Tutti noi abbiamo un sogno nel cuore..un amore ideale e romantico da incontrare e conquistare, anche goku, ma..come reagirà il padrone della scimmia??
Conclusa: No
Fanfiction pubblicata il 25/08/2005 00:30:27
ABCABCABCABC
-
Ecco a voi una delle mie prime fic (contemporanea a “D.i.l.”), tanto tenera, stupida ed innocente, risalente ai bei tempi (ormai perduti^^”) di quando ero ancora una brava e buona bambina che si vergognava da morire nello scrivere una vera lemon (ancora mi vergogno, ma molto meno ^//^)!
Ad essere sincera, all’inizio non volevo postarla, avevo intenzione di rinnovarla del tutto ed inserire una scena di sesso romanticamente bollente, ma poi tutto sommato, seppur dalla trama semplice, scontata ed ingenua, trovo questa ficcina abbastanza innocua e priva di effetti collaterali permanenti per la sanità fisica e mentale di chi si appresterà a leggerla, per cui per un motivo strettamente sentimental - nostalgico ho deciso alla fine di non privarla del suo candore originario, e lasciarla così com’è, senza contare che: 1) fa troppo caldo per le lemon roventi; 2) sono troppo pigra per spremermi ulteriormente le meningi; 3) il mio cervellino, già panato e fritto, rischia di surriscaldarsi troppo a pensare a certe cose!! Prometto però che mi rifarò alla prossima ff ^^!!
Bye - bye e buon divertimento (spero!) a tutti voi !!
THE MONKEY’S MASTER
By crazy
1. Nightmare in the dark
Son Goku riemerse con lentezza e difficoltà dallo stato di incoscienza in cui era sprofondato.
Sentiva freddo, molto freddo, ed il suo corpo indolenzito era disteso su una superficie scomoda e dura, che odorava di muffa ed escrementi. Tentò di muoversi per mettersi a sedere, ma non vi riuscì, i suoi movimenti furono limitati da qualcosa che gli bloccava strettamente i polsi e le caviglie.
Facendo uno sforzo enorme per dissipare la nebbia che gli avvolgeva il cervello e gli intorpidiva i sensi, il ragazzo sbatté più volte le palpebre pesanti e dopo poco si rese conto di trovarsi steso, col viso rivolto a terra, sul pavimento sporco e polveroso di una stanza semi - buia con le braccia e le gambe legate da una spessa e robusta corda che gli impediva una qualsiasi reazione.
Esibendosi in elaborati e goffi contorcimenti con tutti i tendini e muscoli del corpo, Goku riuscì a mettersi almeno seduto, quel movimento però gli causò un feroce dolore alla nuca ed un atroce martellare alle tempie, tanto che dovette respirare a fondo per non perdere nuovamente conoscenza, ma, quando si fu un po’ ripreso, i suoi confusi occhi dorati poterono volgersi con molta cautela tutt’intorno prendendo nota dell’ambiente in cui si trovava.
La stanza era brutta e spoglia, la luce fioca di una lanterna, poggiata su un tavolaccio poco distante, anziché nasconderne le mancanze metteva in rilievo lo squallore delle pareti e del pavimento sbrecciato, illuminando al contempo i due individui seduti davanti ad una cassapanca di legno, sbilenca e consunta, intenti a giocare a carte, i suoi carcerieri, ed a giudicare dall’aspetto, due demoni senza alcun dubbio!
Tentando di fare mente locale, il giovane eretico si sforzò di riordinare le idee per cercare di ricordare come mai fosse finito in un tetro tugurio, legato come un salame, ed in balia dei loro nemici.
Dunque, il giorno prima il suo gruppo si era fermato in un piccolo villaggio, molto rustico, ed abitato da gente semplice e cordiale. L’unica locanda che avevano trovato, anche se senza troppe pretese, era risultata pulita ed accogliente, senza contare poi che il proprietario era anche un cuoco eccezionale ed aveva preparato loro dei pranzetti davvero genuini, succulenti ed abbondanti!
Non vi era stata alcuna difficoltà nel trovare 4 singole libere per riposare finalmente in un vero letto, dopo tante notti passate all’addiaccio sul retro di jeep, lui ed i suoi compagni si erano quindi sistemati comodamente con l’intento però di rimettersi subito in viaggio già il giorno dopo, se non ché l’alba novella aveva portato con sé nubi violacee gonfie di pioggia, un vento sferzante di tempesta ed un acquazzone senza fine!
Pareva quasi che lassù, oltre le volte celesti, rabbiosi Oni della pioggia avessero aperto tutte le cateratte del cielo con l’intento di inzuppare ed affogare ogni povero mortale sulla terra.
Per cui, essendo Jeep non solo sprovvisto di cappotte, ma anche di mezzi per poter efficacemente navigare sull’acqua, avevano dovuto rimandare la partenza almeno fino a che le condizioni meteorologiche non fossero migliorate.
E tutto questo naturalmente non aveva fatto altro che aumentare il malumore di Sanzo fino a livelli ultra - mega - galattici!
Infatti il bonzo, che già era nervoso e di cattivo umore di per sé in situazioni normali, se si aggiungeva il fatto che era stato costretto a rimandare la partenza per cause al di sopra della sua volontà e se le suddette cause riguardavano pure la pioggia, che lui inspiegabilmente odiava….
Beh… allora era meglio scappare via lontano e mettersi al riparo!
Sanzo diventava chiuso in maniera ermetica, nero come la tenebra più cupa e talmente intollerante da rasentare la crudeltà!
Un vero pericolo pubblico per chiunque insomma, amico o nemico che fosse!
Eppure, pur essendo cosciente di ciò, Goku non aveva ancora imparato a lascialo cuocere nel suo brodo. Non perché fosse davvero stupido come tutti insinuavano, certo che no! Ma semplicemente perché il suo cuore sensibile e generoso intuiva l’enorme sofferenza che il suo mentore celava sotto quella scorza dura e raggelante, ed avrebbe tanto desiderato stargli vicino e fare qualcosa per alleviare il suo tormento!
Non sopportava di essere tagliato fuori, dietro una porta chiusa, lontano dal suo sole !
Voleva aiutarlo, alleggerire la sua pena, spingerlo a confidarsi, fargli capire che c’era, insomma, e che per lui ci sarebbe sempre stato!
Ma il suo monaco diventava davvero più velenoso e letale di un cobra quando pioveva!
Andargli troppo vicino in quelle giornate equivaleva, se non addirittura dal punto di vista fisico, almeno da quello emotivo, ad un vero e proprio masochistico suicidio.
Poiché Sanzo possedeva una lingua astiosa e tagliente che feriva e faceva sanguinare ben più della sua S&W e quando Goku, con tutti i suoi buoni intenti e la sua migliore comprensione, era entrato nella sua camera senza essere invitato, non aveva esitato a servirsene con fredda ed impietosa ferocia, dilaniandolo sin nel profondo dell’anima e costringendolo a fuggire con il cuore in frantumi e la dolorosa e frustrante certezza di essere solo ed unicamente una stupida, stupidissima, scimmia!
Era scappato in quel pomeriggio piovoso e tetro, incurante del vento e della pioggia che lo sferzavano, mentre le lacrime del cielo si confondevano con quelle gocce d’acqua tiepida e salata che gli appannava i limpidi occhi dorati. Aveva mosso i piedi a casaccio, incurante della direzione presa e senza fare bene attenzione ai luoghi attraversati, infine senza più fiato si era fermato davanti ad un enorme quercia, si era appoggiato ad un tronco rugoso ansimante per la folle corsa e poi…..
Ecco, poi non riusciva più a ricordare chiaramente!
Gli sembrava di rammentare un dolore forte ed accecante dietro la nuca…quindi il buio più completo, almeno fino a quando pochi minuti prima si era risvegliato in quella stanza fetida, legato come un salame e con due grossi demoni a fargli da carcerieri.
Erano riusciti a catturarlo dunque…. Fin qui ci arrivava persino lui!
Già, come lo stupido che tutti lo accusavano di essere, si era lasciato sorprendere alle spalle e stordire come uno sprovveduto qualsiasi.
Ed adesso era prigioniero.
Doveva cercare assolutamente il modo di liberarsi! Considerò il ragazzo dagli occhi dorati armeggiando freneticamente con le corde robuste che gli stringevano i polsi.
Doveva trovare la maniera di uscire fuori da quella situazione disperata e riuscire a tornare dai suoi compagni di viaggio.
- Ehi! Guarda, guarda….Il piccolo bastardo si è svegliato finalmente! - Ghignò in quel mentre uno dei due demoni, attirato dai suoi movimenti.
- Già il moccioso si è ripreso! L’avevi colpito talmente forte che credevo l’avessi ammazzato. Sarebbe stato un vero peccato non credi? - Osservò l’altro con voce maligna e sgradevole.
- Chi diavolo siete? E cosa accidenti volete da me, dannati? –
Domandò subito Goku, riservando uno sguardo scintillante senza timore ai suoi due aguzzini.
Quello che per primo si era accorto di lui, si sollevò in piedi sfoggiando una statura superiore alla media ed un fisico robusto e muscoloso, quindi si mosse verso il lato della stanza dove era rincantucciato il ragazzo e gli diede un violento calcio all’addome, facendolo ripiegare in due dal dolore.
- Nessuno ti ha mai detto, ragazzino, che devi portare rispetto per quelli più grandi di te? – Lo schernì sadicamente rabbioso.
- Suvvia, Shin! Potresti anche accontentarlo! – Intervenne l’altro demone, più basso, ma egualmente grosso e corpulento, avvicinandosi con passo indolente.
- In fondo si tratta del suo ultimo desiderio, prima di raggiungere i suoi tre amici all’inferno! -
A quelle parole, il giovane eretico sollevò di scatto la testa ignorando le fitte lancinanti allo stomaco.
- Cosa avete fatto ai miei amici? Maledetti, se avete anche solo osato toccarli con un dito, giuro ve la farò pagare! -
- Uh! Uh! Il ragazzo ha fegato, mi piace! – Sghignazzò il demone più basso, mentre quello chiamato Shin storceva la bocca e sputava per terra.
- Odio i piccoli bastardi impertinenti! – Ringhiò schifato. – E’ umiliante per me stare qui a fare la balia mentre potrei essere altrove! Diglielo tu che fine hanno fatto i suoi amici, Yuichi, visto che ci tieni tanto! –
L’altro scrollò le spalle con indifferenza.
- Vuoi sapere cosa vogliamo da te? Semplice! Tu sei solo l’esca di cui ci siamo serviti per attirare il tuo bonzo ed i due traditori che lo accompagnano in una bella trappola! - Puntualizzò quello chiamato Yuichi. - In questo preciso momento i tuoi compagni sono impegnati in uno scontro mortale che finalmente vedrà la disfatta del gruppo di Sanzo e la vittoria schiacciante della nostra razza su tutti quei parassiti umani che infestano questo mondo! Quanto a chi siamo noi… Sappi soltanto che hai dinnanzi due tra i demoni più forti e potenti al servizio della somma Gyokumen Koshu! Siamo stati mandati qui con il compito di catturare il terribile essere eretico dagli occhi dorati che accompagna il venerabile Sanzo, la tua cattura ci serviva per attirare allo scoperto quel maledetto bonzo e prendergli finalmente il sutra oltre che la sua miserabile vita! -
Lo sguardo del demone si posò con scherno sul ragazzo seduto in terra ed immobilizzato mani e piedi.
- Però devo dire che la tua forza leggendaria è stata una vera delusione! Mi aspettavo una creatura feroce e selvaggia ed invece ci siamo ritrovati davanti ad un ragazzino dal volto morbido e liscio e gli occhioni grandi ed innocenti. E’ stato fin troppo facile sorprenderti alle spalle e catturarti! - Gli fece sapere inginocchiandosi davanti a lui ed afferrandogli con forza il mento, un ghigno malignamente beffardo dipinto sulle labbra sottili.
