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Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Bakuten Shoot Beyblade (Beyblade)
Titolo Fanfic: BAD LIFE
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: alexandra91 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 10/09/2005 20:54:39 (ultimo inserimento: 22/09/05)

uno dei migliori studenti del giappone e uno dei peggiori teppisti della scuola, una compagnia di amici... una bad life forever... leggete! ^^
 
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PROLOGO
- Capitolo 1° -

Aly- aleeeee gente!!! Ficcy nuova!!! Spero vi piaccia!!!

Pioggia. Pioggia e sudore. Correva disperatamente e ansimante, sotto quella cascata d’acqua grondante. I vestiti erano completamente fradici, per non parlare dei capelli. Non osava immaginare i libri. Di questo passo sarebbe arrivato a casa completamente bagnato fin nelle ossa. Bhè, se l’era meritata. Dopo tutto, se non si fosse distratto a guardare quel gruppo di amici, che sembravano così affiatati, così uniti, non avrebbe perso l’autobus. Già immaginava quello che sarebbe successo una volta a casa.
Sua madre, lo avrebbe sgridato, ma con poca convinzione, non era mai stata una donna forte, e poi lo avrebbe mandato a farsi una doccia calda, “così, tesoro, non rischi di buscarti un raffreddore…”. Cavolate. Se il raffreddore avesse voluto colpirlo, lo avrebbe fatto comunque, con o senza il bagno caldo. Uscito dal bagno avrebbe scoperto che la scia di fango lasciata dai suoi jeans era stata pulita dalla donna delle pulizie, e che un’altra signora avrebbe portato i vestiti a lavare. Il giorno dopo li avrebbe già trovati nel suo cassetto, puliti e profumati. Dopo tutto se lo guadagnava, questo trattamento. Non è da tutti avere la media del nove al terzo anno del liceo scientifico, non trovate?
E non è da tutti essersi comprato la moto con le borse di studio, ne tanto meno essere il nipote del presidente della Hiwatari enterprise. Ma quello di cui Kay Hiwatari aveva bisogno, non riusciva a trovarlo. Non riusciva a trovare un amico.

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“Ehi Vecio! Sono a casa!” Urlò Rey Kon entrando in casa, urlando per avvisare il fratello. Era un ragazzo dai lunghi capelli neri, abbastanza alto, gli occhi di un insolito color oro. Buttò la borsa, ricoperta di scritte di amici perduti e vecchie ragazze, su una sedia. Poi si sedette e si avvicinò al piatto di pasta scaldata che c’era sul tavolo. A dire la verita ormai era fredda, ma ci era abituato. Sempre meglio della minestra di cavoli che Yuri aveva cucinato tre giorni prima, così, per cambiare un po’.
Poi sentì un’asse scricchiolare. Un uomo, stretto in uno vecchio pigiama, con i capelli unti e le unghie ormai da troppo tempo lasciate a se stesse, si era mosso silenziosamente dalla sua camera fino alla cucina. Quando lo vide, Rey sorrise.
“Papà…cosa ci fai in piedi, vuoi un po’ di cibo?” L’uomo non rispose, ma prese dalla cucina un coltello molto affilato.
“Pa?” chiese Rey sconcertato. L’uomo prese per il polso il ragazzino e alzò l’arma.
“No, Papà! Fermo! Mi farai male!!!” disse mente il padre stava avvicinando il coltello al braccio. Il povero ragazzo chiuse gli occhi, ma non sentì dolore.
“Papà! Stai fermo!” Il fratello di Rey, Yuri, aveva tolto il coltello di mano al padre e lo stava abbracciando. Yuri era un ragazzo forte, possente, con capelli rossi e occhi color del ghiaccio.
“Togli quel mostro dalla mia vista!” aveva tuonato il vecchio uomo, che dimostrava almeno venti anni in più di quelli che aveva in realtà.
“Rey! Vai in camera tua! Vai ora!” esclamò Yuri, dall’alto dei suoi tre anni in più.
Rey aveva obbedito, portandosi dietro la borsa di scuola e il piatto di pasta, che oltre a essersi raffreddata stava diventando ‘colla’. Ovviamente a lui non importava tanto lo stato della suua pastasciutta. Pensava a suo padre. Quante volte succedeva, ormai….praticamente almeno una volta a settimana. Se non ci fosse Yuri a aiutarlo, sarebbe già morto, ne era sicuro.
Adesso, immagino, voi lettori vorrete sapere perchè vi ho parlato di questi due ragazzi, cosa li unisce, cosa lega le loro vite e i loro mondi così diversi, perché uno torna a casa fradicio e senza amici, nonostante un così bel rendimento scolastico e una famiglia in cui è apprezzato e perché uno è picchiato dal padre, e fa la terza all’Itis con libr di terza mano perché, per comprarsi la moo, aveva risparmiato anche su questo.
Ve ne parlerò, se avrete la pazienza di ascoltarmi.

Ay- era solo il prologo! Piaciuta??? Commentini commentucci, mi raccomando!!

 
Continua nel capitolo:


 
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