore?
Abbandonati come cani bastardi. Mi sembra che come definizione sia perfetta per te, Black.
Credi ciò che ti pare Riddle
Come fai a sapere il mio nome? Mi stupisci…
Lo sappiamo tutti, ma l’onore della tua famiglia non vuole essere infangato, meglio coprirlo con del sangue, piuttosto.
Che fine hanno fatto i Riff? E i Dave? Dove sono andati a finire tutti quelli che sapevano chi eri veramente?
Dove meglio credevo stessero bene e dove andrai anche tu, se ci tieni tanto. Preparati, perché il colpo di grazia è vicino. Non so perché mi sono sprecato a parlare con te così tanto, in effetti, ho cose di meglio da fare che stare appresso a te.
Puoi dire le tue ultime preghiere.
Remus, il mio tempo è terminato, ora affido a te la mia missione, proteggi il giovane Harry dalle grinfie di quel mostro che ora mi sta puntando la bacchetta addosso.
Ci rivedremo, prima o poi, te lo prometto.
La vita deve essere restituita, oggi o un domani, a chi c’e l’ha donata.
Addio anche a te, Harry, che squadri questo velo come un omicida. Non avere rancori, mai.
E Remus, ultima cosa, stai attento a M…
Ora basta!, non ti permetterò di rovinare i miei piani futuri. Avada Kedavra!
Remus giurò di aver sentito delle voci, uno strano ronzio, nella sua mente. Una di Sirius, pura come sempre, e un’altra, bassa e melliflua.
Le lacrime gli stavano rovinando gli occhi ormai rossi per la disperazione.
Il giovane Harry Potter venne fermato, proprio lui che si era riuscito a salvare a discapito di altre persone.
Sentì qualcosa. Aveva capito.
“Harry, allontanati. Ormai Sirius è morto” concluse con le lacrime che scivolavano per il suo viso ormai stanco della vita, con le rughe poco accentuate che segnavano tutte le sofferenze che aveva subito nella sua vita.
Addio…
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