- Già, quegli stupidi dei tuoi compagni, credendo di venire a salvarti, sono caduti nel nostro tranello! A quest’ora saranno belli che cadaveri! Ma non temere, fanciullo dagli occhi d’oro, li rimpiangerai solo per poco! –
Il giovane eretico voltò bruscamente la testa per liberarsi dalla presa del suo carceriere, e lo fissò con espressione impavida e furibonda.
- Maledetto bastardo! Sei tu il vero stupido se credi che Sanzo si farà sconfiggere così facilmente! -
Gli urlò contro con rabbia. – I miei tre amici sono troppo forti per voi! Non riuscirete mai a farli fuori! -
- Questo moccioso impudente mi ha stancato! – Brontolò Shin, quello più grosso, fortemente seccato e truculento. – Ormai non ci serve più! Sono stufo marcio di stare in questo tugurio! Ammazziamolo ed andiamocene! -
- Ma no, che fretta c’è? - Replicò l’altro con un sorriso mellifluo. – Per una volta che abbiamo l’occasione di divertirci un po’…. Perché sciuparla? –
- Pfui! Parla per te! Lo sai che non condivido i tuoi stessi gusti per certe cose! –
- Già, a te i fanciulli piace solo sgozzarli! Godi solamente nel vedere il sangue e le interiora delle tue vittime! Ma, d’altra parte, ognuno di noi ha le proprie preferenze…. Adesso, che ne dici di lasciarmi da solo insieme al nostro amichetto? Ti prometto che lo terrò in vita quel tanto che basta per fare divertire anche te nell’ammazzarlo! –
Il demone alto rivolse al compare più basso uno sguardo d’impazienza misto ad un certo disprezzo, poi scrollò le spalle con indifferenza.
- Va bene! – Acconsentì brusco. – Ma fai in fretta! Io aspetto fuori! –
Detto ciò, si diresse con ampie falcate verso l’uscio della porta sbattendola rumorosamente alle sue spalle.
- Bene, bene…. Quello scocciatore finalmente se ne andato! – Mormorò soddisfatto lo youkai rimasto. – Se non fosse stato per lui avrei iniziato a giocare con te molto prima. Ma adesso ho un po’ di tempo a disposizione….Beh, meglio che niente! -
Affermò leccandosi le labbra lascivamente in tono carico di sottointesi, e fissando uno sguardo voglioso sul ragazzo dinanzi a lui.
Goku a quelle parole disgustose e sotto quello sguardo volgare e sconcio sentì un brivido d’orrore scorrergli giù per la spina dorsale. Era abituato alla violenza e l’idea di poter morire in combattimento era qualcosa che faceva parte della normalità del suo vivere quotidiano, non era mai stato davvero spaventato dalla morte, né da nessun avversario avesse dovuto affrontare, per quanto forte potesse essere, anzi questo era sempre stato un incentivo per impegnarsi di più e diventare sempre più forte. Ma adesso, in quella particolare circostanza, davanti a quel demone perverso e crudele, sentiva di avere davvero paura! Per la prima volta in vita sua desiderava solo scappare via e sottrarsi a quella presenza minacciosa che invece si stava facendo sempre più vicina.
- Dannato bastardo! Non osare toccarmi con quelle tue luride manacce! Altrimenti io…. -
Le sue urla, cariche di angosciata rabbia, vennero spente da un pugno violento in pieno volto che, dalla posizione seduta in cui si ritrovava, lo fece cadere riverso all’indietro, portandolo a sbattere nuovamente la nuca sul duro pavimento, e lasciandolo un po’ stordito.
Yuichi gli fu subito addosso, la mano tozza dai lunghi artigli affilati attorno alla sua gola in una stretta senza scampo. – Sì, contorciti e dimenati! – Mormorò con sadica soddisfazione. – Mi piacciono quelli che non subiscono passivamente, piagnucolando! Mi eccita molto osservare la resistenza più disperata ed annusare il cieco terrore! –
- Io non ho paura di te, schifoso maniaco! – Negò il ragazzo con veemenza, e pur essendo legato, con uno scatto nato dalla rabbia e dalla disperazione, piegò le ginocchia unite al petto puntando i piedi sul torace del demone chinato su di lui, quindi raddrizzandole con forza lo catapultò con violenza dall’altra parte della stanza, contro la parete di quella sporca spelonca.
Una volta libero dalla sua morsa soffocante, Son Goku si mise nuovamente seduto, armeggiando freneticamente con le corde alle caviglie per liberarsi.
Era quasi riuscito a scioglierle del tutto, quando un furioso calcio al volto lo rigettò nuovamente all’indietro, facendogli sbattere violentemente il capo. Mille schegge impazzite di dolore gli esplosero nel cervello e sotto le palpebre, andando a conficcarsi con le loro punte acuminate in ogni terminazione nervosa esistente in un sibilante ululato di lacerante sofferenza.
- Piccolo bastardo! -
Un’altra feroce pedata alle costole gli mozzò il respiro, riducendo il giovane eretico a boccheggiare affannosamente e dolorosamente per riuscire a fare arrivare abbastanza ossigeno ai polmoni, che comunque si rifiutarono di espandersi e collaborare, tanto grande era il tormento che tale movimento procurava loro.
Unghie brutali ed affilate come coltelli strapparono la sua maglia, tirandola e riducendola in mille brandelli stridenti. Mani violente gli denudarono il torace bronzeo, graffiandolo e tenendolo bloccato con la schiena nuda sul fetido pavimento gelido col repellente peso di un corpo il cui viscido contatto e pesante olezzo gli procuravano solo orrore, ripugnanza e disgusto.
Quando quelle dita brutali iniziarono a strattonare ferocemente l’abbottonatura dei suoi pantaloni, cercando di tirarli giù, il terrore prese il sopravvento su ogni cosa nel cuore di Goku, che iniziò a divincolarsi senza controllo, contorcendosi furiosamente, urlando insulti e minacce, ed arrivando persino a tentare di mordere e sputare il suo aggressore!
Tutto pur di riuscire a liberarsi da quella bestia schifosa che con il suo tocco immondo lo insudiciava e sporcava!
Furibondi ed energici colpi al volto ed all’addome misero fine a quello strenuo tentativo di ribellione, facendolo ricadere sul terreno inerte come una bambola di stracci.
In bilico tra la cruda consapevolezza e la pietosa insensibilità, il ragazzo percepì il sapore ferroso del suo stesso sangue inondargli la bocca e le narici, la forza dei pugni presi lo aveva intontito, ma non a sufficienza da non sentire il suo aggressore sfilargli i pantaloni ed il ribrezzo estremo di quelle mani sudaticce sul suo corpo.
Desiderava con tutto se stesso opporsi, tentare di sfuggire a quel mostro malvagio e spregevole che lo toccava dappertutto, ma non gli riusciva, i suoi muscoli erano come pesanti macigni ed il suo corpo era dolorosamente immobile ed inerme, mentre il suo io più profondo si era ritratto in un angolino buio della sua stessa anima, raggomitolato in posizione fetale, urlando, supplicando e gemendo un incessante ed agonizzante “ NO! ”
Ed al tempo stesso il suo cuore ripeteva il nome dell’unica persona al mondo che avrebbe potuto salvarlo da quell’orrore come una formula magica, un potente talismano che bastava solo pronunciare perché gli incubi dell’oscurità svanissero per sempre scacciati e sconfitti dalla gloriosa luce del mattino!
- Dannato ragazzino! Apri queste maledette gambe! – Ringhiò una voce crudele e stridente, mentre unghie affilate graffiavano e forzavano il suo interno coscia per costringerlo ad una posizione oscena e ripugnante che avrebbe permesso al suo aggressore di violarlo e profanarlo facilmente.
“ Uccidetemi!” Pregò in quel momento Son Goku dentro di sé, comprendendo che non sarebbe mai riuscito a fermare quell’abominio. “Che qualcuno mi uccida!”
Sì, preferiva morire, piuttosto che subire quella rivoltante, umiliante, bieca violenza.
Poi all’improvviso un rumore di tuono simile ad una porta che veniva scardinata dal proprio asse ed abbattuta sul terreno riempì e riecheggiò nello squallore dell’ambiente.
Il demone con un moto di sorpresa mollò la brutale stretta sulla sua vittima, rinunciando momentaneamente ai suoi perversi intenti, per volgersi in direzione dell’uscio divelto.
La figura di un ragazzo dai capelli di sole riempì il vano dell’ingresso ed i suoi cupi occhi viola scintillarono più letali dell’arma che brandiva in pugno nel constatare cosa stava avvenendo sul lercio pavimento di quella lurida catapecchia.
- Tu, feccia schifosa! Ti farò marcire all’inferno per questo! -
Quella minaccia gelida, piena di odio, fendette l’aria come lo schiocco di una frusta!
Goku si ritrovò improvvisamente libero dalla ripugnante prigionia del suo assalitore, incredulo e sconvolto, si raggomitolò su se stesso, stringendosi le braccia attorno al torace e portando le ginocchia al petto in posizione fetale.
Le sue orecchie si riempirono di rumori ed urla, suoni di lotta e spari, poi fu solo il silenzio pieno di odore di polvere da sparo e sangue, amaro e nauseabondo, che si espandeva tutt’intorno, invadendogli le narici e scatenando un maremoto di nausea e disgusto nelle stomaco.
- Goku… -
Una voce conosciuta, eppure in un certo qual modo diversa dal solito a causa di una nota d’incerta preoccupazione, ruppe il silenzio statico e sterile in cui la stanza era sprofondata.
Una mano calda si posò sulla sua spalla, in un tocco che si poteva definire quasi gentile e rassicurante se tali aggettivi non fossero stati tanto estranei alla natura del suo proprietario.
Il ragazzo dagli occhi dorati percepì quel contatto come intimamente familiare e piacevole, tuttavia non poté impedire al suo corpo di sussultare violentemente, ancora sconvolto dalla recente violenza, né alla sua gola di emettere un gemito che somigliava al lamento di un animale ferito.
A quella sua reazione seguì un insulto rabbioso, ben noto e stranamente tranquillizzante, come pure morbida e confortante fu la veste bianca che ricoprì il suo corpo nudo e tremante e quelle braccia forti che lo sollevarono da terra, stringendolo ad un torace snello e muscoloso.
Nello stato di doloroso intorpidimento in cui si trovava, Goku si sentì avvolto e circondato da un profumo intenso che conosceva bene e sapeva di casa, un misto di incenso e tabacco che lo faceva sentire sicuro e protetto, così come lo rasserenava il tiepido calore di quel corpo slanciato che lo teneva stretto a sé ed il suono calmo, ritmico e deciso del battito che udiva sotto la guancia.
In quel momento il suo cuore poté smettere di invocare il nome della persona per lui più importante e l’angolino buio e freddo della sua anima, in cui il suo io si era raggomitolato, venne invaso dalla luce vitale, splendente e riscaldante del sole.
Un sole forte, deciso, avvolgente e protettivo.
Una stella luminosa che profumava di olibano e nicotina, che univa in sé il sacro ed il profano e che sapeva essere gelida e bruciante al tempo stesso.
Un astro solitario ed egocentrico che frequentemente dava la morte, ma che per Son Goku era la ragione stessa della propria esistenza, poiché viveva al riverbero dei suoi raggi e calore.
