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Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Beyblade (Bakuten Shoot Beyblade)
Titolo Fanfic: L` INFERNO E IL PARADISO È NEI TUOI OCCHI
Genere: Sentimentale, Soprannaturale
Rating: Per Tutte le età
Avviso: One Shot, AU, Yaoi
Autore: yume-azuka galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 28/11/2005 14:45:10

attenzione: anche se il genere è sentimentale-romantico, i temi trattati potrebbero turbare qualcuno... l` amore esiste anche per i demoni? yaoi yxb
 
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CAPITOLO UNICO
- Capitolo 1° -

Yolla!!! Purtroppo per voi sono tornata a scrivere, e sta volta ho preso di mira un’ altra serie! Momentaneamente riposto Wolf’ s Rain ( devo ancora finire Coccole!!!, ma non credo che qualcuno ne sentirà la mancanza… T__T ), ora mi dedica ad una serie che ultimamente mi ha molto presa.. Tornando a noi, questa è la prima fic che scrivo su Bey Blade, ed è una trasposizione con i miei due personaggi preferiti del poema “Il Demone” del poeta russo Michail Lermontov. Più adatto di così… Per ulteriori delucidazioni ci si vede in fondo alla storia.
Un mega grazie a Sarina, che mi sopporta, mi sorregge, ed è anche la mia prima lettrice (costretta dalla sottoscritta...)
Kisses e buona lettura! ^_^
P.S. Il Demone è Boris… (Ma vaff… .\_/.# NdB)


L’ inferno e il paradiso è nei tuoi occhi

Il proscritto del cielo, il triste demone: è così che vengo chiamato… Ma che ne sanno questi miseri mortali di me? Io, lucente puro cherubino, ora signore di una terra miserabile, non trovo neppure più piacere a seminare male e dolore. I secoli inseguono i secoli, come un minuto dietro l’ altro, in una successione monotona e annoiante… Sono costretto a ricordare senza sosta il mio “tradimento”, a subirne la pena. Niente può mutare questo mio stato. Il mio cuore di pietra è imbevuto di veleno, non rido delle mie malvagie imprese. Temo i raggi del sole e fuggo dal buio, con l’ anima malata e tormentata. Nulla mi rende contento, tutto mi diventa amaro e disprezzo ogni cosa al mondo.
Anche questa terra su cui volo adesso, dove le eterne nevi risplendono e la voce dell’ acqua è accompagnata dalle terre del sud verso le plaghe settentrionali dalle nubi dorate, e le valli si aprono come tappeti dipinti, dove i pioppi si ergono a colonne e il platano fronzuto sparge la sua ombra, dove le grotte sono avvolte d’ edera intricata e il cervo vi trova riposo alla calura del giorno, dove gli usignoli cantano alle belle… Nient’ altro che sguardi di disprezzo e fredda invidia suscita in me il creato di Dio. Disprezzo, oppure odio.
Disprezzo ogni cosa al mondo, vivo senza credere a niente, senza accettare nulla da nessuno.

Nella notte inoltrata aleggio sulle deserte pianure della terra, solitario, senza dolore o gioia.
Osservo con sguardo peccatore stagliarsi in lontananza contro il bruno cielo il dorso delle montagne; le mura d’ un monastero biancheggiano sotto un monte, con le strane torri campanarie e il silenzio delle povere celle.
Io, tentatore tenebroso, seguendo il percorso della tarda luna tramontante, entro nel silente monastero.
D’ un tratto un dolcissimo suono, simile ad un liuto, mi sorprende.
E la voce che l’ accompagna…
Desidero sentire questa voce!
Cosa succede?! Io desidero?! Un freddo mi avvolge la fronte… sento quasi il bisogno di fuggire, ma non riesco a muovere le ali. Dai miei occhi scende una lacrima di piombo!
Sono frastornato… i demoni non piangono, non provano sentimenti.
E questa voce non m’aiuta… Quante cose esprime!
Sogni d’ ebbrezze dimenticate, i tempi dell’ esilio e della pena, secoli di sterili riflessioni, tutto rivive in me: è forse questo l’ amore?
Volo nella cella furtivamente, è come un ladro il mio spirito turbato. Oltrepasso l’ icona dorata da qui distolgo lo sguardo, i libri sacri, la lampada, il rosario, le catene.
Ma dov’è quel canto, e dov’è colui verso il quale sono attratto da un forte sogno?

