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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Cavalieri dello Zodiaco, I (Saint Seiya)
Titolo Fanfic: SILVER SAINT
Genere: Sentimentale, Romantico
Rating: Per Tutte le età
Avviso: One Shot
Autore: saiyo83 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 27/11/2005 11:11:21

storia di una ragazza diventata silver saint che dovrà affrontare un`argomento importate della sua vita ovvero l`amore
 
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UNICO
- Capitolo 1° -

SILVER SAINT
By Saiyo83

Sapete la vita di un Saint è difficilissima, mi chiamo Rune ho i capelli verde oliva lunghi fino alla vita e due occhi color smeraldo e spero di diventare una Silver Saint della costellazione della Volpetta. Sono nata in una cittadina del Messico non molto conosciuta e mi sono allenata ad Olimpia fin da quando avevo 5 anni ovvero quando sono morti i miei genitori. Mi alleno insieme ad altri bambini che vorrebbero diventare dei Saint anche loro, i nostri allenatori ci dissero che appena finiti il nostro addestramento dovevamo andare ad Atene per conquistarci i nostri Cloth ed io ero una delle Saint ne tra le più forti ne tra i più deboli una via di mezzo infondo per diventare un Saint ci vogliono altre qualità, ma comunque poche volte ho perso dei combattimenti e la buona volontà di migliorarsi cresce giorno dopo giorno.

Non ho un rapporto con gli altri ragazzini sto sempre da sola parlo solamente con i miei allenatori ogni tanto, non che la compagnia mi dispiaccia ma sembra che io non sto simpatica a certe persone così me ne sto per conto mio e poi stranamente sono l’unica ragazzina che vuole diventare una Saint e questo perché la mia allenatrice mi disse che non c’erano molte ragazze che piace lottare, la malgior parte di loro preferisce stare a casa a giocare con le bambole.

Gli anni passarono e mi dettero una maschera per coprire il mio volto come per ogni Saint ragazza, ma visto che li ero l’unica solo io dovevo portarla e questo era uno degli argomenti per cui gli altri ragazzini mi prendevano in giro, ma ringraziai alla maschera per tutte le volte che piansi davanti a loro così non mi videro, visto che odiavo farmi vedere piangere. Con un’autobus tutti noi ragazzini andammo ad Atene per gli incontri che decideranno se diventeremo dei Saint

- non sei preocupata per il torneo – mi disse la mia allenatrice
- a dire la verità no, in casi come questi bisogna mantenere la mente lucida ed essere rilassati il più possibbile -
- sei troppo matura per avere solamente 12 anni -
- io dico solamente quello che penso nient’altro, non vedo l’ora di scendere in campo -
- e inutile che combatti non vincerai mai un Cloth -
- taci non ho chiesto il tuo parere -

arrivammo a Atene alla sera tardi ed al Santuario ci fecero entrare facendoci ospitare in un dormitorio insieme ad altri ragazzi che si erano allenati anche loro per diventare dei Saint. Ci accolsero due ragazzi che erano diventati da un paio di anni dei Gold Saint, che allenavano i ragazzini del Santuario, loro si stupirono a vedere che solo io ero la ragazza del gruppo così si avvicinarno a me e si presentarono
- ciao mi chiamo Micene e lui è Saga, come mai sei l’unica ragazzina del gruppo -
- perché voglio diventare una Saint –
- lo sai che la vita di un Saint non è facile – disse Saga
- certo anzi è piena di pericoli dove spesso regna la regola uccidi o verrai ucciso –
- cavoli per essere una ragazzina sei matura per la tua età – disse Micene
- direi più che non è maturità ma realismo –
- mi piace il tuo modo di parlare – disse Saga
- ti ringrazio, spero di poter parlare ancora con voi, ora devo andare a sistemarmi -
- ci vediamo domani allora – disse Micene
- devo ammettere che sembra di parlare con una persona della nostra età se non che di più ed è raro in in una ragazzina – disse Saga

appena mi sistemarono in una stanza dove c’erano altre ragazze e all’inizio mi sentivo a disagio, ma poi non ne ebbi il motivo visto che erano ragazze come me e decisi di fare amicizia con due di loro sperando che non mi mandassero a quel paese

- ciao mi chiamo Rune vi va di allenarci un po’ questa sera? Se dite di no fa lo stesso -
- ciao io mi chiamo Marin e anche io volevo chiederti la stessa cosa -
- io mi chiamo Shaina e anche io volevo allenarmi -

chiacchierammo un po scoprendo che erano simpatiche e che avevamo gli stessi obbiettivi ovvero arrivare al massimo finchè si può. Ci allenammo per un paio di ore finchè Shaina venne in mente di fare delle sfide tra di noi cosa che mi allettava moltissimo, ma non eravamo sole qualcuno ci guardava senza che noi ce ne accorgemmo ed alla fine del nostro allenamento ci guardammo in giro e decidemmo di toglierci le maschere visto che non c’era nessuno nei paraggi tanto per vedere le facce di noi ragazze, poi ce le rimisimo subbito visto che avevamo sentito il vociferare di ragazzini ed infatti erano alcuni ragazzini ed io dissi alle due ragazze che ero stanca così me ne andai a letto per riposarmi

è mattina così mi alzo e vado fuori a fare gli esercizi del mattino, ma non ero sola perché c’erano Saga e Micene che anche loro hanno avuto la mia stessa idea ma non li disturbo e mi faccio i miei esercizi, finchè da dietro di me non sentii che qualcuno mi tirò un sasso che presi al volo sgretolandolo, ma poi ne arrivarono degli altri tutti in sieme e per quanto mi lanciassero tutti i sassi che volevano io li fermavo. Saga e Micene si fermarono a guardarmi mentre fermavo i sassi, ma all’ultimo ne arrivarono due contemporaneamente è un sasso mi colpì la testa facendomela sanguinare e sentii qualcuno ridere e riconoscendo le voci mi arrabbiai moltissimo con i miei compagni di allenamento, ma venni fermata da Micene e Saga che mi portarono in infermeria e mi tolsero la maschera nonostante gli dissi che se lo avrebbero fatto li avrei dovuto uccidere ma loro mi dissero che questa regola valeva solamente quando sarei diventata una Saint e per emergenze e questa era un’emergenza. Così loro per la 1° volta mi videro in volto poi iniziarono a medicarmi la ferita che continuava a sanguinare e sembrava quasi che avessi i capelli rossi.

