torna al menù Fanfic
torna indietro

MANGA.IT FANFIC
Categoria: Videogiochi
Dalla Serie: Tekken
Titolo Fanfic: ANGEL`S SONG
Genere: Sentimentale, Song-fic
Rating: Per Tutte le età
Autore: pandafan galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 16/09/2005 03:06:29

sulle note di ayumi hamasaki.un viaggio di una ragazza che dovrà salvare il suo passato.e scegliere.essere un`idol o una combattente di arti marziali?
 
Condividi su FacebookCondividi per Email
Salva nei Preferiti
   
PROLOGO - EVERYWHERE NOWHERE
- Capitolo 1° -

Premessa: Gli altri personaggi oltre alla protagonista e le ragazze dell’orfanotrofio, sono di proprietà Namco (anche se però non mi dispiacerebbe avere Hwoarang e Steve a casa XQ__)

PandaFan: mwahahaha e dopo tanto tempo riprendo a fare una fanfic *__*
Lettori: nuooooooooooooooo perché!!???
PandaFan: ._. grazie che sostegno morale! comunque questa è la prima fanfic di Tekken che faccio..
Lettori: non è che è anche l’ultima? ^_^’’
PandaFan: No >_<*
Lettori: ç_ç sigh
PandaFan: comunque spero vi piaccia anche se in effetti o.O alcuni personaggi saranno un po’ Ot.
Lettori: certo ci hai distrutto tutti i personaggi..mai con le mani a posto te >_>
PandaFan: Maledetti vi ammazzo!! =_=* Comunque.. Let’s go! XDD
Lei Wulong: Nooooo X°°°°°

Prologo – {Everywhere.:.Nowhere}

Shenyang ( Cittadella a nordovest della Cina) 18 anni prima.

Era sera..oramai il cielo si velava di quel blu che pareva quasi indaco. E le prime stelle timidamente facevano capolino in quel mare così alto ed irraggiungibile. E lei rimaneva lì..distesa sull’erba che le pizzicava la pelle, con il suo danzare assieme al venticello tiepido, dell’estate che iniziava a farsi sentire. Lei con la mano destra alzata mentre muoveva le dita ossute, quasi a voler toccare le stelle. Gli occhi a mandorla che osservano con dolcezza e stupore quel tripudio di diamanti lontani dal suo tocco. In Silenzio.

- Mei!!..Meii! –

Una voce lontana irrompeva, acuta e femminile. Di scatto si alzò da terra, in quel grande campo verde sembra un puntino nero. Mentre perplessa osserva la stradina vedendo già la figura di chi la sta chiamando.

-Mei!! Ahh..ma dove si è cacciata quella? Mai una volta che decida di dormire nel letto..ah! Eccoti finalmente! E’ mai possibile che debba venire sempre a cercarti?-

La ragazzina nel campo si alzò in piedi mentre correndo andò incontro alla ragazza sulla stradina, appariva forse più grande di lei, sulla ventina. Il viso ovale quasi aguzzo dai capelli neri e corti molto ordinati. Occhi stretti e a mandorla. Indosso, un qipao rosso.

- Scusami Hsien..ma ero qui a vedere le stelle..non sai vero che domani ci sarà la notte delle stelle cadenti? -

La ragazzina in questione Mei. Appariva come una dodicenne,il volto grazioso e rotondo incorniciato da capelli neri lunghi e legati in due trecce anche se disordinate. Occhi grandi dalla forma a mandorla e bocca carnosa sempre sorridente. Mentre un logoro vestito bianco occidentale l’avvolgeva il corpicino, minuto e magro. Sembrava una bambolina.

- Bè allora la vedrai a Tokyo, in Giappone, la notte delle stelle cadenti..il signor Chaolan domani verrà a prenderti -

Hsien, nel mentre toglieva dai capelli di lei alcuni fili d’erba. Con fare amorevole, dopotutto vivevano nell’orfanotrofio da tempo e lei la voleva proteggere come sorella maggiore.

- Il signor Chaolan? Che storia è? Insomma..mi porteranno via? –

Mei osservava interrogativa la ragazza..gli occhi così grandi e colmi d’ingenuità..mentre intrecciava entrambe le mani sottili e magre dietro la schiena minuta.

