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Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: InuYasha
Titolo Fanfic: IO E TE SIAMO LEGATI DA UNO STRANO DESTINO
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: inucchan galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 26/08/2005 21:32:45 (ultimo inserimento: 01/02/07)

una versione di inuyasha moderna in cui due destini si intrecciano inevitabilmente
 
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LUI E LEI
- Capitolo 1° -

Io e te siamo legati da uno strano destino

??????????????????????

(watashi to anata wa fushigi na en ga aru mitai desu ne)








...Lui e Lei...






Lui. Un diciottenne come tanti,circondato dagli amici e con un corteo di ragazze al suo seguito.Fissato con la moda e con tutto ciò che poteva farlo apparire 'il meglio'.Doveva essere sempre una spanna più in alto di tutti,a scuola,tra gli amici.Il classico ragazzo ben voluto da tutti,che otteneva il massimo in tutto ciò che faceva.Eppure si sentiva incompleto,aveva sempre convissuto con quella sua parte oscura,che gli piaceva mostrare il meno possibile.Voleva nascondere a tutti,anche a se stesso ciò che lo rendeva differente dagli altri,e che lui era convinto...non avrebbe mai accettato nessuno.



Lei. Una studentessa liceale,spontanea,allegra.Sempre generosa con gli altri,e ingenua come una bambina.La classica ragazzina acqua e sapone,dotata d'una rara bellezza che però,sapevano vedere in pochi dati i tempi che correvano...in cui la cosa più importante era l'apparire.Ma lei non se ne curava e continuava a vivere nella sua eterna fanciullezza,che prima o poi...avrebbe dovuto abbandonare.



Diversi...ma così uguali nel contempo...due destini che presto...si sarebbero intrecciati.





Spense l'ennesima sigaretta,il posacenere della macchina oramai ne era stracolmo.Se ne stava disteso sul sedile anteriore,con le gambe incrociate sul volante e fissava l'orizzonte avanti a lui.Sul sedile di fianco lei lo osservava con occhi malinconici,gli stessi occhi di cui lui s'era innamorato pochi anni prima.Quattro anni.Il loro rapporto sembrava durare da una vita.Eppure nessuno dei due si era mai stancato.Forse perché entrambi avevano bisogno l'uno dell'altra.

La frangia nera le ricadeva ribelle sulla fronte pallida come la luna.Portò una mano dietro la nuca per tirar su i lunghi capelli in una coda di cavallo.Lui le rivolse un occhiata incerta,portando una mano sulla sua coscia.

Kikyou osservò i movimenti del fidanzato,accompagnando la sua mano sopra quella di lui ad un sorriso.

Lui non sorrise.Non era sua abitudine farlo,pensava che il sorriso fosse per le donne,per i deboli e soprattutto per chi poteva permettersi la tale fortuna di farlo.

La mora continuava a farlo,e lui non ne capiva il motivo.Il suo sorriso era spento,privo d'emozioni,sembrava una nota stonata su di una bellissima melodia.Lui scosse la testa e si accese un'altra sigaretta.

"Inuyasha...ti rendi conto che in due ore hai già finito un pacchetto?" sbottò lei,di solito con una calma ed una fermezza tali da far paura.

"Non cominciare a rompere...sono affari miei" rispose secco.La ragazza si arrese.Era abituata al suo comportamento schivo e maleducato.

Lo osservò ancora,esteriormente appariva bel ragazzo.Con i suoi lunghi capelli argentati e i suoi occhi d'un ambra insolito riusciva a mostrare un fascino quasi mistico.Vestiva sempre alla moda,jeans attillati magliette aderenti,che riuscivano a mettere in risalto il suo corpo perfetto.Eppure,di tutta quella bellezza,un'unica cosa la lasciava perplessa ed era ciò di cui lui odiava se stesso.Il suo essere 'per metà'.

I ragazzi del loro gruppetto erano per lo più youkai e ningen.Non c'erano mai stati diverbi su questo,anche se in passato c'erano stati molti scontri tra le popolazioni.Ma Inuyasha era diverso,lui era per metà demone e per metà essere umano.Chiunque lo avesse visto non l'avrebbe mai detto,ma un particolare lo tradiva.Le orecchie.Mentre gli altri youkai avevano orecchie a punta e gli umani le avevano normali.Lui sopra la testa aveva due orecchie canine,bianche e soffici come quelle di un cucciolo.Ma lui odiava,odiava quel particolare che lo rendeva così diverso.Per questo motivo era il primo in tutto,ed era rispettato solamente perché era 'il capo'.

