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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Libri e Film (da libri)
Dalla Serie: Harry Potter
Titolo Fanfic: CAST AWAY
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: serpeinsortia galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 31/10/2005 15:54:46 (ultimo inserimento: 06/03/06)

post hbp. draco e piton fuggono da hogwarts, minacciati sia dai mangiamorte del signore oscuro che dagli auror del ministero. molto introspettivo.
 
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SLAYING THE DREAMER
- Capitolo 1° -

Ciao! Questa è la mia prima fanfiction in assoluto...vi prego di essere clementi! ^^

E’ una post HBP,il rating è PG-13 ma non è detto che possa alzarsi con l’evolversi delle cose.( Non si sa mai…eh eh)

In linea di massima, questa fanfic dovrebbe venire aggiornata ogni domenica sera, autrice e ADSL permettendo…comunque cercherò di impegnarmi ad essere puntuale.

C’è qualche altra nota in fondo al capitolo…

Buona lettura e recensite numerosi!!!! (Vi prego!)



Cap 1 SLAYING THE DREAMER



Swansong for the Wish of Night
God it hurts, give a name to the pain
Our primrose path to hell is growing weed.



Slayin’ the dreamer – Nightwish



Canzoni di cigno per il desiderio notturno

Oh Dio fa male, dai un nome al dolore

Sul nostro sentiero primaverile per l’inferno cresce erbaccia.





“CRAAAAACK!”

Un rumore sordo spezzò il silenzio di una stradina isolata.

Due figure, affannate e trafelate, apparirono improvvisamente nel centro del viottolo, spaventando un paio di gatti randagi che soggiornavano lì.

-Dove mi hai portato Severus? E’ un posto sicuro?- La giovane voce maschile che aveva parlato suonava isterica, caricata di un’ansia quasi infantile, come di un bambino che avesse scoperto che ci sono davvero i mostri sotto il letto.

-No, non è sicuro. Devo solo prendere un paio di cose. Faremo in fretta. Tu calmati, intanto. Qui non ci troverà nessuno, per ora.-

Severus Piton guardò con apprensione il ragazzo che lo accompagnava. E si rese conto di una cosa: era un ragazzo, niente altro. Non era uno spietato seguace del Lord Oscuro, non un borioso mago purosangue, non un nobile ricco e arrogante, non il figlio del suo migliore amico Lucius Malfoy, ma semplicemente un ragazzo sballottato dagli eventi.

Pensando a ragazzi sballottati dagli eventi, l’uomo rievocò improvvisamente le ultime immagini che aveva di Harry Potter, quel ragazzetto arrogante che più che essere vittima di eventi più grandi di lui, sembrava proprio andarseli a cercare, gli sballottamenti, rivelando una vena alquanto masochistica e una pienezza di sé davvero inopportuna.

Harry Potter non sapeva nulla. Nulla. Si atteggiava da povero martire, si comportava da impavido eroe, lo chiamava “codardo” mentre cercava vendetta scagliandogli contro incantesimi che lui stesso, Severus Piton, aveva inventato; ma in realtà Potter agiva senza cognizione di causa, ignaro di situazioni ben più grandi di lui.

Sì, era vero. Forse Potter e Draco non erano così dissimili.

Severus Snape riportò la sua attenzione su quest’ultimo.

Draco stava accartocciato contro un muro, tremando e stringendosi addosso il sottile mantello primaverile di Hogwarts. Forse aveva freddo. In effetti, lì a Spinner’s End, la temperatura non sembrava quella di una tranquilla notte di fine giugno, e una sottile nebbia rendeva l’aria umida e opprimente, come se si stesse svolgendo nei dintorni un festino di fantasmi.

“Forse c’è qualche Dissennatore in giro. Sarà meglio sbrigarsi, con i nervi così a pezzi Draco è una facile preda”

-Muoviamoci- disse lapidario.

***



Dopo qualche centinaio di metri Draco si trovò davanti a una casetta malconcia a cui si affiancava un alto camino industriale. Babbano.

“E così questa è la casa in cui ha vissuto Severus la scorsa estate…Puah.” Pensò il ragazzo distorcendo la bocca in una smorfia fra lo schifato e il sorpreso.

Era praticamente una topaia. Un buco. Cioè, neanche gli Weasley abitavano in una merdaia del genere. E questo era tutto dire.

“Mi chiedo come possa un nobile purosangue vivere in questo schifo. E circondato da babbani, per di più.”