- come mai quei ragazzini c’è l’hanno con te – mi disse Micene prendendo delle garze
- hai Saga -
- scusami – disse disinfettandomi la ferita
- vedi Micene non te lo so spiegare il motivo, ma so che ci provano gusto nel farlo anche senza un motivo. Sono come il loro giocattolo ecco la parola adatta giocattolo -
- che cattiveria, come hai fatto a sopportarli per tutti questi anni – disse Saga
- a dire la verità non lo so neanche io, ma penso che mi abbia aiutato la mia enorme ed inesauribile pazienza, il mio autocontrollo e con l’idea di ridergli in faccia se io avessi ricevuto il mio Cloth e loro neinte -
- beh a vedere da come combattono sono forti forse anche più di te -
- si lo sono, ma per diventare un Saint di Atena la sola forza fisica non basta, ci vogliono altre qualità – dissi io facendo sbalordire i due ragazzi dalla mia risposta
- certo che hai le idee chiare tu – disse sorridendo Saga
- fratello ti sei dimenticato che dobbiamo allenarci, e quella bambina chi è -
- Ioria non essere maleducato, lei e Rune venuta ieri sera per i tornei di domani -
- ciao Rune, come mai non hai la maschera -
- mi sono fatta male alla testa e Saga e Micene mi hanno medicata ma ora la metto –
- capisco, ora andiamo ad allenarci, fratello gli altri ci aspettano -
- ci si vede, per stamattina non allenarti – disse Micene prima di andare via con Ioria
- cavoli sembrava un leone – dissi io e Saga fasciarmi la testa si mise a ridere
- perché ridi Saga -
- perché Ioria è stato predestinato per il torneo per la conquista del Cloth del Leone -
- ora capisco perché hai riso, certo che è una coincidenza -

dopo avermi fasciato la testa andò a raggiungere Micene per addestrare gli altri ragazzini poi uno di loro entrò nell’nfermeria visto che ero ancora li è prima che entrasse mi rimisi la maschera

- ciao mi chiamo Milo sai per caso dove è il disinfettante -
- ciao Milo io mi chiamo Rune, quello che cerchi c’è lo io, ti serve per la ferita sul tuo ginocchio – dissi io
- si facendo un’esercizio sono caduto e mi sono sbucciato il ginocchio -
- se vuoi ti disinfetto io così potremmo parlare un pò -
- tanto per questa mattina non farò altri allenamenti potremmo fare amicizia -
- si neanche io questa mattina non farò gli allenamenti -

dopo qualche minuto venne Camus il miglior amico di Milo e ci misimo a parlare tutti e tre di un po’ di tutto scoprendo anche interessi comuni e così passai una mattinata felice di aver conosciuto nuovi amici mettendoci d’accordo nel trovarci di pomeriggio per fare gli esercizi che quella mattina non avevamo potuto fare

il giorno passo velocemente ed arrivò il giorno del torneo cosi io , Milo, Camus, Shaina e Marin ci allenavamo la mattina chi per non pensare al torneo chi per non sentirsi teso. Nel pomeriggio vennimo chiamati per nome e per quale Cloth avremmo combattuto ed io venni scelta per conquistare un Silver Cloth con stupore mio e dei miei compagni, mentre tutti loro vennoro scelti per i Bronze Cloth alla faccia loro che mi prendevano in giro, ma comunque avrei dato il massimo nel torneo per farmi onore è ricevere il Silver CLoth. Io seppi invece che Milo e Camus erano stati scelti per combattere per ottenere un Gold Cloth e decisi di andare ad assistere ai loro incontri ed anche loro avrebbero fatto lo stesso con il mio.

- congratulazione ragazzi avete ottenuto i Gold Cloth – dissi a Milo e Camus
- ti ringrazio anche tu dovrai farti onore con il Silver Cloth – disse Camus
- ci puoi giurare – dissi facendo un mega sorriso anche se loro non potevano vederlo
- allora vai è il tuo turno se non sbaglio – disse Milo
- se riuscissi a ottenere il Cloth facciamo una pazzia -
- in che senso – disse incuriosito Camus
- perché non bruciamo i testi di studio dei primi anni – disse Milo
- perché no. Facciamo un bel falò -
- non è proprio una pazzia, ma ci stò – dissi io
- però se perderai ci farai vedere il tuo volto – disse Milo
- ci stò. Se perdo vi farò vedere il mio volto -

entrai nell’arena, a vedere il mio incontro oltre ad alcune persone che abitavano li c’erano il gran Sacerdote, i miei allenatori, Saga, Micene, Ioria, Milo, Camus, Shaina, Marin e altri bambini che stavano vicino a Milo e Camus. Il mio avversario era un ragazzo, ma non avevo paura anche perché la paura ti fa commettere errori ed io non potevo permettermi di farne, così il mio combattimento iniziò e tutti davano per favorito al ragazzo è questo mi fece arrabbiare molto che iniziai a bruciare il mio Cosmo e lanciai uno dei miei attacci “ Infinity Freezing “ ed il pavimento si congelò compresi i piedi del mio avversario scivolai sotto le sue gambe per colpirlo, ma poi mi fermai perché non era giusto colpire qualcuno alle spalle io volevo uno scontro leale così colpii il ghiaccio ai piedi del ragazzo è lo liberai poi mi chiese perché non l’avessi colpito ed io gli risposi che volevo un incontro leale così ripresimo il nostro incontro che andò avanti per mezzora

- cavoli qualcuno sa dirmi chi è quella bambina – disse Shura
- si chiama Rune, perché vuoi saperlo – disse Milo
- è bravissima – disse Aphrodite
- lo penso anche io – disse Aldebaran
- a noi ci ha promesso che se vince faremo una pazzia – disse Camus
- è se perde – disse Shaka
- ci farà vedere il suo volto – disse Milo
- allora voglio conoscerla anche io – disse Death Mask
- lo dici solamente per vederle il volto – disse Mur
- è che c’è di male -
- guardate Rune a sferrato un pugno potente nello stomaco di Jaken – disse Milo

detti un pugno nello stomaco al ragazzo che cadde atterra svenuto decretando la mia vittoria. All’inizio non ci credevo ma poi vennero i miei allenatori, Shaina, Marin, Milo, Camus e Micene e Saga a farmi le congratulazioni per il bellissimo incontro ed io feci i complimenti anche a Jaken per l’incontro. Poi andai davanti al gran Sacerdote che mi consegnò il mio Silver Cloth della costellazione della Volpetta

- allora ragazzi stasera facciamo il falò – dissi io contentissima
- anche se non mi dispiaceva vedere il tuo volto – disse Milo un po’ deluso
- su su magari un giorno si vedrà – dissi io
- sei stata bravissima –
- grazie eh… -
- Shura -
- grazie Shura -

anche Marin e Shaina si conquistarono due Silver Cloth e tutte noi restammo al Santuario, mentre i miei vecchi compagni ai quali non ebbero alcun Cloth ritornarono ad Olimpia ed io con un mega sorriso che mi riscattava di tutte le volte in cui mi prendevano in giro e mi facevano i dispetti. Ora invece ho un sacco di amici e il mio carattere un po’ freddo è cambiato ora posso dire che mi sento meglio. Ogni settimana io, Marin e Shaina andiamo alle terme che ci sono vicino al Santuario e ogni volta dobbiamo stare attente perché ci sono sempre qualche ragazzo in agguato pronto a spiarci ed ogni volta qualcuno si prende una bacinella di acciaio in faccia non so se lo fanno a posta, ma ogni volta ci mettiamo a ridere quando becchiamo a qualcuno anche se secono me ci spiano per vederci il nostro volto

