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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Trigun
Titolo Fanfic: TEARS
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: sweet-hime galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 16/10/2002 20:08:55

vash e meryl...riusciranno mai a stare insime? ...un finale (capitolo 2) un pò atipico...-vi prego leggetela e sappiatemi dire! ^^ baci hime
 
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- Capitolo 1° -

TRIGUN-TEARS
I CAN'T
<punto di vista di Meryl>

Non posso più starmene qui in silenzio a continuare a pensare a lui e a come sarebbe bello se ci fossimo conosciuti in un'altra situazione, che ne so?! in un supermercato o alle poste...comunque non nel deserto e non in questo modo.
Ma l'ho conosciuto così...per lavoro...dovevo scovare il pericoloso "Tifone Umanoide" e tenerlo sotto controllo perché non procurasse altri disguidi alla mia compagnia di assicurazioni, la Bernardelli. E lui era li e non me ne accorsi subito...con quel suo cappotto rosso e quei capelli biondi al cielo.
E' così lentamente incominciai ad innamorarmi di quel tipo scalcagnato che non saprebbe uccidere nemmeno una mosca. Ma non posso dirglielo...non posso!
Sarebbe controproducente...sia per lui sia per me...e poi il mio lavoro e poi lui avrebbe una persona in più da proteggere: come se non gli dessi già abbastanza impicci.
Ma poi, chi voglio illudere? Lui è innamorato di un'altra...da una eternità!
E non credo che per un'assicuratrice rinuncerebbe al ricordo di una donna che ha donato la sua vita per salvare quella dell'intera dell'umanità...devo rassegnarmi.
E devo smetterla di darmi false illusioni con sogni e speranze che cadono appena nate...
Non sono coraggiosa come Milly...lei ha avuto il coraggio dei sui sentimenti per Nicholas...che strana coppia!
Comunque la situazione non cambia: io lo amo...io, Meryl Stryfe, amo da impazzire Vash The Stampede. Questa è la verità.

Eccolo. E' entrato nella stanza e sta rovistando dentro la credenza.

"Hei, Meryl, che c'è di buono da mangiare...hey piccola Meryl, che hai?"

No, perché mi torturi così??? Perché devi sempre essere così gentile con tutti?
Non reggo. Inizio a piangere.

"Meryl, perché non mi hai mai detto che stavi così male? Che avevi dei problemi? Lo sai io sono qui...sempre..." e mentre lo dice mi abbraccia. Mi abbraccia forte. Il mio viso è nascosto dal suo forte torace...ma io non posso. A me non è concessa la felicità. A me non è concessa la felicità del suo amore. Incomincio a battere i pugni sul suo petto. Sempre più forte. Cerco di liberarmi dalla sua forte e dolce stretta. E intanto gli urlo addosso con la voce rotta dal pianto: "Smettila...smettila...non consolarmi, non tu...non ne ho il diritto...non posso...non posso...smettila...". Vash cerca di abbracciarmi ancora ma io lo spingo indietro e non gli lascio il tempo per parlare. Scappo via urlandogli la cosa più falsa che potevo nei suoi confronti: "Ti odio...ti odio!". Fuggo. Fuggo via da lui, da Milly e da tutti, e soprattutto dai miei pensieri, dalle mie paure e dalle mie angosce.

Appena fuori della piccola città mi lascio cadere a terra: distrutta dal dolore, dal pianto.
Perché io? Perché la fragile Meryl deve sopportare questo peso? Perché devo fingermi forte?

Sento dei passi...naturalmente sarà lui. Mi avrà seguito fin qui: tipico di Vash!
Stupida...perché ti dovevi mettere a piangere proprio quando è arrivato lui? Cazzo, sei stata più di mezz'ora là, sola, seduta in cucina e proprio in quel momento dovevi metterti a piangere? Stupida.
Come previsto era lui. Si è seduto qui a fianco a me.

"Senti Meryl, se è per colma mia..." sussulto "...si insomma se è per qualcosa che ho fatto ti chiedo scusa, qualunque cosa sia! Scusa". Scemo...ma perché sei così buono?
"No, Vash, non è colpa tua...è solo mia...perché sono una..." "No, Meryl, non dire che sei una stupida...nessuno è stupido fino a quando piange e prova dei sentimenti...beh anche dopo non sei stupido sei solo cieco..." mi interruppe così...anticipando e negando la mia frase.