- Si..ho sentito la conversazione tra lui e la direttice Pai..vedrai andrai a star benissimo..dicono sia uno di classe agiata..comunque ora è meglio incamminarsi altrimenti la direttrice si preoccuperà –

Quindi incominciarono ad avviarsi mentre insieme al cicaleccio notturno si sentiva i passi di loro che schiacciavano la ghiaia.Mei però osservava innanzi ad ella. Pensierosa era, non voleva correre per non fare tardi no..camminava.
Domani pomeriggio se ne sarebbe andata dall’orfanotrofio di Shenyang..
La luce del sole di quel pomeriggio di inizio Maggio si faceva sentire donando luminosità e calore.Davanti all’orfanotrofio poco lontano,vi era un fiume. Non profondo certo ma nemmeno impetuoso. Lo scrosciare dell’acqua assomigliava a quelle risate, argentine delle ragazze. Infatti per festeggiare quell’addio dell’amata Mei, tutte le ospiti del vecchio orfanotrofio stavano facendo un rinfrescante bagno..

- Ehh..Hsien Tai..la piccola Mei Li se ne andrà..per me sarà un vero dispiacere..-

La voce bassa eppure pacata di una signora che si rivolgeva a Hsien seduta poc’anzi ad ella. Anziana era eppure il viso era radioso come quello di una donna giovane. I capelli bianchi legati in una crocchia. Mentre indosso un estivo qipao blu con numerosi intarsi dorati. Era lei l’amabile direttrice Pai Yu Te.

- Direttrice..siete davvero sicura che Mei andrà in mani sicure? –

La donna annuì, mentre continuava a sorridere pacata. Le iridi nere e vispe che osservavano Mei giocare nell’acqua, schizzandola addosso alle altre ragazze. Sorridevano. Come se fosse stata una normale gita estiva.

- Si..ne sono sicura..il signor Chaolan sembra davvero voler donare molto affetto anche se – sospirando – ha un strano modo di vestire -

Rideva adagio, con quel fare elegante ma non snob. No lei una donna ricca ma che amava i bambini. Da giovane decise di usare il suo patrimonio famigliare per costruire l’unico orfanotrofio femminile di quella piccola città sperduta, in mezzo alle colline della Cina, dove l’estate si sentiva sempre di più. E l’inverno giungeva prima.

- Direttrice..è forse lui? –

Hsien fece un cenno del capo alla donna, vedendo una macchina fermarsi davanti all’entrata dell’edificio. La macchina era sicuramente lussuosa. Bianca brillava quasi ai raggi solari ed i vetri erano neri e spessi,non si riusciva a vedere l’interno di essi.

- Si..è lui.-

Pai Yu Te osservò quella macchina quasi con circospezione, era inusuale che in un luogo di campagna, delle macchine del genere giungessero. Lentamente e con un mugolio di dolore, dovuto forse agli acciacchi dell’età, l’anziana si sistemò la veste ed i capelli sempre con quel fare assolutamente nobile. Mentre con voce decisa si rivolgeva alla ragazza affianco

- Hsien Tai..chiama immediatamente Mei Li e accompagnala in dormitorio, deve prepararsi..-

Le sorrise, in modo materno. Hsien annuì ricambiando il sorriso seppur con debolezza,quindi si alzò e con tutta fretta si diresse verso Mei che stava allegramente parlando, con alcune ragazzine.

- Mei..Mei! Vieni presto il signor Chaolan è appena arrivato devi immediatamente andare a cambiarti!-

- Oh no..è davvero già arrivato?-

Sbuffabava Mei. Arriciò così il nasino. Hsien nonostante sorrideva..era davvero adorabile quando faceva quella smorfia. Sospirò quindi annuì debolmente, la mano destra che era tesa ad aiutare la ragazza ad alzarsi. Mei osservava la mano di Hsien, ma doveva. Anche se il cuore lentamente veniva stretto in una morsa di dolore,non le avrebbe più riviste.

- No..Mei..Oh cavolo è già arrivato..uffa –

Un brusio di vocine, mentre la ragazzina si alzava da terra. Gocciolavano i lunghi capelli neri ebano, mentre umido era ancora il costume intero colorato di rosa intenso. Una stretta fece intendere a Mei che dovevano avviarsi. Doveva presentarsi al signor Chaolan.

- Oh signor Chaolan..ben arrivato la stavamo per l’appunto aspettando –

Disse la direttrice mentre con fare garbato e cortese s’inchinava in modo di rispetto.