- allora Marin come va l’addestramento di Seiya – dissi io
- e dotato ed è molto resistente, ma aspetterei ancora qualche giorno prima di dare un giudizio, infondo ha solamente 6 anni e deve superare prove più dure -
- sapete anche a me tra un paio di giorni mi affideranno un ragazzo da allenare -
- beata te Shaina a me è andata peggio, io dovrò tornare nel mio paese d’origine -
- non mi sembri molto contenta -
- infatti gli altri parenti che ho mi attribuiscono la morte dei miei genitori -
- anche noi non abbiamo più i genitori – disse Marin
- ma ora non potranno più mettermi i piedi in testa come facevano una volta -
- per forza ora sei una Saint – disse Shaina
- spero solamente che siano cambiati – disse Marin
- ma non ci voglio pensare, e poi CERTA GENTE NON IMPARERÀ MAI LA LEZIONE -

e tirando la bacinella colpii qualcuno che cadde dal muro e quel qualcuno sembrava Milo insieme a Camus visto che si sentiva le loro voci e noi ci mettemmo a ridere visto che per l’ennesima volta ho preso qualcuno in faccia

- 100 punti per aver preso in faccia Milo – dissi a voce alta per farmi sentire da lui
- mi hai fatto male e poi io non sono un tiro al bersaglio – disse Milo da dietro il muro
- la prossima volta impari a non sbirciare – disse Marin
- volevamo solamente avvertirvi che Micene e Saga stavano venedo a farsi un bagno anche loro avevate detto che se fosse venuto qualcuno vi avremmo avvertite –
- cavolo potevi dircelo anche prima senza salire sul muro ed evitarti la bacinella in faccia e un dolore che durerà per 3 giorni – dissi io mettendomi la mia maschera

per fortuna quando arrivarono Saga e Micene noi avevamo le maschere e il nostro corpo avvolto dall’asciugamano anche se eravamo i capelli tutti bagniati visto che avevamo fatto tutto alla velocità della luce, in un momento il mio sguardo incrociò quello di Saga ed anche lui fece lo stesso e stranamente mi venne un brivido su tutta la schiena e penso di essere arrossita.

La mattina dopo vidi Mur pensierono troppo pensieroso, non è da lui esserlo spero che non sia una cosa grava

- allora apprendista restauratore di Cloth come mai pensieroso – gli dissi a lui
- ciao Rune, niente stavo pensando al mio fratellino -
- se non sbaglio il gran Sacerdote ti ha allenato per un po’ di aani in Tibet ed è li che sei nato vero? Quanti anni ha tuo fratellino -
- si chiama Kiki ed ha 1 anno, e ritornerò a casa per allenarmi e poi non sono un restauratore di Cloth, io li riparo -
- è la stessa cosa -
- mi sento un po’ triste perché da una parte vorrei rimanere qui perché ho tutti i miei amici come te per esempio o Shaka, Aldebaran, Ioria e gli altri. E da l’altra parte vorrei ritornare al più presto a casa da Kiki -
- ti capisco anche a me è successa la stessa cosa è non so decidere, ma non posso ignorare gli ordini del gran Sacerdote quindi dovrò partire. Fallo anche tu, parti, per il Tibet e finiti i tuoi anni di addestramento intensivo, deciderai se ritornare qui al Santuario o di rimanere in Tibet -
- hai ragione farò così, ti ringrazio per il tuo consiglio – disse Mur sorridendomi

andai verso la 12° casa dove Aphrodite mi aspettava perché voleva darmi una cosa speriamo che non sia uno dei suoi scherzi ed arrivando alla 4° casa mi fermai perché sentivo stranamente freddo e vidi in alcune pareti delle facce umane e mi spaventai molto e cercai di non guardare anche se impossibbile visto che si trovavano dappertutto persino sul pavimento, ma per fortuna alla fine arrivai alla 12° casa restai shoccata nel vedere la casa di Aphrodite piena di rose di tutte le specie e di tutti i colori

- che ne dici ti ho lasciato senza fiato – disse lui soddisfatto
- ci sei riuscito in pieno, è uno spettacolo stupendo soprattutto queste rose blù -
- ti piacciono le rose blù? -
- sono le mie preferite, ma non disdegno neanche le altre, sono tutte stupende -
- se vuoi te ne do un paio in un vaso -
- mi stai prendendo in giro -
- no doco davvero -
- si le accetto volentieri -

Aphrodite è stato davvero gentile a regalarmi 3 rose blù in un vaso così non moriranno e le potrò vedere sempre.

Oggi abbiamo scoperto che Micene, Saga e Kanon il fratello gemello di Saga sono scomparsi, mentre Micene fu trovato morto vicino al tempio di Atena con l’accusa di tradimento e di rapimento della piccola Atena. Io ero molto dospiaciuta sia per Micene e Saga, piansi, infondo mi trovavo a mio agio a parlare con loro due passavamo sempre un po di tempo insieme e Saga mi piaceva sia come persona che come carattere, ma soprattutto per Ioria che ha perso il fratello e tutti gli danno del traditore tranne me, Marin, Aldebaran e Mur.

Siamo tutti all’aeroporto perché molti di noi compresa me partiamo per i nostri allenamenti in altri paesi e tutti noi abbiamo nascosto i nostri Cloth in zaini grandi per non dare sospetti dovevamo tenere la nostra identità nascosta. Io sarei andata in Messico ed avrei preso l’aereo con Aldebaran visto che lui andava in Brasile ma a New York avremmo preso due aerei diversi. Milo e venuto per salutare Camus visto che partiva per la Siberia e Milo andava ad allenarsi nell’isola si Milo sempre li in Grecia. Gli unici che sarebbero rimasti al Santuario erano Ioria, Marin e Shaina.

Ecco tutti sono partiti ed all’aeroporto ad aspettare i nostri voli siamo rimasti solomente io, Aldebara e Shaka visto che il suo volo era un po’ in ritardo, così ci mettemmo a parlare un po’ finchè anche Shaka non partì per la sua adorata India ed io e Aldebaran rimasimo da soli

- come farai per la maschera, ti prenderanno per pazza se la tieni – disse Aldebaran
- mi inventerò qualcosa, infondo e solo una maschera d’argento -

finalmente annunciarono il nostro volo così passammo dal metaldetector ( spero che si scriva così ^_____v By Saiyo83 ) dove suonò al nostro passaggio come era succsso con gli altri, ma avendo un foglio scritto da gran Sacerdote che mostrammo ai poliziotti ci fecero passare anche se a me volevano sapere perché portavo una maschera visto che non eravamo a carnevale e così gli dissi che avevo avuto un incidende e il mio volto era sfigurato così non mi fecero altre domande.

Il volo dalla Grecia a New York è stato lungo senza contare che Aldebaran soffriva di mal di aereo a me invece piaceva infatti io ero vicino al finestrino che vedevo il paesaggio. A New York l’aereo che avrei dovuto prendere sarebbe partito 3 ore dopo e quello di Aldebara fra 2 così andammo a farci un giretto per la città e Aldebara comprò un sacco di regalini ( avrei voluto dire Suvenir, ma non so come si scrive perché non lo so il francese così dico regalini. By Saiyo83 ^________^ )

Finalmente io arrivo nella mia citta Luciero ed appena scendo dall’autobus che da città del Messico mi prortò qua tutti si giravano a guardarmi, ma a me non mi importava. Arrivai fonalmete alla mia vecchia casa dove ora vivevano i miei zii, bussai e venne mia zia Maria

- mi spiace non facciamo la carità ai poveri – e stava per chiudermi la porta in faccia
- sono Rune zia Maria -
- Rune che ci fai qui. Entra – disse in tono freddo

non sembrava contenta di vedermi soprattutto ora che indosso una maschera, la casa non era cambiata per niente poi tutta la famiglia si riunì per vedermi

