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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Cavalieri dello Zodiaco, I (Saint Seiya)
Titolo Fanfic: DEMETRA
Genere: Sentimentale, Drammatico
Rating: Per Tutte le età
Avviso: One Shot
Autore: saiyo83 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 05/12/2005 23:46:40

perchè tutti gli dei del cartone devono essere cattivi? ringrazio tantissimo japan03 per il messaggio chemi ha mandato ciao. by saiyo83 ^____________^
 
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UNICO
- Capitolo 1° -

DEMETRA
By Saiyo83


Io mi chiamo Delia ho dei lunghi capelli marroni rossicci senza frangia e occhi color indaco e sono nata ad Atene per la precisione vicino al Santuario o almeno così mi hanno detto visto che mi hanno abbandonata davanti al tempio della 1° casa. Sono stata cresciuta dal gran Sacerdote e per me lui è stato un padre e lui diceva sempre che io ero l’unica persona a cui voleva bene come una figlia visto l’età che ha e per il suo ruolo non ha potuto farsi una famiglia così ha deciso di occuparsi di me. All’età di 6 anni chiesi a mio padre se potevo diventare una Saint e lui accettò così insieme ad altri ragazzi iniziò in mio addestramento e facendomi dei nuovi amici. Anche Micene, Kanon e Saga avevano contribuito alla mia crescita visto che li conosco fin dai primi anni, perché gia da piccola, avevo gia sviluppato un Cosmo potente che Micene e Saga gia Gold Saint da alcuni anni mi insegniarono a controllare e loro per me furono come dei fratelli per me e lo stesso valeva per Ioria il fratello minore di Micene.

- bene bambini per oggi abbiamo finito andate pure a riposarvi – disse Saga
- finalmente non ce l’ha facevamo più – disse Ioria
- mamma mia che pelandrone – dissi io ridendo
- sei una bugiarda se mi dici che non sei stanca -
- pensala come vuoi io non sono stanca, Mur vieni con me al grande Tempio per allenarci con mio padre? -
- certo come sempre -

io e Mur siamo amici da sempre visto che è mio padre ad allenarlo ed io non rifiuto mai un’allenamento da parte di mio padre e visto che avevo ancora delle energie da spendere non me lo faccio ripetere due volte ed insieme ci avviamo. Questo succedeva quasi ogni sera. Questa situazione durò per un po’ di anni e approfondii la mia amicizia anche con alcune ragazze soprattutto con Marin e Shaina che come me puntavano ad essere le migliori Saint è naturalmente un paio di anni dopo ricevettimo le nostre maschere per coprirci il volto come ogni Saint di sesso femminile deve portare è una delle prime regole al Santuario. È a quel tempo conobbi anche l’amore della mia vita, il suo nome è Milo la freccia di cupido è scoccata dalla prima volta che lo vidi.

Arrivò il giorno che i ragazzi ricevettero i loro Cloth tramite combattimenti. Naturalmente vidi tutti gli incontri per rispetto dei miei amici ma le più emozionanti furono quelle di Mur e Milo, infatti dopo la cerimonia di consegnazione dei Cloth andai a congratularmi con i ragazzi

- e tu quando avrai il tuo Cloth – disse Shura
- quando ci saranno i tornei ovviamente – dissi io
- allora presumo che diventerai un Bronze Saint – disse Death Mask
- perché Bronze Saint -
- perché non c’è più posto per i Gold Cloth -
- forse rimangono i Silver Cloth -
- e pensi di farcela? -
- forse sua signoria non mi conosce così bene -

e tutti si misero a ridere per la mia affermazione ed anche Death Mask si mise a ridere con noi. Il tempo passo infretta da quel giorno e stranamente l’amicizia fraterna che avevo con Saga si rafforzò moltissimo visto che passiamo molto tempo insieme come se fosse innamorato di me, questo è quello che mi sembrava ultimamente, apparte 8 anni di differenza e che mi piace Milo. Non è un brutto ragazzo infatti stranamente mi ha confidato cose che neanche Micene sapeva visto che era il suo migliore amico ed anche io mi confido con lui

ecco finalmente è arrivato il giorno in cui riceverò il mio Cloth e mio padre è orgoglioso dei miei progressi dice che non aveva mai visto una ragazzina con un Cosmo come il mio è mi disse che sarò una fortissima Saint

per conquistare il mio Cloth ho dovuto affrontare due avversari un ragazzo e una ragazza naturalmente a turno, ma finalmente ricevetti il mio Silver Cloth di Cassiopea alla faccia di Death Mask che non credeva nelle mie potenzialità. Il primo a congratularsi con me fu mio padre che abbraciai poi vennero anche Saga, Micene e gli altri Gold Saint a farmi le congratulazioni ed io ero contentissima soprattutto quando fù il turno di Milo, io ero imbarazzatissima e rossissima in faccia poi andai a fare le mie congratulazioni a Marin e Shaina perché anche loro ricevettero dei Silver Cloth.

Altri giorni passarono è Saga mi sembrava strano è un po’ agitato è la cosa mi preocupava un po’ poi da mio padre seppi che come era successo a me fu trovata un’altra neonata è mi disse che quella bambina era la reincarnazione della dea Atena, appena lo seppi rimasi schoccata, ma ero contentissima perché forse avrei avuto una sorellina visto che mio padre voleva occuparsi anche di lei. Comunque cercai Saga per sapere che cosa aveva

- eccoti Saga stamattina sei più strano del solito cosa hai – dissi facendogli un sorriso
- ecco non so come dirtelo – poi mi attirò a se abbracciandomi e continuò
- i io penso di essermi innamorato di te – disse abbracciandomi ancora più forte

detto questo ero un po’ schoccata dalla sua dichiarazione e devo dire che se nei miei pensieri non avessi Milo sicuramente avrei ricambiato i suoi sentimenti, allora con voce dolce, chiara e decisa gli dissi

- sai, mi spiace di non ricambiare i tuoi sentimenti, ma ho un altro nel mio cuore e poi abbiamo 8 anni di differenza -
- per me l’età non conta se ami una persona è poi chi sarebbe quello che ti ha rubato il cuore, Kanon o Micene -
- nessuno dei due. È stato Milo dello Scorpione -
- capisco, ti ringrazio della tua sincerità. Possiamo rimanere almeno amici -
- no mi spiace, tu non sei mai stato un amico per me… – poi vedendo lo sguardo perso e schoccato di Saga che non riusciva a dire una parola finì il mio discorso
-… tu sei un fratello per me e tale è il mio rapporto con te e spero che sia reciproco -
- si certo sorellina – ed io gli risposi con un sorriso e lo abbracciai

dopo questa chiacchierata se ne andò un po’ giù, ma penso meno tormentato io andai da mio padre a dargli una mano nel suo lavoro e gli raccontai quello che mi era successo e lui si mise a ridere di gusto dicendomi che era normale che i ragazzi mi corteggiavano visto che ero una ragazzina molto carina, anche se mi chiedevo il perché visto che portavo una maschera ed il mio viso non l’ho più fatto vedere a nessuno apparte a mio padre

questa sera ho chiesto a mio padre se potevo cenare con i Gold Saint per il compleanno di Mur visto che avevamo deciso di andare a mangiare in pizzeria e lui mi disse che potevo andarci, l’unica cosa che mi dispiaceva un po’ era che Saga, Kanon, Micene, Shura, Death Mask e Aphrodite non sarebbero pututi venire con noi visto anche mio padre doveva decidere il suo successore e gli altri 3 dicevano che avevano da fare.

Tutti davano per scontato che Saga sarebbe diventato il suo successore, ma io conoscendo mio padre avrebbe scelto Micene, ma questo è un problema loro io per adesso mi voglio godermi il compleanno di Mur che sta nella sedia accanto alla mia e dall’altra parte c’è Milo, Camus e Ioria è via dicendo poi d’un tratto iniziai a sentirmi male con una fitta al cuore che attraversa tutto il mio corpo

- Delia stai male – disse Milo
- un po’, mi accompagni un po’ fuori -
- certo andiamo -

restammo un po’ fuori a prenderci una boccata d’aria, ma rimanemmo in silenzio poi iniziò a parlare e mi stupì molto il suo discorso

- sai mi hai fatto preocupare prima quando ti sei sentita male, stai meglio ora -
- si molto meglio ti ringrazio Milo per esserti preocupato per me -
- sai volevo dirti una cosa stasera e visto che siamo soli ne approfitto adesso per dirtela, ma devi promettermi che non riderai e che se quello che ti dirò non ti piace lo dimenticherai e farai finta che io non ti abbia dett niente. Me lo prometti? -
- certo Milo come potrei riderti dietro -
- ascolta mi tu… tu mi piaci e vorrei che diventassi la mia ragazza – disse rosso in volto
- d davvero o mi stai prendendo in giro – dissi anch’io rossa in volto
- davvero solo che non sapevo come dirtelo – disse ancora più rosso ed aspettando una risposta da parte mia. Io all’inizio non ci credevo ma poi
- anche tu mi piaci ed anchio vorrei che diventassi il mio ragazzo -
- allora da questo momento siamo insieme per sempre –
- si per sempre -

detto questo lui si avvicinò a me, mi sollevò la maschera è mi baciò. Alla fine del bacio ritornammo dentro a festeggiare il compleanno di Mur che sicuramente si chiedeva che fine avevamo fatto.

La serata in pizzeria andò bene, poi per l’ora ce ne tornammo a casa e come ogni sera prima di andare a letto andai a salutare mio padre, anche se mi sembrava diverso quella sera poi con voce strana mi disse che Micene aveva rapito Atena e Saga era scomparso insieme a Kanon. Io non ci credevo anche perché Micene non è una persona capace di fare certe cose, detti il bacio della buona notte a mio padre è andai nella mia stanza accanto alla sua, addormentandomi tra le lacrime nel pensare a Saga, a Kanon, a Micene e alla piccola Atena, ma soprattutto a Ioria visto che Micene era l’unico parente della sua famiglia ora si ritrovera da solo senza nessuno accanto

Sarà per la scomparsa della piccola Atena o non so per cosa, ma mio padre aveva un comportamento strano nei miei confronti avvolte sembrava freddo con me o come se fosse un’altra persona, non lo era mai stato visto che io ero tutta la sua vita, ma in compenso io e Milo eravamo più innamorati che mai ed ormai tutti sapevano della nostra relazione. Un giorno scoprimmo che tutti i Gold Saint dovevano andare in alcuni paesi del mondo per rafforzare le loro tecniche di combattimento anche io dovevo partire.

Sapevo che i Gold Saint dovevano partire per rafforzare le loro tecniche di combattimento perché mio padre me ne aveva parlato ma aveva detto anche che io sarei rimasta in Grecia con lui, ma si vede che ha cambiato idea e che per il mio bene sarebbe stato meglio se fossi partita anche io.

