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- Capitolo 1° -
Note: finalmente ho un po' di tempo libero da poter sfruttare per iniziare una nuova piccola fic..Oddio, spero di esserne ancora capace. Tutti i commenti sn sempre ben accetti. Ora passate alla lettura
1.CAMBIARE
storia autoconclusiva con note in epilogo
Aveva deciso di dimenticare il passato, di dimenticare i problemi, le cose andate male, i ripensamenti, i brutti ricordi.
Aveva deciso di cambiare il suo modo di vivere, il suo modo di pensare e quello di presentarsi agli altri, e l'aveva fatto solo per lei.
Lei: Una ragazza allegra, vivace, con tanta forza di volontà e con due splendidi occhi azzurri. Una visione angelica con la divisa femminile dello shohoku, anche se con la gonna leggermente più corta di quello che il regolamento prevedeva. Una ragazza che tutti conoscevano come Baby, a causa della bassa statura, chiamata da una sola persona con il suo vero nome,Yukie.
Lui: un ragazzo alto e magro, sempre inflessibile, sempre impenetrabile nell'espressione di quegli occhi blu. Un ragazzo che aveva costruito un muro alto tra sè stesso e gli altri, un muro alto, molto in alto. Un muro che si chiamava basket. Nn era importante stare attento alle lezioni, nn era importante sentirsi gridare "sei un figone", nn era importante nulla...Era solo importante sentirsi la supermatricola, era importante essere temuto dagli avversari, era importante sentirsi la stella della squadra, era importante mostrarsi superiori agli altri, era importante dimostrare che lui poteva vivere da solo, senza genitori, in una casetta nella prefettura di Kanagawa, una casetta abbastanza disordinata. Lui era Kaede Rukawa
Per Rukawa il basket aveva sempre significato tutto. ra il suo respiro, era la sua forza, era il suo vanto, era la sua difesa..Era praticamente la sua vita.
Quando era bambino, nn era così. Sorrideva spesso, rideva facilmente, ma c'era qualcosa che nn quadrava. La sua vita familiare nn era poi delle più tranquille. Nn era mai andato d'accordo con suo padre che nn lo considerava minimamente, per quell'uomo lui era solo un individuo con lo stesso dna. Mai una parola gentile, mai un incoraggiamento, mai un gesto affettuoso.
Sua madre invece era solo una povera donna che nn faceva altro che obbedire al marito. E poi c'era quel bambino con gli occhi blu. Occhi sempre pronti ad un sorriso. Ma più sorrideva, più Kaede veniva ferito.
Quando raggiunse l'adolescenza, la situazione in casa sua era diventata invivibile e così quando il padre un giorno annunciò di essere stato trasferito a Tokyo, Rukawa Junior nn ci pensò due volte. Prese un bilocale in periferia e rimase a Kanagawa a vivere da solo. Pensava così di riuscire a trovare quella serenità che la famiglia nn aveva saputo dargli. Ma ormai il suo carattere era cambiato.
Quel bambino dagli occhi blu era cresciuto senza più l'ombra di un sorriso sul volto che ormai era diventato di cera. Se la vita nn offriva che sofferenza, a che serviva mostrarsi gentile? Era arrivato a pensare che l'importante era solo il proprio tornaconto. La fama, e il timore degli altri..questo era importante..Il resto, l'amicizia, l'amore, la solidarietà e i sorrisi, nn lo riguardavano più.
Lui aveva un amico che sapeva regalargli quello che lui cercava..
Per caso un giorno si trovò con in mano una palle rotonda da basket e in quel momento, accorgendosi di avere del talento innato decise di sfruttarlo.
E intanto la sua maschera diventava sempre più solida. Gli altri pensavano di lui che era freddo, insensibile, montato e antipatico, ma per Kaede andava bene così. Se nessuno si avvicinava a lui, nessuno l'avrebbe mai potuto ferire. E così arrivò al liceo Shohoku sempre più convinto di queste sue filosofie.
E anche lì,il titolo di supermatricola, di bel ragazzo con gli occhi impenetrabili ma nn da frequentare, avevano fatto il loro dovere.
Anche al liceo si trovava ad essere solo, con unico compagno la sua palla da basket.
Ma nn poteva durare così per sempre, e lui lo sapeva.
Mentre camminava un giorno per quei lunghi corridoi della scuola giunsero alle sue orecchie voci, commenti, ai quali faceva sempre attenzione, quasi nn accorgendosene.
"Avete visto la nuova alzatrice della squadra di pallavolo? Nn solo è davvero un amore, ma pare sia anche piuttosto in gamba..pare si chiami Baby..."
<< che nome assurdo>> si era limitato a pensare il ragazzo. Passarono altri giorni sempre uguali, sempre in solitudine finchè un giorno avvenne l'incontro..
Rukawa si stava dirigendo in palestra per gli allenamenti quotidiani, sperando che quell'idiota di Sakuragi l'avesse lasciato in pace quando una voce giunse alle sue orecchie.
"Ehi, tu, aspetta!!!!!"
Il ragazzo si girò per vedere da dove proveniva quella voce, quando vide una ragazza piuttosto bassina che correva verso di lui. Rimase immobile. I suoi piedi nn ne volevano sapere di ricominciare a muoversi, così in men che nn si dica la ragazza l'aveva raggiunto. Visti così sembravano davvero l'articolo il. La ragazza arrivava al torace del ragazzo.
"Tu sei Rukawa, giusto?"
"si"
"ah menomale...io sono baby,piacere"
"..."
"ascolta...avrei un favore da chiederti"
"Nn faccio favori"
"ma nn sai nemmeno di che si tratta! Ascolta prima!"
