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Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Trigun
Titolo Fanfic: SAFEST PLACE TO HIDE
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: erikuccia galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 12/10/2005 19:54:44

dopo la sconfitta di knives, vash sta tornando a casa,,,ma qual è casa?chi è casa?
 
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SAFEST PLACE TO HIDE
- Capitolo 1° -

<<prenditi cura di Knives..>>

Sono state le ultime parole che aveva sentito uscire da quelle labbra. Quella richiesta, come una preghiera, adesso suonavano nelle sue orecchie come un ordine.
Prendersi cura di Knives..
Suo fratello..L uomo che l aveva uccisa..
Doveva prendersi cura di lui.
Ed era quella la sua ultima missione. L ultima missione da portare a termine.
Erano passati 107 anni da quando l aveva vista l ultima volta.
Con i capelli neri sciolti sulle spalle, gli occhi nocciola pieni di lacrime, mentre cercavano il coraggio di salvare l intera popolazione.
Nella sua mente risuonava ancora la canzone che canticchiava sempre, anche a labbra socchiuse.
Ricordava ancora tutto nitidamente.
E sembrava il giorno prima quando aveva detto a sè stesso << si mi prenderò cura di mio fratello>>
E invece per 107 anni il sole si era alzato ed era tramontato.
Per 107 anni aveva vagato sul mondo come un'ombra, come uno zombie.
Aveva dimenticato chi era, quello che era stato..
Aveva abbandonato sè stesso..Ma non aveva lasciato andare quel ricordo.
Non aveva mai permesso al suo ricordo di andare via.
E il suo cuore bruciava ancora per lei, per quella perdita a cui non era mai stato capace di abituarsi.
Un cuore che aveva corso il rischio di smarrirsi quando aveva visto la nave Project seeds incendiarsi, mentre la risata di Knives riempiva i suoi timpani.
Un cuore che aveva ancora.
Si, persino il tifone umanoide aveva un cuore.
Il leggendario Vash the stampeade aveva un cuore. Un cuore che aveva continuato a battere per quella promessa fatta.

<<prenditi cura di Knives>>

E in memoria sua aveva sempre cercato di non uccidere: di salvare tutti coloro che erano nel bel mezzo di una situazione. Come il ragno con la farfalla.
Anche in quella situazione lui stava cercando di salvare tutti, perchè era questo quello che lei diceva.
Nessuno aveva il diritto di decidere chi doveva vivere e chi invece doveva morire.

Vash the stampeade..Colui che aveva raso al suolo July, l uomo che aveva creato un cratere nella quinta luna, era anche colui che cercava sempre di non uccidere nessuno. Un uomo che cercava di cambiare le cose, di rendere il suo tempo migliore.
Un uomo che aveva un posto sacro da nascondere..Un rifugio in cui nascondersi.
Il suo ricordo.
Rem Saverem.
Quanto aveva invocato il suo nome, quante volte aveva innalzato a lei una preghiera...Le aveva chiesto di guardarlo dal posto in cui era, di consigliarlo, di guidarlo. Le domandava se stava facendo bene o se invece aveva sempre sbagliato tutto.
Aveva sempre creduto che tutto quello che diceva Rem era legge, era una rivelazione divina.
E quanto si era sentito smarrito senza i suoi consigli, senza le sue frasi.
Senza quella canzone che di colpo aveva risentito in bocca ad un ragazzino che altro non voleva se non creare qualcosa di buono nella sua vita, sul ricordo di suo padre.
E tutto era tornato come prima.
Rem era sembrata così vicina che Vash aveva creduto, allungando un braccio, di poterle sfiorare il viso.
La voglia di piangere era diventata insostenibile: ma quelli erano i momenti in cui sentiva che Rem gli era accanto, e che stava continuando a guidare la sua mano.
Rem Saverem.
Una donna che vedeva colori che gli altri occhi non riuscivano a percepire. Che riusciva ad amare Vash per quello che era davvero, e non come un mostro..nn come un bambino..non come un ibrido.
Semplicemente come Vash.
Per questo non avrebbe mai sparato a nessuno: se lo avesse fatto, allora Rem sarebbe morta sul serio, e con lei anche lui sarebbe precitato in un abisso da cui non c'era ritorno.
E per la prima volta dopo tanto tempo, Vash sentiva che non voleva morire.
Sentiva che c'era una ragione anche per lui per restare al mondo.
Una ragione che, dopo tanto tempo, non aveva piu Rem come fondamento.

