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Categoria: Videogiochi
Dalla Serie: Tekken
Titolo Fanfic: AFTER THE STORM, IT`S CLEARING UP AGAIN
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: yume90 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 03/09/2005 22:09:37 (ultimo inserimento: 15/04/06)

e` una fic molto triste: un ostacolo insormontabile, incubo di tt gli uomini, si pone tra 2ragazzi e niente potrà salvare il loro amore...
 
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REINCONTRARE JULIA
- Capitolo 1° -


Come ho scritto nella presentazione questa fic è molto triste, ma il fatto è ke ho semplicemente cercato di descrivere la vita reale: come i sentimenti possono nascere e come il destino, seguendo il suo corso, possa portarsi via tutto, provocando una tempesta ke non lascia spazio alla fragilità umana...

Era una fredda giornata di Gennaio. Il cielo era plumbeo e il paesaggio desolato. Era solo una settimana che si
trovava a Tokio ed era già nei guai. Credeva che sarebbe stato semplice trovare un lavoro in città e poi affittare
un monolocale, ma sembrava che la dea bendata, questa volta, non fosse dalla sua parte.
Erano 2 giorni che viveva per strada. I primi 5 aveva pernottato in un hotel, ma non disponeva di grandi somme. Per
il servizio militare, infatti, non lo pagavano granché e da quando aveva smesso con i "giochi" di strada i suoi
risparmi si erano prosciugati.
Da quando si era trovato per strada con un pesante zaino per gli effetti personali e pochi soldi, non aveva ancora
dormito. Vagava tutto il giorno e la notte con il bagaglio in spalla in cerca di un lavoro in un qualsiesi locale e, ogni
tanto, si fermava in un pub a bere qualcosa e a riposarsi.
In quei quartieri la notte era pericolosa e lui lo sapeva meglio di chiunque altro. Si incontrava gente di ogni tipo e
bisognava stare sempre all'erta. Solo due giorni e non ne poteva già più di quella vita: voleva una casa, quella casa
di cui non aveva mai avuto bisogno. Ma un volta era diverso: quando non sapeva a chi rivolgersi, per qualunque cosa,
c'era il suo maestro Baek, ma ora nemmeno lui c'era più.
Era tutta la mattina che nevicava. Il freddo si era fatto più pengente e le strade più deserte.
D'un tratto il ragazzo notò, in fondo alla strada, un folla di persone. Erano per lo più gente di strada che aveva già
visto aggirarsi lì intorno.
Il ragazzo si avvicinò: un individuo sui 25 anni, alto, muscoloso, incitava qualcuno a sfidarlo in una lotta, mentre a
terra giacevano tre altri ragazzi, anch'essi robusti, privi di sensi. Uno dei tre era particolarmente pallido e le labbra
avevano assunto un colore simile al violastro, mentre gli occhi languidi erano spalancati verso il cielo grigio:
probabilmente era morto.
Hwoarang stava per allontanarsi, pensando che non sarebbe servito a niente cacciarsi ulteriormente nei guai, quando
un particolare attirò la sua attenzione.
Ragazzo - ...per chi mi batte..ci sarà una degna ricompensa in contanti..provateci, avanti!! Vediamo chi riesce a..
Hwoarang, a quel punto, si fece avanti - Provo io!
Il ragazzo lo fissò, immobile, con aria di superiorità - Bene..
Hwoarang appoggiò lo zaino e si diresse verso il suo avversario, poi guardandolo dritto negli occhi, disse - Mi chiamo
Hwoarang, e vengo dalla Corea..sono ammessi tutti gli stili di lotta??
Il ragazzo sembrò non afferrare il concetto della domanda, probabilmente era solo uno svitato con un po' + di forza
fisica degli altri, uno che non aveva studiato nessuna arte di combattimento.
Dietro di lui c'erano due uomini vestiti di nero, con in mano un bel po' di denaro in contanti.
Ragazzo - Io sono Moriku. Cominciamo..
Moriku attaccò Hwoarang con colpi di notevole potenza, ma scarsa tecnica e velocità. Inutile dire che il coreano
ridusse l'altro alla sconfitta in un batter d'occhio.
Hwoarang - E questo era combattere..è inutile..nessuno è pari al maledetto Kazama..
I due uomini in nero finsero di consegnare ad Hwoarang la somma di denaro di cui disponevano, ma appena il