Da piccolo invece era diverso,la sua infanzia era stata delle peggiori,veniva deriso,schernito da tutti i suoi compagni perché era 'un mezzo bastardo'.Odiava sua madre perché era umana.Odiava se stesso perché era per metà appartenente a quella razza così debole.Odiava tutti perché lo ammiravano solo perché si era fatto in quattro per ottenere quel posto d'onore in quel mondo schifoso.

Kikyou però lo capiva.Lo aveva accettato senza fare troppe domande,o forse perché era sola come lui in quel mondo crudele.Aveva un comportamento schivo a tutti,e non amava apparire,vestiva sempre con abiti poco appariscenti e scuri,però era di una bellezza fuori dal comune.Lui l'amava perché era come lui e come lui si considerava una pedina,solamente una pedina in quell'enorme partita di scacchi.E le loro giornate passavano così,a deridere il mondo e gli altri,perché loro potevano essere perfetti anche se invece erano gli essere più imperfetti.

Lei era una studentessa all'ultimo anno del liceo artistico,aveva scielto quella carriera,perché riteneva che l'arte fosse l'unico modo per esternare le sue angoscie e le sue paure.

Lui frequentava l'ultimo anno di liceo classico ed era il primo in ogni materia.Otteneva sempre i voti più alti dell'intero istituto eppure questo non gli bastava,doveva avere di più per dimostrare di essere il migliore.

Il fumo grigiastro si sparse nell'aria con il suo odore greve alla boccata dell'hanyou,portato via dal vento com'era nato. "Fa più freddo stasera" puntualizzò Kikyou,nel tentativo di attirare l'attenzione del ragazzo di fianco a lei.

"Vuoi che ti riporti a casa?" rispose freddo lui.Non una nota di preoccupazione nella voce,quel timbro roco e senza calore oramai non feriva più la fredda e calcolatrice artista.

Lei scosse la testa,appoggiandosi alla spalla di Inuyasha. "Intendevo dire un'altra cosa" disse stavolta,accentuando nella voce una nota di malizia,iniziò dunque a comporre figure immaginarie sulla gamba di Inuyasha,fasciata dai jeans scuri.

L'hanyou non tardò a capire ciò che la ragazza intendeva con quelle parole suadenti e sulla sua bocca comparve un sorrisetto malizioso.

"Non avevo capito che intendessi quel tipo di freddo..." concluse portando una mano sul collo della ragazza.Dopodichè si avvicinò a lei ulteriormente chiudendo la distanza che lo separava da lei con un casto bacio.





Il tenero color verde dei germogli annunciavano l'arrivo della primavera,l'acqua sgocciolava ancora dalle foglie degli alberi piegati dall'acqua,il sole scaldava la terra e la natura si risvegliava lentamente come dal torpore di un lungo sonno.

Kagome sorrise leggermente mentre assaggiava il contenuto del mestolo di legno vicino alla sua bocca,chiuse gli occhi e sospirò [Speriamo sia venuto bene...] poi riaprì gli occhi soddisfatta e salterellò allegra per tutta la cucina -SIII E' VENUTA BENE!- urlò mentre di corsa toglieva il grembiule e lo riponeva al suo posto.



Gli occhi di Kagome brillarono di felicità,la madre aveva assistito alla scena e sorrise [come sei cresciuta piccola mia...] pensò mentre una lacrima le scendeva sul viso ancora fresco e giovane come quello di una ragazza.La rivedeva in quello stesso punto ritornare bambina,e quando,si sporcava le piccole manine del bianco della farina mentre la aiutava in cucina per preparare il pranzo.



Mamma,quando sarò grande voglio essere come te.Diventerò una brava 'cuciniera'



Così diceva la sua piccolina, 'cuciniera'.Ora quella piccola bambina un po' pasticciona e goffa era cresciuta,era una donna ormai e doveva ammetterlo anche a se stessa ormai.Si sentiva una nullità ormai,la sua piccolina era diventata grande e non aveva più bisogno della sua 'ha-ha ue'.

Poi voltò lo sguardo verso il piano superiore dove in lontananza si sentiva il rumore della voce del piccolo Souta che gridava giocando al suo videogame preferito.No,non era una nullità ora c'era anche Souta e lui aveva bisogno di lei.