- Oh..signora la prego non abbia tutta questa riverenza..non sono poi un ospite così importante –

Il signor Chaolan era un’uomo sulla trentina. Non molto alto forse ma dal fisico ben piazzato. Uno smoking nero indossava che lasciava intravedere la camicia bianca, una cravatta blu notte adornava il collo di lui. Il viso dai lineamenti orientali occhi stretti ed a mandorla eppure nonostante non fosse un’uomo bellissimo, era ricco di fascino. Soprattutto con i suoi sorrisi sornioni. Ma la cosa che saltava all’occhio erano i suoi corti capelli argentati..

- La piccola Mei Li dovrebbe arrivare a momenti..-

Pai intanto osservava la lunga scala di legno che portava ai piani superiori ove vi erano i dormitori,il suo viso nonostante cordiale e pacato come sempre sembrava velato di una strana espressione di malinconia, dopotutto era come se una sua figlia venisse strappata via da lei. Ognuna di quelle testoline nere era sua figlia..

- Signora Pai Yu Te..vi prego non fate quella faccia..so che vi dispiace lasciarla andare –

Disse il signor Chaolan, mentre si avvicina all’anziana donna, e le posò la mancina sulla spalla ,confortandola, quindi la donna si volse verso di lui osservandolo. “Nonostante sia strambo deve essere una persona gentile” pensò sorridendoli appena.Poco dopo, però dei passi lenti si udirono provenire dalle scale quasi scricchiolanti.

- Oh Mei Li sei arrivata..ma sei davvero bellissima –

Disse come meravigliata la direttrice. Mei intanto scendeva le scale, con le manine in grembo. Espressione allegra e solare come sempre. I capelli neri acconciati in due mugni, mentre il corpo esile di lei vestito di un qipao rosso come il fuoco e con mille intarsi neri. Degli orecchini dorati brillavano sul viso di lei così grazioso ma ancora acerbo..

- Salve signor Chaolan..-

Disse mentre arrivò davanti a lui. Lo osservava curiosa come non mai, pensando “ e questo dovrebbe essere il mio tutore!?” in effetti rimase un po’ perplessa..ma continuava a sorridere anche se di sforzo.

- Che ragazzina carina che siete signorina..davvero molto carina..-

- Il mio nome è Mei Li signore..non signorina –

Disse osservandolo con decisione. Nella sua mente vi era una sola idea, quella di voltarsi e correre verso il fiume. Ma sospirava. Nonostante fosse così sincera e senza peli sulla lingua, non era disubbidiente. Il suo carattere era solare, ma non sicuramente ribelle. Lo faceva anche per la direttrice,sapeva che sarebbe stata oltremodo felicedella sua adozione.

-Oh scusatela signore ha davvero una grande parlantina..-

Disse la direttrice ridendo. Sapeva dell’atteggiamento di lei nei confronti degli estranei,quindi sospirando, l’anziana donna posò una mano sulla spalla piccola e magra della ragazzina, osservandola. Non se la sarebbe mai dimenticata.

- Mh..interessante –

Sibilò l’uomo, mentre con un sorriso ancora più malizioso osservava la ragazzina. Quindi sospirando la osservò negli occhi neri, e profondi. Perfetta. Era davvero perfetta. Docile ma allo stesso tempo aggressiva. Le piaceva ed anche molto.Sapeva il perché era lì..doveva avere un’allievo. Un erede del suo stile di lotta. Non era certo lì per avere qualche affetto. No. Le serviva una nuova combattente. Per arrivare dove lui non era riuscito.

- Bene..meglio che ci avviamo, il volo per Tokyo parte fra due ore..-

Quindi sorrise, amorevolmente verso la ragazzina. Posandole affettuosamente una mano sul capo, arruffando di poco i capelli corvini di lei. Mei però arricciava il nasino. Mentre sopportava quelle carezze troppo mielose. Non lo sopportava no. Non riusciva davvero a sopportare quell’uomo dal comportamento ambiguo.

- Va bene allora..su venite ragazze venite a salutare Mei Li! –

Inutile che la direttrice Pai chiamasse a gran voce le altre ospiti dell’orfanotrofio. Erano lì, tutte in fila vestite di logori stracci. Mentre osservavano tristi, Mei. Alcune piangevano isteriche altre, piangevano in silenzio.