ragazzo gli fu vicino, il più alto dei due, sorrise - Hai talento, ragazzo. E un'ottima preparazione..non vuoi sostituire
Moriku?? Saresti imbattibile e guadagneresti molto..
La risposta di Hwoarang fu semplice e d'effetto - No.
Quel ragazzo era sempre stato così, uno spririto libero. Non aveva bisogno di regole, di superiori, di datori di lavoro.
Tutto ciò che lo privava in qualche modo della sua quasi esagerata libertà lo infastidiva.
Quell'atteggiamento non parve piacere al suo interlocutore che, senza pensarci due volte, gli infilò un coltello nel
torace. Poi i due se ne andarono e la folla si disperse.
Hwoarang rimase un attimo immobile, con il coltello conficcato nel corpo. Poi si accasciò a terra, estrasse, con un
grido di dolore, il pugnale e si rimise lo zaino in spalla cercando di non badare al sangue che macchiava i suoi
vestiti e alla terribile sofferenza che gli procurava quel taglio.
Continuò a girovagare con una mano sulla parte dolente, fino a mezzogiorno, poi si sedette a un lato della strada,
ormai stremato.
Fu in quel momento che la vide: una macchina nera, abbastanza grade, gli si fermò accanto.
Il finestrino si abbassò lentamente, con un ronzio quasi impercettibile.
Finalmente Hwoarang scorse, in tutta quell'angoscia, un viso amico.
Era Julia.
La ragazza gli sorrise e lui ricambiò sforzandosi, di assumere un'espressione naturale.
Julia - Ciao Hwoarang!! Che piacere vederti!! Che cosa ci fai qui a Tokio?? Non sarà per il 4^ torneo..
Hwoarang annuì, senza parlare.
Julia - Tutto bene?? Ti vedo stanco..
Hwoarang - Beh..veramente..io..non ho un posto dove stare. Sono due giorni che vivo per strada e..
La ragazza, senza pensarci due volte, scese dall'auto e lo aiutò a caricare il bagaglio.
Poi il ragazzo salì in macchina e Julia notò la maglietta macchiata di sangue.
Julia - Ma tu sei..ferito..
Hwoarang - Sì..ma non è niente di grave..
Dopo un quarto d'ora abbondante i due arrivarono di fronte ad una palazzina, abbastanza grande, con poco più
di una ventina di appartamenti, disposti su dieci piani.
Julia abitava all'ottavo, in un appartamento abbastanza ridotto, ma accogliente. Un salotto, una cucina piuttosto
piccola, due camere, un bagno e uno studio a dir poco minuscolo, giusto lo spazio per una scrivania e una libreria.
Julia fece accomodare il suo ospite in una camera arredata con un letto singolo, un comodino, un armadio e una
piccola scrivania. La grande finestra dava su un giardinetto fiorito sul retro della palazzina.
Dopo aver appoggiato lo zaino Hwoarang fu condotto nella camera della ragazza, che lo fece sedere sul letto
matrimoniale.
Hwoarang, notate le dimensioni del letto, chiese - Vivi con qualcuno?
Julia sorrise - Sì, cn un uomo di 35 anni..
Poi la ragazza scoppiò a ridere - Guarda ke nn è vero!! Qnd l'ho detto sei diventato pallido..
Hwoarang - Nn sn impallidito..nn m importerebbe anke se vivessi cn un uomo..
Julia prese uno sgabello e si sedette di fronte a lui.
Julia - Fa vedere la ferita..
Hwoarang - No..io..non credo che sia necessario..
Julia - Non importa, vedrai che bendandola si sistemerà più in fretta..nn vorrai arrivare ferito al combattimento contro
Jin??
Hwoarang sospirò e si tolse la maglietta, rimanendo a dorso nudo.
La ragazza disinfettò il taglio, poi lo bendò saldamente.
Julia - E' abbastanza profondo, ma non ha toccato nessun organo vitale..nn è grave..sembra prodotto da un coltello..
Hwoarang - Infatti.
Julia - Com'è successo??
Hwoarang le spiegò la causa della ferita, poi sorrise - Non ti ho ancora ringraziato come si deve per la tua ospitalità.
Julia - Non ce n'è bisogno, è un piacere.
Hwoarang - Crecherò di trovare un lavoretto il più in fretta possibile e togliere il disturbo..magari anke domani..
Julia - Non pensare nemmeno di andartene prima che il taglio sia guarito..e poi non è un distubo..
Hwoarang - Bene, allora credo proprio che andrò a farmi una doccia.
Julia sorrise e si diresse in cucina a preparare il pranzo.