- come mai sei qui, non eri in Grecia – disse lo zio Diego
- sono tornata per un paio di anni, infondo io sono nata in questa casa – dissi io
- fai come vuoi, e dove pensi di dormire – disse la zia Maria
- visto che questa è casa mia pensavo di dormire nella mia vecchia camera -
- beh era casa tua ora ci viviamo noi e la tua vecchia camera ora ci dorme nostro figlio Aleandro al massimo puoi dormire nella stanza degli ospiti -
- va bene anche quella -

erano freddi anzi freddissimi con me ed oltre ad avere preso la mia casa dove vivevo con i miei genitori si comportavano da padroni, ma io ero li per addestrarmi e familiarizzare con il mio nuovo Silver Cloth

- ciao cuginetta come mai hai quella maschera – disse Aleandro
- ho avuto un incidente comunque mi chiamo Rune -

Aleandro sembra diverso dai miei zii lui sembra più umano oltre ad avere 2 anni in meno di me mi fece fare un giro del paese visto che non mi ricordavo più niente, poi gli chiesi se c’era un posto isolato dove non ci andava mai nessuno per eseguire i miei allenamenti, così mi portò ai confini di una foresta dove nessuno ci andava e dove areegiava un cosmo sinistro ed Aleandro mi disse che quella foresta era stregata infatti il paese sembrava come hai tempi dei vecchi cawboy cioè deserti e kenia ed una foresta è fuori luogo, poi mi chiese come mai portavo sempre con me lo zaino e gli feci vedere il cubo del mio Cloth e mi feci promettere di non dirlo a nessuno.

Da quel gionro tutti i pomeriggi mi recavo li per allenarmi insieme a Aleandro insegniandogli anche a lui qualcosa di combattimento tanto da difendersi da solo, poi ce ne andammo il un bar a bere qualcosa e parlavamo di un po’ di tutto scoprendo così che lui era molto diverso dai miei zii, che mi trattavano male ed invece con Aleandro si comportavano da genitori premurosi comunque quando bevo qualcosa mi faccio dare sempre una cannuccia e mi sfilo la maschera quel tanto da far passare la cannuccia.

Ormai tutti in paese mi conoscevano come “ la ragazza sfigurata “ e non perdevano occasione di prendermi in giro sia i ragazzini dove io andavo a scuola che gli adulti soprattutto da Bill ed i suoi amici e come ogni volta al bar non mancava l’occasione per farlo infatti gli unici con cui parlavo era mio cugino Aleandro, Josè il gestor del bar e sua figlia Elena di cui Aleandro e innamorato. Josè mi difende sempre quando le altre persone al bar mi prendono in giro visto che poteva capirmi perché Elena aveva la spalla sfigurata per un’ustione che a avuto da piccola, ma ad Aleandro non gli interessa, ed io ogni tanto pensavo a Saga.

Anche oggi pomeriggio siamo andati al bar di Josè a parlare allegramente e predere un bicchiere di tè freddo ma oggi Josè aveva finito il ghiaccio così dissi ad Aleandro di avvicinarmi il suo bicchiere e dissi piano “ Infinity Freezing “ è controllando il mio cosmo gli raffreddai il bicchiere

- cavoli come hai fatto – disse Josè
- tutto è possibbile per me – dissi facendo la stessa cosa al mio bicchiere
- potresti dare una mano qui al bar quando finisce il ghiaccio – disse Elena
- si piò fare –
- hei mostro, sai che abbiamo chiamato per te un cacciatore di taglie – disse Bill
- per me puoi chiamare chi vuoi – dissi io
- e poi non ci hai fatto ancora vedere che cosa hai nel tuo zaino – disse lui avvicinandosi con i suoi amici verso di me per divertirsi
- non ha niente è uno zaino come quello che hai tu per cercare l’oro – disse Aleandro
- questo lo vedremo noi, dai aprilo vogliamo vedere che c’è – disse Bill
- lasciatela stare è solamente una ragazzina – disse Josè
- tu fatti gli affari tuoi e pensa al mostro di tua figlia che di mostri qui ne abbiamo gia abbastanza, ragazzi che ne dite di giocare con Rune – disse Jak
- quando vuoi, ma se ti azzarderai a toccare il mio zaino con le tue manaccie giuro che ti uccido è non è uno scherzo – dissi di nuovo in tono di sfida
- una ragazzina come te riuscirebbe ad uccidere una persona adulta come me -
- adulto si, ma con il cervello da gallina -
- ora mi hai stancato -

Jak venne verso di me che fermai con un dito sulla sua fronte facendolo cadere a terra

- ah un’altra cosa, non azzardarti più a dare del mostro ad Elena, capito -

e Jek se ne andò a gambe levate insieme ai suoi compagni e a Bill, così Josè mi ringrazio ed anche Elena, ma io gli dissi che non c’è ne era bisogno poi mi disse che cosa avessi nello zaino così quando chiuse il locale aprii il mio zaino facendo vedere il mio Cloth e rivelando il mio segreto

- una Saint – dissero Aleandro, Elena e Josè
- si sono un guerriero al servizio della dea Atena, è resterò qui per 7 anni prima di tornarmene al Santuario -
- quindi ti devi allenare qua – disse Josè
- esatto, in realtà non ho nessuna malformazione al viso -
- allora perché porti la maschra – disse Elena
- perché tutte le ragazze che vogliono diventare delle Saint devono portarla è una legge del Santuario solamente quando si è tra donne si più toglierla, ma per voi farò un’eccezione solo questa volta, perché se un uomo vedesse il mio volto dovrei ucciderlo o innamorarmi di lui questa è la legge – dissi prima di togliermi la maschera e facendo vedere il viso senza per la prima volta è rimettendomela subbito
- allora hai detto quella scusa per tenerti la maschera, ma così gli altri ti prenderanno in giro senza motivo non è giusto è una legge stupida – disse Elena
- per quanto stupida sia sono stata abituata a portarla e senza mi sento strana -
- quindi sei una Saint di… - disse Aleandro
- io sono una Silver Saint della costellazione di Volpetta – dissi orgogliosa
- ed è per questo che riesci a fare quello che hai fatto oggi al bicchiere di Aleandro, e puoi fare dell’altro vero -
- certo, ma al Santuario non ero solo io a controllare le energie fredde, un mio amico che è molto più potente di me potrebbe congelare tutto il paese con gran facilità, infatti lui ha conquistato un Gold Cloth -
- Gold Cloth – dissero le tre persone
- sono le armature più forti e più resistenti in assoluto sono 12 in quanto sono i segni zodiacali, solamente una divinità potrebbe distruggerle, ma forse neanche loro -

naturalmente mi dissero che avrebbero mantenuto il segreto sulla mia identità ed io li avrei aiutati per qualsiasi problema che io avrei potuto risolvere

a casa mia dove vivono anche i miei zii la situazione è sempre la stessa loro mi ignorano ed io ignoro loro, infondo non mi dispiace perché sentivo che avevano dei pregiudizi sul mio conto sempre per il fatto che mi attribuiscono la morte dei miei genitori anche se non ho capito cosa centrassi con la loro morte, infondo ero li solamente per allenarmi e devo dire che mancanza dei miei amici si fa sentire molto anche se potevo andare a trovare Aldebara visto che lui si allenava in Brasile.