In quel momento una calma serenità senza confronto discese sul giovane dagli occhi dorati, lenendo il dolore della violenza e rimarginando ferite ancora aperte dell’anima, ormai sapendosi completamente al sicuro da ogni pericolo o minaccia, Goku si lasciò scivolare lentamente tra le correnti trascinanti del fiume dell’oblio, mentre le sue labbra incurvate in un tenue e fiducioso sorriso sussurravano il nome del suo salvatore, un nome per lui unico ed insostituibile.
- Sanzo…. -
2. Fear
Un altro risveglio difficoltoso, la sensazione di essere immerso in acque oscure e limacciose che trascinano su un fondo di tenebra e lo sforzo estremo della coscienza di nuotare verso la superficie, alla ricerca della luce, lontano da insidiose correnti che possono travolgere ogni sicurezza, minando l’equilibrio interiore e la resistenza dello spirito.
Son Goku annaspò, agitando convulsamente e scompostamente le braccia come sul punto di affogare e si sollevò di scatto a sedere sul letto morbido, sentendo ogni singolo muscolo protestare a quel movimento brusco e la testa martellargli dolorosamente come se qualcuno l’avesse utilizzata per piantare chiodi in un muro o come un barattolo vuoto da essere preso a pedate.
Ed in effetti rammentava appunto di essere stato preso a calci da qualcuno!
Con un gemito di sofferenza il ragazzo si guardò confusamente attorno, la camera confortevole con le lenzuola profumate di fresco e di pulito, era quella della locanda dove si era fermato assieme ai suoi compagni di viaggio, un ambiente rassicurante e familiare come il solito pigiama che qualcuno gli aveva messo addosso ed il sorriso gentile del ragazzo bruno seduto di fianco al suo letto che lo vegliava in paziente attesa.
- Hakkai…. – Mormorò sorpreso da quella presenza.
- Ben svegliato, Goku! Come ti senti? –
- Come…come qualcuno che ha ricevuto una botta in testa e poi è stato preso a pugni ed a calci dappertutto… - Gli rispose a fatica, tentando di sdrammatizzare.
Accidenti! Che male alle tempie! Era una sofferenza persino muovere la mandibola per parlare!
- Però.. tutto sommato credo di essermela cavata con poco! -
Hakkai annuì compostamente.
- Avevi alcune costole incrinate, graffi profondi e lividi su tutto il corpo che ho curato. Tuttavia non ho potuto fare molto per il bernoccolo, grosso come una noce, che hai sulla nuca. Mi dispiace! -
I suoi perspicaci occhi verdi scrutarono quel viso ancora un po’ infantile su cui l’occhio nero e le labbra tumefatte spiccavano come uno sfregio insopportabile, dandogli un aspetto estremamente giovane e fragile, e colsero l’ombra di terrore che offuscava la brillantezza di quegli occhi dorati solitamente limpidi ed impavidi.
- Goku… - Iniziò allora con molta circospezione. – Hai voglia di parlare di ciò che ti è successo? -
Il ragazzo a quella richiesta tremò visibilmente, sentendosi sommergere dai ricordi e dalla nausea, e strinse il copriletto talmente forte da farsi sbiancare le nocche.
- Non c’è molto da dire….. Come uno stupido mi sono lasciato sorprendere e stordire da due demoni che poi mi hanno legato e portato in una specie di stamberga. – Raccontò con voce incerta. – Volevano servirsi della mia cattura per attirare Sanzo allo scoperto ed ucciderlo! Avevano intenzione di eliminare anche me dopo, ma prima quel demone…voleva… lui voleva… -
In un gesto di inconscia protezione, Goku si strinse le braccia attorno al corpo ed abbassò lo sguardo sulle lenzuola stropicciate.
- Sì, sappiamo cosa voleva fare…Non occorre che tu dica altro! - Mormorò Hakkai comprensivo, prendendo nota sia del tremore sia di quella dimostrazione di insicurezza.
- Fortunatamente Sanzo ha avuto la felice intuizione che tu fossi in pericolo ed è venuto a cercarti, mentre io e Gojyo tenevamo a bada i demoni che ci avevano attaccati. E’ arrivato giusto in tempo per salvarti. Perciò, adesso, cerca di stare tranquillo e di dimenticare al più presto questa spiacevole avventura. - Consigliò col solito atteggiamento paternalistico che gli era proprio.
- Sì, ci proverò…. -
A quella promessa il demone dagli occhi di smeraldo sorrise parzialmente soddisfatto, poi si sollevò dalla sedia con un movimento fluido ed elegante.
- Bene, visto che ti sei svegliato…. Te la senti di lasciare il letto ed unirti a noi, giù in sala da pranzo, per gustare la deliziosa cenetta che il proprietario della locanda si è premurato di tenerci in caldo? –
Propose furbamente, conoscendo i punti deboli del proprio interlocutore, infatti questi sembrò rianimarsi magicamente, annuendo con forza e lasciando disperdere le nubi scuri che offuscavano la brillantezza delle sue iridi d’oro.
- Certo che me la sento! Ho una fame…… -
- Vestiti allora, che noi ti aspettiamo dabbasso! –
Il ragazzo bruno fece per avviarsi verso l’uscita, quando una voce esitante lo bloccò sul posto.
- Hakkai…? -
L’interpellato si volse interrogativo verso il giovane amico.
- Sanzo è molto arrabbiato con me per avervi messo ancora una volta in pericolo? -
- Non credo sia davvero arrabbiato! – Gli rispose, sfoggiando il sorriso più convincente e rassicurante del suo repertorio. – Penso piuttosto che sia preoccupato. Ma lo conosci, si farebbe tagliare la lingua piuttosto che ammetterlo! –
Goku annuì sovra pensiero, ed all’improvviso gli venne in mente una voce familiare ma diversa, perché piena di sincera preoccupazione, che lo aveva raggiunto e confortato quando era sprofondato in quello stato di apatica semicoscienza e le braccia forti che lo avevano sollevato e stretto, infondendogli la sicurezza che niente e nessuno avrebbe più potuto fargli del male. A quel ricordo un dolce, piacevole, calore si irradiò dal centro del suo petto, arrossandogli le gote e facendo brillare i suoi occhi come topazi splendenti.
Tale cambiamento non sfuggì alla perspicacia del ragazzo bruno che gli era dinnanzi, il quale dovette reprimere un sorriso carico di tenerezza, mentre con un cenno della mano lasciava la stanza per raggiungere gli altri nel salone della locanda di sotto.
Trovò Gojyo scompostamente seduto ad un tavolo, intento a fumare ed a fare seducenti e poco velate profferte amorose alla giovane e graziosa cameriera, che era anche l’unica figlia del proprietario, mentre Sanzo era davanti alla finestra lì accanto con lo sguardo fisso, perso, nell’oscurità piovigginosa della notte ed una sigaretta accesa tra le labbra.
Non appena lo vide arrivare il mezzo - demone lasciò la ragazza ai suoi abituali compiti ed assunse un’espressione interrogativa.
- Beh? Allora? La stupida scimmia è finalmente ritornata nel mondo dei vivi? -
- Sì! Si è svegliato circa mezz’ora fa! – Lo informò sollecito l’altro. – E sta abbastanza bene da scendere a mangiare con noi! –
- Phui! Figurarsi se quello stupido si perdeva una buona cena! – Sbuffò allora questi, esalando una boccata di fumo. – Piuttosto, ti ha raccontato come sono riusciti a catturarlo? –
- Mi ha detto solamente che lo hanno sorpreso alle spalle e stordito! – Spiegò Hakkai con espressione meditabonda. – Ma credo che per essersi fatto catturare tanto facilmente, Goku dovesse essere proprio sconvolto a causa di qualcosa o…. - Gli occhi verdi si posarono con intenzione sulla figura che dava loro la schiena apparentemente indifferente a quei discorsi.
- O per colpa di qualcuno, forse! Non lo pensi anche tu, Sanzo? –
L’interessato girò la testa in sua direzione quel tanto che bastava per scoccargli un’occhiata glaciale ed emettere il suo solito conciso – Tsk! –
- Comunque ciò che davvero importa è che tutto si sia risolto per il meglio! – Proseguì il demone gentile in toni pacati. – E che Goku sia sano e salvo, anche se temo che sia rimasto traumatizzato da questa brutta avventura! -
- Traumatizzato ? – Ripeté Gojyo con stupito sarcasmo. – Ehi, stiamo parlando della stupida scimmia, mica di una verginella tremebonda! -
- Ehm…Beh, ecco… - Il moro si aggiustò il monocolo in un gesto un po’ imbarazzato. – Proprio perché stiamo parlando di Goku, direi che il tuo paragone è alquanto azzeccato, invece! E’ molto ingenuo ed innocente per la sua età, lo sai, per ciò ti volevo raccomandare di non prenderlo in giro su quanto è accaduto e di essere anche un po’ più gentile del solito! –
- Ehi! Non sono così insensibile da scherzare su certe cose! – Protestò il mezzosangue in tono offeso. – E mi sforzerò anche di essere più gentile con la scimmia, beh….. almeno per stasera! – Aggiunse portandosi la sigaretta alle labbra con fare ironico.
Avendo ottenuto ciò che si era prefisso dall’amico, il ragazzo dagli occhi verdi si concentrò sullo scontroso bonzo.
- Sanzo? – Chiamò cortese ma determinato. – Evitare di rimproverarlo per qualche ora, sarebbe un gesto alquanto gentile ed umano! Visto e considerato tutto quello che ha passato, non è il caso di infierire oltre per stasera, d’accordo? -
L’interessato gli riservò un altro dei suoi gelidi sguardi, rimanendo orgogliosamente in silenzio, in quell’atteggiamento però il demone gentile seppe leggere un tacito consenso che lo tranquillizzò.
In quel mentre si udì il rumore di passi affrettati farsi più vicini ed una voce gioviale riempire l’aria fresca della sera.
- Ehi! Quand’è che si mangia? Io ho fame! -
Hakkai sollevò gli occhi al soffitto e sorrise! Beh! Almeno era un buon segno di guarigione!
Considerò fra sé, facendo strada al loro giovane amico verso il tavolo dove li attendeva la loro cena.
Goku si risvegliò nel cuore della notte, sudato, ansimante, il corpo scosso da un tremito convulso.
Il buio che lo avvolgeva pareva avere mille occhi malvagi che lo osservavano con bieca crudeltà ed altrettante braccia brutali pronte a ghermirlo da un momento all’altro. Con un gemito di vero terrore il ragazzo si tirò le coperte fin sopra la testa e nascose il capo sotto il cuscino, prendendo a tremare ed ansimare come dopo una lunga corsa impazzita.
Aveva paura! Di più! Era letteralmente terrorizzato da incubi orribili, dal buio, dagli sconosciuti, dagli strani suoni e misteriosi rumori di quella notte senza fine…. Era spaventato da tutto insomma!
Lui che non aveva mai indietreggiato dinanzi a nulla o quasi, adesso si ritrovava a sussultare davanti alle ombre della notte ed agli scricchiolii che si celavano nell’oscurità come un moccioso.
La sua fiducia in se stesso e negli altri era stata fortemente minata e ciò lo aveva fatto regredire allo stadio di quando era solo un bimbetto appena liberato dalla sua lunga prigionia di pietra e pertanto ancora timoroso del mondo esterno e degli estranei.
Persino a cena, quella sera, aveva fatto la figura del vero stupido!
Già, si era comportato da vero idiota facendo una ben misera figuraccia davanti ai suoi compagni!
Il pasto era andato più che bene, le portate erano state tutte abbondanti e squisite, e stranamente Gojyo non gli aveva dato il tormento, prendendolo in giro e rubandogli i bocconi più prelibati, anzi pareva che li lasciasse appositamente per lui!