Quella ragazza era davvero cambiata negli ultimi due anni. Era diventata più matura, più loquace, più bella.
Aveva quello sguardo misterioso e prespicace di chi capisce le cose al volo, di chi non parla molto di sè.
Portava spesso i capelli lisci, scuri, raccolti in una coda bassa e indossava vestiti sobri, poco appariscenti, ma
di buon gusto. Dai suoi movimenti, dalle sue discussioni traspariva la sua intelligenza e il suo interesse per lo studio,
così ben conciliato con la sua attiva concretezza e l'innata sensibilità.
Hwoarang, invece, non era cambiato granché. Fisicamente era diventato anche lui più maturo, ma il carattere era
rimasto pressapoco lo stesso, tranne per il particolare di un leggero accenno ad un quasi timoroso ripetto verso gli
altri, forse dato dall'addestramento militare. Nonostante non rispettasse le regole, la caserma aveva scalfito, anche
se solo un po', il suo duro ego ribelle. I suoi modi erano, come sempre, rudi, ma le sue parole e la sua voce, in certi
momenti, diventavano quasi dolci e la sua persona ispirava sicurezza e protezione.
Dopo la doccia di Hwoarang, i due pranzarono insieme. La ragazza aveva preparato del sushi e aveva posto della
frutta sul tavolo, in un piccolo cesto.
Julia - Mi dispiace non poterti offrire di più, ma sono giorni che non faccio la spesa. Le mie ricerche mi rubano gran
parte della giornata..
Hwoarang - Ricerche??
Julia annuì - E' da molto tempo che lavoro ad un progetto della G Corporation..o forse è meglio dire "lavoravo".
Qualche tempo fa la Mishima ha distrutto la sede della G Corporation rubando tutti i dati contenuti nei computer..
Hwoarang - Di cosa trattava il progetto??
Julia - Più o meno un anno fa ho scoperto che la zona del mio villaggio d'origine è in pericolo: una grande nube
di sabbia la sta travolgendo sconvolgendo il suo ecosistema, il quale sarebbe mutato velocemente..così ho
cominciato degli studi e ho unito un gruppo di ricerca genetica per studiare il meccanismo biologico del
rimboschimento. La concessione di questi studi derivava dalla G Corporation, infatti, i super computer di questa
ditta avevano portato ad uno stato avanzato la mia ricerca, ma..poi è arrivata la Mishima. E' stato allora che ho
cominciato a cercare in rete delle informazioni utili sulla base della Mishima per infiltrarmi nei loro computer e
riprendere i dati, ma il loro sistema sembra inviolabile!! Beh, cmq in rete ho trovato l'annuncio del 4^ torneo..
Hwoarang sorrise - ..e non hai resistito.
Julia annuì - Cmq è da più di un mese che ho ricominciato dall'inizio le mie ricerche, con un altro gruppo di ricerca,
ma questa volta siamo finanziati da una ditta molto più piccola, anonima ed arretrata, quindi..i nostri studi procedono
piuttosto lentamente..
Hwoarang rimase in silenzio. Stava fissando Julia insistentemente riflettendo inconsciamente su quanto fosse
cambiata. Si accorse della sua sensibilità, della sua scioltezza nel parlare e della sua bellezza.
La ragazza, sentendosi osservata, arrossì violentemente e scattò in piedi.
Julia - Forse è meglio che mi metta a sparecchiare..
Hwoarang sorrise - No, non ti scomodare, faccio io..
Julia scosse la testa - Assolutamente no, sei un ospite..
Hwoarang - Sai bene che la figura dell'ospite non mi si addice e che non mi piace stare fermo senza niente da fare..
A quel punto il ragazzo cominciò a trasportare i piatti nel lavandino e Julia fu costretta a sedersi.
La ragazza guardò Hwoarang molto attentamente, squadrandolo dalla testa ai piedi. Indossava una maglietta
abbastanza attilata, nera, e dei jeans piuttosto larghi. Notò, durante i piccoli spostamenti del ragazzo, la sua agilità