E lo vidi: per un attimo ho sentito di colpo dentro l’ animo un’ emozione inspiegabile, che colma d’ una beata armonia il deserto del mio cuore muto, e di nuovo provo la santità della bellezza, del bene e dell’ amore!
Silenzioso sedeva alla finestra con un liuto tra le mani. E scendevano le sue ciocche infuocate sulle tenere palpebre degli occhi, e formavano per lui come un velo. Il suo giovane petto era agitato da non so quale pensiero.
Ecco che s’ alza e rivolge lo sguardo alla cupa volta. I suoi occhi azzurri risplendono come le stelle all’ orizzonte oscuro e le sue mani di giglio sono un incanto come le nubi nel cielo del mattino.
Le corde del liuto tremano concordi, armoniose sotto questa luna errante.
A lungo ho contemplato il dolce quadro e i sogni della felicità antica fluiscono d’ innanzi al mio ricordo. Mi sento come inchiodato da una forza ignota. Cos’ è questa nuova tristezza? Cos’ è questo sentimento dal sapore antico e molto caro? È questo un segno di rinascenza?
Non riesco a trovare parole perfide di seduzione. Dio non concede l’ oblio e io stesso non lo voglio.
Per amare non basta il sentimento, e benché mi senta pronto per l’ amore, non voglio lasciare gli spiriti e vagabondare in mezzo agli universi senza forze e senza più potere.
Ora dirigerò il mio corso lontano, nel mio libero volere, lungi da questo luogo ove ho lasciato cadere lacrime terrestri, dove ho violato il forte giuramento e irritato il Signore della Tenebra.
Ma il fascino dei suoni e la visione resteranno dentro il mio cuore, e non potrò mai cancellare questo bel momento dalla memoria.

Certo che sono proprio cambiato da allora: prima spavaldo tentatore, adesso libero spirito.
Mi sono allontanato dalle forze infernali.
Vivo sulla cresta di lontani monti in una grotta di ghiaccio, dove i risplendenti strati dei cristalli, magnifica opera della natura, creano luminosi e strani giochi, e io li osservo assorti.
E aiuto i viandanti che si perdono nella tormenta…
Questo la dice lunga…
Ma talvolta ancora l’ immagine di quella stupenda creatura mi si ripresenta davanti.
Ho il dubbio di riuscire ad amare. Sono certo che mi è concesso l’ amore. È finalmente giunto il tempo di un’ attesa vita nuova.
E di nuovo il desiderio di mettersi in cammino per incontrarlo, per guardarlo ancora negli occhi e poi senza ritorno volar via…

La stella risplendente è sorta sul giovane limite del cielo e i raggi del mattino illuminano le bianche mura d’ un tempio, dove una cella mezzo rovinata custodisce quel che di caro c’ è.
Mi affretto nel volo, ma senza alcuna gioia dentro il cuore, un’ incerta sconosciuta paura.
Indugio a lungo di fronte a quest’ umile porta. Angoscia. Quasi non riesco ad oltrepassare questa sacra soglia, come se in quella cella distruggessi il dono momentaneo del destino…
Questo è l’ amore? L’ emozione di timide speranze, la fiamma che mi brucia il sangue, la paura silenziosa ed incerta, quasi fosse il primo incontro d’ amore.
Solo un triste presentimento?
Entro, ma cosa vedo?! Un messaggero del cielo sta col volto scintillante presso il bel fanciullo, con l’ ala lo protegge dal nemico, entrambi felici e santi!
Bisogno di vendetta, odio malvagio e quanti differenti sentimenti a me ben noti si agitano nel mio animo e la mia mente inquieta quanti pensieri ora muta!

A: -Spirito inquieto, spirito del male, chi ti ha chiamato a quest’ ora? Qui non c’è nessuno dei tuoi devoti e qui il male non ancora spira. Non avanzare il passo peccaminoso verso l’ amore sacro, il mio amore. chi ti ha chiamato?-
Ed io in risposta a lui rido perfidamente, il mio sguardo lo brucia di gelosia, nella mia anima si è risvegliato tutto il veleno dell’ odio antico, dico minacciosamente:
-Lui è mio! Lascialo stare, che Yuri è mio! Sei apparso troppo tardi difensore, non sei suo giudice, e neppure mio. Per il tuo comando sacro qui non c’ è posto, questo è il mio regno, questo il mio amore!-

L’ angelo del cielo volge tristemente gli occhi a lui e agitando lentamente le ali sprofonda nell’ etere.
Peccato! Eppure io volevo tornare sul sentiero della salvezza, dimenticare il turbine del male e permettere al cuore di rivivere. Il Creatore forse avrebbe avuto pietà di me e mi avrebbe perdonato.
Ma quel Figlio del cielo ha risvegliato la mia mente ribelle. Ora avvampo col veleno di idee criminose, intinte di gelosia e volere maligno.
Quel bel ragazzo deve morire! Non proverò per lui compassione, né sarà più scudo per lui l’ antico amore!