Per contrasto, nella mente di Draco si riversarono i ricordi della sua casa, della sua bella casa, Malfoy Manor. I suoi pavimenti lucidi, i lampadari di cristallo, il suo morbido letto a baldacchino dove si era scopato Pansy (con immensa gioia di lei) per la prima volta, gli stupidi elfi domestici che trotterellavano per i saloni, il grande scrittoio di mogano dello studio di suo padre, il pianoforte nella Sala da Ballo che sua madre suonava tutte le sere prima di andare a dormire, perché a detta di lei “suonare le conciliava il sonno”.

Ah, Malfoy Manor.

Ad un tratto si chiese cosa lo avesse portato a questi ricordi, e perché si facesse tanti problemi sulle sistemazioni estive di Severus, quando la situazione era così drammatica, tanto drammatica che probabilmente non avrebbe mai più rivisto Malfoy Manor. Tanto valeva non indugiare in ricordi che si sarebbero potuti rivelare dolorosi.

La sua vita era cambiata, e stava cambiando, a una velocità vertiginosa, in una assurda spirale che lo faceva sentire sia debole e impotente sia forte e capace di tutto.

L’incarcerazione di suo padre e le difficoltà presentate dalla missione affidatagli dal suo nuovo, oscuro padrone avevano seriamente minato la sua autostima, rivelando lati della sua personalità nascosti da anni.

Ma d’altro canto le responsabilità di cui si faceva carico e il continuare quello che suo padre, il suo idolo, aveva incominciato nella cerchia dei mangiamorte lo facevano sentire inebriato di potere e adulto, adulto come Potter non era.

Ma non era riuscito a uccidere Silente. L’aveva fatto Severus al posto suo.

Probabilmente non era un adulto. E nemmeno un ragazzo. Forse era ancora un bambino.

E l’atto di Severus lo gridava a squarciagola. Guardate. Guardate tutti. Draco Malfoy è un bambino. Non sa uccidere. Non merita di condividere la gloria dell’Oscuro Signore.

E Severus invece la meritava? Zia Bellatrix credeva di no. E neanche Draco, ora, lo credeva. Ma Severus aveva ucciso Silente.

-Perché l’hai fatto?-

Mentre cercava di aprire la porta, a sentire la voce del suo accompagnatore, Severus Piton si riebbe.

-Fatto cosa?- chiese, irritato.

-Hai ucciso Silente.-

-Perché tu non ce la facevi.- rispose Piton, laconico.

Draco scattò subitamente, il corpo teso in uno spasmo di furia e impotenza. –Non ce la facevo, eh? Perché sono un bambino, perché volevi tutta la gloria per te..-

Venne interrotto violentemente.

-Signor Malfoy, non è questo il frangente per arrabbiarsi. Ne parliamo dopo.-

-Ma…-

-BASTA! Ho detto che ne parliamo dopo. Ora esegui gli ordini del tuo professore.-

Draco stette zitto, ribollendo internamente. Quando mai Severus gli aveva parlato così? Quando mai lo aveva chiamato “Signor Malfoy” invece che Draco? Da quando il loro rapporto era solo studente - professore? Draco conosceva Severus da quando era nato. C’era addirittura una foto, su uno dei tanti caminetti della Manor, in cui erano ritratti un giovane Severus che teneva in braccio un Draco neonato di pochi giorni.

Severus doveva essere davvero furioso, per parlargli a quel modo.

Draco sentì un leggero groppo in gola, dovuto al fatto di aver deluso, a suo parere, il suo secondo idolo, dopo suo padre. Certo, ora Severus era un idolo verso cui nutriva un rapporto di cieca ammirazione e odio devastante.

(Ma non è forse così anche verso tuo padre?)

Un pensiero si insinuò maligno nel suo flusso mentale.

(Ma non è forse così anche verso Potter?)

Un secondo pensiero, non più maligno ma sconcertante, lampeggiò subitaneo per poi scomparire come era venuto.

Fatto sta che ora come ora, davanti a quella porta, Severus sembrava veramente incazzato, grazie a una incurvatura particolarmente pericolosa delle sue sopracciglia.

Dopo qualche minuto di silenzio Draco parlò, con un tono quasi umile, per i suoi standard.

-E così…questo è il posto in cui vivevi…ehm…ci abitavi da solo?-

-Non proprio.- rispose lugubre il professore.

Non proprio? Cosa voleva dire? Qualcuno andava a visitarlo? Passava alcune notti lì? Chi? Forse una donna…chissà.

