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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Originali (inventate)
Titolo Fanfic: TAKE MY HAND, TAKE MY LIFE
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: erikuccia galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 21/09/2005 18:56:03

è una storia che non so neanche da dove sia nata ^^ è un po` triste
 
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TAKE MY HAND, TAKE MY LIFE
- Capitolo 1° -

Camminava per quelle strade vestite a festa con una lattina di coca cola tra le mani. Si era stretta nel suo giacchetto di jeans, mentre gli amici la prendevano in giro per il suo strano accento.
"strano?" stava dicendo in quel momento "il romano non è un dialetto strano, anzi, si capisce quello che dico!E' il calabrese che è indecifrabile!"
In effetti..andava in vacanza in quella regione paradisiaca da almeno tre anni, e ancora non aveva imparato bene quello strano modo di parlare asfissiaco, che però le piaceva da matti, proprio come le piacevano il romano (dopotutto era sempre stata una tipa patriottica) e il toscano.
Uno strano vento si era alzato quel pomeriggio, e tutti erano preoccupati che lo straordinario sèettacolo pirotecnico di ogni anno sarebbe saltato. Sarebbe stato uno spreco.
E così eccola là, Giorgia, 19 anni, matricola all'università, in vacanza dopo aver dato quasi tutti gli esami del suo piano di studi. In quella vacanza aveva deciso di mettere uno stop a tutto quello che poteva essere collegato con studio, lavoro, o gentaccia che aveva voluto lasciare a Roma.
Era cresciuta in un quartiere di periferie, dalla reputazione..orribile. Eppure a lei non era mai importato. In quel luogo i suoi genitori si erano conosciuti, e si erano amati. In quel quartiere aveva fatto i primi passi, aveva detto le prime parole, e all'ombra dei pini del suo cortile si era anche presa una cotta per la prima volta. Fino alle superiori aveva venerato quel posto per niente di lusso, e per una ragione che appare chiara: quella era la sua casa.
Tutti i suoi amici abitavano là, e alcuni dei ricordi piu belli erano legati a pomeriggi passati su un muretto a cantare, a litigare, a parlare quando dell'ultimo film visto quando del futuro, del mondo..di tutto.
Non aveva mai dato peso al fatto che i suoi amici fossero tutti decisamente piu grandi di lei. Ci si trovava bene e la gente poteva dire tutto quello che voleva a riguardo..che non era consono frequentare ragazzi piu grandi..e le solite chiacchiere che vecchie megere senza altro da fare creano insieme ai loro lavori con la maglia. Era sempre stata una ragazza socievole che amava divertirsi, e così aveva continuato a fare.
Ma poi..non sapeva spiegarsi il come..nè ricordava bene quando..Poi un giorno aveva sentito che quella realtà era diventata troppo stretta, intorno al suo corpo minuto. Tutto quello che i suoi occhi verdi vedevano era qualcosa di già visto, fatto e pensato. Non c'erano piu sorprese, e lei viveva di fantasia. Viveva di mondi belli, di favole, di canzoni...Non era una che si potesse adattare al tram-tram di sempre, sebbene lo aveva fatto almeno per 18 anni della sua esistenza. Ma quello era un altro conto..perchè allora succedeva sempre qualcosa che ti faceva sognare..Il primo bacio vero, la prima volta che disse Ti amo, le prime gelosie, le prime delusioni..Tutto aveva sapore, e niente era mai scontato.
Ma poi era arrivato quel giorno in cui tutto aveva perso di interesse..Persino stare con i soliti amici come un tempo era diventato una noia. Li amava di bene, e su questo non c'erano dubbi. Ma non voleva essere come loro: a trent anni voleva già essere sistemata per conto suo, aver assaporato un po' di quel dolce-amaro che chiamano indipendenza. E così aveva cominciato a cercare sempre piu spesso vie di fuga. Università, lavoro, provini..
Tutto pur di emergere, di scrivere il suo nome nell'almanacco dei secoli.
Il mondo si sarebbe dovuto ricordare di lei: questo era il suo obbiettivo, sebbene a volte era stata tentata di demordere..
E in estate..eccola di nuovo là, come una sedicenne che cerca tra la folla una persona, e una sola.
L'unica che, da un bel po' di tempo, era riuscita a prenderla per mano, e a farla volare in un mare di nuvole nelle quali lei, sognatrice, aveva cominciato a scrivere la sua favola.
"MariaTeresa" disse rivolgendosi ad un amica al suo fianco "Sai che fine ha fatto Salvatore? E' tutta la sera che cerco di mettermi in contatto con lui"
Salvatore.
L'amore, vero, della sua vita. Capelli scuri, carnagione scura e occhi celesti. Un dio incarnato sceso a terra per prenderle la mano, per farle vedere quanto bella potesse essere la vita. E Giorgia lo amava, lo amava come forse non aveva mai amato nessuno.
"No" rispose l'amica "non l ho nè visto nè sentito.."
"Strano" riprese Giorgia, sorseggiando la coca cola "aveva detto che stasera ci saremmo visti qui prima dei fuochi, e lui nn è mai in ritardo!"
"ma sentitela!" la prese in giro Luca, un amico anche lui "ci sta insieme da due settimane e fa tanto la saputella"
Giorgia sorrise.
Era vero: ancora non si era abituata a quel fatto.
Stava insieme a Salvatore.
Non sapeva neanche descrivere la felicità che aveva provato quando lui le aveva chiesto di mettersi insieme. Era stato così...Romantico!
Ricordava quel giorno alla perfezione.

