ATTO UNICO
- Capitolo 1° -
Non ricordo con precisione quand'è cominciato tutto. Diciamo un ottobre di tre anni fa, quand'ero appena quattordicenne. Ero una creaturina fragile, senza ancora una sua identità. Senza ancora degli amici che facessero uscire il meglio di lei.
No, con questo non sto dicendo che sono cambiata perchè follemente innamorata di un personaggio virtuale. Andiamo con calma, per gradi.
In quell'ottobre nella mia città si era scatenato un piccolo putiferio a causa di un piccolo terremoto, niente di così catastrofico per carità, ma i miei decisero di mandarmi nella casa al mare coi nonni per qualche giorno. Un giorno mio cugino salì e portò un videogioco (pensate, all'epoca i videogiochi mi terrorizzavano a morte! Oggi invece sono il mio pane quotidiano...)
Era un gioco di lotta, Tekken tag Tournament. Molti di voi lo conosceranno e ci avranno fatto i calli per sconfiggere quel demonio detto Unknown che tanto somigliava a Jun. Bah, sottigliezze, non c'entrano nulla con la nostra storia. I primi giorni vagai tra i personaggi, presa dall'euforia di quel nuovo mondo da scoprire. Ammetto, il primo dei bei fanciulli di Tekken che ho notato è Hwoarang, ma non c'entra.
Non so esattamente quando mi è entrato nella testa, ma circa un mese dopo mi rendevo conto che in lui c'era qualcosa di più. Cominciai a usare il computer, allora fresco di negozio, per saperne di più. Così seppi di Tekken 4, il nuovo capitolo della saga. In effetti ttt non c'entrava una mazza con la storia originale, e della personalità dei personaggi non dava info precise. Perciò passò un anno, e arriviamo al mio qundidicesimo compleanno, giorno in cui compro il tanto agognato gioco. Fu un tonfo al cuore.
Quegli occhi così felini, i capelli argentati, il suo passo pieno di eleganza e ritmo, le labbra incrinate in un sorriso beffardo e pieno di sensualità, la voce calda e morbida come un guanto di seta sulla guancia...insomma, mi son detta:quello è il mio uomo! Ma ancora dovevo conoscere tutto di lui. No, ancora non lo sognavo. Ma cominciai a farlo.
La mia era una passione solitaria, nessuno pensava fosse il bell'uomo che io dipingevo nei miei pensieri. E ancora oggi vi dirò che per la maggioranza della gente che conosco è uno dell'altra sponda. Ma c'è gente che riconosce la sua bellezza, chi più, chi meno. E di questo posso ritenermi soddisfatta.
Penso che i miei quindici anni siano stati disastrosi. Ma, magicamente, il colpo di scena arrivò. Gli attesi sedici anni, quelli che io definisco "anni della transizione" visto che la mia vita è notevolmente migliorata durante l'anno scorso. Ma stiamo parlando del rapporto tra me e Lee, e ciò è fuorviante. Giorno dopo giorno, scavando nel suo passato, scoprivo nuovi dettagli. Ma fu una fanfic a creare la mia definitiva visione di lui. Una visione in cui era un orfanello con una madre da aiutare, un cuore gentile, così diverso dalla sua famiglia adottiva...più che diavolo, un angelo d'argento...
Viscido e lecchino? Non state parlando di lui. Non della mia heavenly star. Lui è un'esteta della seduzione, niente a che fare coi ragazzotti che vedo ogni giorno a scuola, ancora troppo immaturi per avere a che fare con una ragazza. Un gatto, ambiguo forse, ma non si spiegherebbe come tutte quelle donne gli girano intorno. Per questo detesto fino al midollo le sorelle Williams. Se lo contendono, è chiaro. Ma non lo avranno mai, quelle gatte morte. Perchè le prenderei e le trasformerei in prosciutti, o attuerei altre torture lente e dolorose, ciò che la mia mente m'ispirerebbe secondo l'estro del momento.
Ecco. Mi piace. Mi piace da morire. E' l'uomo che vorrei al mio fianco. E un giorno lo troverò. Beh, per i capelli argentati sarà difficile (a meno che il prescelto non sia albino o li abbia tinti proprio così) ma un Lee Chaolan c'è anche nella realtà. Mi sta aspettando. E quando ci troveremo, mi sedurrà come solo lui sa fare. E io farò di tutto per essere la sola donna che vorrà.
Wait for me, my heavenly star.
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