Draco non ne aveva mai sentito parlare, che il professore avesse una donna, ma lui era sicuro che doveva essercene una da qualche parte. Il professore era comunque un ottimo partito…grande pozionista, purosangue, fido mangiamorte, misterioso quanto basta. Solo un tantino arcigno.

Ma forse nessuno parlava di questa donna perché era una cosa segreta…un po’ peccaminosa, magari. Severus era il tipo. Magari un adulterio...magari con zia Bellatrix! Del resto, lo zio Rodolphus più che suo marito era il suo scendiletto. Forse lei cercava diversivi più eccitanti per la sua mente pazza.

Nonostante la gravità della situazione Draco non potè fare a meno di ghignare a questo pensiero di Severus e Bellatrix insieme, finché l’apertura della porta non lo riscosse.

Dall’interno proveniva un forte odore di chiuso e…di vomito.

“Ancora peggio di quanto pensassi…in confronto il Weasley-letamaio è il castello di Windsor.”



Severus avanzò lentamente, stordito dal fetore e furioso rendendosi conto della infinita stupidità umana: prima Draco sbraita come un bambino nel momento meno opportuno, poi era anche costretto a subire sensorialmente le schifezze compiute da quel viscido topo di fogna di Codaliscia.

“Puttana Morgana…chissà che cazzo ha combinato in questa casa, quel lurido ratto, in mia assenza…”

-Lumos- bisbigliò il professore. Subito la punta della sua bacchetta si accese di un tenue fulgore. Fece strada per il corridoio, finché non arrivarono al salotto.

Era in condizioni ancora più pietose di quando Severus l’aveva lasciato.

Il tavolo era sporco e ingombro di oggetti: rimasugli di cibo, bottiglie vuote, bicchieri sporchi…qua e là sul pavimento vi erano carcasse di piccoli animali morti. Steso sul divano, vestito con una camicia sudicia e un paio di pantaloni dal colore indefinibile, con un rivolo di bava che gli colava sul mento ed emanante un forte odore di vomito, dormiva Peter Minus.

Severus Piton potè immaginarsi la smorfia schifata di Draco anche senza girarsi per guardarlo.

Ma l’uomo non aveva tempo da perdere, così iniziò a rovistare nell’armadio tarlato che vi era in un angolo.

-Cosa cerchi, Severus?- chiese Draco in tono curioso.

Severus non pronunciò parola.

-Cosa cercate, signore?- riformulò la domanda Draco.

Oh ecco. Il ragazzino aveva capito l’antifona.

Estrasse una veste nera molto simile a quella che indossava al momento ed una borsa contenente diverse ampolle e ingredienti per pozioni.

Sfortunatamente, il dormiente si svegliò.

-Severus…quale bella coincidenza ti riporta qui…e cosa vedo? C’è anche il nobile signorino Malfoy…tutto il ritratto della sua splendida madre…-

Codaliscia si avvicinò furtivo al ragazzo, scrutandolo in viso con un‘espressione quasi affamata, come se fosse un orco che da molto tempo non mangia carne di bambino.

Draco indietreggiò, andando a sbattere con la schiena contro il petto del professore, che si era messo dietro di lui.

Severus poggiò le mani saldamente sulle spalle di Draco, come per esortarlo a non indietreggiare davanti a una creatura di infimo livello come Codaliscia.

Le mani dell’uomo sentirono come le spalle del ragazzo si fossero fatte strette, dopo gli ultimi mesi di stress per la missione da portare a compimento.

“E’ proprio dimagrito…” pensò, e si sentì toccare da una leggera punta di pietà. Forse era stato troppo duro prima, con lui…ma c’era altro a cui pensare.

-Smettila, Codaliscia- parlò tonante –Fai schifo- Le ultime due parole furono pronunciate con una sorta di perverso piacere. Draco alzò la testa verso il professore, come per voler studiare la sua espressione in questo momento di sadica voluttà.

-Ma come…vi ho solo salutato, non intendevo disturbare nessuno…- biascicò Minus.

-Perché non sei rimasto nel tuo buco dietro la libreria? Cos’è questo casino? E questa puzza di vomito?-

-Ecco, io…sapendo della impavida incursione dei nostri dentro Hogwarts…ecco… ho deciso…si…ho deciso…di brindare a sua Tenebrosità il nostro Signore Oscuro …e così…-

-Ti sei sbronzato, lurido mostro delle fogne…-

-E…ecco..sì..ehm…com’è andata la suprema missione?-

-Molti dei nostri sono morti…ma lo è anche Silente.-

Codaliscia e Draco ammutolirono, ciascuno catturato da pensieri differenti.

