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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Beyblade (Bakuten Shoot Beyblade)
Titolo Fanfic: NAMIDA
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: kia-hikotaru galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 26/08/2005 11:17:11

una kai yuriy oço grasie blue per il titolo ^ò^
 
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NAMIDA ~ LACRIME
- Capitolo 1° -

NAMIDA (*)

Lacrime. Le tue lacrime.
"Ci rivedremo...?"
No, non piangere...
"Certo che ci rivedremo, piccolo mio... te lo prometto..."
Sei triste... non esserlo, sorridi, amore...
"Mi mancherai..."
Non piangere per me...
"...Anche tu, tantissimo..."
E' straziante vederti così...
"Ti amo..."
Un sorriso, è tutto ciò che chiedo...
"Anch'io..."
Forse è troppo?
"Ti amerò per sempre, ma tu non mi lasciare..."
Dimmi, è forse troppo avere un sorriso, uno dei tuoi bellissimi sorrisi?
"No che non ti lascio... sarò per sempre qui... per te..."
No, non è troppo...

"KAI!" il mio grido risuona nella stanza vuota mentre mi rizzo a sedere, coperto di sudore freddo da capo a piedi. Mi sdraio di nuovo, nascondendo il viso con un braccio. La pallida luce della luna piena illumina la mia stanza entrando dalla finestra accanto al letto, ieri sera ho dimenticato di abbassare la persiana... Sospiro, voltandomi a guardare la sveglia analogica che, tanto per cambiare, lampeggia. La corrente è mancata stanotte. Cerco a tentoni l'orologio sul comodino, lo trovo e accendo la luce. Le tre. Rimetto il piccolo oggetto al suo posto, spegnendo la lampada e chiudendo gli occhi, voltando le spalle alla finestra.
Voglio dormire, ma so che non ci riuscirò. Ormai sono anni che mi succede. Lo sogno, poi mi sveglio nel cuore della notte, sudato... e non riesco a riappisolarmi... Sapendo che ogni mio tentativo di riposare sarà vano, opto per una passeggiata, lasciando il caldo abbraccio delle coperte e camminando sul pavimento gelido scalzo. Mi passo una mano tra i capelli, usandola poi per aprire la porta. Esco, diretto al bagno con l'intenzione di farmi una doccia fredda.
Mi spoglio ed entro nel box della doccia senza pensarci due volte, aprendo poi il rubinetto mentre un getto d'acqua ghiacciata mi schiaffeggia il viso. Ma non mi da fastidio. Io, nato e cresciuto qui, in Russia, tutt'al più legato ad un Bit Power del Ghiaccio, sopporto il freddo, anzi lo apprezzo molto. Proprio come lui col fuoco...
Sospiro ancora, appoggiando la fronte alla parete fredda. Non riesco a non pensargli...
La mia mente vaga tra i ricordi del primo giorno che lo vidi, giù al monastero, quando avevamo appena sei e sette anni...
Entrò nella mensa affollata accompagnato da Borkov, degnando i presenti solo di uno sguardo colmo di disprezzo. Mi affascinò subito con quel suo modo di fare autoritario, con quella sicurezza in se stesso, quell'orgoglio intramontabile, con quel suo essere perfettamente a suo agio nella solitudine più totale... ma soprattutto mi colpirono i suoi occhi, scarlatti come il fuoco che gli bruciava dentro, che lanciavano sguardi gelidi, derisori, o più semplicemente commiserativi... Da una timida amicizia forzata i sentimenti che provavo per lui si sono evoluti, prima passando per una semplice cottarella, poi sbollita e divenuta amicizia più sincera, fino a diventare il sentimento più stupendo che esista, il più complesso ma allo stesso tempo più semplice ed elementare...
...Amore...