"no, nn mi interessa"
"Ho capito..sei uno di quelli!"
"??"
"sei uno di quelli che si credono superiori alla media solo perchè sanno fare qualcosa meglio degli altri..."
"Ehi, ma tu che vuoi?"
" TRanquillo me ne vado..mi avevano detto che ero stupida a provarci!"
"Prego?"
"parecchia gente dice che sei freddo e intrattabile, ma pensavo che si trattasse solo di averti preso in momenti sbagliati..."
"e invece sono così.."
"ok..rilassati...libero di fare come ti pare...ma se ti decidi a farmi quel favore, nn esitare a farmi un fischio..ok?"
"..."
"Lo prendo come un si...bye ^^"
Rukawa era rimasto fermo immobile mentre la ragazza se ne andava. Sembrava che nn lo trovasse antipatico. Da una prima rabbia era passata a un tono di comprensione, come quello di una sorella maggiore.
Ma ben presto dimenticò quell'avventura, quegli occhi trasparenti e ricominciò a pensare solo alla sua adoratissima basket.
Passarono ancora altri giorni e, come se fossero legati da un filo invisibile, baby e Rukawa continuavano a incontrarsi e lei continuava a salutarlo e a rivolgergli qualche parola di circostanza.
Un giorno, mentre Kaede se ne stava tornando verso la sua bici vide baby alle prese con un altra ragazza. Quatto quatto si avvicinò, più incuriosito che preoccupato.
"Insomma Yukie..mi vuoi dire la verità ci hai parlato o no?" aveva detto l'altra ragazza decisamente più alta di baby
"Senti..l'ho preso in un brutto momento e nn gli andava di starmi a sentire!"
"Ma come! da quando ti conosco nn ti sei mai fermata davanti a niente..sei una rompiscatole di primacategoria..."
"ah grazie!"
"smettila, sai che voglio dire..."
"Accidenti, Yoko...nn mi andava di dargli fastidio..gli giravano già di suo.."
"te l'avevo detto che Rukawa era un elemento impossibile, ma tu gli dovevi chiedere solo se aveva la ragazza, niente di più!"
"guarda che Rukawa nn è affatto il tipo che dici tu...credo"
"ah no? e tu come fai a saperlo?"
"beh..ecco io..."
"Guarda che ho visto come ti ci fermi a chiacchierare..."disse Yoko a voce alta e con tono abbastanza meschino
"Bene...ci parlo ogni tanto che male c'è? Forse sono l'unica che nn lo considera un antipatico scontroso...ti dirò a me piace molto!"
"Ecco dove volevo arrivare io..lo sapevo..te ne sei innamorata!"
"Yoko nn fare la stupida...come posso essermene innamorata se lo conosco appena? "
"spiegamelo tu"
"sei davvero inrattabile oggi! Ho solo detto che mi piace...è un bel ragazzo con un carattere un po' ok molto introverso, ma che io trovo interessante"
"sn intrattabile si..mi hai fregato il ragazzo"
"Ma dico..ti senti? ti avrei rubato il ragazzo?? e da quanto stavate insieme? dimmi..."
"senti lascia stare...ci si vede"
"va bene..ciao"
Rukawa era rimasto nell'ombra ad ascoltare quel discorso, ed era la prima volta che si sentiva apprezzato nn solo per il suo talento ma anche per se stesso come persona..Baby aveva preso le sue difese, aveva parlato in sua difesa contro un'amica. Aveva detto che lui gli piaceva.
Il ragazzo rimase stupito dai sentimenti che sentiva crescere in se stesso, ma era una sensazione così piacevole che decise di nn cancellarla, ma anzi, prese una decisione drastica. Gettò via la maschera per lungo tempo l'aveva tenuto legato nella sua orribile paura delle ferite, ma chissà, forse quella ragazza sarebbe stata capace di curare quelle cicatrici che lui si portava dentro.
Uscì dal suo nascondiglio e fece sussultare Baby, che nn si aspettava un entrata in scena così all'improvviso.
"Ah ciao Rukawa!"
"Ciao Yukie..."
Baby rimase allibita nel sentire quel ragazzo pronunciare il suo nome e arrossì leggermente.
"Mi piace come pronunci il mio nome!" si limitò a dire
"se ti sentisse la tua amica Yoko!!!" sorrise Kaede.
ERa la prima volta che sorrideva dopo tanto tempo di solitudine e di falsa indifferente. Era il momento di cambiare.
Di tornare come prima.
E l'avrebbe fatto.
L'avrebbe fatto solo per lei.
Yukie.
Magari le avrebbe insegnato anche qualche fondamentale sul basket.
Fine
ohiohi..nn me l'aspettavo di finirla così presto..ma mi sa che l'ho fatta troppo di corsa...beh questa è la prova che la scuola rincretinisce il cervello!!
Cmq..è venuta un po' indifferente da come me l'aspettavo, ma ho scritto quello che mi veniva in mente al momento della stesura.
Ma come è d'abitudine per me nn ho alcuna intenzione di rileggerla adesso.
La rileggerò poi. Perciò scusatemi per tutti gli errori di battitura.
Il personaggio di Kaede Rukawa nn appartiene a me, ma a papà Inouue, mentre Yukie e Yoko sono solo mie...Vabbè..
la dedico a Giagi che oggi mi ha portato fortuna a scuola grazie ai suoi 10 cent...
Giagi tvtttb
Adesso basta che è iniziata la partita..
Italia- Galles
e devo andare a fare il tifo.
Un bacio a tutti coloro che hanno letto fin qui e ci si vede alla prossima fanfiction che nn so proprio quando arriverà..
per il momento...
Ni__hao
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Erikuccia
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