Allora incominciai a parlare...così, più con me stessa che con lui...

"Sai, io non posso, non posso. Non saprei nemmeno reggere le conseguenze e poi il mio lavoro...sai com'è...è solo una tua sensazione ma sai che è vera...la felicità non è per te...insomma non sei stata scelta del grande e crudele destino per un quieto vivere in pace e amore...con la persona che ami...no, insomma, non posso farmene una colpa...-Non hai vinto. Ritenta sarai più fortunata-...certo Meryl, ritenta, e ritenta ancora, tanto i tuoi biglietti saranno sempre quelli perdenti...ma dai Meryl riprova. Ma dico per una volta, ma per una strafottuttissima volta che il mio biglietto è tinto del colore dell'amore che ci trovo scritto sotto la striscia argentata? Che ci trovo? Mi dispiace, ritenta!" mentre parlavo, senza accorgermene, le lacrime avevano iniziato a rigarmi le guance nuovamente, ma senza la foga di quelle precedenti, costanti e lenti come fiumi uscivano dai miei occhi accompagnando le mie parole.

"Meryl...mi dispiace...Meryl, comunque, non voglio essere irrispettoso: ma chi può essere quello stupido-lui si lo è-che rifiuta una bella, intelligente e dolce donna come te? (Beh forse dolce non tanto) Insomma chi mai può essere un uomo tale da distruggere in questa maniera il cuoricino della mia piccola assicuratrice cocciuta preferita?" Dicendo questo fece scorrere il suo braccio sulle mie spalle e mi attirò a se. Risi...se solo sapessi.
"Non lo sa..." non so perché lo dissi...girò la testa verso la mia e io automaticamente verso la sua. Restammo li a guardarci per un tempo infinito. Rossa in viso non riuscii a mantenere lo sguardo e lo dovetti abbassare.
Non posso dirti che ti amo, Vash...non posso. Non ora.
"Vash?"
"Si."
"...Ti voglio bene...tanto"
"Anch'io te ne voglio tanto. E non sai quanto!"
Restammo li abbracciati per una manciata di secondi poi mi disse: "Su, piccola Meryl, torniamo a casa. Milly e il pastore ci staranno aspettando, saranno in pensiero. E poi non vorrei che quel cialtrone si mangiasse anche la mia cena." Scoppiammo a ridere.
Si alzò e mi precedette di alcuni passi. Mi alzai e feci un passo...feci appena in tempo a vedere il suo volto sorridente che si girava verso di me in attesa che lo raggiungessi quando un manto nero mi avvolse portandomi via. Insieme al manto mi aveva avvolto un intenso profumo di gigli, ma non potei finire questo pensiero perché caddi in un profondo sonno senza sogni né luce.

-Sgomento Vash rimase li, inerme come un bambino, mentre un manto nero spariva davanti a lui portandosi con se la sua Meryl.-

ILLUSION
<punto di vista di Vash>

No, aspetta...sto solo dormendo e questo è un sogno che si è tramutato in un orribile incubo. Illusione.
E' tutto vero.
Crollo in ginocchio a terra e piango...pezzo di cretino perché non hai fermato...non hai fermato quella cosa, qualunque cosa sia!? Perché?
E cosa faccio qui a piangere. Corro più veloce che posso e irrompo in casa. Milly e Wolfwood stavano preparando la tavola per la cena e mi guardano straniti dal mio ingresso furioso.
"Hey Testa a Punta, ti sembra il modo di entrare in casa? Un po' di educazione: siamo in compagnia di due fanciulle. A proposito sai dov'è finita Meryl?..." Wolfwood non la finiva più di blaterare così urlai: "L'hanno rapita. Hanno rapita la mia Meryl!!!". Hanno capito la situazione. Mi si scagliano contro, vogliono sapere tutto.
"...e poi è scomparsa. E io sono rimasto li come un ebete...è tutta colpa mia..."racconto tutta la storia e mi rendo conto di quanto scemo ed irresponsabile sono stato.
"Smettila Vash, non è colpa tua...cazzo è già arrivata, non pensavo che si sarebbe fatta viva così presto..."ascoltavo le parole di Nicholas e non capivo.
"Ma di che parla, Reverendo?" chiese Milly ancora scossa dal pianto.
"Ascolta Vash, non sottovalutare il tuo avversario, è un nuovo gun-oh-guns. Non so il suo nome ma so che è molto pericoloso...è una donna, una bellissima donna in nero."
"Ma come fai a sapere queste cose? E se lo sapevi perché non hai impedito che portassero via Meryl?" lo interrompo sono sempre più confuso.
"Cazzo non sapevo che avrebbe colpito Meryl...ma ora è meglio prepararci, penso che non tarderà a darci sue notizie!"