- Milo, Camus mio padre dove vi ha spedito? – dissi io
- in Siberia – disse triste Camus visto che si sarebbe separato dai suoi migliori amici
- a me qui in Grecia nell’isola di Milo –
- che coincidenza eh… ti chiami Milo e vai in un’isola che si chiama Milo – dissi ridendo
- infatti io sono nato nell’isola di Milo – disse Milo
- ti hanno dato il nome dell’isola – disse Camus
- già – è ci misimo a ridere tutti e 3
- e tu dove andrai – mi disse Shaka che per caso passava di li
- io in Inghilterra, di preciso a Londra -
- dev’essere bella – disse Camus
- è tu Shaka dove andrai – dissi io
- ho avuto il permesso di ritornare nella mia terra natale -
- beato te – dissimo io e Camus

l’ultimo giorno prima delle nostre partenza stettimo tutti insieme facendo anche delle foto ricordo sia con i Cloth che senza. Alla sera io e Milo ci trovammo per rimanere un po’ da soli per fare una passeggiata per il paese, anche se avevamo 12 anni non avevamo paura di girare di notte tanto sapevamo difenderci infondo eravamo dei Saint

- voglio darti una cosa così ti potrei ricordare di me – dissi io
- anche io ho una cosa da darti – disse lui
- tieni questo e da parte mia -
- cavoli anche io ho pensato alla stessa cosa ma la mia forma è a cuore mentre la tua è ovale molto carina -

io è Milo ci siamo regalati la stessa cosa un ciondolo d’oro portafoto così ogni volta che ci viene nostalgia avremmo guardato le nostre foto io scelsi da una parte io e lui da soli e l’altra con solo lui. E lui ha fatto lo stesso poi ci baciammo per l’ultima volta e poi tornammo ogniuno nelle proprie case

il mattino arrivò presto e andai a salutare mio padre con il solito bacio e lo abbracciai forte, ma era molto freddo quella mattina si vede che non voleva che andassi via poi mi disse che in Inghilterra avrei potuto togliermi la maschera visto che non dovevamo rivelare la nostra identità apparte le persone che mi avrebbero ospitato lo salutai di nuovo lui mi dette una lettera e mi disse di leggerla sull’aereo. Andai all’aeroporto insieme a Milo, Camus, Shaka, Aldebaran, Mur e gli altri

- ragazzi io di nascosto ho sbirciato i vostri indirizzi così posso scrivervi qualche lettera che ne dite – dissi io
- allora dacci anche il tuo se no come facciamo a scriverti – disse Shura
- certo tenete l’ho scritto a tutti su un fogliettino -
- allora ci si vede ragazzi hanno gia annunciato il mio volo – disse Aldebaran
- ciao Aldebaran fai buon viaggio – dissi abbracciandolo
- ciao Delia, ciao ragazzi ci si vede tra 8 anni -
- ciao – risposero gli altri

per fortuna nessuno disse niente dei nostri Cloth camuffati in zaini, ed uno a uno tutti presero il loro volo e alla fine rimanemmo io, Milo e Camus ad aspettare i nostri voli infatti il primo ad andarsene di noi tre era Milo con mio dispiacere ed io e Camus lo salutammo con le lacrime agli occhi, ma sapevo che sarei stata in contatto con lui. Così io e Camus aspettammo i nostri voli anche se mancavano ancora un’ora, fecimo una passeggiata per tutto l’aeroporto parlando allegramante di tutto facendoci anche qualche risata poi annunciarono i nostri voli contemporaneamente così ci avviammo ai nostri rispettivi aerei, prima di separarci ci salutammo abbracciandoci e piangendo un pò.

- forza uomo non dovresti piangere – dissi io tra le lacrime
- anche tu ricordati che siamo dei Saint e i Saint non piangono – disse anche lui piangendo

ci sorridemmo a vicenda prima di prendere ogniuno la propria strada e prima di partire vidi l’aereo di Camus partire con lui che mi salutava dal finestrino ed io lo salutai poi alla partenza aprii la lettera che mio padre mi aveva lasciato restando un po’ triste

“ per Delia
Ciao bambina mia, mi è dispiaciuto un po’ che te ne sei andata ma l’ho fatto per il tuo bene per renderti più forte così quando tornerai da me mi renderai ancora più orgoglioso di te, anche se lo sono gia.
P.S. non dire a nessuno della tua vera identità è cerca di non usare il tuo Cloth se non per le emergenze. Ah un’altra cosa non dire a nessuno che io sono tuo padre. TI VOGLIO BENE un bacio papà “

- oh papà anche io ti voglio bene – dissi tra le lacrime e stringendo la lettera

durante tutto il viaggio guardai varie volte il mio ciondolo a forma di cuore con la foto del mio Milo che gia mi mancava e le foto dei miei amici e tra queste c’era una foto di mio padre senza maschera ed elmo insieme a me quando ero piccola sicuramente averò avuto 3 o 4 anni e una in cui ero in compagnia di Saga, Micene e Kanon, che nostalgia.

***

eccomi arrivata a Londra per fortuna che a scuola in Grecia ci avevano insegnato l’inglese altrimenti starei impazzendo. Presi un taxi ed arivai a destinazione, non male la casa dove sarei stata per quei 8 anni, a quanto pare è una casa vicino alla scuola un posto molto carino.

Andando alla segreteria della scuola per farmi dire in che classe sarei stata e la segretaria mi disse che come lingua straniera ci sarebbe stato il greco, comunque la cosa non mi preocupava di certo visto che ne ero di madre lingua. Presi le mie cose e mi diressi nella mia nuova casa bussai e venne un signore sui 30 anni

- tu devi essere Dalia la Silver Saint, io mi chiamo Dylan e sarò io a pensare a te finchè starai qui -
- piacere di conoscerti, ma volevo sapere una cosa dov’è che io mi allenerò, qui è pieno di ragazzi -
- qui dietro c’è uno scantinato adibito ai tuoi allenamenti -
- ti ringrazio per l’informazione, qui dentro abiteremo solo noi o c’è qualcun altro? -
- abiteremo io, lei e Terry. Siamo gli unici a sapere della sua vera identità -
- dammi del tu, non ti preocupare -

il giorno dopo mi presentai alle lezioni ed il preside mi spiegò che questo edificio era adibito sia alle classi medie che a quelle superiori poi mi portò nella mia nuova classe dove si stava svolgendo la lezione di greco con un’insegnante di madre lingua greca come me

- bene ragazzi vorrei presentarvi Delia Zante fatela sentire a suo agio. A proposito io sono Artesia la tua insegnante di greco se non capisci qualcosa della mia lezione dimmelo pure anche perché i tuoi compagni sanno gia qualcosina va bene -
- va bene signorina Artesia -
- allora siediti vicino a Stive -
- va bene -

devo dire che la lezione di greco era più noiosa del previsto sbagliando molte cose ma visto che l’insegnante e lei non apri assolutamente bocca se non che per sbadigliare dovevo fare subbito quelcosa al più presto, per fortuna la campanella mi salvò

- bene ragazzi ci vediamo dopo la ricreazione che parleremo di un’argomento interessante – e l’insegnante se ne andò poi vennero a conoscermi i miei nuovi compagni
- ciao Delia io sono Stive come va -
- ciao Stive io sto bene e spero di diventare vostra amica – disse un ragazzo moro
- questo non so – disse una ragazza accompagnata da altre due
- con chi ho il piacere di parlare? -
- io mi chiamo Denise e loro sono Sarah e Mary è non vogliamo che parli con Stive o con altri ragazzi – disse una ragazza castana accompagnate da due more
- scusate ragazze ma io sono appena arrivata è non conosco nessuno – dissi io
- dai Denise è nuova è logico che vuole farsi delle amicizie – disse una ragazza bionda
- taci Andrea tu sei l’ultima persona che qui deve parlare -
“ cavoli sembra la copia sputata di Death Mask, ma al contrario lui con me non si comporta così lui è molto più socevole. Chissà che staranno facendo i ragazzi e Milo “
- hei che stai pensando -
- ai miei vecchi amici -
- bene ragazzi la pausa è finita e come promesso in quest’ora parleremo dei templi greci, che sono i monumenti più belli e maestosi di tutta la Grecia, Delia vieni qui che ti do il librò di storia dell’arte greca aprite tutti il libro a pagina 28 dove c’è un bellissimo tempio dedicato alla dea Atena con la sua statua vicina ad Atene -
- ohh ma questo è il Santuario – mi scappo da dire e mi tappai la bocca con le mani
- cosa hai detto Dalia -
- niente pensavo a voce alta “ però che noia io ho vissuto tutta la mia vita nel grande Tempio e devo subirmi lezione sui templi greci ” -
- ora cercate di tradurre il testo sotto la figura, qualche volontario… allora leggi tu Denise che sei la più brava della classe -
- come vuole -

e Denise lesse malissimo senza tradurre una sola parola e all’ennesimo errore non ce la feci più e scoppiai a ridere con tutta la classe che mi guardava

- che ridi novellina, questa roba non sarebbe capace nessuno di leggerla nemmeno tu, comunque se vuoi prova tu a tradurre un testo in greco -
- con piacere – dissi in lingua greca

e con stupore generale lessi tutto il testo greco come se bevessi acqua lasciando sbalordita anche l’insegnante

- bravissima Delia, per caso sai la lingua greca -
- si l’ho imparato per gioco – dissi io falsamente
- allora non avrai problemi con la mia lezione e potresti dare aiuto alla classe -
- certo -

per oggi le lezioni terminarono e molti andarono ai rispettivi club mentre io avevo il mio club personale, così andai al mio alloggio e presi il mio Cloth ed insieme a Terry andammo nella cantina è per i miei allenamenti andava benissimo è Terry volle vedere il mio Cloth.

- com’è lucente sembra fatto d’argento -
- estatto io sono un Silver Saint ed ai miei allenamenti aggiungo questa -
- ma è una maschera -
- si le Saint ragazze devono indossare la maschera sempre ma qui non posso utilizzarla quindi la uso quando combatto con il mio Cloth o per gli allenamenti –
- che tipo di Silver Cloth è –
- io sono il Silver Saint della costellazione di Cassiopea -

i giorni passarono e mi feci amici come Stive e Andrea e anche dei nemici come Denise, Sarah, Mary, Martin e Cedric due ragazzi delle superiori. Naturalmente parlando con l’intera classe

- ma dimmi c’è lo hai un ragazzo -
- certo Denise che c’è l’ho -
- si è dove nei tuoi sogni -
- no qui nel mio cuore -

e feci vedere le foto nel mio pendolo a forma di cuore e nel rivederlo mi scesero delle calde lacrime

- ti deve mancare tanto vero – disse Andrea
- non immagini quanto, ma non solo lui anche tutti i miei amici ed anche mio padre che per fortuna lo sento tutte le sere ma non è come vederlo o abbracciarlo – dissi quasi piangendo
- sai se non c’è il papà esiste la mamma – disse Sarah
- io non c’è l’ho in realtà… lasciamo stare -
- dai vogliamo sapere siamo curiose – disse Mary
- s sono stata abbandonata… ecco tutto – dissi tristissima
- quindi tuo padre non è il tuo vero padre – disse Andrea
- esatto, ma per me lo è lui mi ha voluto bene come se fossi veramente sua figlia –
- magari ti hanno abbandonata perché eri strana – disse Denise
- lasciala stare – disse Stive
- a proposito a che club vuoi iscirverti – disse l’insegnante
- c’è ne uno di lotta -
- certo se vuoi dopo le lezioni ti accompagno -
- va bene -

dopo le lezioni mi portò in una palestra dove c’erano anche Cedric e Martin ed infatti la mia insegnante chiamò Martin

- posso fare qualcosa per lei -
- si Martin, Delia vorrebbe iscriverti al tuo club -
- sta scherzando il club di arti marziali e per i ragazzi e non per le ragazze. Vedi qualche ragazze – disse infine guardandomi
- a me piace la lotta e visto che so lottare perché non dovrei iscrivermi -
- va bene proviamo il tuo livello -
- quando vuoi ma non vorrei fare male a qualcuno dei tuoi allievi -
- infatti combatterai contro di me pivella -
- Martin sei impazzito potresti rompergli una gamba o un braccio – disse un ragazzo
- non ti preocupare mi so difendere bene e combatterò al di sotto delle mie potenzialità -

questa frase fece arrabbiare moltissimo Martin che cercò di colpirmi ed io schivavo ogni suo colpo talmente lenti che erano e lui si arrabbiò molto ed alla fine io con un solo dito senza metterci neanche un decimo della mia forza lo feci cadere

