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Categoria: Originali (inventate)
Titolo Fanfic: IL SILENZIO CHE VIENE ALLA FINE
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: angek galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 09/11/2005 21:00:29

scritta da due menti geniali annachan e angek
 
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IL SILENZIO CHE VIENE ALLA FINE
- Capitolo 1° -

Scritta da due menti geniali ovvero
Annachan
*appalusi registrati*
Angek
*Silenzio..*
Angek:manco gli applausi registrati???ç____ç
Annachan: ehm leggete **"


*Il silenzio che viene alla fine*


I rumori delle macchine ti perforano il cervello,sospiri elentamente.
Ti guardi intorno con gli occhi opachi semi aperti,ti prude il naso e cerchi di raccogliere le forze per sollevare il braccio sinistro ma esso non si muove. Stai morendo e lo sai.
Che ore sono?Le quattro di notte ovviamente nessuno c’è tutti a dormire e nessuno assisterà alla tua morte,molto meglio pensi tu.
Senti pungerti gli occhi scavati da profonde occhiaie,una lacrime solitaria e triste percorre lentamente il tuo viso pallido fino a spegnersi tra le labbra secche.
E ripensi solo per un attimo alla tua vita,per quello che ormai il tuo cervello ti può permettere.
…..
Studio del Dottor Cardina.
Ti ricordi tutto perfettamente vero?come se fosse ieri.
Eri li seduta in quella grande sedia in cui potevi sprofondarci,mentre gustavi il lecca-lecca offertosi dal signore con il sorriso gentile,tua madre teneva stretta la borsetta di pelle nera.
Le labbra rosse sono strette e lo sguardo è agitato,mentre ti gusti il dono che ti è stato offerto ti aggiusti il capellino mentre una massa finta di capelli biondo cenere ti solletica fastidiosamente le spalle.
-Tesoro sta attenta al capellino non lo devi perdere per nessuna ragione al mondo ok?- gli sorridi con uno splendido sorriso solare e allegro e prima di dare un'altra leccata al tuo dolcetto gli rispondi
-Si mamma!-
-Allora dottore?Non faccia giri di parole ormai ha perso i capelli..e…- la guardi strana,si hai perso i capelli ma allora non potevi capire il perché
-Tesoro esci e vai dalla zia che è fuori va bene?- gli rispondi con un cenno della testa e trotterellando esci fuori dalla stanza.
Poi ovviamente ricordi solo tua madre che esce dallo studio, frettolosamente si mette gli occhiali da sole sugli occhi, ti prende per mano e insieme alla zia uscite dall’edificio.
Poi di quella giornata non ricordi nulla.. come se si interrompesse bruscamente ..ricordi solo nebbia e buio.
E i tuoi ricordi poi si riprendono in quella mattinata che ti è rimasta incisa nel cuore e nella carne.
Era una bellissima giornata,avresti voluto rimanere fuori e giocare ma tua madre decise che era meglio se ritornavi a scuola. Beh a te piaceva andarci,giocare con i compagni studiare pure. A te piaceva la scuola.
Ti accompagna con l’auto,tu scendi ma stranamente scende pure lei e ti accompagna fino all’entrata
-Ciao mamma!- tua madre ti afferra delicatamente da un braccio e vedi che si posiziona alla tua stessa altezza,ti sfiora la guancia.
-Devi dire alla maestra che non puoi toglierti il capellino ok?digli che te l’ho detto io- La guardi sorridendo,non capivi molto ma se tua madre ti diceva di fare così perché era giusto tu annuivi felice.
E allora entri a scuola,ti tieni le mani sul capello nel caso qualcuno te lo faccia cadere ed entri in aula dove ci sono i tuoi compagni,la tua migliore amica di prende per mano e ti fa sedere nel banco e poi incominciate parlare.
Fino a quando la maestra entra , vi sedete di fretta,vi sorride e incomincia a fare l’appello fino a quando arriva a te,ti alzi dalla sedia rispondendo chiaramente e perfettamente “PRESENTE”.
La prof ti sorride ma quando proprio stai per sederti, la faccia della signora di rabbuia e ti richiama.
-Dove siamo signorina?Quel capello lo devi togliere-