Persino Sanzo non lo aveva mai rimproverato per il modo in cui si abbuffava o perché faceva rumore nel mangiare, mentre Hakkai aveva sorriso della sua voracità e scusato con gentile indulgenza, comportandosi da Hakkai insomma!
Tutto era stato davvero perfetto!
Come una specie di sogno, poi invece si era trasformato quasi in un incubo!
A fine cena infatti, il proprietario della locanda, si era avvicinato al loro tavolo per scambiare quattro chiacchiere, l’uomo era anche l’unico cuoco, per cui aveva fatto alcune battute sul suo appetito e ridendo e scherzando amichevolmente gli aveva appoggiato una mano paffuta sulla spalla con intenzioni puramente benevole ed innocenti.
Se non ché quel contatto estraneo aveva scatenato dentro di lui il vero panico!
Goku era sobbalzato e saltato via dalla sedia, finendo con il sedere per terra, la faccia allucinata, di fronte ad un ometto panciuto di mezza età che avrebbe potuto sconfiggere con un braccio legato dietro la schiena e la forza del solo mignolo dell’altra mano.
Era stata una scena estremamente imbarazzante, umiliante e vergognosa!
Dopo, naturalmente, si era scusato più volte ed Hakkai aveva inventato una scusa qualsiasi per giustificarlo davanti al pover’uomo che era rimasto a dir poco allibito dinanzi al suo strano comportamento.
I suoi amici poi avevano fatto finta di nulla, ma aveva sentito i loro sguardi preoccupati pesargli addosso come opprimenti macigni per tutto il resto della serata, tanto che alla fine era stato costretto a rifugiarsi nella propria camera, adducendo come scusa un mal di testa inesistente.
Ma una volta rimasto solo, aveva scoperto che, forse, quella non era stata un idea tanto brillante!
Il fruscio del vento tra le imposte chiuse e gli strani cigolii del legno sotto i piedi erano risuonati alquanto minacciosi alle sue orecchie se uniti al buio della notte ed alla solitudine completa, per non parlare delle strane ombre tremolanti create dal riverbero della luce della candela, orride figure ingigantite e deformate che sulla parete di fronte a lui agitavano le braccia e spalancavano le loro fauci enormi come mostri striscianti pronti ad assalirlo. Ed, infine, quando dopo molte ore, era riuscito a prendere sonno, incubi terrificanti avevano popolato i suoi sogni portandolo a rivivere la sua sfortunata disavventura con la stessa forza angosciante e paralizzante che solo il parto di una mente terrorizzata poteva generare!
Si sentiva minacciato e braccato come un animaletto circondato da belve feroci ed affamate e come tale desiderava solo nascondersi in un rifugio sicuro e dimenticare ogni cosa! Solo quello!
“ Basta! Non c’è la faccio più!”
Goku si tappò le orecchie con entrambe le mani per non udire ancora una volta un rumore che in un altro momento, più razionale, avrebbe potuto identificare come il semplice sibilare del vento, ma che adesso gli pareva l’ansimare di un animale ringhioso e famelico. Poi con uno scatto violento gettò via le lenzuola e balzò giù a piedi nudi sul pavimento gelato, per saettare verso la porta ed uscire nel corridoio come se avesse davvero mille demoni alle calcagna. La sua fuga continuò fino all’ingresso di un’altra camera, di cui spalancò l’uscio con frenesia ed urgenza, richiudendoselo alle spalle per poi appoggiarsi su di esso con tutto il peso del suo corpo, come per tenere chiusi fuori eventuali inseguitori.
- Che accidenti succede? -
Sanzo, naturalmente, non gradì molto il fatto di essere stato svegliato nel cuore della notte da quella improvvisa intrusione del suo spazio privato, lanciò un’occhiata gelida alla faccia terrorizzata del ragazzo e subito impugnò la sua S&W.
- Ti stanno inseguendo? - Domandò in tono brusco e vigile, balzando subito in piedi.
- No! Cioè, non credo…. Forse! – Balbettò Goku confuso. – C’erano…. C’erano strani rumori nella mia camera…. Non so… -
Il bonzo si avvicinò al giovane dagli occhi dorati e scostandolo dalla porta si accorse che tremava, con espressione decisa lasciò la sua camera per dirigersi, arma in pugno, lungo lo stretto corridoio e poi all’interno della stanza dell’altro, ispezionandola con acuti occhi viola, qualche minuto dopo era già di ritorno.
- Non c’è niente e nessuno di là, stupido di una scimmia! – Lo informò quindi seccato.
- Torna pure a dormire! -
L’interessato non si mosse d’un passo, abbassò la testa e si strinse le braccia attorno al corpo.
- Allora sei ancora qui? -
Goku prese un ampio e profondo respiro per farsi coraggio, quindi si buttò.
- Posso…Posso rimanere a dormire in questa stanza con te? -
- Non dire sciocchezze! –
La risposta di Sanzo fu una specie di sentenza definitiva!
- Smettila di comportarti come un moccioso e ritorna nella tua camera! Qui sei al sicuro! -
Quindi andò a sedersi sul letto ed appoggiò la S&W su un mobiletto vicino, ignorandolo.
- Ti prego, non mandarmi via! – Il ragazzo gli lanciò uno sguardo supplichevole. – Di là ci sono troppi rumori! Non riuscirò mai ad addormentarmi! E poi quando dormo...ho…ho…gli incubi. Incubi spaventosi! – Si giustificò proprio come il moccioso che lo accusava di essere.
- Ti prometto che non ti darò noia! Non ti accorgerai nemmeno della mia presenza! –
- Tsk! Questa sarebbe una novità! –
Il bonzo gli rivolse un occhiata non propriamente benevola.
- E poi dove diavolo vuoi dormire? Ti faccio notare che c’è un letto soltanto! -
- Beh… Posso arrangiarmi anche sul pavimento! Mi basta una coperta e dormirò come un sasso! – Gli propose speranzoso. – Fammi rimanere! Per favore…. -
Sanzo emise un sibilo esasperato.
- Che stupido! – Borbottò fortemente seccato, quindi si distese su letto mettendosi però sulla metà opposta di esso.
- Ti buscherai un malanno! Ed io non voglio rimandare ancora la partenza! Dai, vieni sotto le coperte, razza di babbuino idiota! –
- Ehhh..?? –
Goku spalancò gli enormi occhi dorati sorpreso e, preso alla sprovvista, esitò.
- Sbrigati, prima che mi penta di questa assurdità e ti sbatta fuori a calci! -
A quella minaccia il ragazzo sussultò e si affrettò ad accettare quell’invito non propriamente cortese. Si stese quindi al fianco del bonzo, coprendo entrambi con le coperte, mentre questi si girava dandogli la schiena.
Il giovane eretico rimase sdraiato supino, cercando di non muoversi, a fissare il soffitto buio sopra la sua testa, si sentiva un po’ a disagio per quella situazione, ma anche bizzarramente contento, un po’ gli ricordava una delle prime notti che aveva trascorso al tempio di Choan, dopo che Sanzo lo aveva liberato dalla sua secolare prigione scavata nel monte.
Soprattutto nei primi mesi, infatti, si era sentito spaventato e disorientato da quell’ambiente così freddo ed austero e da tutti quei bonzi ostili che lo guardavano con malanimo e disgusto, e qualche volta si era svegliato nel cuore della notte in preda ad incubi che non ricordava, ma che lo avevano riempito di terrore, e lo avevano istintivamente condotto più di una volta nella stanza di Sanzo ad accucciarsi come una piccola scimmietta ai piedi del suo letto per riaddormentarsi cullato dalla sicurezza della sua presenza e dal ritmo calmo del suo respiro, per poi risvegliarsi il mattino dopo nel proprio letto, senza ricordarsi come esserci ritornato.
Col senno di poi, aveva capito che era lo stesso Sanzo a ricondurlo nella sua camera, probabilmente il bonzo aspettava che si addormentasse tranquillamente per portarlo indietro.
Ed anche oggi come allora gli stava permettendo di dividere lo stesso materasso, per rassicurarlo dalle sue stupide paure notturne, con la sola differenza che adesso non era più un moccioso, ma un ragazzo di 18 aa che continuava a dargli sempre e comunque fastidio!
- Sanzo..? -
Silenzio! Forse si era addormentato, considerò il giovane, ma poi la voce del bonzo risuonò seccata nella notte.
- Che c’è? -
- Mi dispiace! –
Alle sue scuse seguì una specie di sospiro di esasperazione mista a rassegnazione.
- Non è colpa tua! Non ci pensare! -
Dinanzi a tanta insolita, irreale, comprensione, Goku sentì qualcosa cedere dentro sé, le parole parvero salirgli alle labbra come un fiume in piena inarrestabile.
- Di solito non ho paura di nulla! Lo sai…Ma questa volta…io…Io sono davvero terrorizzato! – Confessò con voce tremante. – Mi vergogno tanto, ma proprio non riesco a controllarlo! Non mi sono mai sentito così…così indifeso! Continuo a rivedere l’orribile faccia di quel demone… a sentire le sue mani su di me…. E mi sento sporco! E’ stato tutto così terribile e disgustoso…ed io non potevo fare nulla per fermarlo….Ci ho provato, più volte, ma ero legato e lui mi ha colpito fino a stordirmi quasi, però nonostante tutto riuscivo ancora a sentire e capire cosa voleva farmi ed avrei tanto voluto morire! -
Un tremito convulso lo scosse da capo a piedi, mentre la bocca gli si riempiva di un sapore rancido di bile al ricordo dei terribili momenti vissuti.
- Se tu non fossi arrivato in tempo…. Se quello schifoso fosse riuscito nel suo intento…Io, davvero, avrei preferito la morte! Sì, non avrei più voluto vivere! -
- Non dire idiozie, razza di stupido! –
La voce dura e sferzante di Sanzo risuonò nell’oscurità, tagliente quanto una lama, ma stranamente confortante alle sue orecchie.
- La morte non è mai una soluzione! E’solo una buona via di fuga, ma vi sono alternative migliori e più coraggiose! Non permettere mai a nessuno di costringerti a rinnegare te stesso! Non concedere mai agli altri di riuscire a distruggere il tuo spirito, installando in esso il terrore e l’insicurezza! Non arrenderti mai alla paura! Solo così riuscirai ad essere davvero forte e nessuno potrà mai nulla contro di te! Riesci a capirlo questo? -
- Io…….Sì, credo di sì! – Mormorò, Goku colpito da quel discorso. – Ti prometto che combatterò contro le mie paure. Ma se qualche volta mi sentirò ancora un po’ spaventato….Posso venire di nuovo nella tua stanza? Eh, Sanzo, posso? Io non ho mai paura di nulla quando sono insieme a te! –
- Tsk! Che stupida scimmia! –
Il ragazzo sorrise per quello che interpretò come un tacito consenso.
- Grazie, Sanzo! Per stasera e sì, anche per avermi salvato! – Sussurrò con voce piena di imbarazzo. - E’ davvero importante per me, perché a parte il dolore, il disgusto e l’umiliazione che avrei subito, quel maniaco avrebbe distrutto anche il sogno di donare tutto me stesso alla persona che un giorno mi amerà. Lo so che è una cosa strana detta da un essere eretico quale io sono, ma vorrei rimanere puro per essere degno di quella persona così speciale. Anche se non sono affatto sicuro che qualcuno sarà mai capace di amare uno come me! - Considerò con una nota di profonda tristezza.
- Credi che sia un’idea stupida? -
- Tzé! Stupida, romantica e disgustosamente sdolcinata! -
La voce di Sanzo risuonò leggermente più morbida e profonda del solito.
