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Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Piccoli Problemi di Cuore (Marmalade Boy)
Titolo Fanfic: RICORDATI DI ME......
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: bikkia89 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 21/08/2005 19:36:22

miki e yu si conosco grazie a satoshi e meiko. così tra loro nascerà un forte sentimento, ma qualcosa di molto grave riuscira a dividerli...........
 
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RICORDATI DI ME......
- Capitolo 1° -

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Ricordati di me...

di pallina89 (ispirata a Marmalade Boy)

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RICORDATI DI ME….
Ciao a tutti!!! Come state? Mi è venuta in mente un’altra fanfiction da scrivere e, come potete vedere, non ho perso tempo a scriverla. Questa e una storia raccontata attraverso gli occhi di Yu!! Spero che vi piaccia (speriamo)!!ci conto ad avere qualche commento…J!!!!


Ciao a tutti! Mi chiamo Yu Mastura e abito in una favolosa città chiamata Tokio.
E buona educazione presentarsi, ma non è questo di cui io ero intenzionato a parlarvi. Anzi vorrei raccontarvi di una ragazza di cui mi ero follemente innamorato, e fortunatamente era un amore ricambiato.
Ma una cosa molto grande riuscì a portarmi via questo mio grande amore. Non si tratta di un altro ragazzo ne di qualsiasi altra cosa banale che immagino voi starete pensando.
Pero prima voglio parlarvi di questa ragazza e di come ebbi la fortuna di conoscerla.
Era un giorno di fine giugno. La scuola era finita e io e Satoshi, il mio migliore amico, uscivamo molto spesso.
Un giorno Satoshi mi disse che aveva conosciuto una bellissima ragazza. Si chiamava Meiko e aveva fatto la sua conoscenza durante un lavoro Part-Time. Mi disse che un giorno di questi dovevano incontrarsi, ma che dovevo accompagnarlo. Io naturalmente rifiutai! Non era mia intenzione fare il terzo incomodo, ma quando disse che anche Meiko avrebbe portato un’amica, ci feci un piccolo pensierino.
Il giorno dell’incontro non tardò arrivare. L’appuntamento era davanti al luna park “Wonder eggs” per le 4.
Arrivammo con un po’ di anticipo, quando Satoshi cominciò ad alzare la mano in segno di saluto. Mi guardai intorno e vidi che il suo saluto era ricambiato da una bella ragazza magra dai capelli lunghi castani e mossi. Capii che quella era Meiko. Accanto a lei c’era una ragazza alta dai capelli castani lunghi fino alle spalle, e aveva un vestitino bianco che le donava molto. Rimasi molto colpito da lei. Quella era Miki. Quel giorno pensai a quanto fosse carina a primo impatto, ma non immaginai che proprio quella ragazza sarebbe stato un punto essenziale nella mia vita.
Feci la conoscenza delle due ragazze, ma dopo Satoshi ebbe la buona idea di dividerci a coppie e di trovarci alle 8 all’uscita, e se ne andò con Meiko. Io, stupito dal comportamento di Satoshi, affondai nei miei pensieri, pensando a come potevo comportarmi con una ragazza che non conoscevo. Ricordo che però l’imbarazzo che c’era tra noi due si spense in fretta. Quel giorno facemmo molte giostre e vinsi un pupazzo che le regalai. Ci divertimmo talmente tanto che arrivammo in ritardo davanti all’uscita. Satoshi e Meiko erano gia andati via.
Accompagnai a casa Miki. Durante il tragitto ci scambiammo il numero di telefono e promettemmo che se volevamo rivederci ci saremo fatti vivi.
Andai a casa felice. Ero contentissimo di avere conosciuto Miki. Pensai a quanto fosse simpatica, vivace e quanto fosse chiacchierona. Ma la cosa che mi piacque subito in lei fu il suo sorriso.
Due giorni dopo chiamai Satoshi. Volevo sapere come fosse andata con Meiko, e mi disse che era andata talmente tanto bene che quello stesso giorno avevano un appuntamento. “Questa è la sua solita fortuna sfacciata”, pensai.
Con malumore e invidia, uscii di casa a farmi due passi. Pensavo a Satoshi che in quel momento era con Meiko e poi a me che ero da solo ad annoiarmi. In quel momento ebbi la buona idea di chiamare Miki, ma alla fine pensai che era meglio lasciare stare. Avrebbe potuto essere occupata e, sinceramente, l’idea di chiamarla mi metteva imbarazzo.
Andai in centro a Tokio a vedere se incontravo qualche vecchia conoscenza con cui stare in compagnia. Non pensavo che proprio quel brutto giorno sarebbe stato fortunato.