Quando mi resi conto di amare Kai Hiwatari rimasi scioccato, furibondo con me stesso. Di tante persone a questo mondo, pensavo, proprio l'unica con cui non ho la benchè minima speranza devo amare?!? Così cercai, invano, di negare i miei sentimenti, ignorarli, diventando ancora più freddo con lui, credevo che allontanandolo da me il mio amore sarebbe appassito... ma non fu così... facendo così ottenni l'esatto contrario, cominciai ad aspettare con ansia, mio malgrado, gli allenamenti insieme, che reputavo i momenti più belli della giornata; sognavo il momento in cui Borkov mi diceva di battermi contro di lui, così i suoi occhi avrebbero guardato me e me soltanto; poi... il giorno in cui mandò il suo compagno di stanza all'ospedale con un pugno e lo misero in camera con me... fu forse il più bel giorno della mia vita...
Sorrido, spegnendo il getto della doccia e uscendo, ormai completamente sveglio. Afferro un asciugamano candido e me lo lego in vita, dando una sistemata ai miei capelli rosso fuoco (**), cercando di tirarli un po' su, mossa inutile visto che sono completamente fradici... Torno in camera, mentre dai capelli l'acqua mi gocciola sulle scapole, regalandomi piacevoli brividi di freddo... piacevoli perché mi ricordano quelli che provavo con lui, nelle notti di qualche anno fa, quando uscivamo di casa, qua in Russia, con un sacco a pelo, e andavamo nella steppa, lontano dal caos cittadino, per amarci in pace... eravamo due matti, mi domando come abbiamo fatto a non beccarci qualche broncopolmonite mentre stavamo là, nudi, abbracciati e avvolti in quell'unica coperta... faceva freddo all'inizio, sì, ma era bellissimo...
Prendo il cappotto azzurro ghiaccio dall'attaccapanni, senza nemmeno accorgermene mi sono vestito, e nemmeno tanto male...
Esco, mentre la gelida aria di Mosca mi avvolge da capo a piedi, infilandosi sotto le piege del cappotto, nei pantaloni, ma regalandomi piacevoli carezze sul viso. Chiunque mi prenderebbe per pazzo se sapesse che trovo piacevole il vento ghiacciato sulla faccia. Ma io sono così, amo il gelo più di qualunque altra cosa... eccetto lui, il mio piccolo Kai lo amo di più (=^_^= ndKai)...
Il mio piccolo Kai...
Adorava quando lo chiamavo così... perché lui è piccolo ed è anche mio, oltre che dolcissimo e tenero... sì... si mostra a tutti forte, sicuro di sé, ma in realtà è fragile, piccolo, appunto... e io l'ho capito prima di tutti... e amo quel suo orgoglio ma anche la sua debolezza, amo quando mi guarda con quei suoi occhi scarlatti, sia quando hanno uno sguardo fiero e orgoglioso che quando sono gonfi di lacrime, lo adoro quando mi abbraccia forte per trovare un riparo dal mondo che tanto odia, che tanto lo ha fatto soffrire... adoro prendermi cura del cucciolo che è in lui... cucciolo che conosco solo io, perché il mio Kai si apre veramente, mostra la sua vera anima soltanto a me... o almeno la mostrava, finché eravamo insieme...
Perso in questi pensieri entro nel primo bar sulla mia strada, mi siedo al bancone e ordino una vodka. La butto giù tutto d'un fiato, poi me ne pento. E' come se mi divampasse un incendio nella gola, che minaccia di squarciarmi la pelle... Ne prendo un'altra, mentre il tipo accanto a me attacca a fare conversazione. Non appena apre la bocca l'aria si riempie d'odore di alcool...

Barcollo lentamente, ho la vista appannata... non avrei dovuto bere tutta quella vodka ('mbriacooooo'!! X°°D ndKia)... mi appoggio a un muro, non ce la faccio più a camminare. Chiudo gli occhi. Quando li riapro è ancora peggio, mi volto, in preda a un conato di vomito. Alzo il viso, ansimando, e mi sembra di vedere i suoi occhi, i suoi capelli... le sue belle guance... le sue mani sulla pelle...
"K-Kai..." sussurro, o almeno credo, dopodiché crollo...