- Anche se non fossi riuscito a salvarti, saresti rimasto comunque l’essere più innocente che io abbia mai conosciuto. Troverai sicuramente qualcuno capace di amarti! –
Il giovane dagli occhi dorati sentì le gote andargli a fuoco ed il cuore battere a mille per l’inatteso piacere di quei complimenti, rimase in silenzio, un nodo alla gola, incapace di esprimere con le sole parole la sua gioia e gratitudine, ma poi il bonzo quasi pentendosi di quel momento di insolita gentilezza, aggiunse in tono brusco. – Certo, dovrà essere una persona terribilmente paziente e sciocca per sopportare tutta la tua rumorosa, irritante, stupidità! Adesso stai zitto scimmia e lasciami dormire in pace! -
Goku sorrise lievemente a quell’ordine ruvido, così familiare e tipico del Sanzo che conosceva, chiuse gli occhi e con una sicurezza e tranquillità nuova si lasciò andare alla stanchezza che gli invadeva le membra ed il cervello, cadendo in un sonno profondo e riposante senza sogni.
Alle prime luci dell’alba però si risvegliò senza un motivo apparente. In un primo momento non riuscì a capire dove si trovasse, forse a causa dell’inusuale e piacevole calore che sentiva in tutto il corpo o forse per il profumo familiare che lo avvolgeva o per il battito ritmico, forte e sicuro, che udiva sotto l’orecchio, insomma per tutte queste cose insieme e per le strane ma piacevoli sensazioni che il suo corpo gli trasmetteva, si sentiva più stranito e confuso del solito.
Poi all’improvviso si ricordò di non essere solo e che c’era qualcuno insieme a lui, che forse era la causa più probabile di tutta la confusione e turbamento che provava in quel momento.
Il ragazzo sbatté le palpebre e sollevò cautamente il capo, rendendosi conto che durante la notte si era avvicinato pericolosamente al corpo del ragazzo biondo addormentato al suo fianco, a tal punto da avergli posato la testa sul torace ed una mano sul petto con inquietante e spontaneo abbandono.
I suoi occhi dorati si posarono timidamente sul volto del bonzo dormiente, rimanendo incantati ed avvinti dalla curva piena e dolcemente imbronciata delle labbra, dalla delicata compattezza di quella pelle di porcellana, dalla lunghezza delle ciglia e dall’arco perfetto delle sopracciglia bionde, lucenti come i fili d’oro che gli ricadevano scompostamente sulla fronte segnata dal chakra scarlatto.
Sanzo era davvero molto bello nel sonno, di una bellezza maschia, ma al tempo stesso delicata e soave che proprio per tale contrasto lo rendeva ancora più attraente ai suoi occhi.
Attraente e desiderabile come il calore dolcemente protettivo del suo corpo e l’invadenza del suo profumo che lo avvolgeva e circondava, penetrandogli dentro simile ad un medicamento cicatrizzante e lenitivo sulla sua anima ferita dalla solitudine ed alienazione.
Goku arrossì violentemente ed il suo cuore prese a battere furiosamente nel petto in preda ad uno strano e feroce turbamento che gli faceva venire voglia di scappare via lontano e di stringersi al corpo dell’altro contemporaneamente.
Dopo una breve lotta interiore, quest’ultimo impulso ebbe la meglio ed il ragazzo riappoggiò lentamente la testa castana sul torace di Sanzo, riempiendosi le orecchie del suono lieve del suo respiro e del pulsare ritmico del suo cuore e l’olfatto e l’epidermide del suo pungente odore ed inebriante calore.
Un sano istinto di conservazione lo avvertì che stava commettendo un grosso sbaglio e che quando il bonzo si fosse accorto che gli stava praticamente dormendo addosso, qualche colpo di harisen non glielo avrebbe risparmiato nessuno, ciò nonostante chiuse gli occhi, crogiolandosi in quella vicinanza così intima ed inusuale, considerando che quella meravigliosa sensazione di estrema beatitudine e benessere valeva bene la pena di subire una sonora strigliata ed una giornata di mal di testa conseguente a violente sventagliate sulla sua zucca!
Sì, ne valeva davvero la pena! Decise Son Goku, scivolando nuovamente in un torpore caldo e benefico che era solo in minima parte frutto del sonno profondo.
3. The monkey’s master
Genjo Sanzo Hoshi batté nervosamente l’harisen sul palmo della mano, in piccoli colpi secchi sincroni con la vena bluastra che gli pulsava alla tempia ed il feroce mal di testa che gli martellava nel cervello.
Era nervoso! Troppo anche per i suoi canoni normali, considerò furiosamente, ed aveva un bisogno assoluto di fare qualcosa di molto, molto violento e liberatorio, tipo fare fuori qualche migliaio di demoni a mani nude o riempire di piombo qualche malcapitato nemico che avesse avuto la sfortuna di interporsi sul suo cammino quel giorno.
Purtroppo i nemici che avevano incontrato il giorno prima erano stati una vera delusione, e prendere a sventagliate i due stupidi che litigavano sul retro di jeep non gli serviva a molto.
Era da giorni che quella rabbia furiosa gli montava dentro come una specie di vulcano silente che da un momento all’altro poteva iniziare ad eruttare magma incandescente, sputando tutt’attorno lapilli e rocce distruttive.
Era esattamente da due settimane che il suo, già precario ed instabile, equilibrio rischiava di frantumarsi in mille schegge impazzite di follia dilagante e violenta
Due maledettissime settimane che il suo sonno veniva sistematicamente disturbato ed interrotto da uno stupido essere che non si accontentava di infastidirlo ed importunarlo tutti i santi giorni, no, adesso continuava a tormentarlo ed assillarlo anche la notte!
La scimmia, infatti, da quando era stato aggredito, dopo quella prima notte che gli aveva permesso di dormire con lui, aveva preso la brutta abitudine di infilarsi nel suo letto per tutte le notti che si erano fermati a dormire in un centro abitato, cioè praticamente ogni due, tre sere di quegli ultimi 14 gg, tanto da arrivare a fargli rimpiangere il solitario sedile anteriore di jeep o addirittura la nuda terra!
Quello stupido poi non si accontentava di starsene tranquillo a dormire nella sua metà di letto, ma si rigirava e si rivoltava talmente tanto che praticamente ogni mattina se lo ritrovava appiccicato addosso, come se per lui fosse più comodo e rassicurante il suo corpo dello stesso materasso.
La prima volta che era accaduto si era svegliato con uno strano peso sul petto ed un ancora più strano calore e profumo che lo avvolgeva tutto, socchiudendo le palpebre si era accorto che tali sensazioni erano causate, appunto, da una testolina castana bellamente poggiata sul suo torace ed un corpo magro e snello che lo abbracciava nel sonno.
Solo la stupidissima espressione di serenità che il ragazzo aveva dipinta sulla sua stupidissima faccia, oltre che un senso di colpa latente e subdolo per essere stato l’indiretto responsabile della sua cattura, avevano evitato alla scimmia violente ritorsioni a colpi di harisen.
Si era pertanto sforzato, con un grosso atto di volontà, di essere molto, molto, paziente, limitandosi a districarsi da quell’abbraccio troppo caloroso e rigirarsi sul fianco, sperando che quella fase di regressione infantile della scimmia terminasse al più presto e che tornasse ad essere il ragazzo spavaldo e coraggioso di sempre.
Purtroppo per lui, invece, la sera dopo Goku si era introdotto nella sua stanza senza neanche chiedere il permesso, forte di quella specie di promessa che era riuscito a strappargli in un momento di imbecillaggine acuta, e si era riappropriato del suo letto.
Dando fondo ad ogni briciolo di tolleranza che ancora gli rimaneva, non gli aveva urlato contro, né cacciato via in malo modo, si era limitato a voltargli le spalle, cercando di mettere più distanza possibile tra loro, operazione affatto facile da fare su un misero materasso singolo, per poi ritrovarsi la mattina successiva con la solita testa castana sul petto, delle braccia magre che lo stringevano ed una gamba del ragazzo infilata in maniera alquanto imbarazzante ed un po’ provocatoria tra le sue cosce, a contatto di parti, per così dire, molto sensibili ed intime!
Naturalmente ciò lo aveva fatto infuriare oltre misura, subito aveva cercato di sottrarsi a quella situazione di disagio, allontanando Goku anche un po’ bruscamente, ma quello stupido non solo non si era svegliato, ma nel sonno aveva protestato, facendo resistenza, stringendosi a lui con forza e strusciando la propria gamba sul suo inguine in modo involontario, ma molto sensuale.
La reazione del suo corpo a quel movimento lo aveva colto totalmente di sorpresa, tanto che era balzato frettolosamente fuori dal letto e corso in bagno per calmarsi.
Successivamente, davanti alla finestra spalancata e con una bella sigaretta per scaricare il nervosismo, ci aveva pensato su con calma ed era arrivato alla conclusione che la sua era stata una reazione puramente meccanica. Certo, un uomo al mattino poteva benissimamente avere di simili reazioni che non dipendevano assolutamente dalla eccitazione fisica, ma erano un semplice problema idraulico. Per cui non c’era nulla di cui preoccuparsi, era tutto sotto controllo!
Già, così aveva sentenziato la sua mente logica, fredda e razionale, ma il suo corpo quasi a deriderla e smentirla la mattina dopo, trovandosi nella medesima situazione, aveva avuto una reazione identica, e così pure la mattina successiva e l’altra ancora, tanto che alla fine non aveva più potuto addurre la scusa del semplice meccanismo idraulico, ma aveva dovuto prendere in considerazione l’idea che forse c’era anche qualcosa d’altro!
Nelle sue numerose, tormentate, veglie notturne, trascorse davanti ad una finestra aperta a respirare l’aria fresca della notte per sbollire l’eccitazione ed una sigaretta in bocca per calmare i nervi, era stato costretto a fare un lungo e chiarificatore esame di coscienza circa quella strana anomala situazione.
Forse per la stanchezza o forse per altro, era arrivato al punto di ammettere che, sì, forse in un certo qual modo dopotutto era affezionato al suo stupido animaletto.
Goku aveva una faccia talmente stupida che spesso lo faceva arrabbiare ed infuriare oltre misura, ma era anche l’unico che riuscisse ad ispirargli sentimenti positivi quali la tenerezza ed il senso di protezione.
Quando quello stupido si era trovato in pericolo aveva percepito distintamente il suo richiamo, come qualcosa di impellente ed urgente, che lo aveva portato a mollare in asso Gojyo ed Hakkai, praticamente senza uno straccio di spiegazione, per correre in suo aiuto.
E quando si era reso conto di ciò che quel porco schifoso intendeva fargli…
Beh! La sua furia era stata incontenibile! Avrebbe voluto ammazzare quel demone più e più volte in mille modi diversi e tutti molto lenti ed estremamente dolorosi per aver anche solo osato posare il suo lurido sguardo sulla sua scimmia!
Tenerezza…senso di protezione…ed anche un forte senso di possesso….
In fondo quella era la sua stupida scimmia!
Il suo animaletto personale, qualcuno di cui aveva potuto sempre disporre a proprio piacimento, rimproverandolo e picchiandolo a suo gradimento, fin quando gli fosse parso.
Scoprire che quello stupido, invece, nutriva il sogno romantico di conservare tutto se stesso per la persona che un giorno avrebbe amato, era stato un duro colpo!
In tutti quegli anni non aveva mai preso in considerazione l’idea che Goku potesse lasciarlo!
Che assurdità ! Quella era la sua scimmia e lui era il suo padrone!
Quella realtà sarebbe rimasta tale per sempre!
Ed invece quell’idiota integrale sognava ed attendeva romanticamente l’arrivo di un fantomatico amore ideale ed idealizzato con cui andare via per poter vivere insieme per sempre felici e contenti come in quelle assurde e sciocche favole per bambini!