nel muoversi, la sua prestanza fisica, il suo fascino.
Hwoarang - Che c'è??
Il ragazzo si era fermato di fronte a lei, dall'altra parte del tavolo con aria divertita.
Hwoarang - Credi che io sia troppo bello per essere reale??
L'ironia e la capacità di sdrammatizzare certo non gli mancavano.
Julia arrossì di nuovo - N-no..cioè io..
Hwoarang rise e le fece l'occhiolino. La ragazza rimase sorpresa da quel comportamento, in quel momento quel
ragazzo non sembrava essere lo stesso Hwoarang freddo e combattivo che era quando si trovava di fronte a Jin, ora
sembrava essere completamente a suo agio e condividere quasi una certa complicità con lei.
Dopo pochi minuti il coreano aveva già finito di lavare i piatti. Julia sorrise - Wow!! Non credevo che fossi così abile
nei lavori di casa..credo che ti sfrutterò spudoratamente nel periodo che passerai qui..
Hwoarang accennò un inchino - Sono a sua disposizione..
I due scoppiarono a ridere, poi Julia si ritirò nel suo studio e Hwoarang andò in salotto a riposare gurdando la
televisione.
Dopo circa due ore il ragazzo si alzò dal divano e si diresse verso lo studio della ragazza. La finestra era aperta
nonostante il freddo, il termosifone acceso e la scrivania in disordine. Julia lavorava ad un computer portatile. Uno
degli ultimi modelli con una risoluzione alta che permetteva una vista perfetta e una sensibilità notevole.
La ragazza aveva i capelli raccolti in una coda bassa, come al solito, e indossava un paio di occhiali da vista che
le davano un'aria seria e concentrata.
Non essendosi accorta dell'entrata del ragazzo nel suo studio, Julia continuò a lavorare indisturbata.
Hwoarang - Che ne dici di fare una pausa??
La ragazza si voltò di scatto, allontanandosi dalla scrivania con la sedia mobile.
Julia - Oh, Hwoarang..non ti ho sentito bussare..
Hwoarang - Scusa, non l'ho fatto. Che ne dici di fare una pausa?
La ragazza annuì e sorrise - Sì, credo proprio che ci voglia una pausa..
Poi si alzò in piedi, si tolse gli occhiali e, stropicciandosi gli occhi, guardò l'orologio da polso.
Julia - Sono le 4.00..mmh..potremmo andare a bere una cioccolata, col freddo che fa è quello che ci vuole..
Hwoarang annuì e i due si diressero in un bar poco distante da lì.
Dopo circa mezz'ora Julia terminò velocemente la sua cioccolata e sospirò - Scusami, ma devo andare al lavoro..
Hwoarang - Lavoro??
Julia annuì alzandosi in piedi e mettendosi il cappotto - Sì, lavoro in una biblioteca, qui vicino..tornerò a casa 'sta
sera alle 8.30..più o meno..ecco, ti lascio le chiavi..
La ragazza appoggiò un mazzo di chiavi sul tavolo, poi disse - Vado a pagare il conto e scappo..
Hwoarang - Non pensarci nemmeno..pago io!!
Julia sorrise e lo ringraziò, poi corse fuori dal locale.
Hwoarang pensò che era ora che anke lui si trovasse un lavoro. Magari sarebbe stato più fortunato in quella
zona della città.
Il ragazzo passò in almeno una decina di locali, ma nessuno aveva bisogno di personale.
A quel punto decise che sarebbe tornato a casa, ma sulla strada trovò un locale con un grosso cartello sull'entrata:
cercasi pesonale dai 20 ai 30 anni.
Il locale si trovava ad un angolo di una strada, a circa 10 minuti di distanza
dall'appartamento di Julia. All'esterno c'era una grossa insegna " TOKYOGRAVE ". Il ragazzo non badò al
nome del posto ed entrò. Era abbastanza grande, con una notevole pista da ballo. Degli alti seggiolini erano situati
davanti al lunghissimo bancone, mentre più in là, vicino alla "zona-ballo" c'era un equipaggiamento per dj, con