Infatti, casualmente, incontrai Miki! Mi venne incontro sorridente dicendomi che aveva intenzione di chiamarmi proprio oggi. Mi spiegò che Meiko le aveva dato l’incarico di andare a prendere un regalo per Satoshi, perché aveva intenzione di fare una dichiarazione in “grande stile”. Mi disse che non aveva la più pallida idea di cosa potesse interessare a Satoshi e che avrei potuto darle una mano. Naturalmente accettai e tra vari giri di negozi, decidemmo di comprare un cd del suo gruppo preferito. Dopo andammo in un bar a bere qualcosa. Incominciammo a parlare di Satoshi e Meiko e di quanto stessero bene insieme. –Sono cotti l’uno dell’altra, e nessuno dei due si fa avanti! Fortunatamente Meiko si e decisa a fare il primo passo!!!- disse Miki.
-Hai ragione!Sono proprio dei fifoni!- scherzai io. Il tempo passò e i discorsi si affittirono sempre di più, quando le feci una domanda un po’ personale.
-Non per farmi i tuoi interessi, ma per caso hai qualcuno che ti sta a cuore in questo momento?-
Miki mi guardò sorpresa. La faccia era visibilmente rossa:
-Per il momento non ho nessuno per il quale ho perso la testa. Come mai questa domanda?-
- Mentre parlavamo di quei due fifoni che non riescono a dichiararsi per la vergogna, o pensato che anche a te potesse piacerti qualcuno e che fossi fifona come loro-. Inventai la prima scusa bizzarra che avevo in mente e ci risi sopra, ma notai che Miki se l’era presa un pochino. In quel momento capii che per quanto fosse dolce quella ragazza, nascondeva in se anche un po’ di permalosità.
Il tempo trascorse, ed io e Miki cominciammo a conoscerci sempre di più. Sfortunatamente arrivò l’ora dei saluti. Ricordo che ero un po’ giù di morale perché avevo paura che, dopo quel giorno, avremmo fatto fatica ad incontrarci, ma non fu così! Infatti poco prima di salutarci Miki mi disse che il giorno dopo aveva una partita di tennis. Giocava la sua scuola contro un’altra scuola. Mi spiegò che faceva parte del club di tennis, e la partita di domani era molto importante; se vincevano andavano in finale!
Così il giorno dopo decisi di andare a fare il sostenitore per Miki e la sua squadra. A vedere la partita c’erano anche Meiko e Satoshi e rimasi a vedere la partita insieme a loro.
Fu una partita veramente entusiasmante, ma sfortunatamente la squadra di Miki perse, anche se ce da dire che lei aveva un talento naturale in quello sport.
Mentre aspettavo che Miki finisse di prepararsi, l’aspettai davanti alla scuola preparandomi un piccolo discorso per farle le migliori congratulazioni sul suo stile di gioco e dell’ impegno che ci aveva messo, ma mi bloccai quando vidi in lontananza Meiko e Satoshi che si baciavano. Quasi non potevo credere a quello che vedevo e rimasi incantato a vederli.
- Per fortuna sono riusciti a dichiararsi- disse Miki facendomi distogliere lo sguardo da loro. Non mi ero accorto che era di fianco a me. Così scoppiammo in una risata fragorosa.
Più tardi decidemmo di andare a fare un giro. Ricordo che stavamo parlando e camminando tranquillamente, ma a un certo punto Miki si accostò vicino ad un muretto e mi chiese se potevamo fermarci. Mi disse che le faceva male la gamba ( precisamente sopra ) e che faceva fatica a muoverla dal dolore. Così decisi di accompagnarla a casa in groppa.
Durante il tragitto le chiesi da cosa era dovuto tanto dolore, e lei mi spiegò che era da un bel po’ di tempo che le faceva sempre male. Disse anche che il dolore era aumentato rispetto alle altre volte. Tra me e me pensai che potesse trattarsi di una piccola stirata, ma niente di grave.
Dopo che ebbi portato Miki a casa, rintanai anche io nella mia dimora. Verso le 22 di sera pensai a Miki. Avevo tanta voglia di sentirla e sapere come stava, così pensai di chiamarla.
- Ciao Miki! Sono Yu…volevo sapere come stai adesso! Ti e passato il dolore?-
- Non del tutto…Oggi, dopo che mi hai accompagnato a casa, mia madre ha voluto portarmi a fare delle analisi perché era preoccupata proprio per il fatto che è da un bel po’ che sento questo dolore. O fatto la risonanza magnetica e tra una decina di giorni mi daranno la risposta…- rispose Miki. Dalla voce capii che era molto preoccupata. Cercai di tranquillizzarla per tutto il tempo e per fortuna cominciò a calmarsi.
Prima che la nostra conversazione si interrompesse Miki mi disse:-“Ti va di incontrarci domani!Sono libera tutto il giorno…-. Naturalmente io accettai. Ero proprio al settimo cielo!

