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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Libri e Film (da libri)
Dalla Serie: Harry Potter
Titolo Fanfic: INCONTROLLABILE
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: shannara810 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 30/09/2005 23:52:39

continuo con le mie piccole one - shot, tutte rigorosamente sulla coppia draco malfoy/hermione granger. il seguito di ``uno come me``
 
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ONE - SHOT
- Capitolo 1° -

"è incontrollabile"

è incontrollabile, imprevedibile

ma così labile, leggero come nuvole

Non ci riesco. Non posso dimenticarlo... è impossibile. Era destino, lo dicevano tutti. Io e te, la forza e l'astuzia, la potenza incontrastabile che avrebbe liberato il mondo magico dalla minaccia di Voldemort.

Anche Ron lo aveva capito e si era fatto da parte. "Buona fortuna, amico", mi aveva detto con un mezzo sorriso mentre Ginny, il volto bagnato di lacrime amare, voltava lo sguardo con il cuore a pezzi. Ma non potevo più mentire... eri tu quella che amavo. I tuoi capelli impossibili, il tuo sguardo fiero, quell'incondizionata fiducia verso il prossimo... persino quella tua irritante aria da So-Tutto-Io.

è così che succede sempre, no? Due grandi amici che finalmente scoprono di essere qualcosa di più, come avviene nelle favole. Allora, cos'è andato storto per noi? Perché il tuo cuore non ha scelto questa strada? Quand'è che si è votato a lui senza che nessuno capisse. Perché è questo che è successo, infondo. Non è a me che esso ha deciso di appartenere.

In mezzo alle pagine

di questo mio libro ci sei tu

davvero difficile

lasciare i ricordi andare giù

Ricordo quel giorno, è impresso nella mia memoria come un marchio a fuoco. Volevo una risposta. Avevo bisogno di una risposta. "T-Ti amo", te lo avevo detto infine, raccogliendo tutto il coraggio che avevo dentro di me, ma la tua non era stata la reazione che avevo sperato.

I tuoi occhi erano come spenti, lontani... in un altro posto, con un altro uomo. Era sempre così quando stavamo insieme, non eri mai felice davvero.

Nel silenzio dell'alba entrai nella tua sala comune, deciso. Non avresti più potuto avere scuse per evitarmi. Quando fossi uscita dalla tua stanza, io sarei stato lì. Per te, per noi. Ma anche questa speranza mi fu strappata, come un pugno che mi aveva privato con un sol colpo di tutta l'aria che avevo nei polmoni.

Eri lì, su quel divano, fra le sue braccia con il sorriso più dolce e sincero che ti avessi mai visto sul viso da quando questa dannata guerra era iniziata... Un sorriso che non mi avevi mai rivolto. Quel bastardo ti stringeva a sé, portandoti via da tutto ciò in cui avevi sempre creduto, portandoti via da me. Ti vidi accoccolarti sul suo petto fiduciosa, lui, inconsciamente, che ti baciava sul capo, sorridendo. Un sorriso vero, sincero. Il sorriso di quel bambino che non era mai stato.

Eppure, che mi piacesse o no, era come se lo avessi sempre saputo.

Quasi sicuramente

tu mi dirai di no

ti chiedo solo un istante,

ancora un pò.

"Dopo tutto quello che ci ha fatto! Di cui si è macchiato. Silente è morto per colpa sua! Perché, perché, perché!!!" Urlai con tutto il fiato che avevo in corpo. Era un inganno, solo uno spregevole inganno per distruggerci. Solo un istante mi bastava e tutto sarebbe finito, non ci avrebbe più minacciato.

Iniziai a colpirlo, violento, carico d'odio eppure lui non reagiva, come un'armatura vuota. Teneva i suoi occhi fissi nei tuoi, obbedendo alla tua muta preghiera senza esitare, frenato dalle lacrime che avevi preso a versare e a cui io restavo cieco.

"No!", ti mettesti tra di noi e il mio pugno colpì il tuo bel viso. Rimasi paralizzato mentre cadevi, come una scena al rallentatore, e le sue braccia ti cingevano prima di poter toccare il suolo. Il tuo sguardo tradito fu come una pugnalata al petto. Cosa avevo fatto! Come avevo potuto fare questo a te! Tu non mi guardavi ma la risposta che cercavo venne dall'odio incontenibile che vidi nel suo sguardo. Una belva che era stata sempre celata ed ora era pronta al balzo. Ma me lo ero meritato.

Lasciala andare come va

come deve andare

è una cometa che sa già

dove illuminare.

"Io ti amo". Balbettai, le parole che mi uscivano dalla bocca senza che potessi controllare questa mie labbra tremanti.

"Ma io no, Harry. Non come vorresti tu". I tuoi occhi erano due gemme di una tristezza infinita e ti aggrappavi a lui come al tuo solo sostegno. Ti teneva a sé, cullandoti, mentre pian piano io mi sentivo morire dentro.

