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Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Fullmetal Alchemist
Titolo Fanfic: INSONNIA
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: fengtianshi galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 08/10/2005 01:16:41

quando la notte ti si stringe addosso non puoi far altro che guardare te stesso e i tuoi errori senza poter dormire.one-shot /pre-shonen ai royxed
 
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INSONNIA
- Capitolo 1° -

Dedicata a Yan-Mazu, Li-Wei e Nariel. Ad alcuni perchè amano Edo alla follia , ad altri perchè vogliano un poco più di bene al povero Edo! ^______________^





Avete mai l’impressione che il silenzio attorno voi sia così profondo da assordarvi?
Che il completo vuoto di suoni rimbombi nella testa fino a farvela esplodere?
Edward non ricordava quando aveva cominciato a sentire così pressante il silenzio della notte.
Dacché avesse memoria restava sveglio , con le coperte tirate fin sopra al naso e gli occhi spalancati nel buio , aspettando che fosse abbastanza tardi perché Al non fosse sveglio. Sgattaiolava fuori dal letto , attraversava a piedi nudi la distanza che lo separava dalla camera della mamma , facendo attenzione a non calpestare i punti dove il legno del pavimento scricchiolava.
La mamma era sempre sveglia quando lui si arrampicava nel suo letto. Gli sorrideva facendogli posto , lasciandogli la parte del materasso già calda.
Il bambino si svegliava presto e tornava di soppiatto nella sua cameretta per non farsi scoprire da suo fratello. Nemmeno a distanza di tanti anni aveva trovato il coraggio di raccontarglielo.
Era pur sempre il fratello maggiore , come poteva dire ad Al che aveva paura del buio?
In qualche modo era sempre riuscito ad evitare il problema. Erano davvero poche le notti che passava da solo. Alphonse era sempre alloggiato nella sua stessa stanza ed anche il più piccolo rumore prodotto dalla grande armatura che non poteva dormire bastava a riempire quell’insopportabile silenzio consentendogli di dormire, proprio come il lieve respiro della mamma lo cullava da bambino.
Quella notte però il buio gli si stringeva addosso facendo scomparire il resto del mondo. Era da solo nella stanza e maledì sé stesso per aver detto a suo fratello di non preoccuparsi e che poteva partire.
“Non c’è problema” gli aveva detto.
“Non sono un bambino che ha bisogno della balia” aveva precisato.
“E’ questione di pochi giorni, ti raggiungo presto” l’aveva rassicurato.
Ora Al era a Risenburg , in visita a nonna Pinako e a Winry , mentre lui doveva studiare da mattina a sera per passare l’accertamento annuale della sua licenza come Alchimista di Stato.
E doveva dormire da solo la notte.
Il nulla gli riempì le orecchie facendolo rigirare furiosamente tra le coperte ormai disfatte.
Ma come era possibile che in una grande città come Central City ci fosse tutto questo silenzio?
Di questo passo non sarebbe riuscito a dormire neanche un’ora.
Di conseguenza il giorno dopo non sarebbe stato in grado nemmeno di distinguere le lettere sui libri che doveva studiare.
Ciò avrebbe condotto inesorabilmente al ritiro del suo orologio d’argento , alla fine delle sue ricerche , al fallimento completo di tutti i suoi obiettivi.
E pensarci ora non l’avrebbe certamente aiutato a dormire.
Gettò le coperte di lato e si alzò dal divano per sfuggire a quel contorto circolo vizioso.
Poteva sempre tentare di studiare senza dormire fino all’esame e crollare definitivamente una volta arrivato a Risenburg.
Aprì piano la porta cercando di non fare troppo rumore. Non era a casa sua , non gli sembrava educato svegliare a quell’ora il padrone di casa , anche se considerando chi fosse la tentazione gli stuzzicò la mente.
La biblioteca era al piano inferiore , ma fin dalla rampa di scale si poteva vedere chiaramente che la luce era accesa.
Non l’aveva spenta quando era andato a dormire? A Ed sembrava di sì .