Dopo alcune ore eravamo ancora radunati tutti in cucina, pronti per lo scontro. Era tremendo, non sapevamo dove andare. Eravamo alla cieca. Intanto Meryl poteva anche essere...no non dove neanche pensarlo...lei è viva e mi sta aspettando. Improvvisamente un intenso profumo di gigli invase la stanza. Una forte folata di vento fece aprire e sbattere la finestra. Fuori non c'era vento e sul poggiolo c'era un grande giglio bianco. Milly corse alla finestra e raccolse il giglio. Lo poggiò sul tavolo e ci radunammo intorno. Sui petali del fiore c'era il messaggio.
-Se vuoi rivedere la ragazza viva ancora una volta vieni alla rocca di Sunset Mountain. Ti aspetto Vash The Stampede.-

"So dov'è il posto! E' un palazzo diroccato non molto lontano. Fuori dalla città verso sud-ovest."
"Andiamo. Wolfwood, guidaci. Mi fido di te!"ci demmo la mano.
"Portiamo anche lei?"mi chiese subito dopo Nicholas.
"Verrò comunque, anche se vuoi non volete!"
"Forza partiamo. Milly quando arriviamo tu starai fuori con Wolfwood. E questa volta non si discute!"

ALONE IN THE DARK
<punto di vista di Meryl>

Ancora quell'inteso odore di gigli...da quasi la nausea.
E' tutto buio qui. Ma dove sono? Una gabbia...
Hai, la testa. Ora ricordo: ero con Vash, stavamo ritornando a casa, poi quell'odore e quel manto nero mi avvolse...poi non ricordo più nulla. Devo aver perso i sensi.
Ma dove diavolo sono?

"Ben svegliata mio piccolo piccione addormentato" Piccione io??? Ma chi si permette?
Laggiù mi sembra di vedere due occhi gialli...i miei occhi si stanno abituando all'oscurità...una donna. Si sono accese le luci. Si, è una donna, una bellissima donna vestita di nero. Ha i capelli lunghi, lisci, raccolti in uno strano chignon ma dei ciuffi le affiancano il volto. Occhi gialli, intensi, impregnanti. Porta un vestito nero, scollato ma non appariscente, lungo fino a piedi, la veste assomiglia ad una calla nera che esalta la pelle porcellana del viso e del decolté. Le mani sono magre, affusolate, più pallide del viso. Le labbra sono stranamente rosse, saporite se si potesse dire guardando. E' bellissima, non si può negarlo ma fa paura.
"Si può sapere chi sei?" le chiedo forse con un po' di fortuna mi potrebbe aiutare.
"Piccolina, non ti hanno insegnato l'educazione: non si parla con gli sconosciuti...ha ha ha!"
"Ma di che parli? E poi se tu che mi hai parlato per prima, e se non sbaglio mi hai chiamato piccione! Cos'è sta storia?" Ho capito che è sicuramente molto più bella di me, ma paragonarmi ad un piccione mi sembra eccessivo.
"Ma si com'era? Prendere due fave con un piccione, un piccione con due fave...non mi ricordo insomma!"
"Veramente era: prendere due piccioni con una fava!" ma chi è sta tizia?
"Vabbè insomma non ha importanza! Sei perfetta...non pensavo che quello scemo si potesse affezionare a qualcuno, soprattutto di questi tempi. Non pensavo che ne avesse il tempo. Si vede che Legato e i suoi scagnozzi non sono poi così terribili..."
"Ma di che parli?" non starà mica parlando di Vash, cosa vuole da lui?
"Come di chi sto parlando?! Ma del tuo amato fidanzatino Vash The Stampede"
"Mio amato fidanzatino??? Ma stai scherzando?" Divento paonazza.
"Ma si dai, non negarlo, anche quando ti ho rapito, eravate teneramente abbracciati"
"No...noi...cioè...non è vero!"
"Beh non ha importanza! Tanto lui per te verrà comunque qui...e qui lo aspetterà una bella sorpresa."
No, lui non verrà...si verrà...verrebbe per chiunque...accidenti alla sua buon'anima! Non voglio che venga qui a salvarmi, non voglio che rischi la vita per me, non ancora.
"Sciocchina, lui verrà" ma io non ho detto niente.
"Certo, non hai detto niente ma io se voglio posso sentire ciò che pensi..."
Nooo...non ci posso credere.