Accidenti! Questa cosa lo faceva addirittura imbestialire!
Così come lo facevano infuriare le reazioni incontrollate del suo stesso corpo!
Maledizione, quello era uno stupido, stupidissimo, moccioso con la bocca ancora sporca di latte! Come poteva scatenare simili sensazioni e desideri?
Come riusciva ad avere un tale potere su di lui?
Su di lui che aveva fatto uno dei suoi punti di forza l’essere insensibile ed indifferente agli altri!
Eppure nonostante quella fosse stata l’ammissione più dura e difficile di tutta la sua vita, dopo tante notti in bianco, trascorse nel tentativo di riprendere il controllo sui propri ormoni impazziti, non poteva più mentire a se stesso.
Lo desiderava!
Sì! Desiderava il contatto e l’unione tra i loro corpi!
Il fatto che tutte le sere quello stupido macaco lo cercasse ed abbracciasse nel sonno lo riempiva di intimo e segreto piacere, ed il suo calore e profumo lo inebriavano e lo colmavano di eccitazione e desiderio.
Una brama di possesso per il corpo della sua stupida scimmia lo aveva invaso, in maniera feroce e violenta, fino a quasi fargli perdere il controllo.
Notte dopo notte aveva dovuto combattere contro se stesso e contro i suoi più bassi istinti, e ciò che gli aveva impedito di prenderlo e mandare al diavolo tutto quanto, era stato solo quel sentimento subdolo di tenerezza latente che lo invadeva ogni qualvolta si trovava dinnanzi quella stupida faccia, l’ingenua fiducia ed il totale abbandono che tutte le notti quell’idiota gli dimostrava, e la consapevolezza che nel possederlo lo avrebbe inevitabilmente ferito, privandolo del sogno romantico di concedersi fisicamente solo all’unico amore della sua vita!
Perciò adesso, dopo quasi due settimane di nottate insonni, dolorose, frustranti e combattute sentiva di essere arrivato al punto di rottura.
Un’altra notte del genere e niente, nemmeno la sua ferrea volontà unita a quel rimasuglio di coscienza che ancora gli restava sarebbero state sufficienti ad impedirgli di possederlo totalmente e pienamente, anche contro la sua stessa volontà!
Doveva dare al più presto un taglio netto a tutta quella storia!
Non voleva e non poteva permettersi inutili debolezze come dipendere o legarsi troppo a qualcuno!
In quel momento una frenata brusca distolse il bonzo da quelle irritanti e snervanti riflessioni, rischiando quasi di sbalzarlo fuori dalla jeep.
- Ehi! Che accidenti combini? – Sbraitò, rivoltandosi come una furia verso Hakkai, il maldestro autista in questione.
- Ehm…Scusami, Sanzo! Ma abbiamo sulla nostra strada un ostacolo imprevisto, a quanto pare! –
Il ragazzo biondo volse la testa e solo allora si avvide del tronco di un grosso albero frondoso, abbattuto e messo di traverso sulla via principale ad impedire il proseguimento di qualsiasi mezzo a quattro ruote.
E subito dietro esso ecco comparire il solito nugolo di demoni inferociti in cerca di guai!
Un sorriso un po’ sadico incurvò le labbra tirate del bonzo, dandogli un espressione più inquietante e minacciosa degli youkai stessi.
Ecco che gli si offriva l’occasione di sfogarsi un po’, considerò scendendo dalla jeep con aria letale.
- Ehi voi quattro, arrendetevi e consegnateci il sutra! –
Il capo di quella banda di incauti temerari non aveva nemmeno terminato di proferire le solite minacce e richieste che subito si ritrovò la canna della S&W infilata tra i denti.
- Crepa, bastardo! - Gli sibilò il biondo con un ghigno demoniaco, dopo di ché si scatenò l’inferno!
- Umpf! I soliti rifiuti ambulanti! – Mormorò fra sé Sanzo circa una ventina di minuti dopo, sentendosi affatto placato e sempre furiosamente insoddisfatto.
- Mi sento inutile! Quel bonzo corrotto ha fatto piazza pulita praticamente tutto da solo! –
Si lamentò Gojyo, accendendosi pigramente una sigaretta.
- Eh..Eh..Eh! Già, fa davvero paura quando è infuriato, vero? –
Osservò Hakkai sempre gioviale.
- Ah! Ci voleva un po’ di esercizio fisico! – Esordì invece Goku tutto soddisfatto. – Mi stavo proprio annoiando! Solo che adesso mi è venuta una fame…. -
- E quando mai non hai fame tu, stupida scimmia? – Lo prese in giro il mezzo demone dandogli un sonoro pugno sulla zucca.
- Ahia! Mi hai fatto male! Come ti permetti di colpirmi! E poi ti ho detto mille volte di non chiamarmi stupida scimmia, pervertito di un kappa! –
- Oh! Davvero? – Il rosso fece una smorfia dispettosa, squadrando ironicamente il ragazzo imbronciato dall’alto verso il basso.
- Stupida scimmia! Stupida scimmia! Stupida scimmia!...... –
- Ah! Tu, maledetto kappa d’acqua dolce! – Goku infuriato lo caricò come un ariete, dandogli una capocciata in pieno addome e facendolo urlare dalla rabbia.
I due presero a suonarsele di santa ragione con rumorosa ed irritante energia.
Sanzo iniziò a contare mentalmente per recuperare il controllo, arrivò fino a due…poi esplose!
I poveri litiganti furono costretti a darsi alla macchia per salvare le loro esimie pellacce dall’impatto con proiettili impazziti vaganti in tutte le direzioni.
- Ehm…Siamo nervosetti oggi, eh? –
Notò Hakkai con il solito sorriso gentile, mentre la scimmia ed il kappa erano corsi ad accucciarsi sul retro di Jeep con la testa nascosta sotto il sedile.
La risposta del bonzo a quella osservazione fu un verso simile ad un ringhiare sordo e sommesso che gelò la proverbiale imperturbabilità del demone dagli occhi verdi, facendolo correre frettolosamente alla guida del suo fuoristrada, pronto a riprendere subitamente il viaggio.
Già, perché anche se Sanzo non gli aveva mai sparato addosso, né lo aveva mai preso a colpi di harisen, c’era sempre una prima volta per tutto! Considerò tra sé il moro ingranando la marcia e rimettendosi in corsa verso il lontano ovest.
Al tramonto si fermarono in un villaggio abbastanza grande ed animato, dove affittarono facilmente quattro camere singole per la notte nella solita locanda di turno, una tra le più decenti occupate lungo il loro interminabile tragitto.
Durante tutta la cena, Sanzo rimuginò fra sé circa il discorso da fare alla scimmia riguardo il fatto di dormire insieme a lui. Alla fine giunse alla conclusione che gli avrebbe semplicemente intimato di non presentarsi mai più nella sua stanza né di infilarsi nel suo letto se ci teneva a vedere l’alba del giorno successivo.
Presa questa posizione, risoluto come al solito e con tutta la sua sicurezza a dargli man forte, attese il tragitto dal ristorante alla locanda dove pernottavano per imporre al ragazzo la sua decisione.
- Goku! –
Lo bloccò davanti all’edificio, mentre Hakkai e Gojyo erano già spariti al suo interno.
Questi si volse verso di lui, puntandogli addosso i suoi lucenti occhioni dorati, con un espressione interrogativa sulla stupida faccia da scimmia.
- Sì? Che c’è Sanzo? – Gli chiese con un sorriso ancora più stupido.
- Se stanotte ti ritrovo a dormire nel mio letto, giuro che ti ammazzo! – Lo minacciò in tono duro.
- Ma…mi avevi promesso che potevo! – Si lamentò però quel macaco, mentre il sorriso luminoso gli si spegneva sul volto ancora infantile.
- Questa storia è durata anche troppo! – Lo redarguì pertanto, senza lasciarsi impietosire da quegli occhi grandi e lucidi dal dispiacere. – Sono stato fin troppo paziente con te! Ora basta! –
Goku abbassò lo sguardo mentre le labbra presero a tremargli visibilmente.
- E’….è più forte di me! Lo sai….. gli incubi… -
Sanzo sentì montare dentro di sé una furia omicida unita al feroce impulso di stringere a sé quel giovane corpo e prendere possesso di quella bocca tremante per poi trascinarlo via a viva forza verso la sua camera da letto e non farlo uscire più!
Dovette utilizzare ogni briciolo di volontà per trattenersi!
- Ti avverto scimmia! Se ti ripesco nel mio letto stanotte, i tuoi incubi saranno niente rispetto a quello che ti farò io! -
Dopo aver pronunciato quella minaccia si rese conto che poteva essere doppiamente interpretata! Forse un interlocutore un tantino più smaliziato avrebbe potuto cogliere il doppio senso celato in essa, ma, fortunatamente per il bonzo, il ragazzo che gli stava di fronte non possedeva tale caratteristica.
Goku si limitò a rimanere in silenzio, a testa bassa, come se lo avesse picchiato, facendolo sentire un emerito verme. Indurendo il suo animo, il biondo gli diede le spalle e marciò all’interno della locanda e verso la sua stanza con un espressione talmente minacciosa sul volto che tutti quelli che incrociarono il suo cammino si affrettarono a scansarsi per non essere travolti e sbriciolati dalla sua furia distruttiva.
Quella notte però, nonostante tutto, Sanzo stentò comunque a prendere sonno.
Dopo aver sacrificato un numero incalcolabile di sigarette, i cui mozziconi giacquero in un posacenere come vittime innocenti, capri espiatori immolati sull’altare della sua ritrovata calma interiore, finalmente gli riuscì di addormentarsi, ma fu un sonno leggero ed affatto riposante.
Nel dormiveglia in cui era sprofondato udì il lieve cigolio della porta che si apriva e chiudeva, dei passi felpati che si avvicinavano, poi il movimento di coperte scostate unito allo sprofondare del materasso dato dal peso di qualcuno che si stendeva al suo fianco.
Un calore ed un profumo familiari lo svegliarono completamente, rendendolo fin troppo conscio del corpo giovane e magro disteso accanto al suo.
Quello stupido! Eppure era stato avvertito dei pericoli che correva!
- Esci subito di qui! - Gli ordinò con un ringhio feroce.
- Sanzo…Solo per questa notte…..per favore! – Balbettò quell’idiota con una vocina supplichevole.
- No! Fuori! –
- Sanzo…? –
Quella scimmia incosciente commise l’enorme stupidaggine di sfiorargli timidamente il braccio, forse per impietosirlo, chissà. Comunque fu decisamente troppo!
La diga del suo auto controllo, incrinata da due settimane di lunghissime, frustranti e tormentate veglie, improvvisamente cedette, riversando tonnellate di furioso, latente, desiderio sull’unico responsabile di tale rovinoso crollo.
Afferrò Goku con un misto di rabbia ed urgenza e trascinandolo sotto di sé, si impadronì delle sue labbra schiacciandole con le proprie e costringendole a schiuderle per lui con ferocia quasi.
Era la sua scimmia! Considerò tra sé, invadendo quella bocca morbida, buona ed accondiscendente con la propria lingua e prendendone possesso come solo ed unico padrone.
Quella era la sua stupida scimmia!
E lo desiderava nudo e sottomesso sotto di sé!
Era già suo in fondo, non aveva bisogno di chiedere permesso a nessuno, la sua coscienza poteva benissimamente chiudere il becco, e qualsiasi altro bastardo avesse voluto portarglielo via avrebbe dovuto fare i conti con lui prima e con la sua S&W dopo, naturalmente!
Goku era solo suo! Non sarebbe potuto essere altrimenti!
Glielo urlava la sua mente, il suo corpo, la sua anima che era suo e che non era assolutamente sbagliato prenderlo.