Incuriosito scese fino a trovarsi davanti alla porta socchiusa della biblioteca. Con una mano la spinse lasciando che l’illuminazione allargasse il cono di luce sul tappeto e rivelasse la stanza all’interno.
“Ah… non volevo svegliarti Fullmetal…”
Roy Mustang non aveva alzato lo sguardo dal libro in cui era immerso , ma indubbiamente gli era comparso in volto il suo solito sorrisino malefico.
“Non mi hai svegliato” precisò il ragazzo con una punta di stizza.
Roy non disse altro e Ed si sentì incredibilmente stupido a rimanere immobile sulla porta , quindi entrò e , recuperato un libro a caso , si sedette a sua volta su una poltrona.
Non seppe quanto tempo passò , ma quando il fuoco del caminetto che illuminava la biblioteca scoppiettò , Ed si rese conto di non aver fatto altro che fissare la pagina senza leggere nulla.
Di questo passo gli avrebbero ritirato la licenza di sicuro.
Con uno scatto di stizza girò la pagina e giurò a sé stesso che non avrebbe più perso tempo . Il suo proposito non durò più di un battito di ciglia.
Edward fissò infuriato il suo ospite.
Sembrava non avesse fatto nulla , ma il ragazzo l’aveva sentito ridacchiare.
“Qualche problema Fullmetal?” domandò divertito il suo superiore.
Aveva decisamente, senz’ombra di dubbio, ridacchiato.
“Mi distrai!!! Se non passerò l’accertamento sarà tutta colpa tua , stupido Colonnello!!!” gli inveì contro Ed , come se fosse stata messa in dubbio la sua altezza.
“Oh mi dispiace tanto!” si scusò l’altro con una vena d’ironia nella voce.
Si alzò , appoggiò il libro che stava leggendo allontanandosi poi verso la porta e uscendo.
Ed non credeva che il Colonnello Mustang avrebbe ceduto così facilmente. Quasi ci restò male.
Era talmente allibito per averla avuta vinta così in fretta che stava ancora fissando la porta quando Roy ricomparve da essa.
“Una tazza di thè mi farebbe perdonare della mia incommensurabile colpa?” propose col suo solito ghigno stampato in faccia.
Edward fu tentato di rispondere all’uomo tirandogli il libro in faccia , ma in fondo la sua nottata non poteva diventare più improduttiva e una distrazione non avrebbe peggiorato la situazione.
Si alzò e seguì il Colonnello senza però abbandonare il broncio.
In cucina li aspettavano una teiera sul fuoco circondata dal vapore e un paio di tazze già disposte sul tavolo.
Come se l’uomo sapesse fin da subito che lui avrebbe accettato, pensò accigliandosi ancor di più Ed.
Roy aprì la credenza che si rivelò essere piena di piccole scatoline di cartone colorate tutte incolonnate ed ordinate. Leggendo i nomi sopra riportati Ed comprese che si trattava di una vasta raccolta di thè e tisane. Il giovane alchimista perse il suo atteggiamento bellicoso e cambiò espressione guardando il Colonnello.
Roy reagì evasivamente allo sguardo di inquisitorio divertimento rivoltogli dal ragazzo.
“Mi piacciono molto i thè , e allora?” tagliò corto afferrando una scatolina e richiudendo velocemente le ante.
Ah! Un lato del Colonnello del tutto inaspettato! Gli ingranaggi della mente di Edward si misero subito all’opera per trovare il giusto modo di approfittarne.
Nel mentre Roy aveva immerso un paio di sacchetti dell’infuso nell’acqua bollente , che cominciò a tingersi di un profondo color cremisi , spaventosamente simile all’acqua rossa che Ed preferiva non ricordare.
Il padrone di casa notò lo sguardo preoccupato che Ed rivolgeva alla propria tazza.
“Mela , cannella e ibisco… niente di velenoso…” disse Roy senza nascondere il suo divertimento.
“Lo sapevo!” si affrettò a precisare Ed trangugiando della bevanda.
Il ragazzo appoggiò la tazza strabuzzando gli occhi .
“SCOTTA!!!” gridò cercando di fare aria alla sua lingua.
Roy non seppe trattenere una nuova risata sotto i baffi.
“Cos’hai da ridere???” gli inveì contro Ed con la lingua ancora ustionata.
Il Colonnello si limitò a prendere la propria tazza e dirigersi di nuovo verso la biblioteca.
Un riluttante , ma non disposto a lasciar correre , Edward lo seguì .