- hei come hai fatto nessuno lo aveva mai fatto cadere – disse il ragazzo di prima
- te l’ho detto ho fatto lotta per moltissimi anni -
- beh io non la voglio, non tornare più qui – disse Martin rialzandosi
- e chi ci vuole stare qui con te – e me ne andai ad allenarmi nella cantina di casa mia, poi pensai che Shura era abbastanza vicino e poteva venire qualche volta a trovarmi
- signorina Delia c’è una chiamata per te -
- chi è Terry -
- un certo Shura -
- SHURAAAA – e contentissima andai a rispondere e andai in giardino a parlare con lui visto che era un cordles ( non so se si scrive così. By Saiyo ^____^ )
- come hai trovato il mio numeno -
- diciamo che mi sono informato un po’ in giro -
- sai che ti stavo giusto pensando -
- guarda che Milo potrebbe ingelosirsi -
- non in quel senso, stavo pensando che ogni tanto potresti venire a trovarmi -
- io ho telefonato proprio per questo se la prossima settimana posso venire per un paio di giorni -
- magari ho voglia di misurarmi con qualcuno della mia altezza, qui gli allenamenti non si chiamano allenamenti ma noia -
- ti capisco allora verrò venerdì pomeriggio -
- ti aspetto ciao -

ero contenta come una pasqua almeno avrei rivisto Shura ogni tanto poi verso il pomeriggio tardi vennero a casa mia Andrea e Stive

- hei Delia come mai sei così contenta – disse Stive
- uno dei miei amici venerdì viene a trovarmi -
- allora ce lo farai conoscere -
- certo, ma non sa tanto l’inglese quindi dovrò tradurre tutto in greco –
- quindi parli in greco per farti capire dai tuoi amici - disse Stive
- esatto -

il venerdì arrivò presto ed io ero impaziente di rivedere Shura. Andai all’aeroporto poi lo vidi e gli saltai quasi a dosso per la felicità nel rivedere la mia dolce capretta

- dimmi Shura come è stato il viaggio -
- pensavo peggio invece ci ho messo di meno del previsto -
- l’hai portato vero – dissi riferendomi al Cloth
- certo secondo te lo lasciavo alle mie amiche capre dei monti Pirenei -
- stavo scherzando neanche io riuscirei a separarmene -

- quindi tu abiti qui vicino alla scuola, hai fatto amicizia con qualcuno o rimani fedele al nostro gruppo -
- io sarò sempre fedelissima al nostro gruppo però ho fatto amicizia con due persone -
- hai detto a qualcuno della nostra identità -
- certo che no, lo sanno quelli che si occupano di me -
- capisco, fammi vedere dove ti alleni -
- ok ma non ti scandalizzare perché è un buco -
- sempre meglio di niente -
- se vuoi puoi lasciare qui il tuo Cloth vicino al mio -
- ok è ben nascosto. Fammi vedere il posto in cui stai -
- ti farò fare un giro qui in torno così mi racconti un po’ di cose

sembra un po’ cambiato, forse perché non sente l’influenza di Death Mask e Aphrodite, sta di fatto che è piacevole parlare con lui poi come al suo solito iniziò a prendermi in giro così iniziai a rincorrerlo attirando l’attenzione dei ragazzi che stavano in cortile della scuola

- e quello chi è – disse Denise
- deve essere l’amico di Delia – disse Mary
- non è male vero – disse Sarah
- dobbiamo scoprire chi è? È che rapporto ha con Delia – disse Denise

- vuoi lottare qui davanti a tutti – disse Shura
- problemi – dissi io
- certo visto che tutti ci guardano -
- e lascia che guardano, ma se ti da tanto fastidio andiamo nello scantinato che non riusciremo a lottare visto quanto è piccolo e poi non vorrei che con il tuo excalubur me lo distruggessi -
- io non avevo intenzione di usarlo -
- andiamo in giardino di casa mia li c’è più spazio ed è anche più nascosto -

andammo a casa mia ed iniziammo a lottare e devo dire che era da tempo che non mi divertivo così e stranamente io una Silver Saint battei un Gold Saint cosa mai successa prima neanche dalla notte dei tempi

- HO VINTOOOOO. IO SILVER SAINT DI CASSIOPEA HO BATTUTO SHURA GOLD SAINT DEL CAPRICORNOOO, SONO LA MIGLIOREEE – urlai io felicissima
- hei non gasarti troppo eravamo senza Cloth per forza mi hai battuto e poi non avevo tanta voglia di lottare – disse Shura con il broncio per aver perso contro di me
- lo dici solamente perché sei stato battuto –
- se lo dici tu -
- a proposto hai notizie dei ragazzi -
- solamente di Death Mask, Aphrodite e Camus -
- come stanno -
- tutti bene e Camus mi ha detto che sta allenando un ragazzino nel diventare un Bronze Saint della costellazione del Cigno -
- io invece non ho ricevuto nessuna lettera da loro -
- vedrai che le loro lettere arriveranno, quelle che ho ricevuto mi sono arrivate qualche giorno prima che partissi per venire qui -
- speriamo mi mancate tutti un sacco -
- io ogni tanto potrei venire per qualche lotta -
- ti ringrazio – dissi sorridendo
- ed invece notizie dal Santuario -
- sento mio padre ogni sera ma sembra che non mi riconosca più ha un atteggiamento diverso nei miei confronti -
- forse perché stai crescendo allora si comporta diversamente -
- spero che sia come dici tu. Comunque al Santuario è tutto tranquillo -
- meglio così -

il fine settimana fini passò presto come gli anni delle scuole medie e Shura mi fece visita un paio di volte poi per legge del Santuario non potemmo più vederci ma ci sentivamo spesso sia per telefono che per lettere. Fortunatamente ricevetti le lettere dagli altri Saint che lessi con gli occhi che mi brillavano soprattutto alle lettere di Milo, Mur, Ioria, Marin e Camus naturanlmente risposi a tutti.

- allora nessuno ha qualche idea sul posto della gita questo e l’ultima gita internazionale che faremo quindi spremetevi le meningi – disse Denise
- ci sarebbe la Spagna, la Siberia, la Grecia, l’Italia ecc ecc – dissi io
- non ho chiesto la tua opinione -
- andiamo in Brasile – disse Sarah
- per me va bene e per voi – disse Denise
- siiiiiii – dissero tutti con tono moscio

eccomi di nuovo all’aeroporto in partenza per il Brasile, magari incontro anche ad Aldebaran. Ma che penso il Brasile e grande sarà quasi certo impossibbile ma mai dire mai intanto gli ho scritto una lettera per avvisarlo che sarei andata in Brasile poi chissà. Per fortuna c’erano Andrea e Stive che mi tenevano compagnia visto che dietro avevo Denise, Mary e Sarah. Avevamo quasi due settimane da passare a Rio de Janeiro il quale la maggior parte del nostro gruppo andava al mare ed una piccola parte come Andrea, Stve e altre persone andanano a visitare la città mentre io stavo nell’albergo a pensare ai fatti miei ovvero Milo.

Poi decisi di andare anche io a fare un giro nei dintorni meno affollati se Aldebaran era in questa città si muoverebbe nei vicoli meno affollati, anche se non ho trovato il mio amico trovai delle persone molto simpatiche che volevano a tutti costi giocare con me ed io ricambio sempre la cortesia

mi spiace che quelle persone non abbiano voluto giocare allungo con me, ma di certo se avevano da fare io non potevo di certo obbligarli a giocare con me. È stufa me ne ritornai in albergo dove c’erano ad aspettarmi i miei compagni di classe, ma d’un tratto mi fermò una ragazza che stava alla reception dicendomi che un uomo mi cercava, naturalmente l’insegnante non voleva che ci andassi ma le dissi che mi sapevo difendere e che sicuramente era un mio amico, ma volle accompagnarmi lo stesso

- ciao Delia -
- Aldebaran che ci fai qui non pensavo di incontrarti qui ma vicino alla foresta Amazzonica -
- lo so ma ho voluto farti una sorpresa – ed io e Aldebaran ci abbracciammo si fa per dire perché lui è altissimo in confronto a me
- a proposito quella cosa dove l’hai lasciata -
- a casa mia non mi sembrava una buona idea portarmela dietro -
- si anche io ho fatto così sperando che non ci sia bisogno di usarla -
- speriamo -
- Delia come mai conosci questo ragazzo – disse la mia insegnante
- io ho amici in quasi tutti i paesi del mondo e lui e uno di di questi -
- capisco allora io vado dagli altri miei alunni dopo raggiungici nella sala da pranzo -
- va bene -

restai un po’ a chiacchierare con Aldebaran raccontandogli quello che avevo fatto i quei anni e dicendo di aver visto Shura un paio di volte facenci 4 risate. Poi lui dovette ritornare a casa ad allenarsi ed io dai miei compagni

in quelle due settimane vidi un paio di volte Aldebaran che mi fece vedere un po’ il posto dove viveva e dove si allenava metre io avevo solo una cantina per allenarmi lui mi disse di portare pazienza e mi chiese notizie di mio padre io gli dissi che era da un po’ che non lo sentivo visto che la sera aveva un po’ da fare

alla fine della gita scolastica lo salutai a malincuore anche lui sembrava un po’ triste dicendomi di portare i suoi saluti a Shura se lo avessi visto. Arrivata a casa Terry mi disse che erano arrivate 3 lettere. Le guardai erano di Milo, Camus e Mur così iniziai a leggerle facendomi tornare il buon umore.

Le lezioni sono noiose e anche la vita dentro la scuola visto che gli unici amici che mi sono rimasti erano Andrea e Stive che si sono messi insieme e non stanno più come prima con me, ma sono felice per loro.

Gli anni passarono ed io ho i miei 20 anni e stamattina fa freddo una settimana fa mi arrivarono le lettere dei miei amici dove mi dicevano che ritornavano al Santuario mentre io dovevo aspettare la fine della scuola per ritornare, stamattina mi è arrivata la lettera di Mur l’ho portata con me l’avrei letta in ricreazione anche se ero triste perché e da più di un mese che mio padre non si fa sentire ed io non riesco a rintracciarlo è mi manca da matti come ai miei amici. Finalmente è arrivata la ricreazione così tirai fuori la mia lettera

“ per Delia da Mur
Ciao Delia senti non so come dirtelo quindi senza fare troppi giri di parole ti racconto quello che è successo qui al Santuario.
Ti ricordi quando mi dicesti che non riuscivi a contatare tuo padre, beh non ci riuscivi perché e morto quel giorno che siamo andati a mangiare la pizza per il mio compleanno e quel malessere che hai avuto quella sera e stato il momento che tuo padre è morto. E non è tutto Saga posseduto da Hades ha preso il posto di tuo padre fino alla settimana scorsa quando Atena ed i suoi Bronze Saint ci hanno attaccato subendo anche delle perdite tra il nostro gruppo. I caduti sono Death Mask, Shura, Camus e Aphrodite. Non essere triste infatti siamo tutti qui che ti aspettiamo soprattutto Milo è non vede l’ora di riabbracciarti. I dettagli della storia te li racconterò quando ci rivedremo.
P.S. fatti forza per la perdita di tuo padre e per gli altri Saint. “

Io avevo lo sguardo perso nel vuoto e con gli occhi umidi ero scoccata per la notizia e non riuscivo a crederci.

