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Categoria: Originali (inventate)
Titolo Fanfic: MYSTIC DAY (SI INSOMMA CHE FANTASIA)
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: silvia21 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 16/09/2005 21:40:44

mia invenzione spero che vi piaccia! leggete e....leggete!
 
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*PROLOGO*
- Capitolo 1° -

Era una giornata cupa, di quelle nuvolose, che portavano un vento gelido, che faceva venir freddo anche se ci fosse stata l’estate, in quelle giornate così cupe e piovose, una donna dal volto scuro e il corpo scheletrico anche se arrotondato, stava sdraiata su un letto logoro e consumato dal tempo , respirando con fatica, come in cerca di un’aria che non riusciva a trovare, un calcio all’interno della sua pancia la fece sobbalzare, il marito preoccupato tenne la mano alla moglie anche se questa era sudicia, infatti i 2 erano poverissimi, vivevano in una casa tanto stretta che nemmeno essi riuscivano a viverci dentro, come avrebbero fatto con l’arrivo di un bambino?, i vestiti vecchi e scuciti con macchie di fuliggine e altro di cui il tempo aveva cancellato il ricordo erano portati con molta cura, dato che la stoffa li costava molto, le piaghe sulle mani facevano intuire che i poveretti fossero contadini e che nonostante questo non riuscissero a mangiare molto, l’ambiente era scuro, solo una piccola candela illuminava la catapecchia.
Arrivò veloce il giorno del parto, il marito di nome Erick portò la moglie all’ospedale, dove però rifiutarono di farla entrare, anche perché Erick non possedeva il denaro necessario per pagare l’ospedale, disperato portò la moglie in braccio che afflitta da continue doglie si dimenava e piangeva, allo stremo, finalmente un uomo dalla carnagione chiarissima si fermò di fronte a loro,
uomo: “noto che vostra moglie sta per partorire, sarei disposto ad aiutarvi, ma in cambio voglio il bambino che la donna partorirà!”
Erick non sapendo cosa rispondere guardò la moglie che ormai non ce la faceva più, fece un cenno col capo e si rivolse all’uomo misterioso: “accetto! Non posso aspettare oltre, mia moglie sta soffrendo anche troppo!”
L’uomo lo guardò con sufficienza: “non credi che se mi consegnerai il bambino lei ne soffrirà di più che in questo momento?”
Il contadino scosse il capo: “ non posso vedere morire mia moglie e il mio bambino! Almeno con voi spero che sia felice e spero che mia moglie capisca!”
Uomo: “va bene, venite vi offrirò il mio aiuto!”
Erick: “grazie, grazie buon uomo! Ma…non so neanche il vostro nome!”
Uomo: “non c’è tempo, ora sbrigatevi a portare vostra moglie nella mia casa”
Il contadino e l’uomo camminarono per pochi metri, arrivando di fronte a una bellissima casa, entrarono e Erick fece accomodare la moglie sul letto, per poi uscire e aspettare che l’uomo avesse fatto partorire la donna, il contadino si odiava, per non essere vicino alla moglie, ma sapeva che l’uomo avrebbe fatto tutto il possibile, almeno lo sperava.
La porta si aprì con un cigolio e dalla stanza uscirono fuori l’uomo dalla pelle chiarissima e un fagottino sporco di un rosso scuro, subito delle cameriere presero il piccolo fagottino e lo portarono nelle stanze da bagno dove lo avrebbero lavato e messo un pannolino di seta azzurra, Erick parlò con voce preoccupata: “come sta mia moglie?” l’uomo dal volto bianco avorio scosse il capo sconsolato: “mi dispiace, ma sua moglie non ce l’ha fatta, dopo aver dato alla luce il suo bambino, è morta”
Erick si tenne il volto tra le mani piangendo lacrime amare, aveva perso tutto, sua moglie, il suo unico amore, si era spento e lui non gli aveva neppure potuto dire addio, e il suo bambino che aveva promesso all’uomo dalla pelle candida.
Uomo: “comunque se vuole saperlo tratterò con immenso riguardo sua figlia!”
Il contadino si mosse dalla sua posizione: “ una bambina? È femmina?” era spaventato, a quel epoca le bambine erano prese come sciagura, mentre i maschi erano doni, dato che lavoravano meglio delle donne.
Uomo: “ si, non è contento?” l’uomo dalla pelle di perla, non capiva il perché della sua disperazione, infondo un figlio valeva l’altro no?
Erick: “per quanto mi riguarda io non ho figli! Se la può tenere! Ora mene torno a casa” il contadino anche se aveva usato un tono freddo e pungente in realtà era molto triste, non voleva lasciare la sua famiglia, ma ormai aveva deciso, avrebbe lasciato li la sua bambina, perché sapeva che li avrebbe avuto una vita più felice.
Continua….

 
Continua nel capitolo:


 
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