L’occasione per andarlo a trovare si presentò subbito visto che Josè doveva andare in Brasile per prendere delle cose per il suo locale così decisi di andare con lui, tanto nessuno mi avredde detto di no figuriamoci i miei zii che non vedevano l’ora di sbarazzarsi di me, mi spiace solamente per Aleandro che non sia potuto venire, ma gli ho promesso che gli avrei portato un ricordino dal Brasile

Per arrivare in Brasile ci abbiamo messo un giorno e mezzo così cercai il mio amico per tutto il giorno, ma non lo trovai infondo il Brasile è grande e cercare una persona in 2 giorni era come cercare un ago in un pagliaio così l’ultimo giorno cercai un regalino insieme a Elena da portare ad Aleandro e fù in un negozietto che lo vidi, scerzo del destino o semplice coincidenza?

- Aldebaran sempre a comprare oggettini – dissi io
- Rune non pensavo di trovarti qui – disse lui venendomi in contro
- sono solo di passaggio, come te la cavi con gli allenamenti Saint del Toro -
- bene o almeno credo, e lei chi è -
- mi chiamo Elena è non ti preocupare so tutto di voi Saint – disse presentandosi
- sai ho conosciuto solamente pochi amici è tu – dissi io
- anche io, meglio pochi ma buoni – disse Aldebaran
- senti hai un indirizzo così ci sentiamo per lettera -
- certo, ecco te lo scrivo su questo foglietto -
- hai gli indirizzi degli altri o no -
- ho solamente quello di Mur, lo vuoi -
- si volentieri, magari lui ha qualche indirizzo degli altri –
- così me li dici anche a me -

parlammo tutti e 3 per tutto il pomeriggio prima di che noi dovettimo ripartire per ritornare a casa anche se mi dispiaceva tantissimo, spero di vederlo ogni tanto

nel tragitto verso casa io e Elena abbiamo cantato per tutto il viaggio facendo ridere avvolte Josè poi senza farlo apposta chiesi ad Elena dove fosse la sua mamma, lei diventando triste disse che era morta

- sai anche i miei genitori sono morti. Ma almeno tuo padre c’è io non ho nessuno -
- Rune ha ragione, e poi tu eri nella macchina con tua madre quando è morta insieme ai suoi genitori. Fu un miracolo che tu ti sei salvata nell’esplosione e loro no – disse Josè
- allora è stato in quell’occasione che si è fatta l’ustione alla spalla e poi a me hanno detto che la macchina era finita nel fiume e morirono annegati – dissi io
- ti anno mentito, la maccina è esplosa ed a te che avevi quasi 5 anni ti hanno trovato con dei fiammiferi in mano -
- allora è vero sono io la causa della morte dei miei genitori e di tua madre -
- mi sembra una cosa impossibile predere dei fiammiferi ed aprire la botola della benzina ed infilarci dentro un fiammifero acceso – disse Josè

per tutto il viaggio rimasi in silenzio a pensare a tutta la faccenda ma non riusciva a darmi pace così non appena arrivai andai nel mio posto di allenamento trovando Aleandro

- hai avuto la mia stessa idea vedo – dissi io
- veramente ero qui perché delle persone si sono avventurate nella foresta stregata -
- scommetto che si tratta di Bill, Jak e i suoi amici idioti -
- si ed anche Bilman, un famoso cacciatore di taglie venuto per te, diceva Bill -
- va bene è da quanto sono l’ha dentro -
- gia da 5 ore e 40 minuti -
- o capito mi toccerà andarli a cercare -
- vengo con te -

ci addentrammo nella foresta dicendo ad Aleandro di guardarsi le spalle perché dentro a questa foresta insolita si sentiva chiaramente un Cosmo malvagio. Arrivati al centro della foresta trovammo Bill e gli altri, così ci avvicinammo a loro

- che ci fai qui mostro – disse Bill
- che ci fate voi qui, non è un posto per voi questo – dissi guardando davanti di me
- ti stavamo cercando per presentarti Bilman, e visto che ti alleni da queste parti volevamo farti una sorpresa – disse Jak
- ne sono lusingata ma ora sarà meglio allorntanarsi di qui – dissi io
- non dirmi quello che devo fare, non prendo ordini da nessuno specialmente da una ragazzina che porta una maschera – disse il cacciatore di taglie Bilman
- lo dicevo per voi visto che li si nasconde un’Arpia – dissi io
- un’Arpia – dissero tutti
- sei tutta suonata, non esistono le Arpie sono solo favole per bambini – disse Bilman
- non mi importa se mi credi o no, ma non venire a piangere quando la vedrai -
- comunque visto che sono in questa città per te possiamo provvedere subbito -
- quando vuoi, io non ho problemi -
- allora posa qullo zaino è combatti contro di me -
- scordatelo Bilman, così ne approfitterete per prendermi lo zaino? Anche se sono una ragazzina non sono mica stupida come voi -
- allora iniziamo -
- non qui te lo ripeto -
- NON INVENTARE SCUSE -
- chi osa disturbare il mio sonno che dura da centinaia di anni -
- chi a parlato – disse Jak
- è l’Arpia – dissi io mettendomi in guardia
- odio essere disturbata da esseri insignificanti come voi -
- chi sei tu che dormi in un posto isolato come questo – dissi io a voce alta
- sono Zete e se non sbaglio sento odore di Saint di Atena -
- che ha detto Saint, Atena che parlore sono – dissero gli uomini
- non sbagli, che vuoi da me Zete -
- DA TE NIENTE VOGLIO UCIDERE CHI HA DISTURBATO IL MIO SONNO -

l’Arpia sbucò fuori facendo spaventare gli uomini che si allontanarono mentre Zete mi svolazzava attorno mentre Bill e Jak ridevano per non riuscire a scacciare Zete. Quest’ultima iniziò a predere di mira lo zaino dove era custudito il mio Cloth che all’ennesima artigliata si trappò del tutto rivelando il mio Silver Cloth agli uomini apparte Aleandro che lui sapeva della mia identità

- ora sappiamo che cosa c’era dentro lo zaino del mostro, ma che cosè – disse Bill
- sembra fatto d’argento – disse Bilman
- AAAAAAHHHH UN SILVER SAINT, ACCIDENTI QUI SI POREBBE METTERE MALE PER ME – disse Zete
- esatto per te si mette male visto che hai distrutto il mio zaino – dissi in lingua greca
- conviene andarsene o mi ucciderà veramente -
- dove pensi di andare, anche se non indosso il mio Silver Cloth posso sconfiggerti lo stesso ‘’ Meteora Freezing ‘’ – dissi io

il mio colpo più potente prese in pieno l’Arpia che cadde poco più avanti ed io mi precipitai a darle il colpo di grazia, ma esitai nel farlo vedendola come l’avevo conciata