- vieni a mangiare con noi – mi disse Andrea mettendomi una mano sulla spalla
- mi accompagni in infermeria non mi sento bene –

dissi questo mi voltai verso di lei quasi piangendo e non sapevo che cosa aspettando a piangere, vedendo il mio volto

- che cosa è successo da stare così male – disse Stive
- consolati con noi, sfogantoti starai meglio – disse Andrea

io a quel punto scoppiai a piangere come non avevo mai fatto in vita mia dicendo che avevo ricevuto una lettera dal mio migliore amico dove diceca che mio padre era morto e anche alcuni dei miei amici erano morti, non riuscivo a smettere di piangere. Ebbi per fortuna un permesso di tornarmene a casa e piansi sul mio letto. Non andai a scuola per quasi due settimane poi l’insegnante mi disse che se non mi ripresentavo a scula avrei potuto perdere l’anno così l’in domani ritornai a scuola, ma non ero più la stessa, mi ero chiusa in me stessa avevo uno sguardo che diceva statemi tutti alla larga di almeno 5 chilomentri nessuno mi rivolgeva la parola apparte Andrea e Stive gli unici che riuscivo a parlarci senza ringhiare, ma gli altri avevano paura di una mia reazione persino i miei insegnanti mi stavano alla larga finchè l’insegnante di greco non attirò la mia attenzione

- bene quest’anno visto che è l’ultimo anno e che mancano 4 mesi alla fine della scuola vorrei che decideste la destinazione per la vacanza scolastica -
- io e le mie consigliere avevamo deciso di andare in Italia come ultima gita voi siete d’accordo non è vero classe – disse Denise
- no andremo in Grecia ad Atene – dissi guardandola in diavolesco tanto da farla spaventare a morte
- allora è deciso si va in Grecia così farete pratica con il greco -

quei 4 mesi sono stati insopportabbili contavo quasi i minuti prima della partenza ero irrequieta e stavo male allo stesso tempo ero intrattabbile anche Andrea e Stive hanno avuto una pazienza incredibile

- vi chiedo scusa per la mia intrattabbilità – dissi io
- non scusarti infondo è normale visto che stai per ritornare ne tuo paese natale -
- come lo hai capito Stive -
- ormai ti conosciamo bene che sarebbe impossibbile che tu ci menta – disse Andrea
- non ditelo a nessuno -
- ok a patto che ci presenti il tuo ragazzo ed i tuoi amici -
- va bene – dissi facendo mezzo sorriso

arrivati all’aereoporto di Atene presi il mio bagaglio e seguita da Andrea e Stive stavo per allontanarmi dal mio gruppo quando

- ragazzi dove state andando – disse Denise
- gia l’insegnante ha detto di non allontanarsi – disse Mary
- e poi vi perdereste in un paese straniero – disse Sarah
- prof. Io qui ad Atene ho un amico che puo ospitarmi visto che ho speso gli ultimi soldi per l’aereo posso andare -
- aspettate prima ci sistemiamo noi poi vedremo -
- che hai li dentro mica dobbiamo andare a fare un pic nic – disse Denise
- non ti interessa quello che ho qui dentro -

passammo tutti per il cancello ma l’allarme suonò non appena passo il mio Cloth e i poliziotti mi chiesero se avessi degli oggetti metallici, io gli dissi che avevo delle cose in argento e loro mi chiesero di aprire lo zaino e tutti volevano vedere

- mi scusi non è che ha un posto appartato per non fare vedere il contenuto a quelle persone -
- apra e mi faccia vedere il contenuto dello zaino – disse il poliziotto
- ci sono solamente degli oggetti d’argento – dissi io
- apra pure il suo zaino -
- hei Delia non sapevo che avessi degli oggetti d’argento – disse Denise
- infatti tu fatti gli affari tuoi e guarda da un’altra parte – dissi io
- vuole aprire lo zaino o lo devo fare io – disse il poliziotto
- certo mi scusi lo faccio subbito -

a malincuore e con una grande rabbia mi obbligarono ad aprire lo zaino facendo così scoprire il mio Silver Cloth e tutti rimanerono schoccati persino il poliziotto

- ecco ora è contento che l’ha visto -
- le chiedo perdono per non averla riconosciuta e costretta ad avere aperto lo zaino -
- ormai quello che è fatto è fatto non ne faccia parola con nessuno -
- ci conti -
- che cosa era quel cubo grandissimo – disse Mary
- niente – dissi tirando fuori la maschera dallo zaino e girandomela tra le mani
- perché hai preso una maschera – disse Denise
- perché mi piaciono -
- contenta tu. Bene ora andiamo in albergo – disse l’insegnante
- io vado dai miei amici – dissi io
- prima andiamo in albergo e poi si vedrà -

arrivati in un hotel nella piazza centrale ad Atene io rimasi fuori mentre i miei compagni si sistemavano poi Andrea e Stive vollero accompagnarmi ed al nostro piccolo gruppo si aggiurse anche Denise, Mary e Sarah. Girammo per un po’ per Atene prima di andare alla mia destinazione volevo prima vedere se le cose erano cambiate e per vedere se mi toglievo dai piedi quelle 3 galline che continuavano a seguirmi è sfortunatamente anche il resto del gruppo si unì a me ed io stavo per perdere la mia inesauribile pazienza

- come mai nessuno ti guarda con quella maschera in mano -
- fatti gli affari tuoi Denise ora ho altro a cui pensare -
- dove stiamo andando -
- io per la mia strada voi andate per la vostra -
- signorina ora basta asesso venite tutti con me che vi farò da guida –
- perché hai portato con te lo zaino? – disse Sarah
- avrà paura che gli rubino l’argenteria – disse Denise
- SE NON FOSSE CHE MI SONO QUASI DIMENTICATA LA STRADA CHE DEVO PRENDERE PER ARRIVARE AL SANTUARIO TI AVREI GIA SPACCATO LA FACCIA, ANCHE UNA DIVINITÀ PER QUANTO BUONA SIA PUO’ PERDERE LA PAZIENZA, STUPIDA MORTALE INSIGNIFICANTE “ o mio dio sto iniziando a parlare come Death Mask “ – dissi urlando mentre ci fù una grossa scossa di terremoto

tutti stettero in silenzio poi io mi tappai la bocca ed il terremoto finì e li seguii magari facendo un giro più approfondito mi sarei ricordata la strada. Nascosi la maschera per non dare troppo nell’occhio ed stetti in silenzio tra Andrea e Stive poi improvvisamente mi venne da piangere nel rivedere i posti dove io e mio padre andavamo quando ero piccola

- stai pensando a tuo padre – disse Andrea
- gia e così tanto evidente -
- diciamo trasparente, sai mi è piaciuta la frase che hai detto a Denise ora penso che starà un po’ zitta – disse ridendo Stive
- professoressa come mai c’è tutta quella confusione – disse Sarah
- a quanto pare c’è una persona importante ora vado ad informarmi -

- allora che le hanno detto? -
- ragazzi avremo l’occasione di vedere il gran Sacerdote -
- COSA HA DETTOOOO R RIPETA PER FAVORE -
- calmati ho detto che sta passando il gran Sacerdote insieme a 5 guardie con l’armatura dorata -

all’inizio io non ci credevo poi mi rimisi la mia maschera e passai dalla folla e vidi alcuni Saint. Hei un momento, ma alcuni di loro non erano morti come mai sono in vita ed anche mio padre. I miei compagni mi raggiunsero

- non scappare più così potresti perderti – disse l’insegnante
- eccomi a casa finalmente – dissi facendo un respiro profondo
- cosa? Tu sei nata qui… hei dove stai andando è vietato passare -

mollai il mio Cloth ad Andrea è attraversai tutta la folla ed andai verso il gran Sacerdote ma visto che era accerchiato dai miei amici lo chiamai

- PAPÀ PAPÀÀÀÀÀÀÀÀÀ SONO QUIIIIIII – urlai con le lacrime agli occhi

la folla non sembrava accorgersene ma la mia classe vide tutta la scena, il gran Sacerdote si girò verso di me ed anche i Saint vicino a lui. Il gran Sacerdote si mise a correre e ci abbracciammo forte piangendo sia io che lui

- oh papà pensavo che fossi morto, non è che Mur mi ha detto una bugia, appena lo vedo gli faccio vedere io -
- no non è stata una bugia, ma l’importante che sei qui ti spiegherò tutto a casa, ma dov’è il tuo Silver Cloth -
- l’ho lasciato qualche metro più in l’ha ora vado a riprenderlo aspettami qui -

- hei vediamo cosà c’è dentro lo zaino di Delia – disse Mary
- non te lo permetterò non si possono aprire gli oggetti degli altri –
- dai solo una sbirciatina infondo sei curiosa anche tu – disse Cedric
- hei ma non riesco nemmeno a spostarlo invece Delia lo alzava con estrema facilità -
- dai Martin sei un uomo come fai a non riuscire ad alzarlo -
- provaci tu Denise -
- cosa state facendo al mio zaino – dissi io
- niente – disse Cedric
- non è vero volevano aprirlo – disse Andrea
- ora io me ne ritorno a casa mia arrivederci ad Andrea e Stive è addio a tutti voi -
- speriamo di ritrovarti in giro anche perché mi avevi fatto una promessa è la devi mantenere – disse Andrea
- io le mantengo sempre le promesse, domani mattina ci troviamo qui davanti alla stauta centrale -
- allora a domani -

ed io mi allontanai con mio padre, Aldebaran, Micene, Doko, Aprhodite e Ioria e durante il tragitto mi spiegarono come erano andate le cose e che erano resuscitati da 1 mese grazie alla dea Atena dopo la battaglia contro Hades, ora mi spiegavo quei giorni stranamente freddi e fuoristagione, ma l’importante che si sia aggiustato tutto.

- sapete che quando Shura era venuto a trovarmi abbiamo fatto un combattimento senza Cloth è l’ho battuto -
- non ci credo sei stata bravissima, è lui come l’ha presa – disse Ioria
- negava l’evidenza ovvio, che io potessi essere più forte di lui, dicendo che eravamo senza Cloth e che non aveva voglia di combattere -
- tipico di lui fare queste affermazioni quando perde un’incontro – disse Aphrodite

sistemai le mie cose nella mia vechia stanza e andai a cercare Milo nel suo tempio e non appena lo trovai mi buttai nelle sue braccia

- quanto ho aspettato questo momento – dissi io
- non sai quanto anche io – e Milo mi sfilò la maschera per baciarni
- senti domani vengono due persone a trovarmi, sono stati i miei amici a Londra -
- e scommetto che vogliono conoscermi -
- si, ma ora devo andare un attimo da mio padre. Vieni anche tu o mi aspetti qui -
- ti accompagno finchè posso -
- ok dopo mi racconti come hai passato questi anni sulla tua isola -
- a patto che tu mi racconti quello che hai fatto tu sulla tua isola -
- tu sei la mia isola – dissi baciandolo di nuovo

entrai nel grande Tempio ed andai da mio padre che sicuramente stava nella sala del trono a leggere qualche pratica governativa

