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Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Beyblade (Bakuten Shoot Beyblade)
Titolo Fanfic: MANICHINI
Genere: Sentimentale, Song-fic
Rating: Per Tutte le età
Autore: kia-hikotaru galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 26/08/2005 11:15:38

song di renato zero... lo adoro sapete? oçço della serie *evviva il monastero di borkov!! x°°°*
 
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CAP UNICO
- Capitolo 1° -

MANICHINI - Renato


*Chi ti muove i fili è Dio o Satana?
Chi ti muove i fili è maschio o femmina?
Chi ti prega,
chi ti odia,
chi ti aspetterà,
qualcuno
o qualche cosa
i fili certo muoverà.*

Nevica.
Come sempre.
La neve scende leggera dal cielo, e altrettanto leggera si posa sui tetti delle case, sugli alberi, sui panni ancora stesi ad asciugare da distratte casalinghe.
O sul mio naso.
Dovrei chiudere la finestra, ma la neve mi piace.
Mi piace tanto.
E' fredda, e io amo il freddo.
E' bianca, e io amo il bianco.
E' pura, e io amo ciò che è puro perché non lo sarò mai.
E' insospettabilmente letale, e io amo ciò che è come me.
La neve è bella, ma può anche essere disastrosa.
E' leggera, ma quando se ne accumulano quintali e quintali distrugge tetti, case, villaggi.
Ma io non ne ho paura, è l'elemento caratteristico della mia amata terra.
Ed è l'unica cosa, qui dentro, che mi ricorda che sono ancora vivo.
Il freddo pungente che provo mi fa otrnare in mente che sono vivo, che respiro, che il mio cuore batte, che la mia morte non è ancora arrivata.
Oppure forse questo è l'Inferno...
Non so chi abbia deciso come dovrà essere il mio futuro, non so se la mia anima finirà in pasto a Dio o Satana, non so se chi tesse la tela della mia vita mi detesti, mi ami oppure mi conosca appena.
So soltanto che quest'inferno poteva risparmiarmelo...

*Manichini senza volto,
senza età.
Fili sottili
uniti per fatalità.
Un destino uguale,
una stessa verità.
Il manichino ha un'anima
e forse non lo sa.*

Qui non conta niente.
Quanti anni hai, il tuo nome, quanto sei alto, se sei bello, sei brutto, stupido, intelligente...
L'importante è che tu sia forte a Bey Blade.
Se sei forte, sei tutto.
E io lo sono.
Ma sono solo uno dei tanti, una persona indistinta nella folla grigia di ragazzi che abitano questo posto schifoso dove mi ha sbattuto chissà chi.
Ho smesso ormai di chiedermi che cosa ho fatto di male per essere capitato qua.
Adesso mi chiedo cosa dovrò fare di buono per riuscire a lasciare questo luogo.
Ma l'ho capito, sono destinato a restare qui per il resto della mia vita.
Fortunatamente ho degli amici, grazie a loro sono ancora vivo.
Se non fosse stato per loro mi sarei già suicidato.
Eh già, chi me lo fa fare di continuare a vivere?
Uccidendomi porrei fine alle mie sofferenze e metterei Borkov in un mare di guai, un cadavere non è facile da occultare come le torture cui ci sottopone ogni giorno.
Qui siamo tutti uguali, il nostro destino è lo stesso, eppure tutti continuiamo a vivere, a subìre le angherie di Borkov e dei suoi adepti, ad esistere.
Nessuno di noi vuole morire, nessuno di noi vuole vivere qui.
Eppure tutti continuano a morire interiormente e a vivere al monastero.
Abbiamo bei propositi, noi, ogni notte si formano nelle nostre menti miliardi di episodi di vendetta, sforniamo piani su piani, nascondendoli in un asse mobile del pavimento, ma non riusciamo mai a trovare il coraggio per metterli in atto.
E' questo cui Borkov mira.
Il suo primo obiettivo è quello di distruggere moralmente ognuno di noi, di ridurci a manichini ai suoi ordini, macchine assassine che lui può comandare senza temere alcuna rivolta.
Ci è riuscito, purtroppo.
E' riuscito a soffocare ogni barlume di vita, a spegnere la luce che brilla negli occhi di ogni bambino, a uccidere la nostra infantilità, a uccidere noi.
Eppure ci sono momenti, come adesso, come quando nevica e corriamo tutti insieme a giocare fuori, che sento che la mia anima e il mio cuore sono ancora lì, al loro posto, e aspettano solo il momento giusto per venire fuori.

*È troppo presto per andare,
troppo presto per capire,
troppo presto per morire,
perché presto non si sa
quando è la ragione
che i tuoi fili muoverà
è soltanto il tempo,
e troppo presto arriverà.*

Qui al monastero a nessuno è permesso di fare qualcosa che vada fuori dagli schemi, non c'è speranza per i sogni, sono destinati a morire la prima notte.
Ma io non lo accetto, non lo accetterò mai, non sono nato per essere messo in gabbia, e questo è quello che Borkov vorrebbe fare.
Chiuderci tutti in gabbie, impedirci di vivere liberamente.
Ormai è lui che ha in mano il nostro destino e noi non possiamo farci niente, solo lasciare che il tempo scorra e le nostre anime vengano attirate sempre di più nel vortice nero della sua malvagità, possiamo solo attendere di diventare belve assassine.
E quel momento arriverà presto.