Nella cella arde appena il lume. Siedo presso di lui, una forte paura lo sconvolge e mi ascolta pallido come la morte.

Y: -Chi sei? Ho giurato da molti anni di dimenticare le passioni umane. E perché ora tu mi vuoi turbare? Cosa vuoi ottenere da me?-
B: -Tu sei bellissimo!-
Y: -Chi sei?-
B: -Non temere: non violerò questo sacrario. E non pregare per la tua salvezza: non sono venuto a tentare la tua anima. Io sono colui che nessuno può amare, il mio sguardo uccide ogni speranza. Sono il signore di scienza e libertà; nemico del cielo, sono il male della natura. E sono qui ai tuoi piedi! Per la tua tenerezza ti ho portato la placida preghiera d’ amore, il mio primo dolore sulla terra e le prime lacrime che ho versato. Ascoltami, ti prego, per pietà. Soltanto tu con la tua voce puoi restituire me al bene e al cielo: protetto dal manto del tuo amore, a me sarà concesso di salire lassù, angelo nuovo in nuova luce. O, ti prego: ascoltami soltanto! Io sono il tuo schiavo. E ti amo! Non appena ti ho visto, nel mio cuore segreto ho odiato la mia immortalità ed il potere. Ho provato il dolore di non vivere come te, e l’ orrore di esserti lontano. Che importa a me senza di te la vita eterna? Dei miei possessi il numero infinito? Solo vuote parole senza senso, un vasto tempio, ma senza il dio.-
Y: -Lasciami spirito maligno.. Come posso mai credere al nemico? Aiutami Signore! Ma non posso pregare. Come un veleno misterioso hai indebolito la mia mente! Ascolta dunque, tu che mi uccidi: le tue parole sono veleno e fuoco… Dimmi almeno per quale scopo tu mi ami!-
B: -Perché non so, bellissimo Yuri. Mi sento colmo di una nuova vita, mi sono tolto la corona di spine della colpa dall’ ardita testa, ho gettato il mio passato in polvere: l’ inferno e il paradiso è nei tuoi occhi. Ti amo di passione non terrestre. E il fatto che tu non mi comprendi, mi rattrista molto, come il dolore della fuga, come il tempo incontato trascorso su questa rozza terra, guidare gli uomini nelle loro deplorevoli azioni. Ma ben presto tutto ciò mi è venuto a noia e non v’ è modo di dimenticare quell’ atroce dolore. Che importa ricordar la lunga serie delle tragedie e dei dolori umani passati e del futuro: che sono mai di fronte ad un minuto solo delle mie ignorate, oscure sofferenze?-
Y: -Perché dovrei sapere della tristezza di qui ora ti lamenti con me? Tu hai peccato…-
B: -Contro di te, forse?-
Y: -Ci possono sentire.-
B: -Siamo soli.-
Y: -E Dio?-
B: -Non ci degna nemmeno di uno sguardo. Gl’ interessa il cielo, non la terra!-
Y: -E i tormenti, le pene dell’ inferno?-
B: -Che t’ importa? Laggiù sarai con me.-
Y: -Chiunque tu sia, tu che vai distruggendo la mia pace, pur non volendo, t’ ascolto con gioia segreta. Ma se la tua parola è maliziosa, e se nascondi l’ inganno nel cuore… Ma perdonami. Quale gloria avresti della mia anima? Sono forse più caro al cielo delle altre anime che tu non hai degnato? No! Dammi il tuo solenne giuramento… Dimmi: tu vedi che soffro anch’ io, nell’ anima mi fai sorger il timore… Giurami dunque: salvami dalle seduzioni maligne, da’ la promessa…
B: -Per il primo giorno dell’ universo e per l’ ultimo giorno del creato lo giuro, lo giuro per il cielo e per l’ inferno, per il sacrario della terra e tuo, lo giuro per un ultimo tuo sguardo, per la tua prima lacrima lo giuro, per il sospiro delle tue pure labbra, per l’ onda dei tuoi serici capelli, lo giuro per la gioia e la sofferenza, e lo giuro per tutto il mio amore.
Ho scelto te come il mio sacrario, ed ai tuoi piedi ho posto il mio potere. E come un dono attendo il tuo amore e ti darò, in cambio di un momento, l’ eternità. Ti darò incantate ancelle aeree; e strapperò per te dalla stella orientale la corona d’ oro, e prenderò dai fiori di rugiada, e la corona bagnerò con questa, e con il raggio del tramonto rosso come un nastro circonderò il tuo corpo, e luminosi incantati palazzi costruirò, poi scenderò nel vortice del mare, e volerò in alto, oltre le nubi, e tutto ti darò, tutta la terra. Amami dunque!