- papà se non sei occupato avrei bisogno di parlarti di alcune cose che non ti ho mai chiesto è che ora vorrei chiederti -
- certo dimmi pure Delia -
- chi sono i miei veri genitori? E se anche sapessi chi sono per me tu rimarrai sempre mio padre e nessuno mi farebbe pensare il contrario, ma almeno da sapere chi fosse mia madre, penso di avere almeno il diritto di saperlo, niente di più -
- visto che sei abbastanza grande voglio svelare il tuo segreto sulla tua nascita. Ricordi che anche Atena fu abbandonata davanti al tempio, ebbene anche a te era successa la stessa cosa perché anche tu sei una dea -
- papà ma che stai dicendo è impossibile che io sia una dea -
- è possibbile eccome. Tu sei la reincarnazione di Demetra la dea della madre terra. Fin da piccola avevi un cosmo potentissimo che Saga, Micene e Kanon ti hanno insegnato a controllare e lo dimostra il fatto che tu sei riuscita a sconfiggere Shura che è un Gold Saint e tu un Silver Saint. Di solito nessuno tranne un dio riuscirebbe a sconfiggere un Gold Saint, è tu ci sei riuscita -
- non ci posso credere. Allora tutte quelle cose strane che mi succedevano era per questo motivo -
- quali cose strane? -
- la prima è che quando tu sei morto io ho avuto un malessere, poi quando ero a Londrà e anche adesso, ogni volta che sono arrabbiata veramente trema la terra e il cielo si oscura e quando mi calmo tutto sparisce, ed infine quando sei tornato in vita come mi ha spiegato Milo per avvertire Atena del suo Cloth c’è stata una settimana fredda ed un’eclisse solare anormale -
- si tutto coincide con i tuoi poteri di dea ti ci vorrà un po’ per accettare la cosa -
- quindi intendi dire che Atena e realmente mia sorella -
- si lei è la tua vera sorella -
- ti ringrazio papà per avermi raccontato la verità. Comunque per i miei veri genitori non si sa niente -
- niente, secondo me vi hanno abbandonato per paura dei vostri cosmi così potenti che abbandonandovi davanti al Santuario avrebbero risolto il loro problemi -
- quando potrò conoscere mia sorlla Atena -
- presto spero, comunque in quest’epoca Atena si chiama Saori -
- allora ci vediamo più tardi papà vorrei riflettere sulle tue parole -
- d’accordo -

appena uscita dalla stanza del trono ancora schoccata per la rivelazione Milo mi fermò visto che uscendo non lo avevo completamente visto concentrata com’ero dal discorso con mio padre. Raccontai tutto a Milo che rimase sorpreso non quanto me

- così vuoi incontrare tua sorella Atena – disse Milo
- certo, non ho mai avuto una sorella, apparte voi Saint -
- allora mi consideri un fratello è non il tuo uomo -
- Milo! Come ti vengono certe cose in testa, tu sei appunto il mio uomo è non ti scambierei con nessun’altro. Ti amo tantissimo – dissi prima di baciarlo sulle labbra

quella sera mio padre fece una specie di festa di ben tornata per me e perché eravamo riuniti tutti insieme da tanto tempo. Ci divertimmo un mondo a ridere tutti insieme come ai vecchi tempi. Naturalmente Shura, Death Mask e Aphrodite facevano come al solito casino e si gasavano “ che casinisti “, Aldebaran che beveva il vino con Ioria “ che ubriaconi “, Sion parlocchiava con Doko come anche Kanon,Saga, io, Milo e Camus ci raccontavamo degli anetodi divertenti su quello che era successo negli anni di allenamento e i più tranquilli ovvero quelli che consumavano la loro cena senza fiatare erano Mur, Shaka e Micene.

È mattina e dovevo sbrigarmi ad andare all’appuntamento in città con Andrea e Stive. Così mi vestì, feci colazione e avvertii Milo che avrei portato i miei amici che volevano conoscerlo

- Stive, Andrea sono qui -
- ciao mi sembri più felice oggi – disse Stive
- dove è la tua maschera? – disse Andrea
- io non la porto più, mio padre ha detto che non ho più bisogno di mettermela -
- noi siamo pronti andiamo -
- certo andiamo –

Stive e Andrea mi raccontavano che quella mattina erano liberi di girare per la città così non ebbero rogne per venire con me al Santuario a conoscere Milo come gli avevo promesso infatti era ad aspettarci davanti alla casa di Mur in abiti civili e non appena lo vidi restai incantata come se lo avessi visto per la 1° volta così decidemmo di andare in un bar a prenderci qualcosa

- questo è il mio bellissimo ragazzo, Milo – dissi io felicissima
- piacere Milo, io sono Andrea e lui è il mio ragazzo Stive -
- piacere mio vi ringrazio per essere stati amici della mia Delia -

andammo nel bar Atena e vista la scritta io e Milo stavamo per metterci a ridere poi entrammo a prenderci qualcosa da bene

- a proposito, non è che Camus ci è rimasto male che non è venuto con noi – dissi a Milo
- a dire la verità un pochino -
- potevi portarlo infondo più si è più si ci diverte – disse Andrea
- giusto – dissimo io e Stive
- allora non vi dispiace se lo chiamo per unirsi a noi -

e Milo chiamò Camus che venne subbito. Parlammo tutti insieme raccontando anche le figuraccie che abbiamo fatto quando io ero in Inghilterra e Camus ci raccontò del suo allievo Cristal

- il tuo allievo? – dissero stupiti Andrea e Stive
- si vedete lui è un maestro di arti marziali – dissi io
- così giovane, neanche Martin è un maestro – disse Stive
- quel ragazzo è un caso a parte, una volta l’ho fatto cadere con un solo dito -
- stai scherzando? Lui è il ragazzo più forte di tutta la scuola -
- allora sei forte – disse Camus
- beh ho battuto anche Shura senza Cloth -
- è impossibbile, anche se non avesse il suo Gold Cloth in teoria per la tua categoria ti sarebbe impossibbile neanche 10 Silver Saint riuscirebbero a battere un Gold Saint -
- che cosa state dicendo Cloth, Silver, Gold e Saint cosa centrano – disse Stive
- e poi Saint non vuol dire Santi – disse Andrea
- e una tradizione greca usare questi termini è una storia troppo lunga da spiegarvi in un solo giorno, ci vorrebbero una settimana per spiegarvi tutto – dissi io
- comunque se avete finito io andrei in un altro posto – disse Milo
- perché? – dissero Stive e Andrea
- per la presenza di Denise e le altre due nel tavolo infondo a destra – dissi io
- te ne eri accorta anche tu delle tre ragazze che ci stanno spiando – disse Camus
- gia da un bel po’, e devo rivelarti anche una cosa che ho scoperto ieri, ma che non ti ho detto. E importante che quello che dirò non uscirà dalla bocca di voi due -
- promesso Delia – dissero Andrea e Stive
- voi credete nelle reincarnazioni? -
- so che nelle religioni buddiste esiste veramente -
- ebbene mio padre mi ha detto che io sono la reincarnazione di una dea -
- CHE COSAAAA – disse stupito Camus
- Camus non gridare. Io sono la reincarnazione della dea Demetra la dea della terra -
- non prenderci in giro – disse Stive
- non sto scherzando e in più ho chiesto a mio padre se potevo incontrare Atena -
- comunque se lo dice Sion allora è vero – disse Camus
- che state confabulando? – disse Denise spuntando improvvisamente
- pulce nell’orecchio Denise – dissi io
- che modi? Infondo la Grecia non è mica tua -
- quasi – e tutti si misero a ridere
- quasi, perché di chi è l’altra metà? – disse Milo
- di Atena, no! -
- giusto, ha ragione – disse Camus
- se lo dici tu, mi presenti i tuoi amici – disse Denise
- perché mai dovrei presentarteli -
- perché sono curiosa, allora chi è quel bel ragazzo con i capelli blù – disse in inglese
- si da il caso che il ragazzo in questione è il mio uomo e l’altro e il mio fratellino -
- Delia guarda che abbiamo la stessa età – disse Camus
- se ti chiamo fratellone mi sembra di chiamare un vecchio -
- beh tu non puoi avere tutti i ragazzi per te -
- beh uno è il mio ragazzo e Camus è uno dei miei fratelli quindi stagli alla larga, riguardo al mio bellissimo ragazzo ed ai miei amatissimi fratelli io sono gelossisima -
- a me non mi importa di quello che dici, io in fondo posso avere tutti i ragazzi che voglio ai miei piedi come a Londra posso farlo anche qui -
- si si come vuoi. Ragazzi quello è Shaka che ci fa qui non era a meditare al suo tempio, cavoli sembra un pochino agitato – dissi io guardando fuori dalla finestra
- hai ragione avrà visto un fantasma – disse Milo
- che carino – disse Denise con gli occhi a forma di cuoricino
- si carino come una barbie – disse Mary
- quello accanto a lui è super carino – disse Sarah
- c’è anche Saga – dissi io mettendomi una mano in fronte
- ragazzi perché siete venuti qui? – chiesi io a Shaka e Saga che erano entrati al bar
- Sion deve parlarti urgentemente – disse Saga
- e ci vuole tutti al grande Tempio – disse Shaka
- arriviamo, sentite vi chiamo dopo al cellulare, mi spiace che la nostra giornata sia andata in fumo – dissi veramente dispiaciuta –
- non ti preocupare, ci troveremo un altro giorno – disse Denise
- ci sentiamo per telefono – disse Andrea

così io andai con Saga, Shaka, Milo e Camus al Santuario per vedere che cosa voleva mio padre di cosi urgente

- scusami se ti ho fatto andare in fumo il tuo appuntamento con i tuoi amici, ma quello che ho da dirvi è importante -
- ai fatto bene il Santuario viene prima di tutto – dissi io
- ascoltami bene dovrai abbandonare il tuo Silver Cloth di Cassiopea -
- perché, è stata il mio Cloth per tutti questi anni perché me ne devo separare -
- perché devi andare alla ricerca del tuo Cloth -
- il mio Cloth, che stai dicendo? Cassiopea è il mio Cloth -
- il tuo Cloth e quello di Demetra e poi il Cloth di Cassiopea è stato gia affidata già ad un’altra Silver Saint che ne aveva di bisogno -
- come vuoi, quando dovrò partire? -
- partirai tra due giorni con Milo e Aphrodite -
- ma come farò a trovarlo, non ho neanche un indizio -
- dalle mie informazioni il tuo Cloth si trova in Italia sulle pendici del vulcano Vesuvio, inattivo da anni -
- va bene allora stasera ti darò Cassiopea -

mi sentivo veramente triste quella mattina sopatutto dopo che seppi di separarmi per sempre dalla mia Cassiopea, Milo mi consolò con i suoi baci è la sua compagnia e sembra che questa medicina funzioni nel tirarmi su il morale

- tu sai come farmi sentire meglio – gli dissi sorridendo
- se no a che servirei io – gli risposi con una linguaggia poi continuò
- io vado a prepararmi per il viaggio ed avvertire Aprhodite -
- allora ci vediamo stasera, mi preparerò anche io -

telefonai ad Andrea e gli dissi che dovevo andare a fare un viaggio perché dovevo trovere delle cose da portare al Santuario così decidemmo di vederci l’in domani per salutarci e passare un po’ di tempo insieme da sole per fare un giro per Atene. La sera la passai da dio con Milo che siamo andati insieme a vedere le stelle in una collinetta li vicino e parlavamo di un po’ di tutto, ma soprattutto di come trovare il mio Cloth

è mattina e mi sto preparando ad andare all’appuntamento con Andrea sempre davanti al bar Atena, così mi metto una gonna grigia chiara a pieghe a quadri grigio scuro che mi arriva a metà coscia, una maglietta con cappuccio attillata bianca, delle calze bianche e un paio di scarpe da tennis nere. Sto per uscire quando vedo mio padre nelle vesti di un ragazzino della mia età, infatti non sembra una persona anziana visto che ha 261 anni, se li porta bene, infatti ogni volta che lo vedo in jeans blù e una maglietta verde chiaro non mi sembra mio padre ma un mio coetaneo

