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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Slam Dunk
Titolo Fanfic: INTO THE NIGHT
Genere: Fantasy
Rating: Per Tutte le età
Autore: aya-suzuki galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 10/03/2002 15:22:08

una storia fantasy che nasce da una bottiglia di gingerino... un bel ragazzo ed una misteriosa strega!
 
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SORPRESE
- Capitolo 1° -

“Allora, noi andiamo! Mi raccomando Akira, tu sei il più grande e sei responsabile anche di tua sorella!” “Mamma, anche se sono più giovane di Akira ho lo stesso 15 anni!” “Hai ragione, scusa tesoro!” sorrise la signora, dando un buffetto sulla guancia della ragazza, che sospirò esasperata. Il ragazzo mise una mano sulla spalla della sorella, e salutò la madre, che guardava apprensiva i due figli.
Uno strombazzare selvaggio fuori in strada fece sussultare la signora. Il ragazzo sfoderò un sorriso da pubblicità, dicendo:”Senti mamma, papà è impaziente! Suvvia, è solo un week-end! Cosa mai ci capiterà? Suuu, divertitevi! E mandateci una cartolina!” “Ok, ok… vi telefono appena arriviamo!” disse la signora, uscendo. SLAM.
“Uuaaaaahhh…. Che sanguisuga… non si fida di noi! Che madre, eh Akira?” “Eh si”
Akira e Yukari Sendoh hanno rispettivamente 15 e 17 anni, e frequentano il primo e il terzo anno al liceo Ryonan. I loro genitori sono partiti per un weekend, lasciando i figli a casa da soli.
Yukari si avvicinò ratta-ratta alla finestra, scostò la tendina di centrino azzurro e sbirciò sulla strada. Poi si voltò verso il fratello, con un diabolico ghigno che tagliava il suo delicato viso in due. Abbassò leggermente le palpebre sui suoi occhi azzurri e disse:”Via libera!”.
Akira spiccò la corsa, arrivando in cucina, dove stava un terrazzo, dal quale si affacciò. Fece guizzare gli occhi blu sulla strada, fino a che non vide delle sagome. A questo punto sventolò le lunghe braccia, dicendo:”Ehi, raga! Di qua, casa sgombra!”.
Da dietro un muro uscì un esercito di gente che marciò fino al cancello, che Yukari aveva aperto per farli entrare.
“Ahaaaa… Akira! Meno male che sei venuto! Iniziavamo a congelarci tutti quanti lì fuori!” disse un ragazzo dai capelli neri battendo una pacca sulla testa a porcospino di Akira, che rispose:”Bè, Hiroaki, io mantengo le promesse! Mica lascio i miei amici fuori col freddo!” “Bastava solo che lo pensassi e potevi considerarti già morto!” ghignò Hiroaki, incrociando le braccia.
Hiroaki Koshino è un compagno di classe e squadra di Akira, nonché suo migliore amico. Ha guidato la marcia dei festaioli fino a casa Sendoh.
“Dov’è Yucchan mia piccolina?”. Inoltre Hiroaki ha una cotta per Yukari.
“Sta scegliendo il disco, penso…” disse Akira, alzando le spalle ed indicando un punto imprecisato alle sue spalle.
Hiroaki trotterellò fino al tavolo di marmo nero che stava accanto alla porta del salone, dove Yukari stava smistando i cd in cerca di quello più adatto. Ad un tratto, un braccio le passò accanto al viso, afferrando un cd, e una voce mormorò:”Posso consigliare Only You…?” [Kosh è un bravissimo DJ, eh Minako? ^ ^ ND Aya] . Yukari si voltò, sorridente:”Ciao, Hiro! …Sorry, ma i lenti si tengono per fine serata!” “Aspetterò” concluse Hiroaki, incrociando nuovamente le braccia.
“Dai Yukari, prendi un cd a caso e balliamo! Di là sembrano tutti posseduti da San Vito!” esclamò una ragazza raggiungendo Yukari ed Hiroaki. Quest’ultimo porse alla ragazza un cd, dicendo:”Questo andrà bene!”. La ragazza corse nel salone a mettere il cd nel lettore senza nemmeno leggere la copertina.
“Cosa le hai dato?” chiese Yukari, alchè Hiroaki scoppiò a ridere:”Only You!” “Che scemo!” Yukari afferrò Hit Mania Dance di un anno qualsiasi e corse nel salone, lasciando Hiro ridacchiante.
“Punta tacco baby one two tree!” cantavano Akira e tutti gli altri, sparsi per il salone e coinvolti in un accesissimo Testa-Spalla di Don Lurio (evidentemente Hit Mania Dance è rimasto sul tavolino).
L’atmosfera era allegra e tutti ballavano come dei pazzi schizofrenici, anche quelli che di solito stanno immobili come statue di cera (ce ne sono ovunque, no?). Alla marmaglia si unirono anche Hiroaki e Yukari, dando il tocco finale.