-No signora maestra la mia mamma ha detto che non me lo devo togliere!- la tua maestra sorride beffarda e si alza dirigendosi verso di te.
-La TUA mamma non è qui ora ci sono solo io e ti ordino di toglierlo- ti rabbui un pochino mentre corrughi la fronte e ti metti le mani sulla nuca stringendo il capello sempre più intenta a non mollare la presa
-No, mamma ha detto di no- la tua maestra incomincia ad arrabbiarsi e ad alzare la voce.
-TI HO DETTO DI TOGLIERLO!- Ti viene da piangere ma sei sempre ostinata.. non lasci le mani dalla testa e gridi anche tu.
-NO NO E NO-
Allora la vecchia signora incomincia a cercare di strappartelo ma tu nn cedi…quanto avresti voluto che la tua forza sarebbe stata pari a quello di un adulto ma non fu così.
Il capello vola dall’altra parte della stanza.
Sgrani gli occhi toccandoti la nuca pelata,la tua maestra apre e chiude la bocca inorridita e i tuoi compagni ti guardano come se fossi..
-Un mostro-dice un bambino.
Il tuo petto incomincia ad abbassarsi velocemente,i battiti del tuo cuore aumentano a dismisura, ti sembra di scoppiare, senti il sangue che ti va al cervello, le tue orecchie si chiudono.. non senti nulla, non senti nulla…
Nulla.
-Io-io…- balbetta la stronza vero?Scappi.. scappi mentre tutti ti indicano.. corri per i corridoi tenendoti le mani sulla nuca gelata e fuggi dall’edificio correndo e piangendo.
Fine..E ti ricordi solo immagini confuse e varie.
E ora sei qui tra queste lenzuola bianche,che non profumano di nulla se non di medicinali.
Tossisci,non ti porti nemmeno la mano alla bocca
-è maleducazione tossire senza la mano sulla bocca..-sussurrì lentamente come se stessi rimproverando te stessa. Sorridi raccogliendoti tutte le poche forze che ti sono rimaste..
-Quanto mi costa sorridere..-
Ti viene in mente quando la mamma ti aveva detto che eri diversa. Ti aveva accarezzato lentamente le guance con tutte e due le mani,e poi parlava…diceva che le bambine come te,anche se non capivi bene,erano molto diverse dalle altre.
Ma non ci pensavi. La mamma diceva che eri diversa,e tu pensavi che era una bella cosa,infondo,non essere uguale alle altre.
Posi il tuo sguardo fuori dalla finestra. C’è il sole.
“Come mi piacerebbe andare fuori a giocare…correre…forse cadere,ma comunque fare le cose che fanno tutti i bambini della mia età…perché non posso vivere come tutti?che ho io di diverso?”
Ti senti stanca. E’ come se tutto il peso del mondo ti fosse caduto addosso,senza neanche un motivo,senza nessuna spiegazione. Gli occhi ti si chiudono,ma vuoi restare sveglia per la tua mamma,che ti aveva detto che sarebbe venuta a trovarti tra poco,per portarti i giornalini che le avevi chiesto. Ma sei stanca…tutto è così pesante per te…
-Mamma…-
Le lacrime ti rigano dolcemente il viso pallido,mentre milioni di brividi ti percorrono veloci e silenziosi la spina dorsale.Hai freddo. Ti infili lentamente sotto le coperte,coprendoti più che puoi,cercando in qualche modo di procurarti una minima fonte di calore.
Senti i rumori diventare sempre più lontani,il tuo corpo diventare man mano più freddo,e le lacrime che incessantemente scivolano lungo la faccia,andando a finire sul collo,dentro la maglia del pigiama. Stanca. Sei solamente tanto stanca,e l’unica cosa che vorresti,è chiudere gli occhi,ma non molli: vuoi aspettare la mamma.
Tic tac,tic tac.
Il tempo. Lui passa,a volte velocemente e a volte no. Ti sembra che non passi per niente.
Dov’è la mamma?perchè non arriva? Eppure ti aveva promesso che sarebbe arrivata presto,visto che le avevi detto che odiavi stare da sola in ospedale…
Tic tac,tic tac..
E tu,completamente abbracciata da quella strana stanchezza,chiudi gli occhi per sempre…mentre tua madre entra nella tua stanza d’ospedale.
Ma non la sentirai urlare il tuo nome spaventata…vero,piccola bambina? Riesci solo a sentire.. il silenzio che viene alla fine.

Fine.

Beh.che dire?Com'è?fatecelo sapere.
Angek & Annachan

 
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