- posso venire con te o ti disturbo, vorrei conoscere i tuoi amici -
- scherzi papà certo che vieni con me sai che mi piace uscire con te -
- però in città non chiamarmi papà ma Sion – disse un po’ rosso in volto
- come sempre – dissi io
- ma non ti preocupare solo Andrea e Stive sanno un po’ di cose, ma non ho raccontato tutta la storia, loro sono i miei migliori amici quindi si ci può fidare di loro -

io e Sion siamo andati in città abbracciati e davanti al bar Atena dove vidimo Andrea insieme a Stive che si stupirono che non abbia portato Milo, o Camus, o Shaka, o Saga, ma un altro ragazzo di cui non sapevano la sua identità

- è lui chi è – disse Stive
- è una lunga storia – dissi io orgogliosa di mio padre
- non è il tuo nuovo ragazzo e Milo lo hai lasciato – disse dispiaciuta Andrea
- ma scherzi io al mio Milo non lo scambierei con nessuno, e neanche lui -
- fai il doppio gioco con due ragazzi – disse spuntando Denise
- e tu che ci fa qui – dissimo io e Andrea
- vi ho seguito di nascosto è ovvio -

presi da parte a Andrea e gli dissi che quello era mio padre, lei rimase shoccata, sembrava un ragazzino di 18 anni

- le apparenze ingannano mia cara – dissi io anche se non mi piaccue quello che vidi
- piovrà che stai facendo a Sion -
- Sion che bel nome -
- signorina tenga le mani al suo posto -
- allora facciamo un giro per Atene – dissi io riprendendo a braccetto Sion
- si – dissero tutti
- questo non valeva per te Denise -
- non mi puoi impedire di venire -
- fai come vuoi basta che ci lasci in pace -
- sapete ogni tanto mi piace mescolarmi tra la gente comune – disse Sion
- perché sei un’eremita Sion – disse Denise appiccicata a mio padre
- no ma diciamo che è occupato quindi lascialo stare -
- fatti gli affari tuoi -
- questi sono affari miei -
- ragazze non litigate – disse Sion

io e Denise ci ignoravamo ed io mi mettevo a parlare con Andrea e Stive poi arrivati nella piazza principale vedemmo un mercante di grano urlare dietro ad un ragazzino ed io d’istinto mi avvicinai a loro

- sei contento ti avevo detto di stare attento alle piante di grano ora sono marce e pretendi che io le compri te lo scordi piccolo imbroglione – disse l’uomo
- ma signore se non me lo compra come farò a vivere – disse il ragazzino
- la cosa non mi interessa, dovevi stare più attento -
- posso sapere che cosa è successo – dissi io che sembravo un’altra persona
- il grano di questo bambino è marcio e per di più vuole che gli è lo compri -
- marcio dice lei, ragazzino fammi vedere dentro i sacchi -

il bambino mi aprì il sacco grande ed io gli misi la mano dentro e non appena la uscii nella mano avevo dei chicchi di grano che slendavano quasi di colore oro

- mi scusi ma a me sembra che questi chicchi di grano siano ottimi e di 1° qualità -
- è impossibbile li ho controllati io stesso -
- beh io non sono cieca ed io vedo solamente dei chicchi di grano perfetti, magari era solo stanco e ha scambiato i chicchi buoni per chicchi marci -

e detto questo ritornai dal mio gruppo e Stive, Andrea ma soprattutto Denise erano shoccati

- che ne dici Sion come mio primo miracolo -
- direi che non dovresti dare tutto questo spettacolo -
- starò attenta la prossima volta -

per strada trovammo Sarah, Mary e gli altri della gita con l’insegnante, che ci vide e vennero verso di noi prevedendo guai

- ciao principessa della Grecia – disse Sarah
- a proposito dov’è la tua argenteria che di solito ti porti dietro – disse Martin
- io non rispondo a domande stupide – dissi io iniziandomi ad innervosire
- stai calma ricordati chi sei – disse Sion tenendomi il pugno irriggidito
- allora Delia è questo il tuo ragazzo – disse l’insegnante incuriosita
- no lui è… è… mio fratello… minore -
- minore? – disse Sion
- scusami non posso mica dire che hai 261 anni – gli dissi a bassa voce
- ma minore -
- su su non prendertela fratellino -

uffa ogni volta che esco con i miei amici c’è sempre qualcuno che mi rompe le scatole e così per tutta la mattinata dovetti sorbirmi le prese in giro da parte di Cedric e Martin più una sbavosa insegnante e Denise che stavano appiccicate a mio padre, ma per fortuna a metà mattinata se ne andò per gli affari suoi, anche se in realtà gli ho trovato io una scusa visto che telepaticamente mi disse di fare qualcosa per uscire da questa situazione.

- bene bene ora io vado a casa perché devo fare le valige – dissi io per andarmene
- dove devi andare – mi disse Cedric
- a farmi le mie vacanze, se permetti con il mio ragazzo -
- io non lo mai visto –
- c’è l’ha ed è carino – disse Denise
- sentito ora arrivederci a tutti. Ciao Andrea ti chiamerò ogni tanto -
- anche noi ti chiameremo. Ci mancherai tanto – disse Andrea
- hei guarda Delia quello non è tuo fratello Camus – disse Stive
- si ora vado via con lui ciao Stive -
- ciao – dissero i due ragazzi

Camus stava cercando Sion che era nascosto dietro ad una colonna che mi aspettava per ritornare al Santuario

- certo che così non ti riconosce nessuno – dissi a mio padre
- sai che a me quello che dice la gente non mi interessa -
- lo so ma nessuno ti darebbe 261 anni ma 18, rispetto Doko che invece per lui erano passati solamente 243 giorni anziché anni -
- ma io mi sento ancora giovane e spero di non cambiare mai -
- lo spero anche io -
- lo speriamo tutti – disse Camus

il giorno della partenza è arrivata ed io, Milo e Aphrodite partiamo per l’aeroporto con la sola differenza che Milo e Aphridite hanno i loro Cloth io invece non lo avevo più, anche se ne avrei avuto un altro più potente mi ero affezionata a Cassiopea.

- non pensarci troppo e concentrati nel trovare il tuo Cloth divino – disse Aphrodite
- dai Aphrodite infondo ha avuto quel Cloth per 8 anni e non sono pochi – disse Milo
- Aphrodite ha ragione ora devo pensare al mio Cloth divino, che non è un’impresa facile, ma noi tre insieme ci riusciremo – dissi io
- giusto – dissero i due ragazzi

un po’ mi dispiace che Camus non sia potuto venire, ma infondo la compagnia di Aphrodite non è male e simpatico e poi mi piaciono le sue rose ma non coltiva solo quelle anche lui vicino al suo tempio ha un piccolo giardino dove coltiva tanti fiori, infatti è stato Shaka a chiedergli di coltivargli il suo giardino tramite sue disposizioni, si vede che a il pollice verde. Arriviamo alla città di Pompei dove troviamo una locandina dove alloggeremo intanto che staremo li. Telefonai a mio padre per avvertirlo che siamo arrivati. Prenotiamo 2 stanze una dormiranno i ragazzi e l’altra io anche se Milo voleva dormire con me, ma gli ho detto che Aphrodite si sarebbe sentito solo anche se non mi sarebbe dispiaciuto dormire almeno una notte con Milo

- che bella mattina, giusta per cercare il mio Cloth, vado a svegliare quei due dormiglioni. Conoscendo Aphrodite lui sarà gia sveglio, ma Milo starà ronfando -

così mi vesto e mi preparo per stare tutto il giorno fuori in modo da cercare bene il Cloth anche se non sapevo che mi sarebbe capitato

- ragazzi sveglia ho una fame andiamo giù a fare colazione – gli dissi dalla porta
- Delia, Milo non si vuole svegliare – disse Aphrodite
- fammi entrare che lo sveglio io -
- entra pure che siamo gia in ritardo -

entrai nella stanza e pensavo che avrei trovato confusione invece era tutto in ordine mentre Milo dormiva mi sono avvicinata a lui e lo baciai sulle labbra e lui piano piano aprì gli occhi

- buon giorno bello addormentato – gli dissi io
- buon giorno a te – mi disse lui prima che mi baciasse
- dai che non siamo da soli, forza svegliati e preparati che andiamo a fare colazione altrimenti scappo con Aphrodite -

dette queste parole si alza e va in bagno alla velocità della luce per prepararsi io intanto scendo nella sala da pranzo che aspetto i due ragazzi al nostro tavolo. Poco dopo si affiancano 3 ragazzi che continuavno a guardarmi ed io facevo finta di niente anche se stavo per innervosirmi odio quando le persone mi fissano senza ragione, poi uno di loro si avvicina a me parlandomi in lingua italiana, così gli rispondo in inglese e sembrasse che la lingua la capisse così mi ridisse la sua domanda in inglese.

- sei da sola bella ragazza? -
- è tu mi hai disturbato per dirmi queste cose – dissi molto seccata
- certo, ti ho visto qui da sola -
- sparisci, i ragazzi come te mi danno fastidio -
- non tirartela troppo noi in questo paese siamo i ragazzi più belli d’Italia -
- non mi interessa per me non sarai mai più bello del mio ragazzo -
- hai un ragazzo, non dirmi cavolate. Vieni con noi e ti divertirai -
- scusa il ritardo – disse Aphrodite
- Aphrodite quanto ci hai messo, è Milo dov’è – gli dissi ignorando il ragazzo
- sta scendendo cavoli è lentissimo a prepararsi -
- che ci vuoi fare è fatto così. E tu lasciami stare – e spinsi il ragazzo con un dito facendolo quasi cadere per terra, stupendosi della forza che avevo
- Milo tutto questo tempo mi fai aspettare tra un po’ ti lasciavo qui da solo -
- scusami non l’ho fatto a posta – disse un po’ triste
- dai che scherzavo non ti cambierei con nessuno. Allora ragazzi facciamo colazione ho una fame, poi iniziamo le ricerche o volete fare prima un giro per la città -
- io direi di iniziare la ricera del Cloth – disse Milo
- si così prima lo troviamo e prima torniamo a casa - disse Aphrodite

non siamo messi bene visto che non abbiamo neanche un’indizio non sappiamo neanche sotto che forma è. Se quella di mia sorella Saori era la sua statua al Santuario forse la mia è una statua nelle rovine di Pompei. Così inizio a toccare tutte le statue raffiguranti la dea Demetra con una goccia del mio sangue, ma niente andai avanti per tutta la giornata e verso sera mi fermai stanca e un po’ triste per non aver trovato il mio Cloth, ma non era questo a fermarmi lo avrei trovato a costo di cercarlo per tutta la mia vita ed a forza di dissanguarmi nel toccare tutte le statue. Questa situazione andò avanti per una settimana oramai stavo per perdere ogni speranza.

