- Capitolo 1° -
Un sospiro. Chiuse gli occhi scuri e lasciò che l'acqua della doccia portasse via tutta la fatica della giornata. Si passò le mani tra i capelli ormai fradici, e cercò la bottiglia dello shampoo.
Il vapore aveva appanato il vetro della finestra del bagno e lo specchio.
Rimanendo ad occhi chiusi ripensò all'evento della giornata.
All'evento della sua vita. Suo figlio. Era nato quella notte ed era rimasto in ospedale con lei e con il bambino fino a alle sette di quella sera. Il cuore gli batteva forte, gli occhi gli si riempivano di lacrime di gioia ogni volta che ripensava a quell'esserino che gli era praticamente nato tra le mani.
Quasi era cascato per terra quando il dottore gli aveva dato tra le braccia il suo bambino urlante avvolto nel pannetto verde acqua dicendogli "Congratulazioni signor Callaghan!"
Poi era andato da lei e l'aveva baciata. Una, dieci, cento volte.
"Il nostro bambino è qui con noi!" gli aveva mormorato Jenny.
"Si è con noi! Sei stata brava..." le sussurrò guardandola amorevolmente.
Alle quattro del mattino era così nato il piccolo Callaghan e alle sette e mezza già tutti i parenti erano in ospedale in attesa di poter vedere la piccola novità della famiglia.
"Philip!" aveva urlato la signora Callaghan al colmo della gioia per essere diventata nonna.
"Ciao mamma." aveva sorriso Philip abbracciando la madre.
"Phiiiiil My Dear!!" aveva invece strillato la cugina che da anni viveva in Inghilterra.
"Liz ti prego lo sterno!" aveva detto cercando di separarsi dall'abbraccio della possente cugina.
Alle dieci già alcuni dei suoi amici avevano avuto la bella notizia.
Mark Lenders era stato il primo ad arrivare con grande stupore di Philip.
"Complimenti Callaghan." aveva sorriso dandogli una leggera pacca sulla spalla, ma poi aveva aggiunto "Spero solo che da grande non sia imbranato come il padre! Ne basta uno come te!"
Philip si passò le mani sul viso e si tirò indietro i capelli scuri che gli gocciolavano davanti agli occhi.
Prese il tubetto di balsamo e lo strizzò tra le mani. La crema bianca gli accarezzò i capelli e gli riportò alla mente altri bei ricordi.
Il ricordo di Jenny, sotto la doccia, che massaggiava il suo corpo con quella spunga così morbida. La sensazione della sua pelle umida e liscia sotto le sue dita, il modo in cui si erano baciati e sfiorati quella volta. Era chiaro che non era semplicemente "fare l'amore", ma era l'inizio di qualcosa di nuovo, di una nuova creatura, di una vita. E quella volta l'avrebbero creata loro due. Sarebbe stata l'unione di Philip e Jenny.
Il ricordo di quando qualche anno prima le aveva detto chiaro e tondo "Ti amo", dopo un lungo e tortuoso rigiro di parole e di farneticazioni da imbranato.
Ehhhhhh... Lenders, per quanto gli seccasse ammetterlo, quella volta aveva ragione. Imbranato il padre e imbranato il figlio?
"Oddio, speriamo che prenda da Jenny!" ridacchiò Philip tra sè afferrando l'asciugamano e fermadoselo in vita.
Sospirò ancora cercando un paio di jeans e una felpa per tornare in ospedale e stare ancora un po' insieme a Jenny e a ... a... a?
Il nome. Dovevano deciderlo ancora. Possibile che in nove mesi non avessero mai parlato di nomi? Si che ne avevano parlato. Sophie o Rebecca se fosse stata una bambina oppure se fosse stato un maschietto, come di fatti era accaduto, sarebbe stato Marcus o William.
Philip buttò in un angolo l'asciugamano e si infilò i jeans scuri e la felpa bianca. Saltellando su un piede solo si mise le scarpe da ginnastica e riafferrando il panno che era caduto per terra , scese le scale, infilò l'asciugamano in lavatrice e con i capelli ancora umidicci saltò in macchina per tornare da sua moglie e da suo figlio.