"Va via, Potter. L'hai già ferita abbastanza".

Sembrava che le parti si fossero invertite. Avevo davvero perso io, il Bambino Sopravvissuto alla distruzione portata da Voldemort, aveva perso la sua partita più importante. Toccava a me svanire nel buio stavolta, a leccarmi le ferite di un cuore trafitto. Che lui se ne fosse compiaciuto, insuperbito, come ero sicuro che avrebbe fatto, come l'essere spregevole che si era dipinto in questi lunghi anni, ma no. Ai suoi occhi fieri e protettivi, ero del tutto indifferente e questo mi fece ancora più male.

Sarà l'abitudine

sarà che ogni giorno

eri con me

indimenticabile

La guerra infuriava. Con il cuore in gola aspettavi che i nostri soldati facessero ritorno a Grimmaulde Place, piena di un'ansia e di una paura che lentamente t'indebolivano più degli stenti. Ed io che avevo sperato che l'averti al mio fianco costantemente ti avrebbe fatto ricredere. è stato infantile pensare questo lo so, ma questa situazione per me era innaturale, illogica. Io, te e Ron, il Dream Team, ecco cosa doveva essere non... voi...

Lui veniva sempre per ultimo, coperto di nero e sporco di sangue. Pallido, come uno spettro pronto a svanire alle prime luci dell'alba, malfermo e scansato da tutti. Tutti, il cui unico desiderio era vederlo morire per il male che aveva fatto. Per i Grifondoro, eri diventata quasi una rinnegata. Nemmeno più il rispetto che nutrivano per me era più sufficiente a far tacere il loro disappunto e anche disprezzo.

Ma per te, lui era solo il tuo angelo ferito.

Nell'angolo più cupo e tetro del castello curavi le sue ferite, nascoste dallo sguardo austero che si era dipinto sul volto della giovane spia che aveva scelto di diventare per restare al tuo fianco. Il suo sangue macchia ancora quelle assi sporche... ma a voi non importava. Sussurri e sguardi s'odio vi sfioravano insignificanti. Mentre il mondo era sull'orlo del collasso, il vostro legame continuava a crescere.

Ancora mi viene in mente

così incessantemente

come una goccia che

cade leggera ma scava dentro me

Quello era il vostro posto. Dove vi aspettavate mentre l'altro era via, in un posto che sapevate poter chiamare casa.

Ma Voldemort colpiva ancora e le fila intorno a noi andavano assottigliandosi. Eppure, mi è difficile ammetterlo, voi continuavate a resistere. Una luce nuova ti illuminava, un sorriso diverso che trasmetteva... speranza. Anche gli altri lo avevano percepito.

Vedervi ridere e stuzzicarvi come se nulla stesse succedendo era quasi un simbolo che niente era ancora perduto.

Ogni sera, scomparivi per dormire tra le sue braccia, cullati dal buio di chi non ha pensieri, in una pace falsa come il respiro prima del balzo.

Ma una notte fu come se la luna tornasse a brillare più del solito. Uno strano brivido mi scosse, un tremore che saliva dalla terra, e fu come se il cielo fosse investito da una misteriosa onda magica. Una marea.

In un primo tempo non capii, ma la risposta non tardò ad arrivare.

"Io vado. Tu continua a ritardare l'inevitabile, Potter. Ma prova a fermarmi e te ne pentirai!" Sibilò, mentre uno contro l'altro ci fronteggiammo ancora una volta. Questa sua idiozia poteva costarci la vita, ma perché diavolo si ostinava a voler agire da solo? Se fosse morto nessuno lo avrebbe rimpianto... a parte te...

"Non provocarmi, Malfoy! Non ti permetterò di metterci tutti in pericolo! Occorre un piano!" Tentai di afferrargli il braccio ma il suo pugno fu più rapido.

"Non lascerò che i suoi genitori vengano uccisi!" Il suo sguardo era pieno dello stesso odio di quel giorno.

"E da quand'è che ti importa di due sporchi Babbani? Cos'è l'amore ti ha rammollito?". Questo suo amore per te era come una stretta allo stomaco per me. Era un veleno di cui non potevo liberarmi.

"Perché devo loro molto". Fu la sua unica risposta.

"Cosa vuol dire?" Non riuscivo a capire o, forse, semplicemente non volevo farlo.

"Devo loro la mia vita e quella di mia moglie". Mi disse prima di scomparire inghiottito dal buio mentre ancora una volta il mio mondo cadeva a pezzi.

Lasciala andare come va

come deve andare

è una cometa che sa già

dove illuminare

Voldemort era vinto, i Mangiamorte annientati. Ma non riuscivo a gioirne. Tutti i nostri sguardi erano su di voi. Su due genitori stretti l'uno all'altra in un angolo buio del castello di Hogwarts e ciò che restava del cadavere di Lucius malfoy con una spada sporca di sangue ancora stretta in pugno.

