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- Capitolo 1° -
Non so voi, ma a me piace iniziare i libri senza sapere nulla di loro. Intendo dire che tranne in rari casi, non mi interessa chi sia l' autore, in che periodo della vita abbia scritto o quale brutta infanzia sia l' autrice del racconto che ho scelto: salto le prefazioni, le spiegazioni e mi butto nella lettura...soprattutto se è un grande classico. E' vero che senza spiegazione non si colgono i profili filosofici o storici che un qualsiasi rinomato scrittore vuole evidenziare, ma si può trovare molto di più, a mio avviso...parlo dei sentimenti che sono comuni a qualsiasi essere umano e che per miracolo sono per ogniuno diversi e simili...ecco che le parole si trasformano pian piano in qualcosa che si connette profondamente al nostro corpo: ci fa battere il cuore, respirare affannosamente,ribollire il sangue nelle vene, stimola la parte più affascinante del nostro cervello rendendolo extracorporeo, illimitato, espanso nell' infinito della fantasia, o perso fra le rapide delle emozioni,o nel buio oblio della gelida morte.Vorrei poter scrivere, un giorno, qualcosa degno di essere chiamato libro...poter portare con me dei compagni d' avventura, in un luogo che ho inventato io, come fece Peter Pan con i suoi Bimbi Sperduti...forse perchè la spinta primaria di ogni srittore è composta da una parte di avventura e una di solitudine...ma per scrivere, lo so, serve qualcosa che ancora non ho! Chissà cos' è?!
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