CAPITOLO 1 - Capitolo 1° -
Capitolo 1
Seduta su di un masso contemplava la luna piena nell’alto del cielo, mentre svogliatamente giocherellava con i braccialetti che aveva ai polsi, segno della sua condizione sociale. I raggi argentei lunari sembravano cingerla in un abbraccio affettuoso, in tutta la sua vita non aveva mai avuto un po’ di calore, neanche da parte dei suoi genitori. Non riusciva più a ricordarsi nitidamente i volti di coloro che per poche monete l’avevano venduta come schiava quando era solo una bambina. Cosa avesse fatto per meritare tutto ciò proprio non riusciva a saperlo e tutte le notti lo chiedeva alla luna, sua unica amica.
Non si era mai legata a nulla ed a nessuno, per timore di doversene separare, ma la luna…quella non avrebbero potuto portargliela via. Mai.
-Yumi cosa stai facendo qui? Hai finito i tuoi doveri?- chiese una voce imponente
-Si, Signora- rispose sommessamente
-Fila in casa allora-
Senza fiatare rientrò in quella che in apparenza era una casa, ma in realtà era peggio di una prigione. Un giorno sarebbe andata via da quel luogo, ma quel tempo era ancora lontano, lo sentiva dentro al suo petto.
Gli anni passavano e la giovane kitsune diveniva ogni giorno più bella, nel camminare e nei suoi modi semplici vi era uno splendore tale che suscitava le invidie delle figlie della famiglia che era costretta a servire. Anche senza armi sapeva combattere a suo modo, aveva una forza interna che nessuno riusciva a toglierle.
Come tutte le sere prima di recarsi a dormire quelle poche ore che le erano concesse, andò a sedersi sul masso che l’aveva vista crescere, la luna faceva capolino tra la notte stellata, attorno a lei vi era un silenzio inquietante, ma alla giovane non importava.
La pallida luce della luna faceva splendere il suo manto color oro, si accarezzò la folta coda e il tintinnio dei bracciali attrasse la sua attenzione, sollevò le mani verso l’alto per osservare quei due oggetti che la legavano a quella vita. Sarebbe stato abbastanza facile toglierli, ma le conseguenze di quel gesto sarebbero state tremende, e lei pur forte che era non poteva affrontarle da sola.
-Luna, aiutami tu- sussurrò mentre due tenere lacrime scorrevano lungo le guance
-Non sono la luna, ma potrei aiutarti ugualmente- disse una voce maschile alle sue spalle
Sussultò e si voltò spaventata, la figura di Taki uscì dal piccolo bosco che separava quell’angolo di pace dalla residenza di una famiglia abbastanza importante, il ragazzo era un demone volpe dal manto rossiccio, primogenito della famiglia in cui serviva.
-Signorino, voi qui?- chiese titubante
-Yumi niente formalità. Siamo soli-
-Questo non importa. Vogliate scusarmi- bisbigliò alzandosi e passandogli accanto
Lui le afferrò il polso e la costrinse a fermarsi. Yumi alzò lo sguardo pieno di paura verso quello del ragazzo, chiedendosi cosa avrebbe dovuto fare.
-Non vai da nessuna parte- disse freddamente lui stringendo la presa
-Mi lasci- lo implorò
-Altrimenti?- la istigò
Non rispose, cosa avrebbe potuto dirgli? Ed anche se avesse raccontato l’accaduto, chi le avrebbe creduto? Nessuno. Questa era la risposta, una serva non poteva puntare il dito contro il proprio padrone. Si fece forza e trattenne delle ulteriori lacrime per limitare la soddisfazione di Taki.
Quando mise il braccio libero attorno alla vita della ragazza, questa presa da un misto tra rabbia e paura affondò i denti nell’avambraccio, lui gridando per il dolore la lasciò libera e Yumi raggiunse la sua stanza.
Si sdraiò sul vecchio letto e stringendo il cuscino lasciò che la stanchezza prendesse il sopravvento.
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