- se vado avanti così morirò dissanguata a toccare tutte le statue con il mio sangue -
- dai amore non esagerare ci sarà da qualche parte il tuo Cloth – disse Milo
- andiamo a guardare dentro il cratere del Vesuvio, forse li torveremo qualcosa -
- Aphrodite a ragione se non vediamo tutti i posti non lo troveremo mai -

andammo verso il Vesuvio l’unico posto dove non avevamo mai fatto ricerche. Dall’altura del vulcano trovammo uno strano campo di grano e un museo sulle divinità con una statua grantissima della dea Demetra, così decidemmo di andare a vedere il museo anche perché qualcosa mi diceva che li avrei trovato quello che cercavo

- guardate quanto è grande questo museo – disse Aphrodite
- penso che qui troveremo quello che stiamo cercando -
- infatti Milo, guardate quella non dovrebbe essere la mia lancia -
- già come facciamo a prenderla -
- posso esserle d’aiuto signorina – disse il custode in inglese
- vorrei sapere di questa lancia di Demetra -
- come fa a sapere queste cose -
- perché questa lancia è mia – dissi sotto uno strano trance
- sta scherzando vero, io questa lo trovata dentro il vulcano come anche la statua qui fuori quindi se fosse sua lei sarebbe millenaria -
- non mi faccia arrabbiare è mi ridia la mia lancia – e detto questo la terra iniziò a tremare ed anche la lancia come se volesse uscire dalla vetrina per venire da me. Poco dopo infatti il vetro si ruppe e la lancia venne spontaneamente da me
- vede come le avevo detto questa è la mia lancia, ora ragazzi fatemi vedere la statua per riprendermi il mio Cloth – e quando mi calmai la terra smise di tremare

andammo davanti alla statua di Demetra che l’uomo aveva trovato nel vulcano e con la punta della lancia mi tagliai un polso per far scorrere il sangue sulla statua

- sei impazzita così morirai dissanguata – disse l’uomo
- non si preocupi per me, non morirò di certo per un po’ di sangue -

magicamente la ferita sul mio polso si richiuse immediatamente e la statua fu investita di una luce dorata che l’avvolse e divenne una statuetta d’oro che si chiuse dentro un cubo dorato ecco questo è il mio Cloth divino

- bene ragazzi domani si ritorna a casa – dissi io soddisfatta
- è no lei non va da nessuna parte queste cose sono mie perché le ho trovate io -
- queste cose mi appartengono fin dalla notte dei tempi -
- mi scusi dea Demetra non l’avevo riconosciuta, perché non vai in neurologia a curarti invece di andare in giro a giocare a essere una dea -
- non mi importa quello che dici essere umano io non voglio combattere ma se sarò costretta lo farò – dissi io facendo tremare ancora la terra
- o mio dio il vulcano si sta risvegliando – disse l’uomo prima di scappare terrorizzato
- sei tremenda avvolte – disse Aphrodite
- non mi lasciava in pace, torniamo alla locanda per preparare le valigie -
- non vedo l’ora di tornarmene a casa – disse Milo
- su su infondo ci siamo divertiti – dissi io

arrivati in locanda ogniuno andò nelle proprie stanze per riposarci un po’ e soprattutto io farmi una bella doccia rilassante, poi andammo a cenare e siamo andati a fare un giro per il paese visto che c’era una festa locale tanto da prendere anche qualche ricordino. Aphrodite prese degli oggettini per Death Mask e Shura, Milo mi ha preso una collanina e un ricordino a Camus ed io presi anchio un rocordino a mio padre, a Camus e agli altri. Così soddisfatti ce ne ritornammo in locanda per dormire così l’in domani alla buon ora saremmo tornati a casa, ma dopo 10 minuti sentii bussare la mia porta, intuendo chi fosse, così andai ad aprire la porta trovando Milo con occhi lucidi come un bambino

- Milo che cosa hai – guardandolo sorridendo
- Aprhodite mi ha chiuso fuori -
- che cosa – dissi andando alla porta accanto
- Aphro perché hai chiuso Milo fuori –
- pronto mi senti hei Aphro -

ma non ricevetti risposta così dovetti far entrare Milo a dormire nella mia stanza, cosa che non mi dispiaceva, così ci mettemmo a letto e dormimmo abbracciati penso che l’obbiettivo di Aphrodite era proprio questo di farci dormire insieme almeno una notte e di questo dovrò ringraziarlo

la mattina ci venne a bussare Aprhodite e anche se a malincuore dovetti alzarmi per aprirgli, non appena gli aprii aveva un sorrisino da furbetto come per dire ho fatto bene a lasciare Milo fuori dalla porta, infatti a bassa voce lo ringraziai con un mega sorriso poi andammo a svegliarlo senza successo

- cavoli se non fosse che nessuno lo svegli dormirebbe 24 ore su 24 – dissi io
- di solito è Camus che lo sveglia facilmente – disse Aphrodite
- allora prendiamo un bicchiere d’acqua e gli è lo versiamo a dosso -
- prendi un secchio farai prima -

per fortuna non c’è ne fu bisogno perché Milo era sveglio e si alzò di scatto facendoci spaventare. Andammo a fare colazione prima di andare all’aeroporto e tornarcene a casa, ma io avevo dimenticato il mio braccialetto nella stanza quindi andai a prenderlo e uscendo incontrai i ragazzi del giorno prima che mi stavano aspettando per chiacchierare un po’ con altri loro amici per la brutta figuraccia che avevo fatto fare a uno di loro

- sentite sono in ritardo per la mia colazione non ho voglia di discutere – dissi io
- invece tu parlerai con noi, vedi i miei nuovi amici sono esperti di karate e vorrebbero divertirsi un po’, sai li abbiamo conosciuti ieri sera e vengono dalla Grecia -
- ma davvero, perché sono coperti con un mantello che non si vede nemmeno il loro volto, da che cosa si devono nascondere, magari sono dei ricercati – dissi io
- no cara signorina, visto che loro ci anno aiutato a trovare questa locanda – disse il 1°
- che avendo chiesto il favore di parlare con te noi non abbiamo riufiutato – disse il 2°
- ma voi siete Asterion e Babel – dissi stupita
- e tu coma sai i nostri nomi ragazza – disse Babel
- sono io Delia non mi riconoscete perché non porto la maschera -
- Delia ti stavamo cercando e per questo che siamo venuti qui -
- scommetto che vi ha mandati mio padre, per vedere se ho trovato in mio Cloth -
- si ma a quanto intuisco l’hai gia trovato vero – disse Asterion
- e stato difficile? – disse Babel
- un pochino continuavo con le dita a toccare tutte le statue con il mio sangue e dopo una settimana l’ho trovato è stupendo, a casa ve lo faccio vedere – dissi contenta
- hei come fate a conoscervi – disse uno dei ragazzi
- abbiamo fatto lo stesso corso di combattimento -
- a proposito se non avete fatto colazione andiamo nella sala da pranzo che ci sono Milo e Aphrodite che gia mi avranno dato della dispersa –
- volentieri – dissero i due ragazzi

Asterion e Babel si unirono a noi per la colazione e per il viaggio di ritorno a casa e pensavo che visto che ci ho messo una settimana Andrea e Stive saranno ancora ad Atene per un paio di giorni così gli racconterò la mia avventura.

Arrivata nei pressi del Santuario Asterion e Babel tornarono a casa loro mentre noi andammo verso le 12 case, ma li trovai al grande Tempio la mia classe che voleva entrare e Mur che cercava di dire che l’accesso era vietato, ma la mia insegnante cercava di trovare un compromesso per vedere se potevano passare

- povero Mur andiamo a dargli una mano – dissi io
- e come – dissero Aphrodite e Milo
- diciamo la verità, che questo posto è vietato l’accesso alle persone non autorizzate -
- ma non vedi che Mur gli è lo ha gia detto e loro non capiscono – disse Aphrodite

andai avanti e salutando Andrea e Stive mi feci spazio tra gli altri ragazzi e andai da Mur a cercare di toglierlo da quel pasticcio e di farlo calmare un pochino.

- scusatemi che cosa non capite di quello che a detto Mur, che non potete entrare o che l’accesso è vietato? -
- siamo qui per vedere i templi e la statua di Atena ristrutturata – disse l’insegnante
- ah si quella del libro vero -
- esatto ma quel ragazzo non ci vuole far passare non è che lo puoi convincere tu visto che sei in confidenza con lui -
- mi spiace ma è impossibbile anche perché quelle foto sul libro sono state fatte illegalmente perché qui nessuno può passare -
- allora neanche tu? – disse Cedric
- beh in teoria neanche io, ma visto che io qui ci abito allora posso passare -
- dai facci passare – disse l’insegnante
- ci sono altri templi qui ad Atene più belli di questi che cadono a pezzi -
- ti riferisci al Tempio di Death Mask – disse Mur
- beh neanche la tuo sembra messo bene, comunque qui ci possono passare solo loro -
- è loro – dissero Aprhodite e Milo indicando 5 ragazzi e una ragazzina
- Seiya, come mai qui – disse Mur
- ci ha chiamati il gran Sacerdote, come mai tutta questa gente – disse Seiya
- è una lunga storia – dissi io mettendomi una mano nella testa
- hei per passare dobbiamo avere quei cubi giganti – disse Martin
- eeesattooo – dissi io come per dire hai vinto la lotteria per la tua risposta

ad un tratto il mio sguardo si spostò sulla ragazza ed anche lei mi fissò. Non so quanto per quanto ci fissammo, ma avverii che il suo cosmo era pacifico come anche quello dei 5 ragazzi per nulla minaccioso

- hei Delia hai cambiato cubo, prima era argentato ora e dorato – disse Sarah
- fatti gli affari tuoi – dissi facendo tremara la terra
- tesoro è meglio che ti calmi altrimenti con i tuoi terremoti distruggerai il Santuario e moriremo tutti – disse Milo mettendomi una mano sulla spalla
- figuriamoci se morite per un semplice terremoto – dissi ridendo

finalmente la mia classe se ne andò dicendo che sarebbero ritornati e non appena se ne andarono i 5 ragazzi mi guardavano un po’ sorpresi

- allora andiamo tutti al grande Tempio – disse Aphrodite disse per rompere il ghiaccio
- sarà meglio prima che mi venga un gran malditesta - dissi io
- è tu chi saresti – disse Cristal
- è una lunga storia che penso vi spiegherà Sion -
- tu conosci la vera identità del gran Sacerdote – disse Sirio
- certo, lui mi a cresciuto come una figlia, è come un padre per me -

arrivammo al grande Tempio e salutai mio padre facendogli vedere il Cloth dentro lo zaino ed i 5 ragazzi si stupirono di vedere un altro Gold Cloth
- non stupitevi Delia è la reincarnazione della dea Demetra, è questa e Saori la reincarnazione della dea Atena – disse Sion
- allora finalmente ti conosco, era da tanto che volevo vederti – dissi io sorridendo
- appena ho saputo di te sono venuta subbito, anche io volevo conoscerti – disse Saori
- spero solamente che non vorrai ucciderla come hanno tentato le altre divinità –
- non ti preocupare Seiya è vero che sono stata una Silver Saint, ma non ho ancora ucciso nessuno e non ho intenzione di iniziare con mia sorella Atena, anche se parlando di Divinità sarei sua Zia visto che Demetra era sorella di Zeus e poi ho tutto quello che io potrei desiderare – dissi sorridendo ad Atena che ricambiò il mio sorriso
- è che cosa – disse Sion
- ho un padre che mi vuole bene, una sorella, amici e un ragazzo. Cosa posso volere di più dalla mia vita? io sono a posto così -
- ti accontenti di poco – disse Cristal
- a me sembra gia tanto -

io e Saori entrammo subbito in confidenza come se ci conoscessimo da tanto tempo anche se io l’avevo vista quando era una neonata, ma vederla gia da grande mi ha fatto un’effetto strano comunque ero contenta, poi mi chiese se volevo venire con lei per un paio di giorni in Giappone quando lei sarebbe ripartita ed io gli dissi che ci avrei pensato, volevo prima chiedere a mio padre ed a Milo. Loro mi hanno detto che non c’erano problemi così gli dissi che sarei andata con lei.