Roy si era già accomodato , ma non sulla poltrona che occupava prima , bensì sul divano prospiciente il camino.
Ed entrò nella stanza come una furia e pestando i suoi passi sul pavimento raggiunse il divano a sua volta e ci si sedette.
Continuava a borbottare mentre sorseggiava , stavolta con più cautela , il suo infuso.
“Hai paura del buio Fullmetal?”
La domanda era tanto improvvisa quanto inaspettata, al punto che Ed rischiò di strozzarsi prima di esplodere come suo solito.
“MI STAI DANDO DEL BAMBINO PICCOLO COSì PICCOLO CHE NON SA DORMIRE DA SOLO PER PAURA DEL BUIO???”
Roy però non sembrava volerlo prendere in giro con quelle parole.
“A me succede spesso…” disse lasciando che il suo sguardo si perdesse tra le piccole onde contenute nella sua tazza.
La bellicosità di Edward si spense rapidamente come era nata.
Tornò ad appoggiarsi allo schienale fingendo che l’argomento non lo interessasse.
“A me da fastidio il silenzio…” gli rispose con un tono casuale.
Roy si girò verso di lui sorridendo con un velo di tristezza
“Forse non ci piace dormire…” cercò di spezzare la tensione Edward.
“O forse non ci piace restare soli con noi stessi…” commentò Roy malinconicamente.
Edd si ricordò di un altro accertamento annuale della sua licenza. La volta in cui aveva sfidato il Colonnello.
Il suo superiore alla fine gli aveva raccontato della guerra a Ishbal, e l’immagine di un Roy Mustang più giovane di quello che conosceva costretto a uccidere in battaglia si sovrappose a quella di un bambino che cercava di riportare in vita la madre pagando un prezzo più alto di quanto si fosse aspettato.
“Eh già…” concordò.
A nessuno piace restar solo con le proprie colpe. Ma questo Ed lo lasciò sottointeso.
“Ma tu non dormi mai?” domandò il ragazzo soppesando la tazza ormai quasi del tutto vuota tra le mani.
“Poco… recupero in ufficio di solito!” rivelò l’uomo.
Ad Edward sovvennero le parole del Luogotenente Hawkeye quando si lamentava che il Colonnello faceva il lavativo dormendo sulla scrivania invece di lavorare.
Probabilmente quello era l’unico momento in cui Roy Mustang riusciva a prendere sonno. In pieno giorno e circondato dai suoi uomini.
Patetici tutt’e due, pensò Edward con un sorriso finendo il thè e appoggiando la tazza sul pavimento.
Non fece tempo a riaccomodarsi tra i cuscini morbidi del divano che un peso lo sbilanciò.
“Colonnello…???” si stupì il ragazzo rendendosi conto che Roy gli si era appoggiato contro con tutto il suo peso , circondandolo con un braccio.
“Ti dispiace se restiamo così per un poco? Ho sonno…” disse già mezzo addormentato l’uomo.
Prima ancora che Edward potesse fare alcunché Roy già dormiva beatamente.
Il ragazzo , con le guance che gli pizzicavano per l’imbarazzo e la testa che gli girava , per un attimo non seppe cosa fare.
Guardò il Colonnello in faccia.
Oh che diamine!
Si stese sul divano portando con sé il suo superiore , facendo attenzione a non essere troppo brusco da svegliarlo.
La notte era ancora silenziosa come quando aveva lasciato al sua camera. Il fuoco , e se ne accorgeva solo ora , si era ridotto a delle piccole braci, ancora luminose ma non scoppiettavano più. Però da quella posizione , strana e anche un po’ scomoda, sentiva il lieve russare del Colonnello. Non era più così tanto silenzioso quindi.
Niente a che vedere con lo scricchiolio dell’armatura di Al o il respiro lieve della mamma, però...
Pensando che l’indomani avrebbe fatto di tutto per rinfacciare a Roy quel suo russare, Edward chiuse gli occhi sentendo le sue guance ancora calde.
Almeno quella notte entrambi dormirono.


…fine…

Oh volevo da tanto scrivere qlcs di autoconclusivo su di loro... probabilmente era meglio che non lo facessi ma ormai è troppo tardi!XD
Spero tanto ma proprio tanto che qualcuno legga questa fic anche se Fullmetal Alchemist non è conosciutissimissimo in Italia...^_________^
Parteggiate anche voi per la diffusione di Edo nel mondo!!!*____________*
Feng-chan
 
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