-Mei..non te ne andare –

Dicevano sussurri, altri urla. Si volevano bene, ma doveva andare. Loro erano tristi e gaie allo stesso tempo. Sapevano che sarebbe stata meglio in una casa come quella del signor Chaolan. Ma Mei voleva rimanere; quanto avrebbe voluto che il signor Chaolan andasse via dicendo che non la voleva. Ma no. Le abbracciava una per una. Alle più piccole le donava un bacio sulla fronte. Poi arrivò da Hsien, osservandola con più tristezza. La sua adorabile sorella maggiore..

-Mei non ti dimenticare di noi..ti..ti prego..-

Piangeva la più grande di quella schiera. Timidamente e con una punta di orgoglio piangeva, mentre si asciugava le lacrime con il polso. Poi singhiozzando l’abbracciò dicendole in un tenue sussurro

- Noi e la direttrice abbiamo deciso di darti questo –

Dalla tasca dei pantaloni tirò fuori un ciondolo. Era dorato, a forma di ovale. Sopra un ideogramma con scritto Mei Li. La ragazzina sorrise mentre sussurrò un..

- Grazie Mille..-

..a Hsien. Si scostò da quell’ abbraccio. Dirigendosi a malincuore verso la figura dell’uomo, che osservava in modo scostante quella scena. Seppur sorrideva debolmente. Posò nuovamente il braccio sulla spalla minuta di lei quindi insieme ad ella si avviò verso la macchina. Ove l’autista, un uomo vestito di nero, apriva elegantemente la porta posteriore sussurrando un

-prego signorina –

Non un sorriso. Solo parole di cortesia, e Mei stava male. Sospirò mentre si sedette su quei sedili tremendamente lucidi, e comodi. Mentre osservava quella fila di ragazzine che sventolavano le manine e piangevano. Hsien e la direttrice Pai che la guardavano sorridenti. Un sorriso mai quanto amaro da dipingere.
La portiera si chiuse in un secco tonfo. I vetri neri che però rivelavano l’esterno e nascondevano l’interno. Posò entrambe le mani magre sui vetri osservandole. E lentamente una lacrima solcava la guancia diafana di lei.

- Bene..Tsuyoshi puoi partire..-

Disse il signor Chaolan con un cenno della mano destra all’autista, che a sua volta annuì. La portiera si chiuse ed esso si sistemò sul sedile di nera pelle affianco alla ragazzina..volse le iridi verso di lei. Sorridendo sempre maliziosamente.

- Mei..non piangere su..ti sporcherai il visino così –

Lentamente portò una mano a lavarli il visetto, mentre continuava ad osservare l’esterno. Lei scostò il capo in malomodo..osservandolo un solo istante. Con fare freddo e burbero. No non doveva toccarla. Lo detestava. Ma non sapeva il perché. Sospirò, prima di osservare ancora le ragazze. L’auto in un rombo sordo si accese. E ben presto iniziò a muoversi verso la strada sterrata che portava in città. Le osservava diventare sempre più piccole mentre appoggiava il visetto contro il vetro. Quanto avrebbe voluto urlare verso di loro ma soprattutto piangere. Ma si limitò a sorridere. Con malinconia, mentre stancamente appoggiò la schiena contro il sedile.

- Comunque..il mio nome è Lee Chaolan..-

Disse in un caldo sussurro l’uomo dai capelli bianchi. Mentre osservava amorevolmente la ragazzina, lei in tutta risposta lo guardò. Mentre dalle labbra di lei uscì una buffa linguaccia. Un modo seppur piccolo di ribellarsi.
Lee allora si mise a ridacchiare, la risatina che diventava poi più forte ed allegra. Nonostante tutto sapeva che si sarebbe affezionato a lei.

 
  » Segnala questa fanfic se non rispetta il regolamento del sito
 


VOTO: (0 voti, 1 commento)
 
COMMENTI:
Trovato 1 commento
manga-darling 13/06/09 05:33
voglio il seguitoooo
D'accordo con il commento: 0, e Tu? / No   |   Segnala abuso Rispondi

 
SCRIVI IL TUO COMMENTO:

Utente:
Password:
Registrati -Password dimenticata?
Solo su questo capitolo Generale sulla Fanfic
Commento:
Il tuo voto: