CAPITOLO UNICO
- Capitolo 1° -
Era appena chiusa una discoteca, ed era ora ormai per molti ragazzi di tornare a casa a dormire…delle tante macchine che si accendevano in quel momento, noi soffermiamoci su una in particolare. Vi stavano all’interno tre ragazzi.
Uno, alla guida, aveva appena compiuto i ventiquattro anni, si chiamava Kay, e stava bene attento alla strada. Nei sedili posteriori stavano gli altri due. Uno era un ventenne dai capelli violetti, l’altro era Yuriy, un venticinquenne dai capelli rossi e gli occhi azzurri come il ghiaccio.
Questa macchina stava, dunque, percorrendo una strada a due corsie poco illuminata, diretti a casa.
Boris, il più giovane, era molto teso. A casa, avrebbe dichiarato a Yuriy quali sentimenti provava per lui.
Quel momento non venne mai. Una frenata brusca.. L’auto della corsia opposta che sbandava e scivolava nel ghiaccio, Kay che, per non andare contro l’altra vetture, sterzava bruscamente, Yuriy che si parava su Boris per proteggerlo da un urto… Fu l’ultima volta che il ventenne vide i suoi occhi azzurri.
La macchina finì capovolta sul lato sinistro in un canale. L’acqua entrava dal finestrino, ma tutti e tre i ragazzi erano svenuti…
Boris Huznestov si risvegliò qualche ora dopo su un’ambulanza, dove lo informarono della morte del ragazzo che amava. Fu un duro colpo, per lui.
Da quella sera, non ebbe più notizie certe neanche dell’amico Kay. Era restato solo al mondo…poche ore prima che il suo amore sapesse quel che provava per lui…
E così iniziò a trascurarsi…
Le luci della discoteca mi accecano. Mi accorgo solo vagamente di battere il piede a ritmo di una canzone che non mi ricordo più come si intitola.
“Ehi Boris! Un altro giro?” mi chiede Igor.
“Perché no?!”
Igor si volta verso il barman.
“Ehi cicco! Altre tre vodka sul mio conto!” l’uomo si volta verso di noi e, mentre asciuga un bicchiere, chiede:
“non è che voi tre siete ubriachi?” Chi? Noi? Ma se è solo il settimo giro di vodka che chiediamo?
“Senti, fratello! Noi siamo clienti e tu ci devi servire! Per cui muoviti!”
“Ma che caz*o! Un po’ di delicatezza!”
“Non tornate più qui!” cos’è una minaccia? Quel barista stron*o e i suoi amici buttafuori ci minacciano?
“Igor, alzati!” gli dice Nocolaij “il tuo peso non è indifferente!
“Non è colpa mia! È Boris che si deve alzare!”
Mi sollevo barcollando.
“Che modi di accompagnare la gente all’uscita!”
“Vabbè…canna o spinello?” mi chiede Igor.
“Canna…” rispondo.
Igor inizia a trafficare con le cartine.
“Ma che fai!” lo ammonisce Nicolaij “così la butti fuori tutta, la roba! Dai a me!”
“Siete proprio ubriachi marci…” commento.
“E tu? Nemmeno stai in piedi da solo! Ti devi appoggiare ad un albero!” ah si? Davvero? Non me ne ero accorto…
“Bhè? Che si fa? Venite a casa mia?” propongo.
“Si, perché no?” rispondono passandomi la canna.
“come fai a permetterti il lusso di avere un bilocale e neanche in affitto? Io ancora devo vivere coi miei” e chi si ricorda!
“Guardate qua! Adesso si che ci facciamo un altro paio di giri!” gridacchia Igor agitando una bottiglia mezza piena di vodka che ha tirato fuori dal mio freezer.
“Solo due? Quella basta per altri quattro!” ma non sa frazionare, quel povero scemo?
“Hai ragione, fratello!” si scusa.
“E questo chi è? Che bel ragazzo! Non ce lo presenti?” ma quella… è la foto di Yuriy!
“NON TOCCARLA!” Lui la allontana dalla mia portata e poi la passa a Igor.
“chi è? Uno di quelli che elenchi quando ci parli di puttanelle che trovi in giro?” questo è troppo!
“LUI NON è UNA PUTTANA, BRUTTO STRONZO! RIMETTETELA SUBITO Giù!”
“Calma, fratello!”
“ANDATE VIA!”
“vabbbè…ci si vede…”
Igor sbuffa ed esce dalla casa, seguito da Nicolaij.
Sbatto la porta talmente forte che, sono sicuro, se fosse stata di vetro, l’avrei rotta.
Senza neanche girare la chiave torno in cucina. Vedo la bottiglia di vodka e la vuoto bevendo a canna.
Sento tanto alcol dentro di me… oh…Yu…se solo fossi tornato senza quei due coglioni che ho conosciuto l’altro ieri… tu avresti scosso la testa vedendomi leggermente ubriaco… e avremmo passato una notte stupenda, che solo tu, la tua bella pelle bianca e i tuoi occhi angelici e freddi allo stesso tempo..quei capelli setosi un po’ seccati dal jel… le labbra sottili e morbide… il tuo collo saporito…oh…Yuriy…dove sei?
“Yuriy…” Se solo mi fossi seduto io a sinistra…quel giorno…. Saresti ancora vivo…è colpa mia…
“Yuriy…dove sei?” raggiungo a fatica la foto, e la stringo a me… sento l’acido risalire sulla gola e un attimo dopo vomito… mi sento come uno zerbino all’ingresso di uno stadio la sera dopo il concerto dei Blue…
Mi asciugo la bocca con una manica (Bleah! Nd Autrice e lettori) e mi butto sul divano che subito si impregna di lacrime…
Perché! Perché non sei con me?
Yuri…perché quei medici bastardi invece che cercare di svegliarti hanno staccato i macchinari? Non è giusto…sigh…io ti voglio qui con me…
“Ma bravo!” a volte mi sembra quasi di sentire la sua voce….
“Adesso lasci anche la porta di casa aperta, brutto deficio?” Yuriy….
“Ci mancano solo i ladri!” Yuriy?
“Con quel che abbiamo pagato la casa….” Yuriy?!?
“Yuriy!”
“Ciao, Boris…” Non può essere vero!
“YURI!!!” gli salto al collo in lacrime facendolo cadere. Come po’ essere, il mio Yuriy! È vivo!
“oh Boris…” mi accarezza piano come solo lui sa fare…
“Yuriy…io ti amo…” gli dico.
“Anche io…noi staremo assieme per sempre… Ti amo, Boris…niente ci dividerà mai…”
Yuriy! Che succede? Perché svanisci?!
“AH!” era solo un sogno…solo un dannatissimo sogno…non è vivo…
Mi alzo. Lo sguardo mi cade sulla bottiglia vuota della vodka e sugli altri oggetti sul tavolo.
Mollette, i tre bicchieri sporchi….un po’ di frutta un cestino….e… un…coltello?
noi staremo assieme per sempre…Ti amo, Boris…
Si…è il nostro destino…staremo assieme per sempre…
Mi infilo il coltello in pancia.
“Ahhhhhhhhhhhh!” il dolore mi fa urlare. Non riesco più a respirare dal male…
Cado e sbatto la testa contro il tavolo.
Un solo pensiero mi occupa la mente
Sto arrivando, Yuriy…noi staremo assieme per sempre…ti amo…
Una luce bianca e delle forme sfocate….dove…sono morto?
No…non credo…sembra un ospedale… che ci faccio qui? Non…non ricordo più niente!
“Si è svegliato, finalmente!” mi volto e vedo una ragazza molto carina, più o meno della mia età, sorridere. Ha i capelli rossi e gli occhi azzurri, mi ricorda qualcuno…ma non so chi!
“Ci conosciamo?” chiedo.
“Sono una delle sue vicine! Se l’è vista brutta, ieri, sa? È fortunato che ho sentito le sue urla e che sono un volontario del pronto soccorso e ho potuto prestarle le prime cure! Deve avere proprio un angelo che le vuole molto bene, in cielo, per salvarla così!”
Faccio per alzarmi, ma una fitta alla pancia mi costringe a rimanere sdraiato.
“Stia giù! Ha una profonda ferita al ventre, non ricorda?”
“No…non ricordo niente!”ammetto.
“è possibile, sa? Ha sbattuto forte la testa!”
“Come si chiama?”
“Cosa?” mi domanda
“Lei, come si chiama?” sorride.
“Speranza, perché?”
“è la prima cosa che voglio ricordare…” rispondo, facendola ridere.
È davvero stupenda…. la bella pelle bianca e i suoi occhi angelici… quei capelli ricci un po’ seccati dalla lacca… le labbra sottili e morbide… il suo collo deve essere molto saporito…
Sento che potremmo stare insieme per sempre…
Da quel giorno, iniziò una nuova vita felice per il ragazzo. Cominciò a frequentare Speranza, divennero fidanzati e qualche anno dopo si sposarono.
Solo dopo alcuni anni, Boris si ricordò di Yuriy…l’angelo che l’aveva salvato…ma ormai il ricordo aveva sostituito il dolore…
Ebbero solo un figlio, che chiamarono Yuriy, in ricordo di quel ragazzo.
Una sera, osservando il bimbo dormire, Boris pensò:
Staremo assieme per sempre…perché nel mio cuore sarai sempre vivo…mio dolce, primo, grande amore…
aly- vi è piaciuta??? commy!!
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