Sfioro lievemente con le mie labbra ardenti la sua bocca tremante. Ho risposto alle sue preghiere con parole seduttrici…
Voglio veder i suoi splendidi occhi cristallini almeno un’ ultima volta.
Posso dirgli addio.
Ora brucia. La mia luce maligna risplende irresistibile sul suo corpo, e lo trafigge come un pugnale.
Il veleno mortale del mio bacio è entrato subito nel suo cuore.
Grida. Grida di tormento e di terrore. Ma c’è anche l’ amore in quel grido, e il dolore, c’ è il rimprovero e l’ ultima preghiera, e un saluto disperato, un addio alla giovane vita ormai perduta.

°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°

Dolce come una peri* addormentata riposa il ragazzo nella bara, e più bianco e più puro di un velo è il pallore languido del suo volto. Le ciglia sono abbassate per sempre… Ma chi può dire se lo sguardo sotto le ciglia sia addormentato, o per incanto attende magari un bacio, oppure l’ aurora? Ma è inutile il raggio del giorno che come un’ onda d’ oro scivola sul suo bel volto e invano quelle labbra ora bacia… No: della morte l’ eterno sigillo nessuno ormai può più strappare!
Non c’ è sul suo volto segno alcuno che dica della morte di Yuri nell’ apogeo dell’ ebbrezza e dell’ amore; e i suoi lineamenti sono colmi d’ una fredda, marmorea bellezza senza espressione, e del tutto priva di ogni sentimento e di ragione: come la morte, piena di mistero.
S’ intravede sulle sue labbra come un sorriso strano e freddo.
O, esso dice molte cose tristi agli occhi che lo guardassero attenti: c’ è in esso un gelido disprezzo dell’ anima già pronta a sfiorire, l’ espressione dell’ ultimo pensiero, e un silenzioso addio alla terra.

+Fine+

*peri= oltre ad essere l’ abbreviativo della mia prof di fisica, nella mitologia iranica indica una specie di fata protettrice degli uomini.

B: ……………………. O_O
Y:……………………………………………………….O____________O
YA: ehi, voi due, che v’ è preso?!
B: sono un demone, e pure un gran bas***do!!! è_é
YA: ma tu sei così di natura! E tu perché ti lamenti?
Y: sono morto!!!!!!!!!!!!!!! O__________________O
YA: consolati, intanto hai imparato a suonare il liuto! ^v^
Y: che gran consolazione….. T________T
YA: ma tesoro, lo sai che sei il mio preferito!!!! ^-^
Y: ancora peggio…… T__________________T
YA: tornando a cose serie, come vi è parsa? (sempre che qualcuno abbia avuto il coraggio di leggerla tutta... è_é NdB). Se vi è piaciuta il merito non è affatto mio. Tutto ciò che è stato scritto è opera di quel gran poeta di Lermontov. Io ho solo rivisitato i personaggi e riscritto la storia in prima persona. (quindi il lavoro non è neanche il tuo...che copiona! =_= NdB Uhm, quasi quasi credo che la prossima volta trascriverò Guerra&Pace, che te ne pare Boris?! èvé NdYA credo che hai fatto un ottimo lavoro di riadattamento... NdB). Il mio racconto è basato sulla 2° e 8° redazione del poema "Il Demone". Le altre sette non le ho tenute di conto (ed è meglio per voi, credetemi....).
Con questo è tutto.
A presto (anche se non mi vorrete più fra i piedi, io torno lo stesso!)
Kisses


 
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