- che ti ho fatto di male per morire? Io volevo solamente dormire in pace -
- tu volevi uccidermi e sicuramente ci saresti riuscita se non avessi scoperto che ero una Silver Saint –
- io… io non voglio morire, lasciatemi vivere non potete uccidermi perché sono un mostro -
- è sia ti lascerò vivere qui infondo hai ragione, chi sono io per toglierti la vita è poi tu non volevi veramente uccidermi, ma eri in collera perché noi ti abbiamo disturbato -
- perché non la uccidi, se non lo farai tu lo farò io – disse Bilman
- scordatelo. Ne tu ne io abbiamo il diritto di togliere la vita ad un essere vivente per quanto brutto, mostro o creatura sia – dissi io
- sono in debito con te. Se avrai bisogno di aiuto io verrò da te per aiutarti anche se non ne avrai bisogno. Vorrei sapere come ti chiami e che tipo di Silver Saint sei -
- mi chiamo Rune e sono della costellazione della Volpetta –
- benissimo volpetta io me ne ritorno al mio posto, se hai bisogno di me sai dove trovarmi –
- certamente, ci si vede Zete –

non appena uscimmo dalla foresta gli uomini di Bill e Jak mi circondarono è dai loro volti non mi sembravano tanto contenti

- allora mostriciattolo dicci cosa c’è dentro il cubo – disse Jak
- tua madre non ti ha insegnato che le cose degli altri non si toccano -
- ma ora mia madre non c’è –
- non so se ti ricordi che ti è successo la scorsa settimana, ma forse non te lo ricordi vuoi che ti rinfreschi la memoria -
- io sono venuto apposta per te – disse Bilman
- io non sono di certo una ricercata -
- allora perché porti la maschera -
- come loro non ti hanno detto che mi chiamano mostro perché porto una maschera per una malformazione al viso -
- no non me lo hanno detto però mi hanno detto che combatti bene ed io vorrei sfidarti -
- sarebbe meglio di no, potrei farti molto male ed io non sono abituata a ridurre la mia forza, guarda bene -

presi un sasso grosso quanto la mia mano e con grandissima facilità la ridussi in pezzettini come se fosse la cosa più facile a questo mondo. Tutti restarono sorpresi dalla mia forza. Da quel giorno nessuno mi chiamò più mostro e fecimo anche amicizia incontrandoci al bar di Josè parlando tutti in sieme.

Da quel fato passarono 7 anni ed io andai varie volte con Aleandro, che si era messo insieme ad Elena, a trovare Zete per fare qualche chiacchiera ed anche lei sembrava contenta di avere quelche amici per poter chiacchierare un po’ è spesso gli lasciavo il mio Cloth che lei me lo teneva volentieri.

Oggi come al solito dopo la scuola andai a fare gli esercizi che io e Aleandro e dopo andavamo al bar di Josè a prenderci il solito tè, ma qualcosa non quadrava oggi c’erano delle persone nuove che non avevo mai viste così chiesi a Jak, lui mi rispose che erano una banda di motociclisti molto pericolosa infatti uno di loro si avvicinò al bancone

- hei barista la mia birra non è abbastanza fresca -
- mi spiace ma ho finito il ghiaccio – disse dispiaciuto Josè
- allora perché nel bicchieri di queste due persone c’è del ghiaccio? Non vorrai prendermi in giro – disse l’uomo indicando il mio bicchiere e quello di Aleandro
- se vuole gli è lo faccio diventare più fresco – dissi io
- e speri di prendermi in giro anche tu ragazza, il barista ha detto che non ha più ghiaccio, o puoi fare delle magie -
- io posso fare miracoli non magie – e toccando il bicchiere divenne freddo
- cavoli è ghiacciato -
- non lo volevi freddo – e mi rimisi a parlare con Josè
- dimmi come hai fatto -
- capisci Josè allora si è messa a ridere anche Zete – dissi io ignorando l’uomo
- hei sto parlando con te strana ragazza con la maschera, sei sorda oltre che cieca -
- hai avuto il tuo bicchiere di birra ghiacciato ora sparisci -
- non ti permetto di parlarmi così -

l’uomo stava per darmi un pugno che io con grandissima facilità schivai, poi ci riprovò pensando che fosse stata solo fortuna è anche per la seconda voltà schivai. L’uomo si arrabbiò di più e con un pugno ruppe un tavolo del bar così mi girai

- tira fuori il portafoglio e ripaga Josè del tavolo che hai rotto – dissi io
- io non ripago proprio niente e se vuoi faccio anche così -

prese una sedia e la tirò rompendo il tavolo vicino, poi si ci misero anche gli amici dell’uomo a fare i danni così non ci vidi più e detti un pugno in testa a tutti che si fermarono subbito. Poi ad uno ad uno tutti tirarono fuori i soldi per pagare i danni e così soddisfatta gli è li dai a Josè, ma da dietro le spalle il loro capo cercò di darmi un pugno alle spalle che fermai subbito con la mia mano e iniziai a stritolargliela e lui gemendo di dolore mi chiese di lascargliela andare e tutti se ne andarono a gambe levate.

- ma se un giorno avessi un ragazzo non pensi che avrà paura della tua forza? -
- sai Elena io sono stata innamorata di un ragazzo tanto tempo fa – dissi io
- davvero raccontaci – disse Josè
- naturalmente lui era molto più grande di me ed era anche molto forte -
- perché parli in passato – disse Aleandro
- perché è scomparso 8 anni fa, Saga si chiamava, e tutt’oggi ci penso ancora a lui -
- il primo amore non si scorda mai – disse Elena
- già hai ragione – dissi io sospirando
- a proposito i tuoi anni di allenamento sono finiti tra quanto dovrai andartene da qui -
- vedi Josè tra due mesi, visto che anche la scula voleva andare ad Atene e poi devo avvertire anche Zete, magari lei potrebbe proteggere il tuo bar dai motociclisti -
- sai non ci avevo pensato, è una buona idea -
- allora dopo non tornerai più qui – disse un po’ triste Aleandro
- forza cuginetto lo sapevi che dopo i miei anni di allenamento sarei dovuta andare via anche se mi dispiace un po’ lasciare voi, ma il mio posto è al Santuario -
- BILL CHE TI È SUCCESSO, COME MAI SEI AGITATO – urlò Josè
- i i motociclisti di poco fa sono entrati nella foresta e Zete ci sta combattendo perché voglio no il tuo Cubo d’argento -

io mi precipitai fuori ed andai nella foresta di Zete dove effettivamente quei motociclisti stavano cercando di combattere con dei coltellini contro Zete. Naturalmente andai in suo soccorso ma prima di avvicinarmi a lei uno di loro gli inflisse una coltellata al torace afferrando le cinghie del mio Silver Cloth, che per fortuna nessuno riuscì a prenderlo

- fermi dove siete con il mio zaino – dissi io
- ancora tu, questo coso era del mostro che abbiamo abbattuto -
- Zete è una mia amica e questa volta non vi arriverà solamente un pugno in testa ma molto di più ‘’ Claw Fox ‘’ -

non appena li sistemai i motociclisti mi precipitai da Zete che mi sorrise prima di spirare ed io avrei voluto ucciderli tutti, ma Elena e Aleandro me lo impedirono dicendo che non era il caso di sporcarsi le mani per delle persone come loro. Sono molto grata a Zete per avermi tenuto il mio Cloth quando andavo a scuola.

I due mesi passarono ed io ero pronta per partire con la gita per Atene pagando solamente il viaggio d’andata poi il mese scorso ci fù una strana eclisse di sole che non mi convinceva affatto, sicuramente era successo qualcosa al Santuario da farmi insospettire. Naturalmente i miei zii erano contenti che io me ne sarei andata. Poi il giorno prima della mia partenza decisi di andare in cantina a casa mia con Aleandro visto che lui di aveva detto che i suoi genitori stavanocercando delle cose che appartenevano a mia madre.