stereo, pianola, microfono, ecc. In tutto il locale la luce non era delle migliori e, a quell'ora del pomeriggio, non
c'era quasi nessuno. Hwoarang si chiese per quale motivo avessero bisogno di personale se la clientela
era così scarsa: solo qualche ragazzo al bancone a bere birra o qualche altra bevanda alcolica.
Il ragazzo si avvicinò ad una donna che serviva, dietro al bancone. Sembrava essere l'unica componente del
personale presente in quel momento. Aveva sicuramente più di 30 anni e Hwoarang si chiese perchè l'avevano
assunta. Era mediamente alta, di bell'aspetto, nonostante il viso stanco e le occhiaie evidenti. Possedeva dei
lunghi capelli biondi, visibilmente tinti, con qualche ciocca blu. Li teneva raccolti in una coda e indossava una
maglietta a maniche lunghe attillata, anch'essa blu. Aveva una corporatura media e, dagli occhi neri, si capiva che
un volta anche i capelli dovevano essere stati scuri.
Hwoarang - Emh..mi scusi..
La donna si voltò - Cosa c'è??
Aveva un tono secco, quasi scocciato.
Hwoarang - Cerco lavoro.
Il ragazzo non era certo il tipo da farsi intimidire da un po' di nervosismo.
A quel punto il viso della donna si fece più rilassato - Quanti anni hai, ragazzo??
Hwoarang - 21..
Donna - Perfetto. Vieni.
Hwoarang la seguì in un locale, raggiungibile tramite una porta dietro il bancone. Era una stanzetta piuttosto piccola,
con due divani a due posti, piuttosto vecchi, e una poltrona di pelle nera. Al centro c'era un tavolino con appoggiato
un pacchetto di sigarette. Appeso al muro vi era un grande specchio e, di lato, un comò.
Donna - Hai detto di avere 21 anni..6 giapponese??
Hwoarang - No, coreano.
Donna - Come ti chiami??
Hwoarang - Hwoarang.
Donna - E di cognome??
Il ragazzo la fulminò con lo sguardo.
Donna - Hwoarang andrà benissimo. Piacere, io sono Johanne..la padrona del locale. Sono di origine americana, ma
ho sempre vissuto i Giappone. Puoi chiamarmi Jo.
Il ragazzo era in piedi di fronte alla donna, seduta sul divano. I due si strinsero la mano.
Jo - Puoi accomodarti, Hwoarang.
Hwoarang ringraziò e si sedette sulla poltrona.
Jo - Vediamo..hai la fedina penale sporca??
Hwoarang - In corea nn ero quello che si dice un santo, ma..no.
Jo - Cosa facevi??
Hwoarang - Organizzavo battaglie in strada per guadagnare soldi..
Jo - Mmh..ok. Pratichi qualche disciplina o roba del genere? Karate, kung fu..solo per la difesa, sai credo ti sarà utile..
Hwoarang - Le assicuro che, avendo vissuto x strada, la difesa nn è un mio problema. In più sono stato nell'esercito,
in Corea..e poi pratico il Tae Kwon Do..due anni fa ho vinto il 3^ torneo di tekken, organizzato dalla Mishima corp!!
Jo - Ecco dove ti avevo già visto!!! Sei un lottatore abile..
Hwoarang - Così dicono..
Jo - Mmh..sì, mi piaci!! Non parli a vanvera, sembri un tipo orgoglioso, ma non troppo pieno di sé, uno che sa stare al
suo posto. E poi sai difenderti bene. Perfetto!! Il posto è tuo!! Comincerai domani sera..dalle 10.00 alle 4.00..è quello
l'orario peggiore, nonostante la "tomba" sia aperta fin dalle 5.00 del pomeriggio, ma a quest'ora me la cavo da sola..
con te lavoreranno altri due ragazzi, dovrete fare un po' i baristi e un po' i "buttafuori"..appena qualcuno si mette a
far casino, via dal locale..ok??..ah, sì..e poi ci sono anke 3 ragazze..un po' servono, un po' ballano, un po'
intrattengono...devi avere sempre un'occhio su di loro: non devono essere importunate..il mio locale nn è..beh, ci
siamo, intesi..
Hwoarang annuì - Perefetto. Domani alle 10.00.
Poi la donna lo accompagnò fino all'uscita e tolse il cartello dalla porta.