Finché Codaliscia scoppiò a ridere.

Era una risata fastidiosa, simile all’ossessivo squittio di tanti topi.

-Dalla tua espressione direi, signorino, che non l’hai ucciso tu!-

Draco balbettò qualcosa di intelligibile, mentre la presa di Severus sulle sue spalle si fece ancora più salda.

-Chissà come la prenderà male Il Sommo Lord Oscuro…lui non sopporta chi fallisce…mentre ricompensa sempre chi compie il suo volere…- Codaliscia iniziò ad accarezzare con amore il suo braccio artificiale. –Povero Draco…la tua carriera è già finita…povera Narcissa…chissà come se la passerà male, una volta che il Signore Oscuro l’avrà offerta in dono agli orchi…e povero Lucius…non solo ha fallito come Mangiamorte, ma ha fallito anche nel generare un figlio…-

L’onda

(l’ho fatto perché tu non ce la facevi)

della furia

(ha fallito nel generare un figlio)

arrivò impetuosa.

-STA’ ZITTO! STA’ ZITTO! NESSUNO! NESSUNO HA MAI FALLITO NELLA MIA FAMIGLIA! MIO PADRE

(cieca ammirazione e odio devastante)

E’ UN GRANDE MANGIAMORTE!-

Severus fece davvero fatica a trattenere Draco dallo scagliarsi su Codaliscia, la sua presa si strinse ancora finché non parlò lui stesso

-Codaliscia, la tua posizione non ti permette di giudicare persone ben più degne di stare al mondo di te- disse lentamente, mentre il suo sguardo perforava gli occhi acquosi di Minus – Qualsiasi altro commento e non sono sicuro che potrai ancora recarti a leccare le scarpe del Lord. Noi adesso andiamo. Se ti scappa anche solo una parola con chiunque sul fatto che siamo stati qui, e io lo verrò a sapere, se parlerai, verrò personalmente a trapassarti da parte a parte con la tua stessa bacchetta.-

Codaliscia guardò dubbioso Piton, per poi indietreggiare per sedersi sul divano.

-Andiamo, Draco.-



Di nuovo all’aperto, Draco respirò larghe boccate di aria fresca e umida, ben diversa dal fetore presente nella catapecchia.

L’aria servì anche a raffreddargli i bollenti spiriti dopo i commenti di quell’inferiore di Minus. Solo guardandolo in viso quel ratto aveva capito che non era stato lui a uccidere il preside. Era davvero così palese? Era così trasparente da rivelare a tutti, solo dall’espressione, le sue azioni e le sue paure?

Non sapeva dirlo. Sapeva solo che sentiva che la sua vita fino a quel momento era finita, un capitolo di una storia che, Draco se lo sentiva, era destinata a un tragico finale.

-Riesci a materializzarti a Malfoy Manor, Draco?-

Almeno una nota positiva c’era: Severus aveva ricominciato a chiamarlo per nome.

Draco avrebbe fatto di tutto per evitare quel finale.





Come vi è sembrato il primo capitolo?

Per qualsiasi opinione di qualsiasi genere lasciate un commento.

Comunque sia, vi dico che cercherò il più possibile di rimanere in-canon, cioè di non partire per la tangente stravolgendo situazioni e personaggi o aggiungendo Mary-Sue varie…ovviamente ci sarà qualche eccezione…(perciò non preoccupatevi, un po’ si slash ci sarà! Anche perché io lo adoro, non posso proprio evitarlo…)

Il pairing (o meglio, I pairing) è segreto, per ora, per non rovinarvi la sorpresa. Ma sarà tutto mooooooolto complicato!

Ah, le citazioni iniziali (che ci saranno sempre, anche nei prossimi capitoli) sono tutte canzoni da me scelte che mi hanno ispirato nella scrittura, e che vedrei bene come colonna sonora al capitolo. Sono quasi tutte generalmente di Power/symphonic/epic metal…lo so, può non piacere a tutti. Comunque, se ne avete la possibilità (anche se mi rendo conto io stessa che alcuni gruppi che cito sono semisconosciuti in Italia) vi consiglio di leggere il capitolo ascoltando la canzone citata.

In particolare in questo capitolo canzone dei Nightwish, il mio gruppo preferito in assoluto.

Comunque per citazioni ci saranno anche quotes da libri, film, anime, e manga, un po’ di tutto insomma! :)



Bye!

Alla prossima domenica!



La speranzosissima di ricevere commenti Serpeinsortia





 
Continua nel capitolo:


 
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