"Accidenti al traffico..." sospirò appoggiandosi al sedile e aspettando che il semaforo deventato rosso da qualche istante tornasse ad essere verde.
Si guardò intorno. C'era parecchia gente per strada. Il sole stava tramontando abbastanza presto per essere a fine agosto e l'aria stava già rinfrescando.
Le era corso in contro e l'aveva baciata con passione, incurante della presenza dei compagni di squadra che ovviamente avevano cominciato a fare battutine o a emettere fischi. Lui si era limitato a girarsi e a fulminarli uno per uno con uno sguardo serio e seccato, mentre Jenny cercava di non apparire troppo imbarazzata.
"Ho una novità!" gli aveva detto poi cambiando argomento.
"Davvero? Anch'io ne ho una." le aveva risposto Philip mettendole un braccio intorno alle spalle e allontanandosi dal campo.
"Oh, prima tu allora."
"No dimmi tu."
Jenny esitò un attimo e abbassò lo sguardo un po' arrossito.
"E' successo qualcosa? Non dovrai mica ripartire?!" aveva chiesto allarmato Philip.
"No! Non è questo è solo che..." di nuovo esitazione.
"Non stai bene? Hai qualcosa che non va?!"
"No, Phil, sto bene! Tranquillo! Va tutto bene! Sto bene cioè... stiamo bene." gli aveva preso le mani e le aveva posate sul suo pancino.
Philip era rimasto a bocca aperta.
"Sei... sei incinta..." aveva detto rimanendo lì come un baccalà.
"Ehm... si."
"Ma... ma... E' MAGNIFICO!!" aveva cominciato a strillare abbracciandola forte e stringendola a sè. Poi le circondò la vita con le mani e la sollevò da terra facendola girare intorno.
"Io... io... Sposami!" aveva detto alla fine baciandola con più passione che mai.
"Ehi, Phil che succede?!" gli avevano chiesto i compagni vedendolo così euforico come non lo era mai stato. Lui però gli ignorò completamente e continuò a parlare con Jenny che sorridendo gli aveva risposto "Quando?"
"Quando? Ehm... vediamo... Domani, no anzi subito! All'istante! Ora qui! Io... Oddio ti amo!" diceva confuso e continuando a tenerla stretta a lui.
La macchina si fermò in un posto libero e senza badar troppo si fiondò dentro l'ospedale.
Salì in fretta le scale, con in mano un mazzo di rose rosse e bussò alla stanza dove Jenny riposava insieme al piccolino.
"Ciao..." sussurrò entrando piano piano attento a non svegliare la creatura che dormiva beata nella culla.
Jenny era china sul bambino addormentato e fece cenno a Philip di avvicinarsi che con un balzo fu al suo fianco.
"Per voi!" disse dando il mazzo alla ragazza.
"Grazie..." gli rispose girandosi verso di lui e passandogli le braccia intorno al collo e baciandolo.
"Va a letto, sei stanca morta..." le consigliò lui vedendola decisamente affaticata.
"Mhm, e tu va a casa a toglierti tutto quel sapone che ti è rimasto tra i capelli!" gli rispose lei impastandosi le mano appicicaticce.
Philip si passò una mano tra i capelli "Oddio..." mormorò imbarazzato.
JEnny si infilò sotto le lenzuola.
"Bè... io vado a casa. Ci vediamo domani."
"Mi manchi già!"
"A domani!" le sfiorò di nuovo le labbra con le proprie poi si avvicinò alla culla e guardò il figlioletto.
Allungò una mano e con l'indice gli solleticò leggermente una guancina morbida. Poi si chinò su di lui e diede un leggero bacio sulla fronte anche al neonato.
Poi velocemente uscì dalla stanza.
"Buonanotte amori miei..." disse richiudendo piano la porta.
Ora era meglio andare a casa per levarsi il sapone dai capelli!
FINE
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