Una forte luce mi riscalda il volto, mentre sento uno strano peso sullo stomaco. Apro lentamente gli occhi, rendendomi conto che sono appoggiato allo stesso muro di ieri sera e il peso che ho sullo stomaco è un gattino dal pelo rossiccio che reputa il mio cappotto e il mio corpo un comodo giaciglio. Gli accarezzo la testa e questi si sveglia, stiracchiandosi allegramente. Non mi sembra un gattino randagio, il suo pelo è pulito ed è bene in carne. Ha un collare, forse lo hanno smarrito. Prendo la medaglietta, accarezzandogli la schiena mentre l'animaletto mi fa le fusa, contento. Leggo il suo nome, pensando che forse il mal di testa atroce che sento mi sta rimbambendo. Allora faccio un respiro profondo, utilizzando, a malincuore, il metodo per arginare il dolore appreso in quello schifo di monastero. Trovata l'origine del dolore, un punto dietro la testa, mi ci concentro, finché la sofferenza non diventa una pulsazione sorda accanto all'orecchio. Riabbasso gli occhi sulla medaglietta e mi rendo conto che non era il mal di testa.
Yuriy.
Questo gatto si chiama come me.
Via Leningrado (***), 150.
Oh, bene, non abita lontano.
"Adesso ti riporto a casa, piccolo ^-^" gli dico, poi mi do dello stupido. Come se potesse capirmi... Via Leningrado... Questo nome mi dice qualcosa...
Continuo a camminare lentamente, mentre il micio continua le sue fusa che si fanno sempre più sonore. E' davvero carino, penso, mentre imbocco via Leningrado.
142... 144... 146... 148... 150.
"Siamo arrivati" dico al gatto, dopodiché guardo casa sua. Rimango a bocca aperta perché ho riconosciuto l'edificio.
Villa Hiwatari.
La residenza moscovita di Soichiro Hiwatari, nonno del mio piccolo Kai. Mentre sto davanti al cancello chiuso fissando l'enorme casa imbambolato, il grande portone di legno si apre con uno scricchiolio e ne esce un ragazzo. Sembra furibondo, sta urlando.
"IO VADO A CERCARLO, NON PUOI IMPEDIRMELO!" dopodiché sbatte la porta, scendendo gli scalini e prendendo a calci tutto ciò che gli capita tra i piedi. Yuriy (il gatto, non io O_o) comincia ad agitarsi, le sue fusa aumentano a dismisura. Lo sollevo, portando il suo naso all'altezza del mio e fissandolo negli occhi.
"Embé? Che ti piglia, micio?" gli chiedo, inclinando la testa di lato. Lui risponde con un miagolio dolcissimo. Sorridendo me lo rimetto in braccio, poi guardo il cancello di Villa Hiwatari, cercando il coraggio necessario per suonare il citofono. Ma non credo che ce ne sarà bisogno.
"Y... Yu..." sussurra il ragazzo uscito poco fa dalla casa, ora con una mano mantiene il cancello aperto. Non riesco a vedergli il viso, ha un cappuccio tirato sulla testa.
"Yuriy... sei tu?" mormora. Io mi ricordo del gatto. Glielo tendo, imbarazzato.
"Sì, è lui... e-ecco Yuriy, immagino sia tuo..."
"Grazie - dice lui, prendendo il gattino dalle mie mani - Yuriy, sei tornato, finalmente..." sussurra teneramente.
"Beh... allora io vado, eh?" dico, grattandomi la nuca e muovendo i primi passi.
"Proprio adesso che sei appena tornato, Yuriy?" domanda. Mi volto verso di lui.
"Come sai che...?"
Lui non risponde. Rimette il gattino per terra, spingendolo nel giardino dove il micio comincia a rincorrere degli uccellini rimasti nonostante l'inverno alle porte, poi lentamente il ragazzo si toglie il cappuccio, permettendomi di vedere prima la sua chioma argentea, poi la sua fronte chiara e... Non fa in tempo a terminare di compiere quel movimento che lo abbraccio, stringendolo forte.
"Sei tornato, finalmente, amore..." dice, ricambiando il mio abbraccio. Gli bacio i capelli.
"In realtà sei tu ad essere tornato qui, però... sì, sono qua... con te, per sempre..." Mi allontano un po' da lui, potendolo finalmente guardare negli occhi, potendo vedere il suo sorriso, le lacrime che gli rigano il volto dolcissimo. Appoggio le mie labbra su una sua guancia, accarezzandogli l'altra.
"Non piangere, tesoro... non piangere, ti prego..."
"Sono troppo felice..."
"Lo sono anch'io..."
Mi sorride, un sorriso unico, solo per me.
"Ti amo" dice, dolcissimo come sempre. Appoggio la mia fronte sulla sua, guardandolo negli occhi riassaporo il gusto delle sue morbide e calde labbra, mentre sento le sue braccia cingermi il collo. Mi permette di approfondire il bacio, ricambiando teneramente. Con un lievissimo rumore mi separo da lui, abbracciandolo affettuosamente.
"Anche io ti amo, Kai..." sussurro, stringendolo di più.