THE NEW GUN-OH-GUNS
<punto di vista di Vash>

Dopo un'ora di cammino silenzioso arrivammo al Sunset Mountain, dove la rocca ci aspettava.
Salutai i miei compagni e mi introdussi nel castello ma appena entrato mi accorsi che mi avevano seguito.
"Che ci fate voi due qui? Vi avevo detto di stare fuori!" ero arrabbiato, non volevo rischiare anche le loro vite.
"Non ci lascerai fuori mentre ti fai ammazzare qui dentro da solo! Noi siamo con te e non ci farai cambiare idea!"
"Ma..."cercai di fermarli ma Milly mi zittì.
"E' inutile Mister Vash, noi verremmo. Non lascerò il mio capo al suo destino, voglio salvarla, le devo molto. E' poi non posso permettere che lei rischi la vita da solo mentre noi due siamo là fuori"
"Ok, va bene. Ma fate attenzione...Wolfwood, ti affido Milly!" dovetti arrendermi.

Entrati nel palazzo ci ritrovammo davanti una grande scalinata, sopra di essa: un grande portone era aperto per noi. Si apriva un enorme salone buio...ad un tratto si sentì un piccolo rumore e tutta la sala fu illuminata e alla fine di essa si vide una piccola scalinata dove troneggiava una donna vestita di nero seduta su una grande sedia in legno massiccio.
Si alzò: "Benvenuto Vash The Stampede. Vedo che ti sei portato degli amici, se mi avvertivi preparavo qualcosa anche per loro. Ma che maleducata, non mi sono ancora presentata. Sono Josephin The SadWitch, un nuovo elemento dei Gun-oh-Guns."

AS YOU WANT, MY KILLER
<punto di vista di Meryl>

Stupido, perché sei venuto? Perché devi sempre rischiare la vita per salvare tutti gli altri? Finirai per farti ammazzare. No, Meryl, non ora. Non puoi, non devi piangere ora. Non ora. Dopo semmai. Semmai ci sarà un dopo.

"E così saresti tu quella che mi ha portato via Meryl sotto il naso?" Vash stava gurdando fisso negli occhi di quella donna, quella strega, mentre le parlava. Non c'era paura nei suoi occhi, solo determinazione. Nei miei, terrore. Terrore di perderlo per sempre.

"Certo, solo io potevo riuscirci, solo io."Rispose lei con quella voce così suadente, chi mai avrebbe detto che quella era una donna così terribile? "Bene, bene, e il qui presente signor Vash The Stampede cosa vorrebbe fare?" continuò lei con un sogghigno.
"Semplice...voglio portare via da qui Meryl!" Perché Vash? Sei ancora in tempo, scappa e non tornare più. Preferirei morire cento volte per te in cambio di saperti vivo.
"Sei sicuro di te, ragazzo...ma non ti basterà!" Strega....
"Mi basterà...perché tu hai commesso un enorme sbaglio..." Davvero Vash? Si, evviva.
Josephin lo guarda come uno che avesse appena detto un'eresia... "Io commesso uno sbaglio? Stai sbagliando, caro il mio Vash!" Caro??? Come osa quella strega? Oddio, ancora quell'odore di gigli...sento che il mio corpo non resiste...vuole svenire ma io non posso svenire ora, non ora. Devo resistere per lui.
"Si...un enorme errore. Perché io farò di tutto per salvare l'unica persona al mondo che ami con tutto il cuore, con tutto il corpo e con tutta l'anima!" ...cosa? Sta parlando di me? O Vash ti amo...ti amo...