Così andammo in cantina dove da piccola mia madre mi aveva fatto vedere il suo nascondiglio segreto dove lei conservava i suoi segreti. Quando lo aprimmo trovammo il suo diario, un foglietto, una foto e 3 anelli con diamanti uno blù, uno bianco e uno rosso. Nel foglietto c’era scritto degli anelli e che quello blù era mio mentre quello rosso e bianco avrei dovuto darli alle persone più importanti della mia vita. poi andammo su per le scale e trovammo mia zia che con gli occhi a stelline.

- eccole finalmente le 3 pietre le hai trovate bambino mio -
- veramente sono mie e non tue – dissi io
- tu taci piccola assassina -
- smettila mamma lei è mia cugina ed è una di famiglia non la devi trattare così -
- ma tesoro che stai dicendo -
- dico che sono stufo di questa situazione, ora noi dobbiamo andare e le pietre resteranno a Rune visto che era il volere di sua madre -

fuori dalla casa Aleandro si sentì meglio era da tanto che voleva dirgli e ne 4 a sua madre per il suo comportmento. Poi per una cosa o per l’altra finimmo per parlare di Elena e Aleandro mi disse che voleva chiederle di spasarla ma non aveva un anello da dargli visto che la nostra famiglia non poteva permetterselo così presi la decisione di regalargli l’anello rosso da dare a Elena

- non posso accettare, era un regalo di tua madre -
- ed io insisto e poi me ne rimangono altri 2, e poi nel foglietto c’è scritto che devo donarli alle persone più care e Elena è una di queste ed anche tu -
- ti ringrazio – disse commosso

quella stessa sera Aleandro fece la proposta di matrimonio a Elena che con gioia accettò naturalmente erano troppo giovani per sposarsi così avrebbero fatto ancora qualche anno di fidanzamanto prima del grande passo.

Ecco il giorno della partenza ancora non ci credevo che sarei ritornata al Santuario, ormai quella era casa mia. Avrei rivisto tutti Mur, Milo, Camus, Shaka e gli altri non vedevo l’ora. Durante il viaggio stetti con Aleandro e Elena che ci divertimmo un mondo a vedere gli altri della gita andare in bagno a vomitare per il mald’aria ricevendo anche qualche insulto, ma gli altri non finivano mai le frasi.

Arrivati ad Atene io me ne andai per la mia strada naturalmente salutai il mio cuginetto ed Elena. Ritrovatami nella piazza centrale cercai di fare il più veloce possibbile e dopo una mezzoretta finalmente nei pressi del Santuario, ma qualcosa non mi quadrava vidi molte macerie e molti templi quasi distrutti e delle persone che cercavano di metterle apposto così salii tutti i templi per ritrovarmi al grande Tempio dove vidi tutti i ragazzi. La 1° cosa che feci era salutare Aldebaran visto che lui era l’ultima persona che vidi di loro e poi salutai anche gli altri.

C’era una cosa che non mi quadrava o sull’aereo mi hanno drogata con i salatini, infatti avevano un sapore strano o soffrivo di allucinazioni, io vedevo Saga e Micene che in teoria dovrebbero essere morti, ma poi Milo prendendomi da parte mi spiegò tutta la siutazione e quello che era successo in quei mesi, mi raccontò della battaglia contro i Bronze Saint e di Hades che aveva preso il possesso di Saga facendogli fare un sacco di cose sbagliate e della guerra Sacra contro Hades e che erano morti tutti ma con la potenza della dea Atena tutti erano resuscitati tutti

- allora come è andato il tuo allenamento al Messico – mi disse Shura
- diciamo che è stato interessante, dal punto di vista allenativo naturalmente -
- indiscreta come al solito – disse Shaka
- scerzavo, ho avuto i miei problemi, che ho cercato di superare al meglio -
- cercato? Perché qualcosa non sei riuscita a fare? – disse Mur
- si non sono riuscita a salvare un’amica – dissi un po’ triste pensando a Zete
- a proposito come sei arrivata fin qui, apparte in aereo? – disse Camus
- gita scolastica – dissi in tono sarcastico
- quindi qui ad Atene gironzolano i tuoi compagni di scuola – disse Micene
- esatto tra il quale mio cugino e la sua ragazza Elena. Le uniche persone che sanno della mia identità di Saint, Aldebaran conosce Elena vero? -
- si è una persona che ci si può fidare -

devo dire che sono rimasta sorpresa di rivedere Saga vivo soprattutto da quando lo ho rivisto il mio cuore ha ripreso a battere più forte ed anche lui per un momento incrociò il mio sguardo, infatti in quel momento ringraziai dio per avermi fatto nascere donna ed avendo la maschera a dosso nessuno potè vedere il mio viso in fiamme.

Passarono un paio di giorni ed io andai a stare a casa di Marin e come ai vecchi tempi andavamo alle terme a fare il bagno e come al solito i ragazzi ricevettero le bacinelle in faccia ogni volta che cercavano di spiarci

- che maniaci – dissi io
- infondo sono ragazzi – disse Shaina
- scommetto che ne arriveranno altri – disse Marin in tono rassegnato
- non vi preocupate ho la scorta di bacinelle – dissi ad alta voce per farmi sentire

noi poi ci mettemmo a ridere, ma poi dovettimo andarcene per lasciare posto alle altre persone che volevano fare il bagno

quella sera a cena parlammo tutti in sieme e venne fuori un discorso molto discusso da tutti ed il primo a parlarne fu proprio la persona che poi si infuriò più di tutti per la mia rispota ovvero Death Mask, ma che piaque a molte alte persone

- allora sfido io a dirmi chi di voi sa fare i mestieri in casa – disse Death Mask
- ecco come immaginavo nessuno di voi apparte voi ragazze, siete un branco di sfaticati che non sanno fare niente – continuò a parlare
- perché tu i mestieri in casa li fai visto che parli tanto – disse Milo
- ovvio che li faccio anche se avvolte non ne ho voglia -
- sai Death Mask ci sono due concetti da capire e da differenziare. Non sta il fatto di saper fare o non saper fare, ma è se c’è il tempo di farle. In parole povere quello che voglio dire è che c’è differenza tra non saperlo fare e non avere tempo – dissi io

tutti mi applaudirono e mi fischiarono dietro compreso Saga, Death Mask non lo sopportò ed offeso ritornò a sedersi, un po’ mi è dispiaciuto per lui ma se l’è cercata.

È matina quindi inizio i miei allenamenti mattutini insieme a Marin poi optammo per fare dei lavori in casa visto che sono utili per rinforzare i muscoli, è quella mattina mi offrì volontaria per andare a fare la spesa visto che tra un paio di giorni sarebbe venuto Seiya l’allievo di Marin e fidanzato di Shaina, ed in frigo non avevamo niente vuoto totale sembrava la Siberia in miniatura. In città trovai a Saga e Micene che avevano avuto la mia stessa idea di andare a fare la spesa così ci andammo insieme.