Sorrise e tornò a sfaccendare mentre vedeva Kagome tornare in camera sua correndo allegramente,i suoi occhi brillavano,era la stessa fiamma che aveva lei stessa quando aveva la sua età e aveva conosciuto il padre di Kagome,che fosse innamorata? .Sorrise. [non sei più una bambina].



Kagome si preparò per uscire,quel giorno una persona speciale sarebbe venuta a trovarla e lei stessa aveva preparato il pranzo.Ogni volta che arrivava quel periodo dell'anno lei diveniva felice,osservò il riflesso sullo specchio dinanzi a lei spazzolandosi dolcemente i capelli neri,scelse con cura i vestiti dall'armadio che depose sul letto,i suoi jeans preferiti,attillati e stretti sulle curve.Arrossì leggermente poi indossò anche la parte superiore,una cannottierina nera abbastanza scavata sul davanti [Kami-sama...non so nemmeno perché oggi mi sia vestita così] arrossì timidamente.



Il campanello in quel momento trillò insistente.E Kagome si precipitò ad aprire la porta. "Kagome-chan!" una squillante voce salutò la ragazza che arrossì violentemente "C...ciao Nekogai" sussurrò a malapena.

Il ragazzo entrò senza farsi troppi problemi.Era uno youkai sui diciotto anni,capelli neri e occhi dello stesso colore dal taglio felino.S'osservò d'attorno annusando l'aria e qualcosa dietro di lui si mosse,una lunga coda nera schioccò come una frusta sul terreno,poi rivolse nuovamente lo sguardo verso Kagome accarezzandole i capelli "Piccola Kagome,quanto sei cresciuta,sono felice di rivederti" disse fraternamente.

[P...Piccola...] Kagome divenne rossa come un peperone [ancora mi consideri una bambina?].Il demone osservò interrogativamente la ragazza la quale sembrava irritata [torni dopo un anno e sai dirmi ciao piccola? Grrr...].

"Nnneow" cos'è questo profumino? Disse leccandosi le labbra.Poco dopo la madre di Kagome raggiunse l'entrata dove Nekogai e Kagome stavano parlando. "Nekogai caro,benvenuto,come sei cresciuto" sorrise.

"Signora Hisgurashi,e lei non è cambiata per niente,sempre bella" sorrise facendo il finto cascamorto.

Kagome s'inviperì ancora di più. "Io sono in camera MIA!" disse salendo a passo pesante al piano superiore.

"Ma cosa le prende?" disse lo youkai gatto,osservando lo strano comportamento della ragazza. "Tranquillo,è solo che...ultimamente è un po' nervosa,ma ti prego entra,sarai stanco".Lo youko fece uno dei suoi larghi sorrisi "Bè.Più che stanco avrei un po' di fame" disse leccandosi nuovamente le labbra "Benissimo.Allora vieni con me".



"Baka...Baka...Baka! E io che ho fatto di tutto per sembrare carina.Oramai ho diciassette anni,non sono più una bambina.E poi hai solamente un anno più di me,e ancora mi chiami piccola?" disse furiosa,avventandosi contro i biscotti che lei stessa aveva preparato "Questi non li meriti,no,no,no!" Stupido gatto.Si stese sul letto,stringendo il cuscino. "Credevo che sarebbe stato diverso,e invece mi tratti sempre come una bambina.Non capisci nulla".Disse mentre le lacrime le rigavano il viso.

Kagome conosceva Nekogai sin dall'infanzia ed erano sempre stati un po' come fratelli,ma crescendo il sentimento che aveva cominciato a provare per lui stava divenendo più forte dell'amicizia,ma lui di questo non se n'era mai accorto e ciò faceva male alla ragazza.



Intanto Nekogai aveva divorato praticamente l'intera dispensa e si stava leccando i baffi. "Ottimo,come sempre" disse soddisfatto.Il nonno lo guardava nel frattempo disgustato [Ma possibile che questo qui mangi come un bisonte?] il piccolo Souta invece lo guardava pieno d'ammirazione "Nekogai-kun,lo sai io diventerò come te un giorno" lo youkai-neko sorrise prendendolo in braccio "No Souta,diventerai anche meglio di me" ridacchiò.



"Mi chiedo dove sia Kagome,non è sua abitudine essere così maleducata con gli ospiti" disse la madre preoccupata.

Nekogai osservò le scale che conducevano al piano superiore "Vado a controllare io,magari è ancora arrabbiata per prima...e io forse ne so qualcosa".Sorrise e con un incredibile agilità si diresse al piano superiore.