Arrivato a casa di Julia, Hwoarang si sdraiò sul divano e accese di nuovo la televisione. Il solo pensiero di aver
finalmente trovato un lavoro lo fece sentire pieno di energie. Erano solo le 7.00: Julia sarebbe tornata dopo un ora
e mezza.
Il tempo sembrava nn passare mai, così Hwoarang decise di prendere uno dei numerosi libri di Julia.
La ragazza tornò due ore dopo, con due grossi sacchetti della spesa. Hwoarang non la sentì entrare e lei si diresse
in salotto - Hwoarang, ascolta..dovresti ricordarti di chiudere la porta quando..
La ragazza si bloccò. Hwoarang era immerso nella lettura di un libro. Julia si trovò a pensare che non l'aveva mai
visto leggere e che, in quello stato, era davvero affascinante.
Julia - Hwoarang..
Il ragazza tornò improvvisamente a contatto con la realtà che lo circondava - Eh?? Oh, Julia..come hai fatto a entrare?
La ragazza sorrise - Hai lasciato la porta aperta..
Hwoarang sospirò - Ke idiota!
Julia sorrise di nuovo e, andando in cucina, rispose - Non importa!! Scusa se ho fatto tardi, ma ho fatto la spesa..
così avremo qualcosa da mangiare..nn sono una gran cuoca, ma me la cavo..
Nel frattempo il ragazzo aveva lasciato il libro sul divano e l'aveva seguita in cucina.
Hwoarang - Ho trovato un lavoro!!
Julia - Davvero?? Bene..dove??
Hwoarang - Non molto lontano da qui..in un locale chiamato "Tokyograve"..
Julia - Nn lo conosco..che orari fai??
Hwoarang - Lavoro dalle 10.00 di sera alle 4.00..così ho la giornata libera..
Julia sorrise al pensiero che avrebbe potuto passare con lui l'intera giornata.
Hwoarang - Comincio domani..nn credo sarà un lavoro duro..il locale è di dimensioni medie, ma nn sembrava molto
frequentato..
I due ragazzi continuarono a chiaccherare e, finita la cena, andarono in salotto per guardare la televisione.
Dopo non molto Julia, stanca per l'intensa giornata trascorsa, si appoggiò sulla spalla di Hwoarang e il ragazzo
le mise un braccio intorno alle spalle.
Julia - E' un po' che nn sento gli altri..Lin, Jin, Eddy..credi che parteciperanno anke loro al 4^ tournament?
Hwoarang sospirò - Nn lo so..spero solo ke il maledetto Kazama si faccia vivo..
Julia - Due anni fa..al 3^torneo..eri attratto da Lin..nn è vero??
Hwoarang arrossì lievemente, poi rispose - Ma no..assolutamente..lei era così infantile..
Julia guardò Hwoarang negli occhi per cercare di capire se stesse dicendo la verità. Hwoarang distolse lo
sguardo e sospirò - Se devo dire la veritò ho avuto una storia poco dopo il tournament..è stato con Nina, ma..è
durata poco più di una settimana..avevamo in comune il fatto di essere contro Jin Kazama anke se lei lo voleva
uccidere, mentre io..volevo semplicemente sfidarlo..
Julia - Davvero?? Nn ne sapevo niente..
Hwoarang - Te l'ho detto è stata una cosa poco importante..un colpo di testa..
Julia si accorse di essere a disagio, così si alzò di scatto - Vado a farmi la doccia.

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Mi raccomando leggete il prossimo capitolo..^_____^..
 
Continua nel capitolo:


 
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VOTO: (1 voto, 1 commento)
 
COMMENTI:
Trovato 1 commento
Rif.Capitolo: 8
manga-darling - Voto:
17/06/09 23:44
è bellissima la tua ficcy
D'accordo con il commento: 0, e Tu? / No   |   Segnala abuso Rispondi

 
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