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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Piccoli Problemi di Cuore (Marmalade Boy)
Titolo Fanfic: UN` ALTRA VITA
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: elenarendina galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 06/10/2002 18:58:24 (ultimo inserimento: 14/11/02)

difficile fare una sintesi... l`andamento delle cose se miki non fosse tornata da yuri. vi anticipo che è lunghissima
 
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CAPITOLO 1
- Capitolo 1° -

Capitolo 1

Dal diario di Miki: <<15 luglio # Cara Meri, in campeggio ci siamo divertiti tantissimo e anche con Yuri è andato tutto bene, sembra che siamo tornati ad essere amici, se così si può dire. Però Alessandro mi ha fatto ben capire che è innamorato di me e che vorrebbe che la nostra storia si sviluppasse in qualche modo. Io gli voglio bene, mi è stato molto vicino dopo ciò che accaduto tra me e Yuri, ma non credo che potrei mai mettermi insieme a lui. Mi sentivo talmente in colpa mentre mi diceva che io sono ancora innamorata del mio ex e che secondo lui se non posso dargli nient’altro che la mia amicizia sarà meglio non vederci più. Che posso fare? Forse Alessandro ha ragione, è meglio che per qualche tempo le nostre strade si dividano.>> -Ma sarà veramente come ha detto lui?-pensò Miki lasciandosi cadere sulla sedia e volgendo lo sguardo alle stelle fuori dalla finestra, quando Catia la chiamò per ricordarle che era pronta la cena.
Quando Miki scese in cucina erano già tutti a tavola. -sei sempre l’ultima!- le disse una voce dalle sue spalle. Era Yuri. _Ha ragione, il mio cuore batte ancora quando mi è vicino, Alessandro ha maledettamente ragione. Come posso fare per dimenticarlo?
-Ehi Miki? Ti sei incantata? Sbrigati o si fredderà tutto!
-Certo!- rispose Miki destandosi dai suoi pensieri.
Dopo cena Yuri la raggiunse nel salotto e la vide intenta a leggere una delle sue riviste di tennis.
-Giochi ancora?-le chiese cercando di avviare una conversazione sedendosi accanto a lei. Miki imbarazzata annuì e quando il biondino se n’accorse non poté evitare di chiederle se andava tutto bene.-Certo che è tutto ok! Perché me lo chiedi?- disse sfoggiando un sorriso di compiacimento che non avrebbe ingannato neppure un cieco.
-No, niente. E’ che anche prima ... eri un po’ strana. Più del solito intendo.
-Mmm mi prendi in giro come sempre, eh?! Il lupo perde il pelo ma non il vizio...
Yuri le sorrise, ma subito seguì uno sguardo di malinconia. Avrebbe voluto dirle quanto l’amava, che non aveva mai smesso di pensare a lei e che voleva solo un’altra possibilità. E aveva davanti sé l’immagine di Miki e Alessandro, insieme e felici come lo erano stati loro due solo fino a pochi mesi prima. Non voleva che lei soffrisse ancora a causa sua.
Miki si alzò e andò in camera sua. Aveva notato lo sguardo triste di Yuri e l’istinto di abbracciarlo e consolarlo era troppo forte per permetterle di restare nella stessa stanza del suo amore. Salita in camera aprì il cassetto e casualmente si ritrovò col memo-voice tra le mani. Era passato molto dall’ultima volta che aveva ascoltato il messaggio di Yuri.
-Se voglio dimenticare tutto devo evitare di avere sempre davanti agli occhi qualcosa che me lo ricordi! Da oggi Miki cambierà!- e detto questo racchiuse tutti gli oggetti della loro storia in una scatola da scarpe e la ripose in soffitta. –Bene! Così ho fatto un passo avanti. Ora l’unica cosa che possa ricordarmi Yuri è Yuri stesso: tra poco tornerà in America e allora il problema sarà risolto.
Soddisfatta si infilò sotto le coperte e dormì comodamente fino al giorno seguente.

