ONE
- Capitolo 1° -
Quando guardo i tuoi occhi riesco finalmente a trovare la pace.
Lo sai che quasi non riesco più ad andare avanti?
Questa sera per esempio…ho chiuso la porta della mia camera e ho pianto.
Ho pianto un po’ e poi ho smesso. Quando sono da sola piango poco.
Perché sono una donna vuota.
Uno, due e tre.
Sono questi i passi più importanti della giornata, quando arriva quel determinato orario.
Quelli in cui mi avvicino alla porta del tuo studio e rimango sulla soglia.
Tu vuoi che io entri?
Non so mai se chiedere o meno il permesso, perché entro in un territorio così strano.
Quei minuti…ebbene: sai che li immagino mentre sono a casa?
Come sarà domani?
Come sarai domani?
Sarai scontroso? Burbero? Affabile? Oberato di lavoro?
Sarai gentile con me?
Mi ami Gil?
Vorrei sentire la tua voce pronunciare le parole che vorrei.
Vorrei che ti comportassi come io vorrei,
che parlassi come io vorrei.
Ma tu sei così strano…tu sei così inumano.
Scoprire i tuoi pensieri, quando me lo concedi mi dà sempre alla testa, perché scopro un mondo così profondo da rimanere pietrificata.
Ho paura di cadere, cadere, cadere in basso per poi non riuscire a tornare in superficie, là dove l’acqua è più calma e si vedono i gabbiani e le sponde dell’isola dove potrò riposare e riprendere fiato e…
Mi ami Gil?
Dammi la mano, baciami, accarezza i miei capelli, conducimi verso di te.
Mi odi Gil?
Vorrei sentire pronunciare sette volte la parola amore.
Vorrei essere sette volte amore.
Vorrei guarire da ciò che mi hai fatto.
Cosa mi hai fatto Gil?
È Amore Gil?
Dammi una risposta, tu ne hai sempre per tutti quanti.
Danne una anche a me.
Amore, Amore, Amore, Amore, Amore, Amore.
Vorrei accarezzare le tue labbra mentre pronunci la parola sette volte e ogni volta fermarti per riuscire a capire, a comprenderti meglio e poi ricominciare, di nuovo.
Assaporare ogni pausa, collezionarle per venerarle.
Imparare ad amarti equilibratamente, nessun eccesso se non il trasporto. Nessuno sbaglio se non la timidezza, nessuna supremazia se non la complicità.
Regalami l’eternità della sicurezza.
Guardami, io sono tante persone.
Amami, io posso farlo intensamente e dolcemente.
Mi ami Gil?
Quando ritorno ai tuoi occhi che mi guardano curiosi maledico sempre te per primo. Nella mia immaginazione egoista sei tu quello ad aver colpa.
Forse un giorno lo perderò, questo prezioso autocontrollo.
Forse lasciarsi andare è catastrofico, e non liberatorio come dicono.
Ma dovrei provarci un giorno.
Amore, Amore, Amore, Amore, Amore, Amore, Amore.
Fine.
21:45/21:54 del 16/09/05
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