- avevamo la Siberia in miniatura in casa dovevamo andare a fare la spesa prima o poi -
- si più o meno anche a noi – disse Micene
- sai mi è piaciuta la frase che hai detto ieri sera a Death Mask – disse Saga
- beh qualcuno doveva farlo tacere una volta ogni tanto – dissi io facendo ridere i due ragazzi poi ci avviammo verso l’entrata del market per fare la spesa

- cavoli ragazzi quanto mangiate voi – dissi io
- parla per te, tu e Marin invece mangiate come due uccellini ma oggi anche tu compri tante cose, come mai dovete fare un mega party – disse Micene
- no viene Seiya tra un paio di giorni, sapendo il suo com’è ci farà fuori tutto il frigo -
- bella questa, ne sarebbe capace – disse Saga ridendo

ridemmo per tutta la durata della spesa parlando anche di viaggi futuri scoprendo che tutti e tre piaceva viaggiare poi fuori dal market e ritornammo al Santuario dove sistemai la spesa nel frigo che sembrava finalmente un frigorifero e non più la siberia in miniatura. Poi dopo pranzo vennero Milo e Camus che ci dissero se volevamo allenarci con loro, ma avevamo appena mangiato è non fa bene fare gli esercizi a stomaco pieno così gli abbiamo detto la loro di vederci tra un paio di ore, il tempo di digerire.

- precisi come gli orologi svizzeri – dissi ai ragazzi dopo 2 ore che c’eravamo lasciati
- allora venite – disse Milo
- veniamo – disse Marin e tutti ci avviammo nel nostro solito posto per gli allenamenti
- allora Milo combatti contro di me – dissi io
- con vero piacere -

Milo è un ottimo combattente infatti era diventato un Gold Saint, ma a me ha dato molto fastidio che lui non abbia combattuto nel pieno delle sue forze, ma se lo avesse fatto forse mi avrebbe anche ucciso. Senza accorgene il nostro allenamento finì quando ormai era buoi e la torre dell’orologio segnalava le 19. Quella torre non segnalava solamente le ore nei segni zodiacali ma anche le ore del giorno. Dovevo dire che mi sentivo a pezzi non mi ero mai allenata così tanto è dissi a Marin se dopo cena andavamo a fare un bagno alle terme, ma lei stranamente declinò il mio invito visto che ongni volta che ci andavo lei non aveva mai rifiutato, si vede che ha altre cose da fare, iniziamo a preparare la cena e naturalmente Milo e Camus si autoinvitarono a casa nostra a cena. Aspetto che loro se ne vanno a letto per poi andare alle terma, e visto che nessuno ci voleva andare per quella sera sarebbe stata solamente per me.

Andai alle terme verso le 22 sicura di non trovare nessuno visto che era tutto buio. Comunque avvolgo il mio corpo nell’asciugamano e vado nella vasca e naturalmente vicino a me metto le solite bacinelle d’acciaio non si sapeva mai se qualcuno come Milo e Camus facessero qualche scherzetto.

Mi tolsi l’asciugamano e la maschera è immergendomi nell’acqua calda delle terme rilassandomi ingorando che c’era gia qualcuno che mi guardava restando nell’oscurità senza dare minimo cenno di presenza, ma poi me ne accorsi dal suo cosmo, all’inizio mi davo della stupida per non essermene accorta prima, ma poi la persona si avvicinò a me per fortuna era tutto buoi è visto che ero nuda non avrebbe potuto vedermi un gran che. All’ultimo minuto si fermò davanti a me e solo allora lo riconobbi, era Saga venuto a farsi un bagno, appena lo riconobbi diventai rossa, ma io non avevo la maschera ed ora se mi avrebbe vista lo avrei dovuto uccidere o amarlo, anche se per la 2° opzione non ci sarebbero stati problemi.

- mi chiedevo quando saresti venuta – disse lui
- lo sai che non si spiano le persone che fanno il bagno – gli dissi io
- beh sei stata tu a venire, io qui c’ero già –
- ma sei stato tu adesso a dirmi che mi stavi aspettando –
- ma potevi prima assicurarti che non ci fosse nessuno prima di entrare -

non sapevo che dire, infondo aveva ragione io ero venuta dopo di lui, ma non avevo immaginato che c’era e pensado che non c’era nessuno io ero venuta qui ed ora che gli avrei potuto dire allora decisi di andarmene, ma lui mi fermò attirandomi a se abbracciandomi ed infatti ringraziavo il cielo per essere notte visto che eravamo tutti e due nudi e lui mi abbracciò accarezzandomi la schiena. In quel momento sentii il calore del suo corpo che mi faceva battere il cuore a 1000 al minuto. A dire la verità non so per quanto siamo stati in quella situazione, ma poi sentii che lui mise il pollice e l’indice sul mio mento che lo spinse in altò facendo illuminare il mio volto dalla luna e lui vide il mio volto per poi baciarmi sulle labbra, in quel momento mi sembrava di morire.

Avevo atteso tanto questo momento che tutte le notte mi immaginavo è che adesso e divenuto realtà. Appena finito il bacio lui si dichiarò anche se un po’ mi venne da ridere visto il posto e l’abbigliamento assente, a prescindere da questi dettagli che in quel momento mi sembravano piccoli gli dissi chiaramente che sarei stata felice di stare insieme a lui, e non solo perché ero in sieme al lui in quel momento, ma anche perché sono ritornata a casa ritrovando tutti i miei amatissimi amici ed è questo quello che mi faceva sentire viva e estremamente felice poi adesso la dichiarazione del ragazzo dei propri sogni era il massimo che una persona potesse avere o almeno è quello che riguarda me.

Quella notte stettimo tutto il tempo alle terme a raccontarci cose che non c’eravamo mai detti poi verso le 5.00 del mattino era meglio che io ritornassi a casa altrimenti Marin oltre ad essere arrabbiata rischio di essere lasciata fuori di casa e prima di separarci ci dettimo l’ultimo bacio nella speranza di vederci tra un paio di ore.

Quando arrivai a casa trovai Marin alzata che sicuramente mi aveva aspettato per tutte quelle ore, non appena la vidi mi sentii subbito in colpa per non averla avvertita. Ma stranamente era calma e non adirata in quel momento pensai che lei centrasse qualcosa con il fatto che Saga si trovasse li e penso che abbia avuto due complici ovvero Milo e Camus facendoci allenare tutte quelle ore e poi sapendo che sarei andata alle terme avevano avvertito a Saga e poi si spiega il perché Marin non sia voluta venire. Stetti al suo gioco e gli raccontai come furono andate le cose nei minimi dettagli, io e lei abbiamo questo rapporto fraterno visto che nessuno dei due ha avuto una vera famiglia infatti noi ci raccontiamo tutto.

Marin rimase contenta per come siano andate le cose ora toccava a lei a conquistare il suo Leone, ma penso che non ci siano problemi sono legati l’uno all’altra e presto si incontreranno ne sono certa. Andammo a dormire finalemente immaginando la mia vita futura con Saga. È con questi pensieri mi addormentai felice.



FINE

È anche questa fiction è finita. Che vene pare? Spero che vi sia piaciuta COMMENTATE… COMMENTATE… ^____U
Anche per dirmi che non vi è piaciuta o che è piena di errori di ortografia
Potete dirmi quelsiasi cosa

ALLA PROSSIMA ^_______________________^ By Saiyo83

 
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