Mi sta cercando con lo sguardo...mi trova...gli sorrido...cerco di rassicurarlo. Mi sorride...impazzisco per il suo sorriso. Vedo Wolfwood e Milly dietro di lui...Nicholas mi fa l'occhiolino...Milly mi sorride con quel suo sorriso da dolce bambina. Vi voglio bene, forza ragazzi!

"Ti prego, restituiscimi Meryl. Sei un Gun-oh-Guns e dovresti sapere bene che io non voglio farti del male, perciò lasciala libera e noi ce n'andremo." Come sei...sei solo tu, Vash. Unico.
"Certo, che buoni propositi...dovrei lasciarvi andare per poi farmi uccidere da Legato. No, grazie. Ma sta tranquillo: io non ti toccherò neanche con un dito...solo con la magia!" ...
Mentre dice ciò alza di scatto il braccio destro con solamente l'indice puntato verso Vash che si ritrovò catapultato contro il muro dietro di se accanto alla porta da dove erano entrati lui, Wolfwood e Milly poco prima.

Per fortuna si è subito rialzato, ha la pellaccia dura il mio Vash!
"Ti faccio un'altra proposta." Che avrai in mente Vash?
"Sentiamo questa proposta...vediamo se sarà più ridicola della prima."
"Lascia andare via da qui Meryl, Wolfwood e Milly, io starò qui: non opporrò resistenza, potrai fare ciò che vuoi, uccidermi, consegnarmi a Legato o a Knives vivo oppure morto!" Ma che dici? Io mi oppongo non andrò via di qui senza di te.
"Allettante...sto seriamente pensando di valutare la tua proposta..."
Non resisto: urlo. "Noooooo...no, Vash io non me ne andrò via di qua senza di te!"
"Meryl, tu te ne andrai via con Nicholas e Milly e non c'è bisogno di discuterne oltre!" mi guarda solo un attimo con la coda dell'occhio: è il suo sguardo di ghiaccio, lo sguardo di quando non è più il solito Vash scansafatiche e divoratore di ciambelle.
"Bene, bene...sarà un addio in diretta. Mia piccola colomba, hai appena saputo che il tuo amore ricambia i tuoi sentimenti e già sei costretta dirgli addio...PER SEMPRE!" E venuta qui a dirmelo e ora devo dirle io qualcosa...gli sputo su quella sua faccina pallida che ha avvicinato alla mia.
"Brutta ragazzina ribelle!" si pulisce con la mano ma spero che il mio gesto gli rimanga ben impresso nella memoria...sta aprendo la gabbia che mi tiene imprigionata.
Corro da Vash stà al centro del salone. Ci abbracciamo...quanto lo amo. Il suo sguardo tradisce le sue emozioni per un attimo...è sollevato ma ha paura. Non posso chiedergli questo sacrificio, l'umanità ha ancora bisogno di Vash The Stampede anche se non lo sa.
Mi stacca dal suo abbraccio e mi prende per le spalle con forza scotendomi e costringendomi a guardarlo in faccia: "Ora tu andrai con Wolfwood e Milly...ti prego..." abbasso lo sguardo per un attimo poi lo rialzo, i miei occhi sono lucidi, fra poco piangerò. "...ti amo, Meryl...non dimenticarlo mai" poi aggiunse la frase che più di tutte mi fece male, male al cuore "spero solo che sarai felice...felice anche senza di me" mi appoggiai al suo petto per non cadere e le lacrime scivolarono rapide lungo le mie guance, le mie spalle erano scosse dai singulti...
"Che scena commovente...ma ora carina dovrai piangere molto di più di quello che stai facendo adesso perché ora, mia cara, Vash deve mantenere la promessa..."
Vash mi scaraventò verso i nostri compagni e finii addosso a Milly che mi sorresse.
"Bene, bene...prima però voglio vendicarmi per quello che mi ha fatto quella smorfiosa..." Incomincio a tremare, ho una strana sensazione. Si avvicina sempre di più a Vash e lo bacia.
Ora vado li e la picchio, Wolfwood mi prende per un polso e mi dice che dobbiamo andare, che Vash ha deciso così. Non me ne frega un cazzo di quello che ha deciso, gli urlo in faccia e mi libero dalla sua presa e corro addosso a Josephin, buttandola per terra. Vash mi urla di andarmene e di salvarmi ma io ho già deciso.