*Chi ti muove i fili
è un padre ubriaco
da far pietà.
Sono pochi i fili che muove tua madre
che troppi figli ha.
Il progresso gioca contro la tua ingenuità,
ma c'è la tua coscienza
e prima o poi la spunterà.*

E' colpa di quel dannato Borkov se siamo così, se siamo tutti depressi, tristi, sofferenti.
Colpa sua e delle sue manie di grandezza.
Perché l'organizzazione che fa capo a lui e a non so chi altro e che vorrebbe conquistare il mondo non è altro che un puntino in un paese enorme, in un mondo ancora più grande che ne ignora completamente l'esistenza.
La sua BORG non vedrà mai la luce...
E nemmeno noi.
Però un giorno moriremo, morirà anche lui, e avremo la nostra vendetta.
Mi domando se Borkov ha dei rimorsi, se la sua coscienza è completamente atrofizzata oppure gli manda segnali, di tanto in tanto.
Spero proprio di sì, spero che lo tormenti, spero che non lo lasci dormire la notte, perché è quello che si merita, è un cretino ubriacone che non sarebbe nemmeno dovuto nascere.
E' qui, però, e dobbiamo tenercelo.
Spero che non esistano al mondo altre persone come lui...

*Manichini senza volto,
senza età.
Manichini nelle mani di chi è manichino già,
manichini in vecchie facce,
manichini noi,
manichini saremo sempre,
fino a quando vorrai.*

Ormai il nostro destino è segnato, siamo e saremo per sempre manichini nelle sue mani, finché lui lo vorrà noi eseguiremo fedelmente i suoi ordini, non siamo in grado di ribellarci.
Avremmo bisogno di un aiuto, di qualcuno forte, qualcuno che possa guidarci fuori di qui, qualcuno che salvi le nostre anime innocenti, ma chi?
Ho sentito dire da Boris che presto arriverà un nuovo ragazzo, può darsi che sarà lui la nostra speranza, lui a salvarci.
Lo spero ardentemente, io non ce la faccio più a vivere così.
Comandato a bacchetta da un vile che chissà quanti superiori ha.
Noi siamo l'ultima ruota del carro, ancora più indietro di Borkov che, nonostante si dichiari uomo infulentissimo nella BORG, sono sicuro che oltre l'incarico di pulire i cessi non va.
E' uno stupido a credere che ci beviamo le sue cazzate.
E noi siamo degli stupidi ad eseguire i suoi ordini.

*Il manichino si lascia andare,
si abbandona al tuo volere,
il manichino spera sempre
che la sua sorte cambierà.*

Lasciamo che ci comandi senza dire né a né ba.
Ribellarci non possiamo, non ne siamo in grado.
Però speriamo, dentro di noi c'è sempre quella sciocca, incoerente, intramontabile speranza che un giorno possa cambiare, che un giorno si presenti qualcuno sulla soglia.
Qualcuno arrogante, ambizioso, forte, coraggioso, anticonformista, un ribelle rivoluzionario...
Una magra speranza...
Che prima o poi Borkov riuscirà ad estirpare del tutto...

*È un fedele amico
fino a quando scoprirà
che può andare solo
e i primi passi muoverà.*

E' arrivato il ragazzo.
Si chiama Kai Hiwatari.
E' il nipote del ricchissimo Soichiro Hiwatari, che, guarda caso, è il capo assoluto della BORG.
Quindi le mie speranze che potesse salvarci erano infondate.
Sicuramente è un figlio di papà, questo Kai.
Insopportabile e altezzoso, come tutti gli Hiwatari.
Che cazzo ci fa nella mia stanza?!?
"Sono stato assegnato a questa camera. Sei tu Yuriy Ivanov?"
"S-sì, ma..."
"Kai Hiwatari. Mettiamo in chiaro una cosa: io non rompo le palle a te e tu non lo fai a me, chiaro?"
"S-sì..."
Non dice una parola e comincia a disfare il suo bagaglio.
Sento la speranza riaccendersi.
Questo Kai non è un Hiwatari...

*Quando ai manichini un significato dài
tra quei manichini tu non resterai,
i manichini crescono
ma in loro resterà
la voglia di provare
nella pelle di un uomo come si sta.*

"Porca puttana, ma sei cretino?"
"Ehi, piano con le offese!"
"Tieni aperta la finestra col freddo che fa?!"
"Mi piace la neve. Mi fa sentire libero"
"Libero?"
"Sì. Libero. Quello che non sono più, e presto nemmeno tu-"
"Nessuno può mettermi in gabbia, nessuno può comandarmi, nessuno può mettermi i piedi in testa. Nessuno. Né mio nonno, né mio padre, tantomeno quel coglione di Borkov. E anche se ci provano io non posso morire, io sono la Fenice, risorgerò dalle mie ceneri per rendergli la vita impossibile, non riusciranno a negarmi la libertà. Anche se mi hanno chiuso qui prima o poi io riuscirò a tornare fuori, sarò di nuovo libero, e allora nessuno potrà più soffrire qui. Anche tu puoi farlo. Anche se sei un manichino lo leggo nei tuoi occhi, tu vuoi essere libero, vuoi scappare, vuoi sentire cosa si prova a essere vivi, a essere bambini. Puoi farlo."
Posso farlo.
E lo farò, Kai, lo farò molto presto.
Il manichino presto non sarà più tale.


FINE


Oh-my-God °° mi faccio paura da sola °.° VIVA LE SONG-FIIIIIIC!!! =^_^= Soprattutto se l'artista è Renato *__* Renato Zero, s'intende!!! 'sta song è bellittima *-* Vi consiglio di sentirla *Q*

 
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