In quel momento anzi, gli pareva l’unica cosa giusta avesse mai fatto in vita sua!
E di certo quello stupido non pareva avere nulla in contrario nell’essere preso, a giudicare dai mugolii che emetteva e dal fatto che fosse fin troppo accondiscendente a farsi accarezzare, toccare, spogliare…
La sua scimmia! La sua stupida scimmia!
Persino uno stupido come lui capiva chi era il suo vero padrone!
Lo sapeva anche lui di appartenergli! Solo che da quel moccioso sciocco, romantico ed ingenuo che era, sognava un fantomatico, idealizzato, essere perfetto che lo avrebbe amato totalmente un giorno.
Beh! Aveva un’intera, lunga, notte per fargli capire che doveva smettere di sognare, perché, anche se chi lo stava possedendo non era perfetto, sarebbe stato l’unico ed il solo proprietario che avrebbe mai avuto in vita sua!
Oh sì! Aveva davanti una lunga e piacevole notte per fargli desiderare, anelare e supplicare di averlo come solo ed unico padrone…..
4. Stay with me
Goku si girò lentamente sul fianco dando la schiena alla luce della finestra che lo disturbava.
Sentì una letargia strana in tutto il corpo nel compiere quel movimento, come un indolenzimento, ma diverso da quello provato dopo un lungo combattimento, affatto doloroso, quasi piacevole, come se il corpo fosse estremamente soddisfatto dopo una lunga gradevole attività.
Il ragazzo si stiracchiò voluttuosamente, poi sollevò le palpebre adagio, sorridendo al nuovo giorno che stava iniziando, sentendo dentro di sé una strana leggerezza e contentezza che lo rendeva scioccamente felice di essere al mondo.
Sospirando beatamente i suoi occhi dorati si posarono sull’impronta del cuscino e sulla metà del letto, adesso vuota, che durante la notte aveva diviso con Sanzo, ed un senso di abbandono latente spense il sorriso sul suo volto sostituendolo con un espressione delusa e corrucciata.
Il suo bonzo non c’era! Era solo in quel letto e della presenza dell’altro rimaneva solo la traccia del suo calore e profumo sulle lenzuola e sul suo stesso corpo.
Certo, se da un lato il fatto di poter rimandare un confronto molto imbarazzante lo riempiva di sollievo, dall’altro però era dispiaciuto e deluso di non essersi svegliato tra le sue braccia e magari con uno di quei caldi baci che lo avevano fatto letteralmente impazzire durante la notte.
Sentendosi andare a fuoco al solo ricordo, Goku ripassò mentalmente ogni attimo della magnifica nottata appena trascorsa.
Certo all’inizio era stato un po’ intimorito dalla violenza con cui Sanzo lo aveva afferrato e soggiogato con la forza, ma egualmente si era fidato del suo sole ed i suoi baci si erano subito trasformati da brutali a possessivi ed esigenti, con un sottofondo di tenerezza estrema che lo aveva avvinto ed incantato e gli aveva fatto desiderare di averne sempre di più, così come aveva bramato di sentire le sue mani affusolate e candide sul suo corpo nudo e l’intimo contatto tra le loro epidermidi bollenti.
Aveva provato mille sensazioni strane e sconosciute quella notte, ma talmente inebrianti e piacevoli che vi si era abbandonato totalmente, con estatico stupore, assecondando con fiducia il suo amante dai capelli di sole in ogni richiesta.
Aveva desiderato, anelato e supplicato di giacere sotto di lui e di divenire parte di lui!
Solo a Sanzo voleva appartenere!
Solo al suo sole voleva donare tutto se stesso, corpo, cuore ed anima!
Ed il suo bonzo, strano a dirsi, aveva compreso ed accettato quel dono con passione e dolcezza infiniti, tanto che il dolore provato all’inizio era stata ben poca cosa rispetto al profondo, immenso, godimento che la loro unione gli aveva provocato.
Esausto ed appagato dopo il primo esaltante amplesso della sua vita, aveva ingenuamente pensato che tutto sarebbe finito lì, ed invece il suo amante biondo, sorprendendolo, gli aveva dimostrato che esistevano vari gradi di piacere e diversi modi per ottenerlo. Lo aveva accarezzato, toccato e baciato fino a farlo urlare e gemere e poi gli aveva concesso la liberazione, agognata ed invocata, con la squisita maestria della sua bocca, quindi aveva preteso a sua volta di essere soddisfatto allo stesso modo e Goku, che fino al quel momento aveva portato solo cibo comune alle sue labbra, aveva gustato ed assaporato la pelle ed il sapore di Sanzo come il più prelibato dei cibi mai assaggiati in tutta la sua esistenza.
Felice e compiaciuto di aver dato soddisfazione al suo focoso amante, ancora una volta aveva pensato che sarebbe finita lì, ma nuovamente il suo bonzo gli aveva fatto capire che erano solamente all’inizio di quella lunga notte fatta di scoperte sensualmente eccitanti, di gesti e carezze fortemente erotiche e di sensazioni inebrianti e totalizzanti.
Ad un certo punto era arrivato anche a pensare che il suo Sanzo fosse preda di un demone parassita, visto che si stava dimostrando così meravigliosamente insaziabile e pieno di bruciante, tenera, passione, lui che di solito era addirittura glaciale in certe circostanze.
Già, quel sospetto gli era passato per la mente, ma era subito fuggito via, disperso dalla forza di un nuovo meraviglioso orgasmo e dalla beatitudine che lo seguiva.
In fondo non gli importava sapere il perché!
L’unica cosa che gli interessava veramente era che non smettesse di amarlo.
Lo desiderava furiosamente!
Voleva Sanzo in tutti i modi che poteva averlo! E voleva essere suo ancora ed ancora ed ancora…
Avrebbe fatto qualsiasi cosa perché durasse in eterno, ma sapeva che la realtà era ben diversa, perciò si accontentava di avere tutto di lui anche solo per una notte, così da serbarne il ricordo prezioso in fondo al cuore per il resto della vita.
L’alba li aveva trovati nuovamente uniti in un lento, dolcissimo, estenuante amplesso dal finale estremamente devastante ed appagante. Era crollato sul materasso insieme e stretto al suo amante e si era addormentato di colpo, esausto, ma felice e soddisfatto come mai prima d’ora.
Tornato alla realtà, Goku si lasciò sfuggire un lieve sospiro, era dispiaciuto di non essersi risvegliato tra le braccia del suo Sanzo, perché questo stava a significare che forse il suo bel sogno di una notte si era già concluso e per quanto la realtà fosse dura e difficile doveva prepararsi al peggio ed accettarla!
L’odore penetrante del fumo di una sigaretta gli solleticò le narici, infastidito il ragazzo si riscosse dai suoi pensieri e si mise a sedere sul letto, stringendo al petto il cuscino che ancora conservava il profumo del suo bonzo e per un attimo non poté credere ai propri occhi.
L’oggetto di tutti i suoi pensieri e desideri era proprio lì, davanti alla finestra, intento a fumarsi con tutta calma una sigaretta, con indosso solo un paio di pantaloni sbottonati che sembravano sfidare impunemente la forza di gravità, celando a malapena ciò che quella notte aveva percepito con l’uso di più sensi.
I suoi capelli dorati brillavano più del sole stesso alla luce del mattino e la sua pelle diafana riluceva tanto da rendere la sua intera persona quasi abbagliante. Con un sussulto Goku si rese conto, però, che la bella schiena del suo sole recava segni di graffi profondi e lividi bluastri gli segnavano le braccia ed il torace là dove nell’arco della notte in balia della passione gli si era aggrappato con troppa energia.
Rimase a fissarlo con occhi dorati spalancati, in un misto di timore e lacerante desiderio, quasi sperando che il suo cuore cessasse di battere proprio in quell’istante perfetto con l’immagine di Sanzo cristallizzata negli occhi ed il ricordo del suo amore nel cuore, perché una volta che questi si fosse spostato dal suo campo visivo avrebbe potuto perdere tutto, anche i propri sogni!
Il bonzo forse percependo il suo sguardo su di sé, si girò lentamente in sua direzione, il giovane eretico incontrò quegli occhi purpurei che non rivelavano alcuna emozione, mentre al contrario le sue iridi dorate, trasparenti come cristalli d’ambra purissima, riflettevano l’intensa tempesta emotiva che infuriava ferocemente dentro di lui.
Oro liquido fuso nell’ametista dura e lucente, caldo dorato nel freddo violetto.
Il tempo sembrò dilatarsi all’infinito, nel silenzio quasi innaturale che era calato fra loro, Goku percepì solo il martellare furioso del suo cuore ed il rombare assordante del suo stesso sangue, rimanendo in statica, disperata, attesa di una parola che non equivalesse ad una sorta di condanna.
- Così adesso mi odi! –
Sanzo riempì quell’assenza di suoni con un affermazione strana espressa in tono neutro.
- Eeh? Perché dovrei odiarti? – Domandò con genuina sorpresa.
Il bonzo volse lo sguardo verso il cielo azzurro alla finestra, portandosi la sigaretta alla bocca ed aspirando una boccata di fumo.
- Stanotte non mi sembra di averti dato molte possibilità di scelta! – Spiegò quindi piattamente. – Ed anche se non hai opposto alcuna resistenza. Ti ho pur sempre privato dell’opportunità di donare la tua innocenza alla persona amata. Dovresti odiarmi! -
- Ah! Ehm….. - Il ragazzo arrossì fin dove era umanamente possibile arrossire, stringendosi il cuscino al petto come a trarre coraggio da esso.
- No… io non ti odio! Non ….. non potrei mai…. - Riuscì infine a balbettare con un filo di voce.
- Eppure mi sembrava importante per te! – Il biondo espirò una nuvola biancastra nell’aria limpida del mattino, sicuro ed indifferente come al solito. – Era il tuo sogno segreto! Qualcosa da proteggere e custodire! Non da gettare via alla prima occasione! –
- Ma…Ma che significa? – Goku inclinò il capo totalmente confuso. – Cosa stai cercando di dirmi? -
- Quello che intendo dire è che stanotte mi sei sembrato fin troppo compiacente e disponibile! –
Gli spiegò l’altro, lo sguardo sempre rivolto al cielo. – Il sesso può fare dimenticare molte cose, ma ti sei comportato davvero come una stupida scimmia in calore! Se ci tenevi tanto al tuo sogno romantico dovevi fermarmi o quantomeno tentare di farlo! Invece mi hai incoraggiato ed assecondato con tanta sfacciata spudoratezza da spingermi a chiedermi se la tua innocenza ed ingenuità non siano tutta una farsa! – Aspirò un’altra boccata di fumo, poi continuò freddamente.
- Già, mi chiedo se in realtà dietro quella bocca sempre sporca di cioccolata non si nasconda invece una scimmia vogliosa ed affamata di sesso, tanto da permettere a chiunque di sfogare i suoi istinti più bassi! –
Il ragazzo dagli occhi dorati fissò allibito e quasi sotto shock il gelido profilo del bonzo.
Quello doveva essere solo un incubo! Considerò fra sé, Sanzo non poteva davvero pensare quelle cose orribili di lui! Era vero che forse si era comportato in modo un po’ troppo disinibito ed entusiasta, ma lo aveva fatto solo perché…..
Perché…… perché era con Sanzo, ecco!
- Non … non stai parlando sul serio, vero? – Lo interrogò, sperando in uno scherzo un po’ pesante.