ONLY FOR YOU
<punto di vista di Vash>

Meryl, ti prego vattene via di qua. Josephin si è rialzata. Apre gli occhi di scatto con ira e Meryl è scaraventata a terra...guarda me e lentamente alza il braccio verso di me tenendo il pugno chiuso...che starà facendo ora? Apre la mano...una luce bianca sta venendo veloce verso di me...nooooooo Meryl.......noooo.

Stava per colpirmi quel raggio luminoso quando Meryl si è lanciata davanti a me ed è stata colpita in pieno...perché Meryl? Perché l'hai fatto? Contro la mia volontà lacrime amare mi rigano il volto, Milly sta piangendo a dirotto e il Reverendo l'abbraccia forte.
Mi catapulto sopra Meryl...respira: è ancora viva...apre lentamente gli occhi e mi guarda dolcemente...cerca di dirmi qualcosa ma lentamente gli sfioro le labbra con le dita e le dico che dopo mi avrebbe detto tutto e ora di cercare solo di resistere.
"Wolfwood, Milly: pensate voi a Meryl." Dissi con un tono atipico della mia voce.

Mi alzai lentamente, un riflesso attraversò i miei occhiali che avevo appena indossato.
Quella sua mano mi spingeva a terra ma questa volta resistetti e rimasi in piedi. Avanzai ancora di qualche passo, il mio sguardo era di ghiaccio. Questa volta alzai io il braccio e impugnando la mia pistola d'argento urlai: "Questo è per Meryl..." BANG... "...e questo è per il bacio!" BANG...
Il primo colpo l'aveva colpita alla spalla sinistra mentre il secondo alla gamba destra...ovviamente non avevo intenzione di uccidere, è contro la mia etica morale ma feci ugualmente una cosa che non avevo mai fatto prima di allora. Avevo sparato intenzionalmente ad una donna e non la bendai nemmeno... Gli dissi soltanto: "Presto arriverà Legato" le avevo appena letto la sua condanna a morte e non mi faceva alcun effetto, nessuna pietà.

Abbandonai Josephin The SadWitch, la nuova Gun-oh-Guns, al suo destino più terribile e corsi dalla mia Meryl. Aveva bisogno di cure così la caricai sulle spalle e, veloci, corremmo a casa. Arrivati lì chiamammo subito un medico, prima che fosse troppo tardi. Meryl era ancora svenuta e non sembrava aver intenzione di svegliarsi.
Più tardi il medico uscì dalla stanza in cui era stesa Meryl e mi si avvicino, aveva capito che doveva riferire, a me per primo, il referto della sua visita. Mi circondò le spalle con il suo rassicurante e abitudinario braccio e lentamente mi disse: "Giovanotto mio, non si preoccupi. Presto la sua bella addormentata si risveglierà: ha solo bisogno di riposare un po'. Mentre ero da lei è stata cosciente per qualche minuto e subito mi ha chiesto di lei...mi raccomando mi inviti al matrimonio" si interruppe un momento ed emise una dolce risata poi continuò "non lasciarla sfuggire!" sorrise e se ne andò così...

Ripetei ciò che mi aveva detto il medico a Milly e a Nicholas e come me tirarono un sospiro di sollievo. Milly mi guardò negli occhi e vidi nei suoi occhi lucidi di felicità un chiaro invito ad andare da Meryl...tentennavo: e se poi entrando in quella stanza avrei scoperto che lei mi aveva lasciato per sempre...per salvare me?
Ma che stavo pensando, presi il coraggio a due mani, trattenei un respiro e poggiai la mano sulla fredda maglia della porta ed espirando spinsi in giù la maniglia. Lentamente, cercando di fare meno rumore possibile spinsi in avanti la porta e la vidi. Era la distesa sul letto, coperta fino al busto da una leggera coperta con le braccia poggiate sopra di essa. I raggi del sole che entravano e si riflettevano sulla finestra baciavano il suo viso come premunizione del suo prossimo risveglio. Restai li a contemplarla, sedutogli accanto, su di una sedia li avvicinata.