-Pronto? Will?! Sei tu! Come stai?- disse Yuri rispendendo al telefono che lo aveva svegliato dal suo tranquillo sonno.
-tutto ok! Tu come stai? Sarai felice di essere a casa, no?
-Già, non immagini quanto stia bene. Tu sei a New York o sei tornato a dai tuoi?
-Sono ancora al dormitorio, ma tra un paio di giorni vado a casa, mia madre non vede l’ora di rivedermi. Sai come sono le mamme...Piuttosto, ascoltami: io, Jinny, Doris e Brian abbiamo pensato di passare un mesetto a Long Island prima che ricomincino i corsi, tu ti unirai a noi giusto?
-Dovrei tornare lì verso i primi d’agosto, tra due settimane-disse pensoso Yuri
-Sì, sempre se non ti dispiace lasciare casa tua prima del tempo...
-mi prendo un po’ di tempo per decidere, ti dispiace?
-E’ per via di Miki?- chiese Will sicuro di aver fatto centro.
Dall’altra parte del telefono Yuri non rispondeva, ma l’amico aveva capito tutto.
-Come vanno le cose tra voi se non sono indiscreto?
-Lei... sta con un altro. Ti ricordi il ragazzo che suonava il piano che è venuto a NY all’inizio dell’anno?
-Sì, vi avevo visti parlare nel parco. Così è lui. Ma non era un tuo amico?
-No, solo un conoscente. Quella volta me l’aveva detto che avrebbe fatto di tutto perché lei mi dimenticasse… e a quanto pare c’è riuscito. Comunque l’importante è che adesso Miki sia felice e che noi due parliamo ancora. Il resto non conta.
Will sentiva la tristezza nella voce di Yuri, ma decise di non andare oltre.
-Ok, allora ti richiamo io... diciamo fra una decina di giorni, ok?
-D’accordo Will, salutami gli altri quando li vedi. Ciao!
-Ciao Yuri!
Yuri riattaccò il telefono chiedendosi cosa fare: poteva restare e continuare a soffrire vedendo Miki e Alessandro insieme o poteva tornare a NY, dove avrebbe rivisto i suoi amici e avrebbe potuto godersi una vacanza al mare prima di riprendere lo stress scolastico. Ma se fosse rimasto forse tra lui e Miki le cose sarebbero cambiate e magari tornate... –Ciao Yuri! Chi era al telefono?
-Miki! Ciao. Ah, nessuno era solo Will il mio compagno di stanza - disse spaventato per l’arrivo alle spalle della ragazza.
-Ah, Will. Sì mi ricordo.
_la segreteria, chissà quante volte l’ha ascoltata... _pensò Yuri -Stai uscendo?
-Sì- rispose Miki infilandosi i sandali- e sono anche in ritardo, Alessandro mi ucciderà ! lo faccio aspettare sempre, poverino... Ci vediamo più tardi.
-Ciao- rispose sconsolato Yuri mentre lei aveva già chiuso la porta dietro di sè _E’ tardi, ormai lui ha preso il mio posto.

Mentre si dirigeva di corsa verso il centro Miki sperava che ad Alessandro non venisse in mente di chiamarla. Aveva mentito, ma a fin di bene. In quel modo Yuri non avrebbe cercato di riconquistarla credendo che le cose tra lei e il suo pseudo-fidanzato andassero a gonfie vele.
-Sei sempre la solita ritardataria!
-Hai ragione, chiedo umilmente perdono Meri.
-Muoviamoci o non troveremo nessun costume entro stasera.
-Sono contenta di venire al mare con te, ci vuole una settimana lontana dalla città. Sento già il rumore delle onde e il canto degli uccelli...
-Gabbiani...
-Già, gabbiani.
-Ma sei certa di volerti allontanare dalla città? Qualcosa mi dice che vuoi scappare da Yuri e da Alessandro. Ho letto il diario...
-Ho preso una decisione e questo viaggio mi aiuterà a mantenere i miei propositi.
-Non vuoi parlarmene?
Miki fece un profondo respiro e le disse che aveva intenzione di dimenticare il suo ex definitivamente, e che entro la fine dell’anno ce l’avrebbe fatta. Inoltre le raccontò nei dettagli quello era successo con Alessandro in campeggio e da lì la decisione di non illuderlo ulteriormente: alla fine anche lui se ne sarebbe fatto una ragione e non avrebbe più pensato a loro due insieme. Era la soluzione perfetta e se lei e Meri fossero andate via Miki non avrebbe visto Yuri per un po’, il che era molto vantaggioso.
-Non sei mai stata così calcolatrice, sembri un’altra.
-Evidentemente le circostanze lo impongono, non posso fare altrimenti. Credi che a me piaccia stare insieme a Yuri tutto il giorno senza poterlo baciare, abbracciare come accadeva prima, non posso parlargli nemmeno dei miei problemi di cuore perchè è lui il Problema! Tutto è cambiato, nulla è come prima Meri. Purtroppo la mia storia con Yuri non era destinata a sopravvivere a lungo, e i fatti lo hanno dimostrato. Io mi sono arresa alla prima difficoltà, ma è stato più forte di me, non potevo continuare a stare così male. All’inizio è stata dura, ma sono riuscita a superare la crisi e non voglio che tutto ricominci daccapo. Ho smesso di soffrire per qualcuno che non c’è. Ora devo solamente superare un altro momentaccio, ma stavolta sarà più semplice, ne sono certa.
_Stai cercando di convincerti di qualcosa nel quale nemmeno tu credi, Miki. Spero solo che tu stia facendo la cosa giusta - Entriamo qua, Ho visto un completino che ti dovrebbe stare benissimo Miki!
-Fantastico!

Da qualche giorno Alessandro rifletteva su ciò che le aveva detto in campeggio e sperava ardentemente che Miki lo chiamasse, ma per dirgli cosa? Che ne era innamorata? No, sapeva benissimo che i fatti non stavano così. Forse gli avrebbe detto che lui era il suo migliore amico, no..Non se ne faceva niente di lui, Miki aveva già Meri e Ginta. E allora perché, per quale motivo si erano frequentati per così tanto tempo? Tanto per cominciare ad Alessandro era sempre piaciuta quella ragazza così semplice ma così speciale. Miki era stata in grado di cambiarlo, fargli aprire il cuore e di riportarlo a studiare pianoforte e la musica per aveva tanto odiato. Bastava una sua parola, un suo sorriso, un suo sguardo per fargli cambiare radicalmente umore. Con lei i giorni di pioggia erano occasioni per vedere la natura sotto un altro aspetto, uno più magico. Ma lei? Aveva mai provato almeno un centesimo dei sentimenti che lui sentiva quando stavano insieme? Il cuore della ragazza batteva come il suo quando andava a prenderla a lavorare per uscire? _In tutto questo tempo Miki non mi ha mai detto cosa prova realmente per me, e anche quella sera, quando io le ho parlato... il suo sguardo si è abbassato, come per evitare il mio. Come per non volermi far soffrire leggendo nei suoi occhi la verità. Avevo quindi ragione, se non si è minimamente opposta alle mie affermazioni, se non ha ribattuto come suo solito... allora ho visto giusto, le cose stanno proprio così. Maledizione!
La testa di Alessandro si ritrovò improvvisamente tra le sue mani, e quando dopo qualche secondo alzò lo sguardo vide Miki e lui insieme nella foto che avevano scattato il mese prima e lei che si stringeva al suo braccio. –Allora stava fingendo! Non ha fatto altro che recitare per tutti questi mesi e io come uno stupido non mi sono accorto di nulla.


-Era ora! La commessa stava impazzendo a causa tua!-rimproverò Meri all’amica dopo un’ora di prove di costumi da bagno.
-Uffa! Erano tutti così belli, non sapevo quale scegliere! Quando si fanno acquisti bisogna essere convinti delle scelte che si fanno: sono soldi che spendo, mia cara e devo essere convinta!- concluse solennemente Miki.
-Eccola... la filosofa! Mi scusi Eccellenza- la burlò Meri.
-Smettila! Non sei spiritosa, sai? Ehi, guarda un po’ chi c’è laggiù!- disse indicandole un ragazza mora dall’altra parte della strada- Arimi!!!!!!
Al suono del suo nome la ragazza si voltò e salutò Miki, poi di corsa attraversò la strada per raggiungere le ragazze.
-Mi chiedevo chi potesse essere la matta che urlava in quel modo! Ciao Meri!
-Non ti ci mettere anche tu adesso... ne ho abbastanza di questa signorina qui presente. Cosa ci fai in giro?
-Niente di particolare, faccio un giro per negozi poi vado all’incontro di Ginta. E voi? Vedo che avete fatto compere!
-Sì- rispose Meri - Miki ha preso un paio di costumi.
-Wow! Vai al mare?
-Sì, io e Meri stiamo via una decina di giorni.
-Beate voi! Io devo studiare per quel maledetto corso d’informatica...Ho l’esame tra poco.
-In bocca al lupo, allora!- le disse Meri.
-Crepi!!! Beh adesso vado a scuola, se Ginta non mi vede impazzisce. Ciao ragazze! E divertitevi al mare!
-Ciao Arimi!- le risposero all’unisono.
-Ora devo andare a casa, è tardissimo e mia madre mi ha chiesto di cucinare per tutti a pranzo.Spero che Yuri abbia cominciato a fare qualcosa altrimenti siamo nei guai. Ciao Meri, ci sentiamo!
-Ciao tesoro-le disse l’amica dandole in bacio sulla guancia. Miki cominciò a correre per fare il più in fretta possibile e Meri la guardava allontanarsi. Si ricordava ancora dell’anno passato, quando Miki non sapeva chi scegliere tra Yuri e Ginta, e adesso era stata capace di decidere di dare una svolta alla sua vita abbandonando sia Yuri che Alessandro e prendendo una strada che andava nel senso opposto al loro. Aveva in mente il sorriso estasiato di Miki quando Yuri aveva passato il pomeriggio con lei per distoglierla dai suoi problemi, quello felicissimo di quando lei e il ragazzo della marmellata si erano baciati in riva al mare, vedeva i suoi occhi brillare ogni volta che stavano insieme e sentiva la sua voce quando quel giorno all’aeroporto Miki gli disse “Non ce la faccio più ad andare avanti così.Addio Yuri” e gli restituiva il robottino con in memoria il numero di telefono del campus. Quanto aveva pianto dopo quelle parole. E adesso si era gettata veramente tutto alle spalle? O stava fingendo? Aveva sempre recitato una parte, quella da ragazza forte e adesso lo stava facendo ancora o ciò che diceva corrispondeva a verità? Il cellulare squillò: -Pronto? Ah, Nick, sei tu. Sto per tornare a casa.Cosa? No, ero in giro con Miki. Capisco, arrivo tra un po’. A dopo. Ciao!
Le cose con Nick andavano a gonfie vele e adesso avevano deciso che si sarebbero sposati, finalmente. Quanti problemi avevano dovuto risolvere e quanti ostacoli superare! – Ma alla fine il vero amore trionfa sempre!- disse sorridendo –Sarà così anche per Miki, ne sono certa.

-Yuri! Sono tornata.Dove sei?- disse Miki entrando di corsa in casa.
-Finalmente! Pensavo che volessi farmi fare tutto da solo!
-Hai ragione scusami, ma non mi sono accorta del tempo che passava. Vado a cambiarmi e torno subito.
-Sì, ma sbrigati!- Miki corse su per le scale e Yuri la vide allontanarsi. I suoi occhi si fecero nuovamente tristi mentre tornava in cucina per tagliare le verdure.
In camera Miki sistemò il costume sul letto e si svestì in fretta. –Devo sbrigarmi!- si disse, poi si fermò. –Dovrò lavorare con Yuri, quindi saremo a stretto contatto: questa sarà una prova, dovrò superarla o non riuscirò mai a stare senza di lui.
Scesa arrivò alla porta d’ingresso della cucina, tirò un sospiro ed entrò: _ Forza Miki! _ si disse mentalmente autoincoraggiandosi. Vedendola entrare in cucina Yuri assunse un’espressione del volto come di spavento; -Perché sei qui?
Miki non capiva cosa stesse succedendo e gli rispose chiedendogli cosa c’era che non andava.
-Non avrai veramente intenzione di cucinare?!
-Cosa?!
-Avanti Miki tu non ne sei mai stata capace!Ricordo ancora le tue uova strapazzate: soffrii di mal di pancia per diversi giorni!
Miki divenne rossa in volto: -Non erano poi così cattive! E’ che tu sei di stomaco delicato mio caro... Comunque sono qui in caso di bisogno, ok? Se proprio vuoi evitare l’avvelenamento generale cucina tu, vediamo di cosa sei capace- disse stavolta con tono di sfida –Dato che sei così bravo a giudicare gli altri, vediamo cosa sai fare.
Sorridendo Yuri le chiese cosa “desiderava” per pranzo. –Se il mio piatto sarà buono dovrai fare una qualche penitenza o simili...
-Ma se sarò io a vincere allora toccherà a te. Deciderò dopo mangiato cosa farti fare- disse Miki dirigendosi verso il divano per godersi un po’ di televisione –se sarò ancora viva!- sussurrò poi.
-Ti ho sentita!-le gridò il ragazzo- Ti faccio vedere io come si cucina signorina, preparati perché la mia vendetta sarà tremenda.
Miki si voltò verso di lui con un sorriso leggermente triste: -Lo so, cosa credi? Sono consapevole che non ci vuole molto a battermi in cucina, purtroppo-. Il suo volto aveva completamente cambiato espressione nel giro di pochi attimi, ma il ragazzo non aveva avuto modo di accorgersene poiché era indaffarato nei preparativi del pranzo e per consolarla le assicurò che d’altra parte non era importante saper cucinare bene, c’erano mille modi per riuscire a sfamarsi decentemente.
-Allora mio marito dovrà andare tutti i giorni al ristorante per mangiare! Dovremo spendere un sacco di soldi! Almeno fino a quando non mi lascerà per una cuoca del miglior ristorante della città.
Yuri alzò gli occhi verso di lei: -Se sarà veramente innamorato di te, si adatterà alla tua cucina e mangerà le uova senza batter ciglio- e non appena Miki si girò verso di lui egli distolse il suo sguardo dalla figura della ragazza che si allungava sinuosamente lungo il divano. Miki, che non si aspettava un’affermazione del genere, non seppe cosa rispondergli fino a quando quell’imbarazzante silenzio che era sceso nella casa non fu rotto dall’onnipresente battutina di Yuri ” Fino a quando non sarà ricoverato in ospedale per gastrite! ”. Un cuscino tirato da Miki per poco non finì nella ciotola che stava usando il ragazzo della marmellata: -Stupido!
-Ho visto che avevi una busta quando sei entrata, cosa hai comprato?
_Ecco, lo sapevo, e adesso che gli dico lui sa che sono uscita con Alessandro non con Meri, non posso dirgli che ho comprato un costume insieme a lui, sarebbe troppo crudele_ -Ecco, niente di speciale... Qualche giorno fa sono andata con Meri a fare spese e volevo comprare un costume solo che non avevano la mia taglia, e così l’ho mandata a prendere e oggi sono andata a ritirarlo.
-Capisco, e come mai hai deciso di prendere un costume? Per quanto mi ricordo ne hai l’armadio pieno!
-Sì, ma sono vecchi! Ogni tanto bisogna rinnovare il guardaroba! E poi..... –Il suono del telefono interruppe la conversazione; -Vado io... Pronto?
-Ciao Miki, sono Alessandro.
Miki s’immobilizzò, non sapeva cosa dire e tantomeno il motivo di quella chiamata siccome aveva capito dalla loro ultima conversazione che le cose erano pressoché finite.-Ciao- rispose tentando di darsi un minimo di contegno e cercando di rendere la voce il più normale possibile.
-Scusami se ti chiamo, ma avrei bisogno di chiederti solo una cosa, e vorrei che mi rispondessi sinceramente.
-Ascolta Alessandro, adesso non è il momento giusto per.....
-Yuri è lì? L’immaginavo, allora perché non ci vediamo adesso.
-Non posso- rispose Miki –tra poco torneranno i miei ed è quasi ora di pranzo, quindi... può andarti bene oggi pomeriggio?
-Non ci vorrà molto, passo fra un po’.
-ok, ci vediamo
-Ciao Miki.
Yuri aveva teso l’orecchio per capire chi fosse, ed era riuscito a sentire che lei e il suo ragazzo avevano un appuntamento per quel pomeriggio. Quando Miki tornò era strana e, come tutte le volte che era nervosa, cominciò a fare qualcosa e in quel caso si mise ad apparecchiare a tavola dopo aver finito chiese a Yuri se poteva aiutarlo;
-Non vorrai avvelenare le mie prelibatezze col tuo tocco!- disse lui ironicamente, ma quando notò che Miki non sorrideva nemmeno, riassunse un comportamento serio e, preoccupato, le chiese se andava tutto bene.
-Certo!- disse lei poco convinta cercando di far vedere che era allegra e spensierata come al solito.
-Sicura?
-Sì, non preoccuparti- ma quando incrociò lo sguardo preoccupato di Yuri gli disse che non era nulla d’importante e salì in camera.
Si chiuse la porta dietro le spalle e si concentrò per sentire i rumori provenienti dalla cucina: tutto ok, Yuri stava continuando a svolgere il suo compito. Si lasciò cadere sul letto, come faceva di solito quando era in pensiero per qualche motivo. Di cosa voleva parlarle ancora Alessandro? Non si erano già detti tutto? La sua voce era stata abbastanza rassicurante, quindi non doveva essere qualcosa di grave, probabilmente voleva solo definire i rapporti. O voleva farle un’altra scenata. Si mise supina e strinse a se il cuscino del letto, si voltò verso la sveglia e vide che erano già passate le 12.00. Si alzò e decise di andare ad aiutare Yuri, forse aveva bisogno di lei;poi sentì la porta dell’ingresso sbattere e una confusione incredibile invadere la casa. Uscì dalla stanza e scese in sala dove trovò i suoi genitori e quelli di Yuri che ridevano sguaiatamente e, come al solito, si divertivano come matti.
-Cosa avete da essere così felici? –chiese Miki entrando nel soggiorno.
-Come dici cara? Oh, niente di particolare. Stavamo solo ricordando certe sciocchezze fate al liceo. Eravamo proprio incredibili!- disse Rumi continuando a ridere.
-Già, però come ci siamo divertiti!-aggiunse Jim
-Esatto, noi sì che ci siamo goduti la nostra adolescenza!- esclamò Catia
-Vorreste dire che noi non lo facciamo?- disse Yuri uscendo dalla cucina tutto sporco di riso. Ci fu un attimo di assoluto silenzio, poi un sonora risata generale. Yuri rimase immobile senza comprenderne il motivo: stavano forse diventando tutti pazzi?
-Ehi, ma cosa avete a ridere? Miki ti ci metti anche tu?
-Scusa- disse lei tentando di riprendere un po’ di serietà senza però riuscirci con successo- ma ti sei visto allo specchio? Sei... Cosa diavolo stai facendo in cucina la lotta con il risotto?-concluse piegandosi in due dalle risate. Yuri si guardò allo specchio e non poté fare altro che sorridere.
-Ho fatto proprio una bella figura, eh?- disse Yuri divertito.
-Già, eri proprio buffo così combinato sai?-gli rispose Miki sorridendo –Credo che sia meglio che tu vada a lavarti; hai finito di cucinare?
-Sì, preparati a fare penitenza mia cara, ho in mente qualcosa di molto divertente- le rispose Yuri con un sorriso stampato a sulle labbra.
-Di cosa parlate?- chiese Catia dubbiosa.
-Miki mi ha sfidato ed ora ne pagherà le conseguenze!
-Vedremo.
Qualcuno suonò al campanello mentre Yuri era in bagno a pulirsi il viso.
-Miki è per te! E’ Alessandro!- urlò Jim facendo sì che tutto il vicinato lo sentisse.
_ E’ già qua_ pensò la ragazza dirigendosi verso l’ingresso.

- Sono a casa! Nick ci sei?- chiamò Meri non vedendo nessuno.
-Sono in camera, vieni pure!- le rispose il fidanzato.
-Ciao! Come mai mi hai fatta venire così d’urgenza?
-Purtroppo ho ricevuto una chiamata di lavoro e devo partire immediatamente, volevo salutarti.
-Oh- borbottò Meri dispiaciuta di doversi separare dal suo ex-sempai –E dove vai?
-Il mio capo ha degli affari a Fukuoka e vorrebbe che andassi con lui per avere un spalla d’appoggio in caso di improvvisi cambi di strategia da parte dei suoi acquirenti. Stavolta si tratta di un grosso affare e non possiamo permetterci di perderlo.
-Dovrai consigliarlo quindi?
-Sì, in un certo senso è così. Non fare così, sai che non si addice ai tuoi occhioni blu quel velo di tristezza...-disse abbracciandola- starò via solo pochi giorni, non preoccuparti.
-Lo so, ma sai che non riesco a stare troppo a lungo senza di te- sussurrò la ragazza stringendo a se più che poteva il corpo del ragazzo.
-Anche tu mi mancherai.
-Non ti accorgerai nemmeno del tempo che passerà dato che sarai continuamente indaffarato col tuo capo.
-Ti prometto che ti chiamerò appena avrò un attimo libero. Ti risulta che qualche volta non abbia tenuto fede alle promesse fatte?
Meri alzò lo sguardo verso i suoi occhi e gli sorrise.
-Brava, è così che voglio vederti.
-Quando parti?
-Fra tre ore.
-Allora abbiamo ancora un po’ di tempo- disse Meri accarezzandogli il volto e baciandolo teneramente. Il corpo magro della ragazza tra le sue braccia, Nick si lasciò cadere sul letto per tenerla stretta a sé ancora per un po’ di tempo.