La mattina si era alzata, e acceso il cellulare, aveva visto che la sua migliore amica, Francesca, l'aveva cercata. Così dopo essersi lavata e dopo aver fatto colazione, compose il numero e stette un po' al telefono. Raccontò a Francesca di tutte le volte che aveva parlato con Salvatore, di quello che lui le aveva detto, di quanto fosse bello, e di quanto necessitava di lui.
"Francè" aveva esclamato "nun poi capì!E' popo un sorko..e poi il modo in cui parla..mammamia, se nun ce fosse lui mica 'o so'..Poi co' tutti gli sfigati che me so' capitati lui è popo 'na mano santo. Senza di lui niente ha senso..senza di lui...Morirei"
"mo nun t'allarga!" aveva risposto l'amica ridendo "penso che la tua vita valga 'n'attimino de più che de du bei occhi celesti, no?..Scusa dije se vole fa un rapporto a distanza co te, no?"
"sai che fico?" aveva esclamato lei, arrossendo alla sola idea di quello che stava per dire "ma con lui..me piace troppo..pure se nun so er tipo, se lui me chiedesse d annacce, anche solo pe na sera, anche solo pe na botta, a France, ma chi mo fa fa de dije de no?"
In effetti lei non era il tipo di andare con un ragazzo solo per una sera e non aspettarsi piu ninete. Ma con Salvatore..solo per sentire il suo tocco..il suo profumo..il suo cuore battere..si, con lui ci sarebbe stata..Aveva preso la sua mano in un momento di sconforto..e lei se ne era innamorata perdutamente.
Dopo pranzo aveva preso la macchina ed era andata in spiaggia, dove c'era anche lui.
Ogni volta che lo vedeva in costume si sentiva mancare. E si ripeteva <<ma come se fa a esse così belli?>> In effetti non lo sapeva, ma alla lunga neanche le interessava più di tanto.
Era entrata in acqua, e si era sdraiata sulla riva, reggendosi sui sassi con le mani. Il mare l'aveva cullata dolcemente, e lei guardava le onde infrangersi in continuazione.
Poi lui l'aveva raggiunta, e si era seduto accanto a lei, e avevano guardato insieme lo stesso orizzonte.
"insomma.." aveva detto il ragazzo "quando finiscono le vacanze?"
Lei aveva continuato a fissare il mare "tre settimane" rispose "e poi si torna a casa. Non mi ci far pensare che se no me pia 'n'angoscia"
E avevano cominciato a parlare della vita che li aspettava, quando ad un certo punto Giorgia, senza sapere dove aveva trovato il coraggio, aveva detto "sarà dura farcela senza di te, sarebbe bello se tu abitassi a Roma"
E lui di colpo le aveva preso il viso tra le mani e si erano baciati. Lei non chiedeva un rapporto serio..lei chiedeva solo Salvatore.
Quella sera andò alla cabina del telefono e fece a memoria il numero di casa della sua amica, e le aveva detto quello che era successo..
"con chi parli?" Salvatore era apparso alle sue spalle.
"con la mia migliore amica!" aveva risposto Giorgia
"Ciao migliore amica.." stava urlando al microfono del telefono Salvatore "..della ragazza di cui sono innamorato"
E per Giorgia non era esistito nient altro..solo loro due..