.::~*OWARI*~::.

Sì, sì, lo so, è 'na cazzata... molti di voi cadranno nella trappola di questo testo: lo leggeranno credendo che sia una vera FunFic... beh... questa l'ho scritta per... per un fatto diciamo terapeutico, per tutti gli autori scoraggiati. Questi vengono a leggere le mie Fic e diranno "Ah, be', se questa è 'na scrittrice io posso vincere un premio Nobel!" e si tiran su di morale.
Fatemi sapere che ne pensate, è la mia prima Kai x Yuriy, vi prego siate clementi.
Forse (per vostra sfiga XP) scrivo anche un sequel ^__^
Kai: Sorride perché sarà pieno di lemon -.-
Tu che ne sai? ^__^
Kai: 1) ho letto i tuoi pensieri stanotte e mentre leggevi qua 2) ti conosco come mie tasche -.-
Parli come se ti dispiacesse...

BYE!!!!

(*) namida vuol dir lacrime, ringrazio mucho mucho la Blue x avermi suggerito il titolo ** come ho già detto da qualche parte... chissà che farei senza di lei... çOç

(**) all'inizio volevo mettere Boris XDDDD (nuuuuuuuuu! Kaiiiiiiiiiii ç_ç ndYuriy Takao Rei Yuya Max Brooklyn Andrew Hilary Raspin ecc. ecc.) (Raspin??? Max??? Andrew??? °° ndKai) (Yez U.U ndKia) (ma... ma... ma è la lista di quelli che han perso la testa per me o no?? ndKai) (Yez ndKia) (e che c'azzeccano Raspin, Max e Andrew?? Ma soprattutto: chi è Raspin??? °° ndKai) (Max c'azzecca, vedi mia FF "Strana Coppia", Andrew te ama, sei il primo che l'ha battuto dopo Ralph ma comunque l'hai battuto e ti ama U.U Raspin! Ma come, non ti ricordi di lui?? ndKia) (No! ndKai) (ç_ç Kai-chan ç_ç ndRaspin) (Raspin è quel tipo con la cresta rossa che t'attacca a VF quando sei sul ponte nell'isola (dei Famosi XDDD ndSimona Ventura)... ndKia) (Ah, Raspin! Ma quello esce in una puntata sola, due minuti nemmeno, come fai a dire che mi ama??? °° ndKai) (ti ama e basta. U.U ndKia) (Sarà... O_o''' ndKai)

(***) Non ho idea di come si chiamino le strade in Russia, tantomeno a Mosca, così ho seguito il criterio che c'è qua in Italia: ho usato il nome di una città importante, anche se ora non esiste più: Leningrado ^_^ Immagino che nessuno di voi utilizzerà questo indirizzo per mandare una lettera al proprietario del gatto O_o

 
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