Eri china su di lui, una profonda ferita che gli trapassava il petto. Eppure continuava a sorriderti, come sapevi faceva solo con te. E tu lo contraccambiavi tra le lacrime, stringendogli la mano contro il tuo grembo... Era la luce delle tue giornate e sarebbe stato così... per sempre.

"Hey, non piangere". Ti sussurrò con la forza che gli restava.

"Furetto fino in fondo, eh Draco?" Tentavi di scherzare ma il pianto soffocava le poche parole che riuscivi a pronunciare. "Te la dai a gambe prima che il nostro mini-ferret ti faccia venire i capelli grigi anzitempo?"

Una risata roca che si affievoliva sempre più fu la sua risposta intanto che un rivolo di sangue gli sgorgava dalle labbra. Ma non te ne importava. Ti chinasti a baciarlo mentre i suoi ultimi minuti scorrevano via.

"Ammettilo, 'Mione. Il mondo non è abbastanza grande per due Malfoy della mia portata! Sarebbe un cataclisma". Tentò di ragionare con il suo solito fare arrogante che sapevo essere solo una maschera. Alla fine lo avevo capito.

"Arrogante, piccolo bastardo!" Cercasti di controbattere ma oramai i tuoi erano solo singhiozzi sconnessi.

Per la prima volta da quando questa assurda storia era iniziata, riuscii a vedere oltre la maschera. E per la prima volta riuscii a vedere che le sue parole d'amore non erano solo chiacchiere: Draco Lucius Malfoy ti amava davvero.

"Amarti è stata l'unica cosa buona che ho mai fatto nella vita". Lentamente ti asciugò una lacrima mentre stringevi quelle stessa mano al tuo viso e il respiro di Malfoy si faceva sempre più flebile.

No, no, no ... continuavi a ripetere ma oramai era troppo tardi...

Draco Malfoy non era più.

Quell'arrogante, impulsivo, irritante di uno stupido Serpeverde se ne era andato prima che riuscissi ad ammettere che avevo avuto torto accusandolo di non saper amare. Prima che gli avessi dato l'occasione di avere la sua rivincita su di me, quando, mio malgrado, sarei stato costretto a chiedergli scusa. Quell'idiota aveva buttato all'aria tutto quello di cui si era sempre vantato, per la cosa che secondo Lucius Malfoy era stata la debolezza più stupida di Albus Silente: l'amore.

Era questo la fine? La fine per tutto ciò per cui avevate lottato, per cui vi eravate sacrificati? No, qualcuno non la pensava così.

Un canto familiare pervase l'aria. Un uccello d'oro e di rosso giunse a noi dal chiarore mattutino.

L'ultimo dono di Silente: Fanny.

è incontrollabile, imprevedibile

troppo indelebile nelle mie molecole

è così stabile, irriducibile

ma così labile, leggero come nuvole.

Questo ritornello continua a ripetersi nella mia testa. Sono qui, seminascosto dalla penombra di questa grande quercia.

Lo vedo con un bimbetto di quattro anni sulle spalle mentre tu li insegui ridendo. Alla fine, hai avuto tutto ciò che hai sempre desiderato: una casa dal tetto rosso e un grande giardino con la palizzata bianca.

"Draco, Drake. Ritrasformate immediatamente quelle tazze. Stavolta non ve la caverete così". Loro continuano a ridere e, nonostante tutto, devo ammettere che se Fanny ha scelto di riportarlo indietro, Malfoy non deve essere un caso così irrecuperabile... almeno credo.

Drake è un bambino in gamba, anche se per me somiglia un pò troppo a suo padre. Ogni volta che i lacci delle mie scarpe si annodano misteriosamente o i miei capelli divengono di un bel verde vomito, non ho bisogno di riflettere a lungo per trovare il colpevole...

Zio Potty... potevo aspettarmi forse un altro nomignolo da suo figlio? Una vocetta impertinente ed è l'inizio di una nuova catastrofe. I gemelli Weasley hanno trovato proprio un allievo promettente. Alle volte credo che quel monello riuscirà dove persino Tom Riddle ha fallito: avere la mia testa...

Drake, lo hai chiamato, come suo padre perché mi dicesti che non ti era venuto in mente un nome migliore per vostro figlio.

Ma sai una cosa, Hermione? Alla fine, me ne sono fatto una ragione. L'amore non si può controllare, non segue nessuna regola. Quando pensi di aver capito tutto, rimescola le carte e ti ritrovi di nuovo al punto di partenza. Era così che doveva andare. Mentre tutti erano convinti che la perfezione e la sicurezza del quotidiano era la risposta al più grande interrogativo del genere umano tu ci hai lasciato senza parole.

Una risata familiare si diffonde nel mattino. Mi pare di udire l'allegra voce di Silente e non posso non unirmi alla sua gioia.

"Allora, ora sai cos'è l'amore, Harry?"

La sua immagine perlacea mi si affianca mentre inizio a canticchiare.

" è incontrollabile, imprevedibile

ma così labile, leggero come nuvole".


 
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