Nella sala da pranzo erano tutti a tavola tranne che Miki, la quale stava parlando con Alessandro nel giardino. Yuri avrebbe voluto aspettare che rientrasse, ma i loro genitori erano affamati e non vedevano l’ora di assaggiare cosa aveva preparato. Dopo qualche secondo di silenzio finalmente il verdetto: -Niente male tesoro! Dove hai imparato a cucinare?
-Dici sul serio mamma? Bene! A dire il vero non è un piatto difficile, chiunque sarebbe in grado di farlo.
-Tua madre ha ragione Yuri, è squisito- si congratulò Rumi.
-Beh, allora grazie.
-Quale sarà il pegno che dovrà pagare Miki?- gli chiese Jim sottovoce con uno sguardo di complicità.
-Non lo so ancora-
-Ma se prima avevi detto che avevi in mente, tue testuali parole “qualcosa di molto divertente”?
-Stavo bluffando- rispose tranquillamente lui al padre.
-Cosa?- chiesero in coro
-Che volete farci? Non ero sicuro della riuscita del piatto quindi non avevo ancora pensato a nulla.
_Chissà cosa si stanno dicendo? Miki sembrava molto preoccupata quando stamattina le ha telefonato, forse è successo qualcosa tra loro. E’ un sacco di tempo che sono là fuori. Conosco Miki, quando è tornata a casa mi sembrava molto tranquilla, lui deve averle detto qualcosa al telefono perché è cambiata radicalmente solo allora, si è innervosita. Forse è il caso di andare fuori a controllare. No, ma che penso, non posso intromettermi nella sua vita, ora non più...
-Yuri?
-Sì?
-Non mangi? Ti sei incantato, va tutto bene figliolo?
-Sì, Jim non preoccuparti. E’ finita l’acqua, vado a prenderne dell’altra.
In cucina si appoggiò ad un ripiano e tirò un sospiro. Ormai le cose avevano preso un corso diverso e non poteva più tornare indietro. Prese l’acqua e tornò in sala.
-Scusate- disse Miki rientrando sorridendo- Allora sentiamo questo risotto! Voi l’avete già mangiato vedo...Potevate almeno aspettarmi!
-Avevamo una fame che non ci vedevamo più. In ogni caso è buono!
Miki assaggiò il riso e sorrise verso Yuri; -Quindi ho perso... E’ veramente ottimo Yuri, complimenti- Dopo aver detto questo si alzò e si avviò verso il primo piano: -Scusatemi, ma non ho fame, non mi sento molto bene. Scusa Yuri.
Yuri la seguì fino all’ingresso e le chiese se era tutto ok. Miki senza voltarsi a causa delle lacrime che le riempivano gli occhi annuì solamente con un movimento della testa poiché se avesse parlato la sua voce tremante l’avrebbe tradita.
fine per ora, mancano ancora un sacco di capitoli e ci sono moltissime cose da dire e fatti da raccontare. spero che qualcuno mi dica qualcosa
 
Continua nel capitolo:


 
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VOTO: (1 voto, 1 commento)
 
COMMENTI:
Trovato 1 commento
sana-sana - Voto: 29/05/08 12:03
Wow non mi stanco mai di leggere questa tua ff!
è eccezionale.. davvero complimenti!
hai scritto un capolavoro!!
brava!! baci!
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