Tre orette dopo, intorno alla mezzanotte, il festino era nel vivo. Akira tracannava gingerini (allungati col vino) a tutta alè, e rideva insieme alla massa. Ma ad un certo punto…
“Ahi! Meeerda… Dolore all’osso sacroooo!” ululò Akira, dalla sua posizione per terra, a ridosso sulla poltrona. “Aki, cosa è successo!” intervenne una sua compagna di classe, chinandosi su di lui preoccupata. “Nulla, nulla Tomoko, tutto bene. Sono scivolato sulla carcassa di qualche bottiglia di ginger, tutto ok. Vado a prendere un po’ d’aria”. Detto questo, si alzò e si incammino passin passetto in cucina. Prese una sedia, la mise in terrazzo e si sedette, sospirando soddisfatto. Era la prima volta che trasgrediva così di brutto ad una regola di casa. Yukari era orgogliosa di lui, e tutto sommato anche lui. Una cosa che lo preoccupava era la scusa da presentare ai suoi dopo la sparizione di un centinaio di bottigliette di ginger.
TUMP…
“Chi…” Akira si voltò di scatto verso il muro dove prima si erano nascosti i suoi amici. Sentì delle voci concitate e dei mormorii. Il ragazzo si alzò in piedi, sporgendosi per vedere il proprietario di quella voce. Perché quella voce era splendida, e voleva vederne in faccia il proprietario o la proprietaria.
Indomato, Akira spiccò un saltino e scese dal terrazzo, avvicinandosi a quel muro. Si affacciò dietro, e quello che vide lo lasciò senza parole.
C’era una ragazza, dai lunghi capelli color fuoco, con tante striature gialle, da far sembrare la sua capigliatura un vero falò. Indossava una lunga giacca di pelle, larga e lucida. Sentendo lo scalpiccio dei passi di Sendoh, si voltò, mostrando il suo bellissimo viso affilato, la bocca sottile, gli occhi gialli con la pupilla verticale e la carnagione diafana.
La ragazza compì un salto indietro, un salto di diversi metri, ed atterrò sopra un idrante, scrutando Akira e mormorando:”Tu… mi hai visto! Tu mi hai visto, maledetto!!”. Akira non capiva. Fece un sorriso sorpreso e disse:”Si, ti ho vis-“ “Aaaarrggh! È la fine, la fine! Sono rovinata!” strillò lei, mettendosi le mani tra i capelli. Aveva guanti senza dita e lunghe unghie nere. Dopodiché si voltò e corse via.
Akira, sconvolto da tutto quello che stava accadendo, la inseguì, correndo più forte che poteva. Ma lei correva molto più veloce, e fece rapidamente perdere le sue tracce. Akira arrivò al parco, da dove sentiva dei fruscii veloci provenire dagli alberi. Non capiva come, ma quella ragazza compiva dei balzi straordinari e correva come il vento.
Ad un tratto, un tonfo sordo e un lamento attirò l’attenzione del ragazzo, che si voltò nella direzione da cui provenivano i rumori. Akira compì un’ultima corsa per arrivare dalla ragazza. Vedeva i suoi capelli nel buio.
Stava stesa per terra, e tremava da dolore. Doveva essere caduta da un albero. “Ehi… Tutto bene?” chiese Akira, chinandosi su di lei e girandola sulla schiena. La ragazza aveva gli occhi socchiusi e mugugnava:”Non toccarmi, uomo!” “Non sai quello che dici… Ti dei fatta male, giusto? Dimmi dov’è casa tua, che ti accompagno. Ma la ragazza non rispose, si limitò a girare la testa di lato. “Allora dimmi dove posso telefonare!”. Lei restò muta, e si imbronciò. Akira si innervosì:”Guarda che se non mi dai un numero o un indirizzo mi tocca perquisirti! Non puoi muoverti, hai una gamba slogata!”. La ragazza lo guardò malissimo, alchè Akira arrossì. Poi se la caricò in spalla e si alzò, incamminandosi verso casa sua e dicendo:”Mi spiace, ma allora ti porto a casa mia. Lì dovrai spiegarmi un po’ di cose…”