THE SWEET REVIVAL
<Punto di vista di Meryl>

Aprii gli occhi come se fosse una nuova esperienza. Dov'ero? Cercai di alzarmi ma fui costretta a rinunziarvi per un insistente dolore al ventre. Ora ricordai: la strega, Vash che mi ama, e io che mi lancio contro quella luce...poi lo vedo e non riesco a non arrossire. Appoggiate sul letto affianco a me le sue braccia conserte che sorreggevano la testa. Dormiva di un sonno dolce e sereno, spero popolato da dolci visioni.
"E' stato qui con te da ieri mattina, da quando se ne è andato il dottore. E' sempre stato sveglio e non ha voluto muoversi da qui ma un'ora fa è crollato."
"Milly...mi dispiace." Fu l'unica cosa che mi venne dal cuore.
"E di cosa, capo?" "Mi avevi fatto preoccupare tutti..." un sorrisone le si stampò sul volto. "ma che stai dicendo capo??? Ah avevo proprio voglia di abbracciarti!" abbracciavo Milly con il cuore e non solo col corpo.
Un fruscio richiamò la nostra attenzione...si era svegliato...si drizzò sulla sedia e mi guardo, con uno sguardo atonico, atono...poi il suo sguardo cambiò repentinamente dopo che lentamente gli dissi: "Mi dispiace di averti svegliato", divenne carico di felicità, di passione...e mi abbracciò energicamente, io risposi all'abbraccio. Ci staccammo dal quel lungo abbraccio e incominciai a piangere. Mi guardò attonito, smarrito, non capiva.
"Perché piangi ora?" gli risposi in un soffio "Felice, sono felice" alzai un momento il viso e Vash mi asciugò le lacrime e avvicinatosi bisbigliò: "Niente più lacrime."
E mi sfiorò le labbra con le sue.

Si alzò e sorridendomi mi disse allegramente: "Anche se ormai è sera ti porto subito la colazione...così approfitto per rubarti una ciambella" rimasi un attimo smarrita ma prontamente gli risposi: "Ah, non t'azzardare!". Usci dalla stanza lasciandomi lì sul letto, rossa in viso.

Per due settimane mi fece da balia sorvegliando e monitorando ogni mio movimento.
"Dai, Vash, ce la faccio ad alzarmi da sola dal letto." Cercai di protestare ma...
"Non se ne parla neanche, tu devi riposarti e non fare sforzi" mi sbraitò contro alla faccia del riposo e della tranquillità...da dietro la porta si sentiva crescere sempre di più il fragore di risate...
"Venite aventi se avete il coraggio!" urlai.
La porta si aprì e vennero avanti Milly e Wolfwood che si divertivano a prendermi in giro. Erano ormai abituati alla maniacale cura che Vash riservava per me e non perdevano occasione per farmi irritare ulteriormente...
"He he...beh io vado a fare la spesa. Che ne dici Vash, vieni con me?" borbottò Nicholas, ancora sogghignando.
"No, no, no...io devo..." incominciò lui ma Milly lo sbatté fuori dicendogli: "<No, no, no> adesso lo dico io e aggiungo in più che Meryl oggi la lasci a me...almeno per due orette!" e sospirando li caccio fuori di casa senza ascoltare minimamente le proteste di Vash.
Finalmente fummo sole e nella casa regnava una pace aliena.
Ci guardammo e ci mettemmo a ridere...mi alzai (da sola^^;) e andai in cucina con Milly.

