I RUSSI E LA GABBIA
- Capitolo 1° -
1
"Ma che posto è mai questo ??" gridò Yuri. Erano arrivati in un punto sconosciuto del monastero, passando per centinaia, migliaia di cunicoli sconosciuti praticamente a tutti. "Non ne ho la minima idea" confessò Kai. Erano tutti e due in divisa scolastica ed erano capitati li per il motivo più cretino che si potesse immaginare: scampare all'interrogazione di filosofia. Insomma, non amavano per niente studiare. Eppure adesso si erano ritrovati in una situazione alquanto complicata, non sapendo nemmeno dove fossero. Il corridoio da dove erano sbucati era immenso: aveva ovunque pietre dismesse e porte scardinate con l'interno buio. L'intera struttura aveva sempre messo un certo disagio agli studenti, ma quel luogo in particolare era tetro e sinistro. Le pietre non sgretolate erano di un colore grigio smorto e si sentivano cadere da un punto imprecisato sinistre goccioline d’acqua. Sembrava una di quelle antiche camere da tortura. Dopo un po’ il primo ragazzo scosse la chioma fiammeggiante “Beh, non ci resta che continuare” e si incamminò per il lungo corridoio. Kai lo seguì a ruota, non emettendo neanche un fiato, anche lui desiderava quanto Yuri andare in fondo a quella faccenda. Camminarono per più di un’ora, ma alla fine arrivarono in uno stanzone enorme con un soffitto altissimo. C’era alla loro destra una rampa di scale che arrivava fino in cima. A che diavolo serviva quel posto ?! “Credevo che Vorkov avesse fatto demolire tutto...” mormorò il mezzo albino “Probabilmente non questo. Forse neanche lui ne è a conoscenza” “Impossibile ! Conoscono il monastero come le loro tasche !” “.......” “Può darsi che abbiano lasciato il progetto incompleto invece” “Si, questo è possibile” concordò Yuri. Si guardarono intorno per parecchio, un posto del genere probabilmente non l’avevano mai visto. All’improvviso udirono entrambi un rumore, un rumore non identificato. Era un suono metallico. Fu il rosso ad alzare la testa e puntare un dito verso l’alto, gridando all’amico “Kai, guarda !!!” Kai alzò il viso... E la vide. Una gabbia enorme, tutta nera, sospesa in aria. Era tenuta dalla catena arrugginita che partiva dal centro del soffitto e cigolava odiosamente, minacciando di schiacciare i ragazzi sotto di se. “Yuri... Che fai ?!” “Voglio.. Andare via, torniamo indietro” “Oddio !!” Kai sgranò gli occhi. L’altro si allarmò “Cosa ?!” Il giovane dagli occhi ametista additò di nuovo la gabbia, ma stavolta era cambiato qualcosa; adesso erano in una prospettiva diversa, erano accanto alla porta che dava sul corridoio e potevano scrutarla in un modo diverso. C’era qualcosa che si muoveva dentro !!! C’era qualcuno nella gabbia !! “Hai visto ? Qualcosa si muove dentro la gabbia !!” disse il giovane scuotendo il rosso per la camicia “Ho visto, ho visto, ma mollami !!” strillò l’altro strattonandosi. Si spolverò con aria noncurante, poi il suo sguardo cristallino si andò a posare ancora sulla gabbia: effettivamente c’era una lieve oscillazione ed una sagomina era appena distinguibile. Poi guardò Kai: il ragazzo era concentrato a distinguere, o meglio, a tentare di distinguere cosa ci fosse in quella gabbia. "Ma che ti prende ?! No, aspetta, non dirmelo, adesso parti a razzo con una delle tue idee degne di un cervello andato a male !!" "Dobbiamo tirarla fuori da li !!!" strillò il ragazzo, Yuri fece spallucce "Che avevo detto ?!" "Dai Yuri, tiriamola giù !!" "Tiriamola ? Perchè tiriamola ??" "Ho... Ho l'impressione che sia una femmina" "Davvero ? E come fai a dirlo ?" "Ha il seno..." "..... Ah...." Fece il rosso arrossendo lievemente. Si grattò la nuca con aria perplessa, fissando le scale "Dici che la riusciamo a tirare giù dalle scale ?" "Boh. Proviamo !" Salirono sino in cima alle scale, poi fu Kai a spiccare un salto sulla gabbia, facendo cigolare le catene. La ragazza dentro ebbe un singulto, segno evidente che era viva "Hey Yuri, hai visto, è viva !!" "Tantomeglio, sai che schifo se era morta e decomposta ?!" fece il fulvo con una smorfia "Piantala e salta anche tu !" "Ok, arrivo !" Anche Yuri saltò sul tetto della gabbia. Per qualche istante non si udì nulla tranne il cigolìo della gabbia..... Poi, quando proprio i ragazzi stavano abbandonando le speranze, l'anello di congiunzione fra il soffitto e la gabbia si spezzò, catapultandoli tutti dabbasso. La gabbia si aprì con un tonfo sordo ed uno schianto, catapultando fuori la sagomina che vi era rimasta all'interno fino a pochi attimi prima. I ragazzi si rialzarono, più precisamente Kai si alzò per primo ed aiutò Yuri ad alzarsi, poi entrambi fissarono la ragazza a terra. Non si muoveva. "Kai.... Dici che è morta?" "No, impossibile. Fino a poco prima era viva, ne sono certo" "Forse è morta da poco..." "Ma perchè deve essere per forza morta??" "Va bene, scusa, scusa!!" Entrambi i russi catturarono all'istante l'unico movimento che fece la ragazza, alzandosi di scatto. Continuava a dare loro di spalle. Aveva una cascata di capelli color castano chiarissimo che sembrava infinita. La pelle, per quel che si poteva vedere, era candida. Indossava un leggero vestitino bianco. Si voltò verso di loro, rivelando ai ragazzi un paio di occhioni dorati, chiari chiari. Lo sguardo sulla piccola faccina da bimba era interrogativo "Dove.... Dove mi... Trovo?" "Ma tu chi sei???" domandarono sconcertati i ragazzi, contemporaneamente "Io..... Io sono.... Alexandra...."
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