Mentre camminava sotto quel sole, con Knives sulle spalle, sentiva che c'era una nuova forza a guidare i suoi passi.
Aveva notato subito una certa somiglianza fra le due.
Rem e Maryl.
Ed era Maryl in quel momento a guidare i suoi passi. La donna che lo aveva sempre seguito, che l aveva sempre difeso, che si era sempre battuta per lui.
Maryl, che aveva tanta forza, tanto coraggio, e tanta voglia di vivere.
Quando il mondo impazziva, quando lui stesso perdeva la strada, arrivava lei, ed era in grado di rimettere tutto a posto, proprio come faceva Rem.
Maryl, che poteva vedere nel suo cuore...Non importa dove potesse andare nella sua vita, sapeva che Maryl sarebbe riuscita a trovarlo, sempre e comunque.
Sapeva qual era il suo posto...il luogo dov era sempre stato.
Conosceva quel luogo, ed era capace di raggiungerlo, quando voleva, quando lo cercava.
E lì si trovavano.
Ed ora camminava in quel deserto perchè aveva fatto una nuova promessa.
Aveva promesso di tornare da lei.
E da Maryl stava tornando.
Colei che di colpo era diventata la verità di ogni cosa, la strada che conduceva a casa.
Lei che era diventata casa.
Maryl era riuscita a capirlo come nessuno aveva potuto fare. L'aveva seguito in tutte le sue peripezie, era presente quando aveva creato il cratere sulla quinta luna, aveva visto tutte le cicatrici.
Non solo quelle fisiche.
Le parole non erano mai state abbastanza: non era mai riuscito a dirle tutto. Ma sapeva che lei non ne aveva poi così bisogno.
Con un salto Maryl aveva saltato quel muro che li divideva, ed era entrata nel suo mondo, dove di colpo non c'erano piu solamente fantasmi.

Si chiedeva se Rem lo guardava ancora, adesso che aveva deciso di svolgere la sua ultima missione, quella piu importante.
Prendersi cura di Knives.
Aveva trovato il fratello che troppo a lungo aveva desiderato di uccidere. Con il sangue di Knives voleva curare le ferite di un tempo ormai lontano, un tempo che non esisteva piu. Con il suo sangue voleva ripagare il sacrificio di Rem.
Ma non poteva e non voleva perderla. E in fin dei conti Knives era sempre suo fratello.
Aveva sempre cercato la serenità, la calma, l equilibrio.
Ma nella sua vita non c'era stato mai nulla di simile: la sua intera esistenza di colpo si era tramutata nell inseguimento di un fantasma. Un fantasma che adesso portava sulle spalle.
Un esistenza a volte troppo lunga, troppo travagliata, e troppo macchiata di sangue.
Un'esistenza in quel mondo che Rem aveva salvato.
Gli aveva detto che avrebbe potuto crearsi un mondo, un mondo bellissimo, un nuovo eden, senza dolore, senza sopraffazione. Adesso quel mondo era nato.
E lui c'era dentro.
Ma non era neanche lontanamente paragonabile a quelli che erano i progetti iniziali.
Viveva in un deserto infuocato, arido, come l'inferno.
E quanto a lungo aveva creduto di essere proprio sul baratro verso la perdizione?
Aveva vissuto in quel mondo di uomini che Rem aveva salvato, e che lui, in un modo o nell'altro, facendo del suo meglio, cercava di proteggere.
E ancora, e ancora, e ancora.
Non doveva essere quello il futuro, eppure lo era diventato.
Un mondo da proteggere...da Knives?
Probabilmente da lui stesso, dal tifone umanoide.
In fin dei conti non era così differente da suo fratello: non erano umani, ma entrambi, che lo volessero o meno, provavano sentimenti umani.
Vash era il completamento di Knives,e viceversa.
La dove c'era comprensione, nell'altro c'era odio. Dove c'era amicizia, dall'altra parte c'era intolleranza.
La dove c'era amicizia, l altro provava solo un ingiustificato senso di potere, di predominio.
Knives si era sempre sentito superiore a tutto e a tutti.
Ma avrebbe trovato il modo di salvare anche lui...di prendersene cura, era questa la promesso, no?
"Rem.." sussurrò stanco "dimmi, mi vedi ancora? Vedi il mondo che hai salvato? Esci dal luogo in cui ti sei nascosta e guarda il mondo..a volte puo essere così bello"
Si, anche in quella terra arsa dal sole, la vita poteva essere bella.Anche se non era tutto verde, anche se non era tutto coperto di fiori, come sognavano. La vita poteva essere bella.
Come quando incontri un agente assicurativo con i capelli neri e gli occhi chiari.
Un nuovo piccolo microcosmo da proteggere, da nascondere, da salvare.
Aveva visto in lei tanta forza, tanto ottimismo e tanto coraggio che di colpo Rem sembrava essere tornata in vita.
Aveva visto nel suo cuore quella voglia vitale di vivere, e di rendere la sua vita degna di essere vissuta, e anche ricordata. Aveva udito il suo grido silenzioso, ma disperato, alla ricerca di un significato piu profondo. L aveva vista rimboccarsi le maniche affinchè nulla andasse sprecato.
Maryl era la risposta al sacrificio di Rem.
E probabilmente, pensava Vash, era la risposta anche al suo sacrificio. Un sacrificio, una missione, che l aveva quasi sempre obbligato a starsene da solo. Nessuno si voleva avvicinare a lui, tutti ne avevano timore.
Ma non lei. Lei l aveva sempre seguito, e aveva sempre avuto fiducia in lui.