"Sono felice per te..." Milly la mia più grande (in tutti i sensi) amica.
"Anch'io lo sono molto ma non vorrei che dopo la mia completa guarigione facesse cadere tutto nel nulla..." le confessai.
"non credo proprio e se ci speravi...beh hai fatto male i tuoi conti: ho avuto più di qualche occasione di parlarci assieme negli ultimi tempi e dai suoi discorsi trapelava un sincero sentimento nei tuoi confronti e non solo quello di gratitudine...lui ti ama e vuole restare con te per sempre!"
I miei occhi divennero lucidi e prima che la situazione degenerasse Milly mi urlò scherzosamente: "Adesso basta: son due settimane che non fai altro che piangere, ora basta" e incominciò a farmi il solletico...

Dopo essermi lavata mi vestii finalmente con abiti normali: erano due settimane che la mia sfilata prevedeva solo pigiami...
Dopo alcune ore i nostri due uomini rientrarono carichi di qualsiasi genere di schifezza.
Finito di stivare la spesa, presi l'iniziativa e chiesi a Vash di accompagnarmi a fare una passeggiata e lui sporgendomi un braccio disse che gli faceva molto piacere.

Camminammo un po' parlando del più e del meno e arrivammo nel luogo dove eravamo stati seduti a parlare, dove lui mi aveva consolato e dove poi mi avevano rapita...ci sedemmo li e mi appoggiai a lui.
"Meryl, senti non ho intenzione di costringerti ad una decisione ma è giusto parlarne" lo stavo per interrompere ma mi fermò "...no lasciami finire, ti prego, altrimenti non troverò più il coraggio per dirti ciò che provo adesso."
"Lo so che sono un disastro, una calamità naturale, <un tifone umanoide>, un plant...io ti amo e non posso e NON VOGLIO cambiarlo! E' giusto che tu lo sappia e se deciderai che sarebbe meglio che io mi ne vada, io me ne andrò. Tutto ciò che ti chiedo e di non farmi rinunciare al mio amore per l'amicizia: non sopporterei il dolore." Tutto questo mi aveva reso felice.
"Vash, ma che stai dicendo..."
"No, Meryl, io me ne andrò...basta che tu me lo dica"
"Ma io non voglio che tu te ne vada..." lo obbligai a guardarmi "Vash, anch'io ti amo...eri tu il ragazzo di cui ti parlai quella volta..." mi guardava e non mi credeva, lo capivo dai suoi occhi sbalorditi.
"...è vero Vash..." allora il suo sguardo mutò: era commosso, felice, impaurito e dolce...avrei potuto scorgervi mille e più emozioni che invadevano i suoi occhi come un fiume in piena ed a persuadermi ancor di più di questo mio sentimento furono le sue lacrime che uscivano copiose dai suoi occhi. Lentamente mi avvicinai al suo viso e gli bisbilgiai: "Niente più lacrime!" rise. Ci guardammo ancora qualche secondo e poi vinti dall'emozione e dal sentimento ci unimmo in un caldo bacio. Ne seguì un altro e un altro ancora, uno dietro l'altro sempre più irrazionali e umidi d'amore.
Tornammo a casa che era già buio. Trovammo Milly e Nicholas ad aspettarci sul divano davanti alla televisione. Ci guardarono, sorrisero: avevano capito tutto.

FOREVER
<Punto di vista di Vash>

Quella mattina mi svegliai e mi ricordai di non essere nel mio letto...mi girai e vidi il suo volto sereno. Le spostai dei ciuffi dei suoi capelli corvini dagli occhi, volevo vederla in tutta la sua bellezza. Mi avvicinai al suo orecchio e le bisbigliai: " Per Sempre". Lentamente apri gli occhi, mi sorrise e mi chiese: "Che hai detto?". Non gli risposi, arrossii. Mi girai dalla mia sponda del letto e mi sedetti, mi vestii e andai in cucina.

Tornai poco più tardi con la colazione. Mi stava aspettando ancora col suo sguardo indagatore ma dopo che le ebbi dato un bacio si dedicò alla colazione.
"Sei proprio un amore, sai sempre ciò che voglio...ho proprio fame" mi disse allegramente.
"Allora questa volta mi lasci una ciambella?" le dissi grattandomi la testa.
"Hem...si forse una questa volta posso concedertela!" e rise...di quel suo sorriso che mi piace un sacco, che mi fa perdere la cognizione del tempo e dello spazio...

 
Continua nel capitolo:


 
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