E adesso eccola là, due settimane dopo, ancora perdutamente innamorata di quel ragazzo che le aveva preso le mani guidandola attraverso quelle fiabe. Le aveva detto che aveva trovato un lavoro a Roma, e che molto probabilmente sarebbero stati felici e contenti per tutta la vita.
Mentre rimuginava su queste belle considerazione, il suo cellulare cominciò a squillare.
Questo doveva essere lui..
"pronto?" rispose allegra.
Ma dall'altra parte non rispose la voce di Salvatore. "pronto parlo con Giorgia Trapani?"
"si sono io" disse lei preoccupata. Prima di rispondere era sicura di aver visto lampeggiare sul desplay la scritta <<amore>>. Perchè dunque dall'altra parte c'era uno sconosciuto? La sua preoccupazione divenne palese anche per tutti quelli che stavano con lei, che di colpo si fermarono.
"Lei era il primo numero della lista"
"che lista?" chiese l'altra
"Lalista che il suo ragazzo aveva fatto..la lista di persone da chiamare se fosse successo qualcosa..e lei era la prima.."
"E' successo qualcosa a Salvatore?" chiese allarmata.
"Non le hanno detto ancora niente? La polizia non l ha contattata?"
"senta è evidente di no. mi vuole dire cosa è successo al mio ragazzo?" disse esasperata. Stava morendo di paura.
"Ha avuto un incidente sulla statale" rispose la voce dall'altra parte, impacciata. Probabilmente non era suo compito dare quelle notizie.
"un incidente?" chiese Giorgia che ormai stava piangendo "e come sta ora?"
Silenzio..
Silenzio..
Giorgia poteva sentire il ronzio della rete telefonica, ma non riusciva a sentire la risposta..datemi una risposta..gridava dentro sè..ditemi che si è rotto il femore..una gamba..ma datemi una risposta..
Ma quando gliela diedere, rimpianse di averla chiesta.
"Mi spiace" aveva detto "è morto"

Il cellulare le cadde di mano..

Morto..

Salvatore..

I suoi occhi celesti..il modo di arricciare il naso..la sua voce..il suo profumo smielato..i sedili caldi della sua macchina..le sue mani che stringevano sempre le sue..

Salvatore era morto..

Doveva essere uno scherzo...si un dannato scherzo..

Maria Terese le raccolse il cellulare e glielo ridiede. Nella mente di Giorgia tutto accadeva velocemente, troppo velocemente.

Però Salvatore aveva messo il suo nome per primo in quella maledetta lista. Ma quale ragazzo di 23 anni pensa a fare una lista di morte? A quell'età già pensare ad una lista di matrimonio era assurdo..
Ma se aveva messo il suo nome per primo...

"Signorina, è ancora lì?"
Giorgia deglutì a fatica "si, ci sono"
"Non riusciamo a metterci in contatto con i genitori del ragazzo.."
Gli occhi di Goirgia andarono al bar, dove Caterina, la mamma di Salvatore, stava ridendo con gli amici.
"è a pochi passi da me." rispose lei
"Può informarla dell'avvenuto, e dirle che l aspettiamo all'ospedale per il riconoscimento.."

E come avrebbe potuto dire a quella madre che rideva spensierata che suo figlio era appena morto?
Con quale forza le avrebbe dato quel messaggio?

Anche Caterina dapprima pensò ad uno scherzò, ma quando la realtà divenne palese e inattaccabile, sprofondò nello stesso mondo in cui era caduta anche Giorgia.

Il giorno del funerale, la ragazza era inconsolabile.
Salvatore..il ragazzo che l'aveva guidata verso sfere più alte, se n era andato, per sempre.
E l'aveva lasciata da sola ad affrontare quel mondo..affrontare quella vita che Salvatore le aveva preso anni prima, insieme al suo cuore.

/...E Maledico il giorno che ci ha unito
e questo che ti vede andare via
non mi rimane che un saluto
abbasserò la testa e così sia../
(Massimo di Cataldo "se adesso te ne vai")

FINE

T_T non so neanche da dove mi è venuta fuori una cosa del genere
 
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