Akira, preferendo non farsi vedere dagli amici ad entrare in casa con una ragazza mugolante caricata sulle spalle come un sacco di patate, quindi andò dietro la casa, dove stava il grande albero che dava sulla camera di sua sorella. Lo scalò piano per non far cadere la strana ragazza, la appoggiò sull’ampio davanzale ed entrò. Poi la prese in braccio e la portò fino in camera sua, appoggiandola sul letto e chiudendo a chiave la porta. Dopodiché si sedette sulla sedia della scrivania, girandola verso la ragazza e puntando i suoi occhi su quelli di lei.
La ragazza lo guardava con occhi diversi. Ora i suoi occhi erano di un morbido azzurro pastello, e pieni di gratitudine. “Perché fai questo per me… tu non mi conosci, ed inoltre sei un uomo…” “Ma perché sei tanto ossessionata dal fatto che sono un uomo? Sei per caso femminista?” scherzò Akira. Ma lei non scherzava:”Non capisci. Io non sono una donna. Sono una strega.”
Akira rimase senza né parole né fiato per qualche secondo. “Aha… che burlona, per un attimo ci avevo creduto…” ridacchiò Sendoh grattandosi i capelli corvini, ma la “strega” disse:”Non sto affatto scherzando. Mi chiamo Frau Heitchist, e sono una strega. So che per voi uomini sarà dura da credere… non dirlo a nessuno. Se qualche uomo armato di cattive intenzioni lo sapesse, sarebbe un disastro per me e la mia gente.” “E chi ti dice che io non abbia cattive intenzioni?” chiese serio Akira. Gli occhi di Frau tornarono ad un tratto gialli. Akira continuò:”Tranquilla, io sono pacifico. Ma sarei potuto non esserlo stato. Non devi fidarti di nessuno, Frau…” “Come ti chiami?” chiese Frau, mentre i suoi occhi tornavano di quel bell’azzurro. “Mi chiamo Akira Sendoh, ho 17 anni. Tu quanti anni hai?” “Ne ho 4.” “E… quanti anni umani?” sorrise Akira. “16 anni umani. Un anno per streghe e stregoni equivale a quattro per uomini e donne.” “Ah…” “Da dove proviene questo barrito?” chiese Frau, volgendo lo sguardo alla porta. Akira distinse benissimo la voce di Hiroaki che sbraitava “Y-M-C-A!” e sorrise. “Sono dei miei amici. Giù c’è una festa… te la senti di stare qui sola per stasera? Riposati un po’… io non posso abbandonare quella gente, sono responsabile!” “Vai pure, Akira! Se non ti spiace schiaccio un pisolino…” “Dormi pure, bella Frau! Buonanotte!” “Buonanotte!”. Akira aprì la porta, se la richiuse alle spalle e scese le scale, per poi entrare in salone.

DRIIIIIIN! DRIIIIIIIIIN!. Akira scattò in piedi dal tappeto persiano dove era steso. Sputò qualche briciola di salatino che gli era rimasta tra i denti, e si precipitò al telefono.


Ecco, questa è la prima parte della mia fic! La aggiornerò quanto prima... Spero di ricevere vostri commenti! Enjoy (ma non si dovrebbe dire all'inizio?)
 
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