"capo, va tutto bene?" Milly l'aveva guardata con i suoi splendidi occhi celesti, quegli occhi che non avevano ancora smesso di piangere la morte di Nicholas d wolfood.
Maryl era apparsa sulla porta con una busta tra le mani, e lo sguardo vacuo. "Si, Milly" aveva risposto. Nella sua voce c'era un inflessione distante, quasi come se provenisse dal regno dei morti "mentre compravo qualcosa per il pranzo, ho visto delle ciambelle e..."
Dio, quanto avrebbe voluto che Vash fosse lì in quel momento, a trangugiare ciambelle, invece che perso in qualche posto che lei non riusciva neanche a immaginare.
"Ho capito, capo" aveva detto Milly. Poi i suoi occhi si erano aperti, come se avesse appena visto un fantasma.
"Sbaglio, o hai detto ciambelle?"
Maryl si era voltata lentamente, quando poi aveva visto il cappotto rosso, i capelli biondi dritti, e i suoi occhi celesti, tornati quelli di sempre.
"Vash.." aveva detto portandosi una mano davanti alla bocca, per impedirsi di cominciare a singhiozzare come una bambinetta.
Ma non era servito a nulla. La lacrime erano scese comunque.
Vash era di nuovo di fronte a lei, a portata di mano.
Lui non aveva aspettato altro. Aveva preso la ragazza per un braccio, e l aveva attirata a sè, per poi abbracciarla.
"Sei tornato da me..." continuava a dire Maryl, nel pianto
"te lo avevo promesso, Maryl"

E mentre Knives era ancora privo di sensi nella stanza accanto, il cuore di Vash faceva un ultima preghiera alla sua adoratissima Rem; una sola era la richiesta.
<<Permettimi di prendermi cura anche di lei, Rem, del cuore in cui, dopo tanto tempo, ho visto te e ho ritrovato me stesso>>


SAFEST PLACE TO HIDE

Backstreet Boys.


It seems like yesterday when I said "I do"
And after all this time
My heart still burns for you
If you don't know by now
That you've won my heart
Take a look inside me
And watch my heart strings come undone

I know I promised you forever
Is there no stronger word I can use
To reassure you when the storm
Is raging outside, you're my safest place to hide


Can you see me, here I am
I need you like I needed you then
When I feel like giving up
I climb inside your heart and still find
You're my safest place to hide


You see colors no one else can see
And every breath you hear a symphony
You understand me like nobody can
I feel my soul unfolding like a flower blooming


When this whole world gets too crazy
And there's no where left to go
I know you'll give me sanctuary
You're the only truth at all
You're the road back home


Can you see me, here I am
Standing here where I've always been
And when words are not enough
I climb inside your heart and still find
You're my safest place to hide
My safest place to hide


I know I promised you forever
There's no stronger word I can use
To reassure you when the storm
Is raging outside, you're my safest place to hide


Can you see me, here I am
Standing here where I've always been
When I feel like giving up
I climb inside your heart and still find
You're my safest place to hide
You're my safest place to hide


FINE

 
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