[Forse è stato il mio comportamento che l'ha fatta arrabbiare,dopotutto non ci vediamo da molto e l'ho salutata frettolosamente].



"Kagome,sono io posso entrare?" disse bussando la porta ripetutamente. La ragazza rispose con un lieve "si".

"Ehi,sorellina...ma che ti succede?Così si saluta il tuo migliore amico?" disse entrando lentamente,poi si fermò sulla porta in attesa di una risposta.

Kagome alzò lo sguardo verso lo youkai,che la stava osservando interrogativamente muovendo ritmicamente la coda da destra verso sinistra.

"Niente,è solo che sono nervosa,scusa" mentì.Il demone gatto s'avvicinò al letto di Kagome e vi si sedette infondo.

"Kagome-chan,ti conosco da quando eravamo piccoli e per di più stai parlando con uno che ha i sensi sviluppati dieci volte più di te.Non sei solo nervosa...dai...dimmelo piccola!".

Kagome si irritò nuovamente "Piccola...è questo che mi fa arrabbiare,smettila di considerarmi una bambina ora sono grande!".

Nekogai la osservò sorpreso.Era dunque questo che l'aveva fatta così arrabbiare? [Io...non credevo che questo la irritasse].

"Scusami,io pensavo che...oh ma si hai ragione,infondo hai pur sempre diciassette anni,ma vedi io ti vedo come una sorellina e chiamarti piccola mi viene naturale",disse muovendo la coda.

[Una...sorella...] "Certamente..." disse mentre il voltò le si faceva più scuro.

"E ora che c'è pic...ehm...Kagome?" lo youkai non capiva,ma cosa le stava succedendo? Di solito era così felice di vederlo,perché in due minuti che si erano rivisti lei si era arrabbiata così tanto?

"Allora,se mi prometti che non ti arrabbierai per le prossime 24 io ti prometto che d'ora e in poi ti tratterò come una donna.Ci stai?" disse allegramente.



Non riusciva a rimanere arrabbiata con lui.Quel suo sorriso era sempre stato in grado di farla sorridere a sua volta.

"Va...va bene" disse leggermente.Nekogai con i pollici asciugò le lacrime dal viso di Kagome,che arrossì timidamente.

[Perché non vuoi capire Nekogai...],lo youkai neko sorrise alzandosi dal letto "Raggiungici di sotto ok?" disse dolcemente.

"Ok...".Non appena il gatto ebbe richiuso la porta dietro di sé Kagome,tornò a stendersi tristemente sul letto [Non potrai mai ricambiare ciò che provo per te...].





Il cellulare di Inuyasha cominciò a vibrare ininterrottamente.L'hanyou rispose seccato,mentre ancora le ultime gocce di sudore cadevano dal viso rosso e affaticato. "Pronto...Miroku,ti pare il momento di rompere questo?" ringhiò,mentre Kikyou sotto di lui giocherellava con le sue lunghe ciocche argentate.

"Ho capito,certo ti raggiungo immediatamente" disse sconfitto.La mora si alzò sulle braccia e lo osservò tristemente "Dove devi andare ora?".

Inuyasha si alzò e si rivestì in fretta "Devo andare da Miroku,ha un problema" disse infilando la maglietta scura.

"Come sempre ci interrompe sul più bello..." disse inviperita,allacciandosi il reggiseno. Inuyasha la osservò con un sorrisetto malizioso sulle labbra "Su Kikyou,non te la prendere...sei stata ugualmente bravissima...come sempre..." disse baciandola sulla fronte.Era una delle poche volte in cui Inuyasha le aveva rivolto dei complimenti e lei se ne compiacque.

"Grazie mio caro,anche tu,come sempre..." disse lei baciandolo stavolta sulle labbra. Inuyasha tirò fuori dalla tasca laterale una sigaretta e la accese velocemente. "Tu la vuoi?" disse rivolto verso la mora "Si" disse lei fredda,Inuyasha le gettò sul sedile l'intero pacchetto.Poi richiuse la portiera partendo a gran velocità.

Come sempre quel Miroku aveva sempre problemi nel momento in cui lui si divertiva maggiormente,poco male,non aveva voglia di rimanere tutta la sera in quel posto.Pigiò l'acceleratore della Macerati che rombò a piena potenza per raggiungere il luogo che erano soliti frequentare lui e il suo gruppetto...







 
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