- davvero avevi il Silver Cloth di Cassiopea – disse Shun
- certo, ma poi ho dovuto darla ad un’altra Saint che ne aveva più bisogno ed io ho preso il mio Cloth divino eccolo – e veci vedere la mia statuetta dorata e la mia lancia
- ma non mi piace vantarmi di queste cose – dissi io
- gia non è da te – disse Milo
- a proposito chi erano tutte quelle persone davanti al Santuario – disse Seiya
- erano dei miei compagni di classe, sapete io mi sono allenata in Inghilterra -
- io conosco la regina, è simpatica – disse Saori
- io sinceramente non l’ho mai vista, senti andiamo al bar a prenderci qualcosa -
- volentieri – disse Saori
- allora andiamo – disse Seiya
- fermi dove siete, questo era un invito solamente per mia sorella. Gli uomini non sono ammessi, neanche tu Milo -
- perché no – disse Milo
- perché siamo solo noi donne, dai non prendertela – gli dissi e dandogli un bacio
- allora ti aspetto qua -
- va bene -

- sai come fare stare buono Milo – disse ridendo Saori
- si basta dargli un bacio e fa il bravo, senti dopo il bar andiamo in un negozietto che ho visto passando l’altro giorno, ma non ho avuto il tempo di andare a vedere -
- per me va bene, sai sembra che sia tu la più piccola tra le due -

ci mettemmo a ridere ed andammo al solito bar Atena e non appena Saori lesse la scritta si mise a ridere ancora di più, ma non la stupì visto che eravamo in Grecia. È ci mettemmo a chiacchierare senza la presenza dei maschietti raccontandoci come avevamo passato la nostra infanzia e facendomi spiegare da Saori come era andata la vicenda della sua sparizione e del presunto tradimento di Saga controllato da Hades ed io l’ascoltavo attentamente poi io gli raccontai della mia infanzia vissuta qui al Santuario

- pensa che se Saga non avesse preso il posto di Sion avresti vissuto qui al Santuario con me è gli altri Saint, magari avresti vissuto in modo diverso da come fai ora –
- lo penso anche io Delia, ma se Micene non mi avesse portato via da Saga a quest’ora non avrei conosciuto il mio nonno che non c’è più ed i miei Saint – disse Saori
- si penso che hai ragione, se le cose accadono ci sarà sempre un motivo -

finimmo di berci il nostro tè ed andammo al negozietto dove dentro c’erano tanti oggettini fatti a mano ed io devo dire che ne vado pazza per questi oggettini, così ci mettemmo a guardare restando incantate anche davanti alla vetrina degli oggetti come anelli, orecchini, braccialetti e collane

- ci troviamo sempre – disse una voce dietro di me
- Cedric, quale onore – dissi io facendo un piccolo inchino
- sai stavamo facendo un giretto io ed i ragazzi -
- non voglio sentire seccature ora ho da fare -
- ci sono problemi Delia – disse Saori
- no non ti preocupare allora hai visto qualcosa di carino -
- non so decidere sono tutti belli -
- hai ragione, io penso di prendermi questo braccialetto con la collana -
- si carino ne prendiamo due uguali -
- perché no così saremo legate per sempre -
- si può sapere in quanti siete in famiglia – disse Cedric
- tantissimi, problemi? Infondo non sono affari tuoi -
- a proposito di famiglia, la prossima settimana dovrei andare al compleanno di Jiulian quello che ti ho parlato al bar, e vorrei che tu venissi con me – disse Saori
- sarò felice di accompagnarti, ma il ragalo gli è lo hai gia comprato? – dissi io
- a dire la vertà no perché non so che cosa regalarci -
- tu Cedric potesti darci un cosiglio – gli dissi io
- scordatelo, io me ne vado – e se ne andò dal negozio
- ed ora che facciamo? -
- no broblem -

chiamai Stive, e chiesi a lui qualche consiglio sul regalo da fare a Jiulian visto che Stive era di famiglia nobile. Preso il regalo per Jiulian ovvero un modellino di un veliero Inglese antico ritornammo al Santuario abbastanza soddisfatte dei nostri acquisti.

- allora come è andato il giro in città? – ci disse Sion
- devo dire che non poteva andare meglio – dissi io
- si ci siamo divertite – disse sorridendo Saori

poi Saori dovette andare un attimo da Saiya e gli altri Bronze Saint perché gli dovevano parlare cosi io ne approfittai per cercare Milo che trovai alla sua casa un po’ pensieroso, allora lo abbracciai da dietrio e gli dissi nell’orecchio

- qualcosa non va amore? -
- a dire la verità un po’ mi dispiace che parti per il Giappone per un paio di giorni -
- sai mi ero immaginata una cosa del genere, così oggi andando in giro con Saori ti ho preso un piccolo pensierino, spero che ti piaccia -

gli consegnai il pacchettino è lui scartandolo ne uscì un braccialetto d’oro lui rimase un po’ incantato ma poi si avvicinò a me e mi baciò e mi disse che era felice di avere trovato una persona come me che gli voleva bene

- adesso sarà più triste quando partirai – disse lui con occhi da cucciolo
- sai benissimo che non posso resistere a quei tuoi occhi da cucciolo, lo fai apposta, ma io ci vado lo stesso – gli dissi prima di baciarlo
- pensavo che funzionasse -
- dai in fondo sono un paio di giorni, e poi non ci siamo visti per anni interi ed anche se sarà difficile non vederci c’è sempre il telefono -
- e se venissi anche io in Giappone? -
- sai che non dipende da me, ma chiedere non costa nulla -

come immaginavo Sion non gli dette il permesso perché doveva rimanere qui a stare nel suo tempio è un po’ mi dispiaceva.

Finalmente è arrivato il giorno del compleanno di Jiulian arrivò, io e Saori ci preparammo per andare e con noi vollero venire i 5 Bronze Saint più Milo e Camus che con la scusa della protezione riuscirono ad avere il permesso di partire con noi. Dopo un paio di ore di viaggio in pulman arrivammo nella villa di Jiulian Solo che ci accolse poi mi guardò stranamente, infondo era comprensibile visto che non ero prevista a questa festa

- è mia sorella Delia ed ho voluto che mi accompagnasse, spero che non ti dispiaccia -
- affatto Saori, sei la benvenuta io sono Jiulian Solo – disse il ragazzo
- so chi sei e ti ringrazio del benvenuto è ti auguro un buon compleanno -
- ti ringrazio, ma senbra di conoscerti non sarai per coso anche tu una dea -
- sono la reincarnazione di Demetra -
- Demetra il mio opposto, io controllo i mari mentre tu controlli la terra -
- ma non parliamo di questo infondo è la tua festa – dissi per cambiare discorso
- allora accomodatevi tutti, vi mostro le vostre stanze – disse cortesemente Jiulian

a me e Saori ci misero in un’unica stanza mentre per i nostri Saint dette 2 stanze, così ne approfittammo per parlare un po’ da sole senza maschietti in giro

- che te ne sembra Julian – disse Saori
- sembra simpatico se è questo che vuoi sapere -
- sai l’anno scorso mi ha chiesto di sposarlo -
- davvero è tu che gli hai detto – dissi curiosissima
- ho rifiutato -
- te ne sei pentita per caso -
- penso ultimamente si. Ora lo conosco meglio è penso di essermi innamorata di lui -
- ma allora dichiarati -
- ma sei impazzita non ho il coraggio e poi non potei mai l’anno scorso l’ho rifiutato non credo che mi vorrebbe ancora – disse Saori un po’ triste
- senti stasera alla festa divertiamoci, e poi sarà spassoso vedere Seiya e gli altri Saint vestiti in modo elegante essendo non abituati faranno un sacco di storie –
- sai non ci avevo mai pensato a questa eventualità penso che riderò anche io stasera -

nell’altra stanza i ragazzi erano indecisi veramente se partecipare o no alla festa perché non volevano mettersi lo smoking e continuavano a dire di no, solamente Shun si era messo uno smoking grigio chiarocon la camicia grigio scuro e scarpe bianche. Io e Saori eravamo pronte ad andare nel salone con il nostro regalo per Julian, Saori aveva un vestito bianco in pizzo con le maniche a sbuffo ed io avevo un vestito in pizzo nero con le maniche lunghe che andavano da strette e scendendo si allargavano come quelle che si usava in medio evo. Entrammo nella sala da pranzo e devo dire che rimasi incantata perché oltre ad essere grandissima era molto bella e piena di gente anche famosa. Io e Saori ci avvicinammo a Julian che stava iniziando a scartare i suoi regali e noi gli dettimo il nostro, lui contentissimo disse che lo avrebbe aperto per ultimo. Dagli altri pacchi uscirono un sacco di cose adirittura anche un acquario attrezzato con dei pesci rossi veri naturalmente, altri gli avevano regalato dei biglietti per il concerto di qualche cantante famoso, quando li scartò tutti passo al nostro che era l’ultimo

- ragazze è il regalo più bello in assoluto – disse Julian
- davvero ti piace, non ci stai prendendo in giro – dissi io
- no l’idea di regalarmi un soprammobile di un veliero è fantastico -
- meno male temevamo di fare una brutta figura – disse Saori
- è non è tutto aprilo dalla parte dietro – dissi io
- Jiulian che cosè – disse Sorrento
- è una statuina raffigurante Nettuno se non sbaglio – disse Julian sorpreso
- esatto, l’ho trovata in un negozietto ad Atene così ho pensato di regalartela – dissi io
- grazie sono dei regali stupendi, ora vorrei che vi divertiste alla mia festa -
- con molto piacere – disse Saori

le danze si aprirono subbito e Julian invitò Saori a ballare con l’invidia delle donne in quella sala che avrebbero voluto ballare con lui, io invece ero una delle poche che non ballavano visto che non era ancora venuto Milo chissà che stava combinando, così andai fuori in balcone a prendere una boccata d’aria e con un bicchiere di ginger in mano, dopo un po’ mi si avvicinò un ragazzo presentandosi

- salve bella fanciulla, io mi chiamo Luigi e tu come ti chiami -
- Delia – e ritornai a guardare le stelle che quella sera erano veramente luminose
- non è bello vedere una così bella ragazza tutta sola mentre dentro c’è una festa, vuoi ballare con me, sai io dirigo una azienda di voli internazionali – disse vantandosene
- mi spiace a me non mi interessa, è poi sto aspettando una persona -
- il tuo ragazzo per caso -
- non le interessa ora se vuole lasciarmi stare -
- mi scusi signorina quest’uomo la disturba – disse una voce di mia conoscenza
- Milo perché ci hai messo tanto, mi hai fatto stare in pensiero – dissi restando incantata nel vederlo, era come se lo vedessi per la prima volta e veramente bellissimo
- scusi ma c’ero prima io, vai a farti un giro, stavo per invitare la signorina a ballare -
- scusi lei ma la signorina in questione è la mia ragazza, vada lei a farsi un giro -

l’uomo se ne ando seccato poi Milo mi chiese se volevo ballare con lui, ma io rossa in volto gli dissi che non sapevo ballare e lui di conseguenza mi rispose che neanche lui sapeva ballare, ma potevano ballare li in balcone strettamente abbracciati è così fecimo, ed è stato la cosa più bella e Milo continuava a sussurrarmi all’orecchio quanto mi amasse ed io ad ogni sua parola diventavo rossa ed anche io gli dissi che lo amo e saremmo stati così per sempre, felici e ci baciammo di continuo senza smettere di ballare, quella sera non la dimenticai mai.

Da quella festa passarono gli anni ed io e Milo ci stiamo per sposarci manca ancora 1 mese prima del nostro matrimonio e mio padre e contento quanto una pasqua, Saori e felicemente fidanzata con Julin visto che la sera del suo compleanno questultimo gli aveva riproposto di nuovo di sposarlo e lei a accettato, Andrea e Stive si sono sposati da poco e vivono qui in Grecia visto che hanno aperto un’azienda di banche. Tutti prima o poi hanno trovato la felicità come me e Milo nonostante io sia… Demetra.

FINE

Che ve ne pare di questa storia COMMENTATE COMMENTATE vorrei sapere le vostre opinioni di questo racconto spero che vi sia piaciuta. Aspetto il vostro parere.

ALLA PROSSIMA VOLTA. By Saiyo83

 
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