- Non puoi pensare davvero che io sia… sia… - Scosse la testa sconvolto. – No, è troppo assurdo! Ti prego, Sanzo, dimmi che non credi davvero alle brutte cose di cui mi hai appena accusato! –
- E perché non dovrei? – Il monaco schiacciò impietosamente il mozzicone nel posacenere, poi si voltò verso di lui. – Perché non dovrei credere che avresti reagito allo stesso modo con un qualsiasi altro amante? Dammi una spiegazione a questo! –
- Non potrei mai fare quelle…. quelle cose con qualcun altro! – Si difese con un filo di voce tremante. – Se mi sono comportato così, è perché…… perché….. -
- Perché? -
Sanzo si staccò dalla finestra e gli si avvicinò.
- Voglio saperlo, scimmia! – Gli ingiunse in tono che non ammetteva repliche.
L’interessato strinse più forte il cuscino ed abbassò la testa in silenzio. Dita lunghe ed affusolate gli afferrarono con forza il mento, sollevandolo in modo deciso, e profondi laghi violetti incatenarono e soggiogarono timidi cristalli d’ambra che caparbiamente cercavano di evitarli.
- Goku….. Dimmelo! -
Il giovane eretico lo fissò in silenzio, mentre una certezza si faceva lentamente largo nel suo animo.
Sanzo lo sapeva! Conosceva il vergognoso segreto che teneva celato da molto tempo dentro di sé!
Da qualche parte, durante la notte, doveva essersi tradito ed ora la sua umiliazione e sconfitta sarebbe stata davvero completa.
- Perché…. Perché ti amo! - Confessò in una specie di singhiozzo disperato. – Perché ti amo tanto da non poterti rifiutare nulla! Ed anche se tu non mi ami… volevo, almeno una volta, fare l’amore con te! Donarti tutto me stesso! Solo a te! -
Un altro singhiozzo strozzato ed il volto davanti al suo che iniziava ad appannarsi per via delle lacrime che gli riempivano gli occhi.
- Perché? Perché mi hai costretto a confessarti i miei sentimenti? Se non sapevi nulla, almeno potevo restarti accanto! Adesso come faccio a rimanere con te? Soprattutto essendo consapevole che mi disprezzi! -
- Tu non vai da nessuna parte, razza di stupida scimmia! –
Goku spalancò le palpebre sorpreso nel sentire le labbra di Sanzo impossessarsi con veemenza delle sue, ma subito le richiuse, perdendosi con voluttà nella magia che quella bocca possessiva, ma incredibilmente calda e dolce, sapeva donargli. Allacciò le braccia al collo del suo bonzo, che sempre rimanendo incollato a lui lo fece distendere nuovamente sul letto, coprendolo con il proprio corpo.
Genjo Sanzo era sempre stato molto più bravo ad insultare che ad esprimere a voce i propri sentimenti, ma nei suoi baci erano impresse tutte le parole che da sempre il ragazzo dagli occhi dorati avrebbe desiderato sentirsi dire, c’era il possesso, sì, quello era forte e chiaro, ma c’era anche tanta tenerezza e passione ed un sentimento così grande e prezioso a cui aveva quasi paura di dare un nome, perché non avrebbe potuto fare altro che chiamare amore.
Ebbro di felicità per quella scoperta, Goku si abbandonò alle carezze brucianti del suo amante.
Più tardi gli avrebbe chiesto ragione delle sue terribili ed insultanti accuse! Decise, facendo scivolare dai fianchi del suo bonzo quel fastidioso indumento che gli impediva di ammirarlo, toccarlo e sentirlo nella sua splendente nudità!
Più tardi, sì, adesso però desiderava solo bruciare assieme al suo sole nell’estasi di una nuova rovente unione.
- Sanzo? Quelle cose che hai detto prima….? – Gli domandò un po’ di tempo dopo in tono preoccupato. – Tu… non le pensavi sul serio, vero? -
- Tu che ne dici? –
Il ragazzo lo fissò per un attimo pensieroso, il mento appoggiato sul suo torace, il corpo rilassato intrecciato a quello dell’altro.
- Ma allora se sapevi quale era la verità, perché mi hai insultato a quel modo? Ti posso assicurare che non è stato affatto piacevole! Mi hai fatto sentire una specie di maniaco vizioso e depravato! - Lo accusò imbronciato.
- Forse ti volevo punire! –
- Punirmi? E per cosa, scusa? Che ti ho fatto? –
- Mi ha tormentato per due settimane! – Ritorse brusco ed accusatorio il bonzo. – Mi hai mentito! Mi hai fatto credere di essere in attesa di qualcuno e mi hai tenuto all’oscuro dei tuoi veri sentimenti! –
- Ma…veramente…. – Goku arrossì visibilmente mentre si giustificava imbarazzato. – Io non ti ho mai mentito davvero! Cioè, non direttamente! Ti ho detto solo che volevo donare tutto me stesso alla persona speciale che un giorno mi avrebbe amato. Ed è la verità! Non potevo certo confessarti che ho sempre sognato che quella persona fossi tu o che ti amo da sempre, mi avresti picchiato con l’harisen e poi cacciato via! –
- Tsk! Stupida scimmia! Cosa ti fa credere che non possa ancora farlo? – Domandò il suo bonzo in tono alquanto minaccioso.
Il ragazzo gli rivolse un occhiata un po’ angosciata.
- Vuoi… vuoi davvero picchiarmi e cacciarmi via? -
- Stupido! –
Sanzo gli arruffò i morbidi capelli castani con una mano, un gesto alquanto scherzoso per una persona seria come lui. – Ci sono un sacco di cose che vorrei farti! Ma picchiarti e scacciarti non è fra queste, al momento! – Aggiunse in tono ironico, fissandolo con le sue ametiste così calde e brillanti da accendere un fuoco dolcissimo nel cuore del ragazzo dagli occhi dorati oltre che un ben noto calore al basso ventre.
Goku rosso come un papavero si sollevò per offrirgli le labbra ed insieme ad esse portò ancora una volta in dono tutto il suo corpo, cuore ed anima.
Il suo bonzo ricambiò riversando in quel bacio tutte le parole d’amore che per orgoglio non avrebbe mai detto.
Alla fine quando si staccarono erano entrambi senza fiato.
- Allora…. D’ora in poi…. Posso dormire sempre con te? - Ne approfittò per chiedergli, trovandolo così ben disposto.
- Uhm.. E perché dovresti dormire con me? – Domandò invece Sanzo in tono indifferente. – Forse per via degli incubi? –
- No, non è per quello! Voglio dormire con te…. Perché io… beh, insomma lo sai! - Gli rispose con imbarazzo. – E poi…. -
Esitò scoccandogli un occhiata vergognosa e supplichevole.
- Mi prometti di non arrabbiarti se ti rivelo un’altra cosa? -
Il bonzo assunse subito un espressione sospettosa e guardinga.
- Tu intanto parla, poi vedremo! -
- Ecco, io…. Io, in verità, è da quando sono venuto per la prima volta in camera tua che non ho più avuto alcun incubo! – Confessò Goku tutto d’un fiato, poi chiuse gli occhi ed attese la solita raffica di colpi di harisen che sarebbe sicuramente calata impietosa sulla sua zucca!
Ma quando non sentì nulla, allora sollevò una palpebra e fissò l’espressione stranamente placida e totalmente indifferente del bonzo.
- Mphf! Lo sapevo già! -
- E non ti arrabbi? Non urli? Non mi minacci? Non mi picchi con il tuo harisen chiamandomi stupida scimmia? –
Il ragazzo si preoccupò enormemente per quella strana anomalia.
- Sanzo, ma….. Sei sicuro di sentirti bene? Non è che qualche demone parassita si è impossessato di te, vero? -
L’harisen stavolta saettò fulmineo ed impietoso come al solito, ma il mal di testa che seguì, come l’urlo che lo accompagnava, per quanto poco piacevoli furono un vero sollievo.
- Razza di stupido! Ma che domande fai! -
- Oh! Meno male! Per un attimo ho temuto che… - Si interruppe felice, gettandogli le braccia al collo ed iniziando a baciarlo su tutto il viso, mentre il suo bonzo imbarazzatissimo cercava di bloccarlo.
- Smettila idiota! Altrimenti giuro che ti disintegro quei pochi neuroni che ti rimangono a furia di colpi su quella zucca vuota! – Brontolò irascibile come al solito, ma a Goku sembrò davvero bellissimo con quel lieve rossore sulle guance diafane e la piega imbronciata delle labbra.
- Questo vuol dire che mi perdoni, non è vero? – Gli chiese con un sorriso di pura felicità stampato sul viso e negli occhi. – Io non volevo ingannarti, ma dormire con te è talmente bello! Ecco, è stato più forte di me! Quando lo hai capito? -
- Ne avevo il sospetto già da qualche giorno! –
Sanzo gli posò una mano tra i capelli in una carezza distratta.
- Stanotte ne ho avuta la certezza! Come di molte altre cose del resto! –
- Eeh? Quali altre cose? – Lo interrogò curioso
- Niente di cui tu ti debba preoccupare, baka saru! - Stabilì il suo bonzo, glissando su argomenti intimi e personali, vabbé l’attacco di imbecillagine acuta che lo aveva momentaneamente rincitrullito, ma mai e poi mai gli avrebbe confessato che quella notte si era reso conto, tra l’ altro, di quanto fosse davvero importante quella stupida scimmia per lui!
Perciò, si sollevò con fare deciso e si mise seduto sul letto, raccattando i pantaloni da terra.
- Forza, dai! Recupera il tuo pigiama e vattene in camera tua, che è ora di alzarci! - Gli ordinò perentorio, mentre si rivestiva.
Goku fissò in silenzio la schiena del suo amante biondo e per un attimo, privato della sicurezza del suo calore, fu colto da vero panico, d’impulso lo abbracciò da dietro, allacciandogli le mani sul petto e posandogli la testa sulla spalla.
- Sanzo…? – Mormorò in tono ansioso. – Noi… noi adesso siamo uniti per sempre? Non mi caccerai mai più via quando verrò nella tua stanza e mi amerai ancora, vero? -
- Scimmia… -
Sanzo emise un lieve sospiro rassegnato, poi si discostò dal suo abbraccio quel tanto che bastava per guardarlo in faccia. – Dopo stanotte di nuovo mi fai domande così stupide? –
Lo rimproverò, però con un insolito tono calmo e rassicurante, fissando il suo sguardo d’ametista fermo e deciso in quegli occhi dorati resi ancora più grandi dall’ansia e l’insicurezza.
- Non sono tipo da sciocche smancerie, lo sai! Spesso ti tratterò male, ti colpirò con l’harisen e ti chiederò di lasciarmi solo…. Ma tu sei la mia stupida scimmia! - Gli sfiorò lievemente le labbra con le proprie. - E per quante volte possa dirti che sei stupido, fastidioso e petulante, tu sei anche l’unico che voglio avere al mio fianco per sempre! Sei mio! Non dubitare mai di questo! -
Goku scosse la testa e tra le lacrime gli fece il sorriso più radioso e splendente di tutta la sua vita.
Quello era il suo Sanzo, considerò felice, un uomo cinico, duro ed introverso, ma che al momento giusto sapeva essere anche appassionato, tenero e possessivo.
Era tutto suo finalmente!
E se pure non era assolutamente il prototipo dell’innamorato ideale, era anche il solo che aveva voluto, desiderato ed amato da sempre.
Il suo sogno più grande si era realizzato!
Il ragazzo dagli occhi dorati gettò le braccia al collo del suo bonzo e gli offrì le proprie labbra con tutto l’amore e la passione che gli esplodevano nel cuore da un’intera vita, pensando che quella realtà meravigliosa non sarebbe svanita all’alba, con la luce del sole, come spesso accadeva con le illusioni oniriche, ma sarebbe durata, stupendamente concreta e reale, per tutta l’eternità!
La scimmia alla fine era riuscita a catturare il suo padrone!