Da quel giorno cominciammo ad uscire sempre più spesso. Andavamo al cinema, ai vari luna park e molto spesso andavamo in sala giochi. Ricordo che era una frana a giocare coi video games, ma nonostante questo si divertiva un mondo. I giorni passavano e piano piano mi affezionai sempre di più a lei. In quei momenti ero veramente felice. Stava andando tutto bene! Ma presto arrivò un giorno, un bruttissimo giorno, in cui non avrei mai pensato che potesse succedere una cosa del genere.
Un pomeriggio avevo un appuntamento con Miki e ci eravamo messi d’accordo per le 16 davanti al parco.
Quando la vidi arrivare, aveva lo sguardo basso, la faccia visibilmente rossa e gli occhi gonfi e lucidi. Mi salutò con un tono di voce malinconico e si sedette su una panchina. Io la guardai perplesso, senza capire che cosa le fosse preso.
- E successo qualcosa? Guarda che di me puoi fidarti…- le dissi sedendomi accanto a lei.
Miki rimase con lo sguardo fisso per terra e mi disse:- E meglio di no…Se te lo dicessi tu ti allontaneresti da me e mi guarderesti con occhi strani…Io non voglio…-.
Io non compresi la sua risposta e mi alterai un pochino per quello che aveva detto. Non si fidava della mia amicizia? Mi chiesi. –Miki se non mi dici il motivo non potrò capire…e poi non avrei nessun motivo per allontanarmi da te.- dissi con voce un po’ scocciata. Ma Miki continuava a non guardarmi negli occhi e taceva a ogni mia domanda. Così cominciai ad alterarmi ancora di più e le dissi:- Senti Miki, se te non mi dici niente io non potrò aiutarti in nessun modo!Io ci tengo che tu stia bene e non mi piace vederti in questo modo va bene? Quindi o mi dici cos’ai, o ti riaccompagno a casa e mi chiamerai solo quando ai deciso di dirmi quello che ti succede.- Forse avevo esagerato, ma non sapevo in che altro modo dirglielo. Ma quando mi diede la risposta rimasi quasi scioccato. :- E va bene te lo dico!- disse con le lacrime agli occhi:-Mi sono arrivate le analisi a casa e hanno scoperto che ho un TUMORE! Un TUMORE capisci? Mi hanno detto che non sanno come guarirlo, però andrò a fare ancora dei controlli! In ogni caso mi hanno detto che forse potrei guarire ma in caso contrario mi hanno dato poco meno di un anno di vita! Ora sei contento di saperlo? Ora so che non mi vorrai più vedere!-. Io rimasi a guardarla meravigliato. Miki aveva un tumore. Così preso da un forte impulso la abbracciai forte a me, e lei mi strinse a sua volta piangendo ancora più forte. -Ti prego non lasciarmi sola!- disse Miki con la voce strozzata dal dolore. Io la strinsi ancora più forte :- Ti prometto che non ti lascerò mai sola!Resterò sempre al tuo fianco…- le dissi.
La sera ricevetti la chiamata da Satoshi. Aveva saputo da Meiko la situazione in cui si trovava Miki.
- E sconvolta e non la sta affatto vivendo bene.- dissi a Satoshi. – Povera Miki!Mi dispiace moltissimo per lei…non avrei mai immaginato che una così brava ragazza dovesse trovarsi di fronte un ostacolo del genere…E te Yu? Tutto bene?- mi chiese preoccupato. –Le ho promesso che le starò per sempre vicino!Non mi allontanerò neanche un secondo da lei-. Dissi. – Bravo Yu! Stalle il più vicino possibile…e miraccomando…falle capire quello che provi per lei.- Dicendo questo Satoshi riattaccò. Rimasi perplesso per quello che mi disse alla fine, però capii che aveva ragione.

Da quel giorno andai sempre a trovarla, e ogni tanto accompagnai lei e sua madre in ospedale. Un giorno, mentre Miki era dentro a fare una visita, restai a parlare con sua madre. Mi racconto tutta la vita di sua figlia, poi tra varie chiacchere si interruppe. –Yu posso farti una domanda un po’ personale?-. Mi chiese sua madre. Io la guardai con lo sguardo un po’ stupito, e acconsentii. – Yu, per come ti conosco ti ritengo un bravo ragazzo, buono e non penso male di te. Però vorrei sapere cosa provi per mia figlia…-. Io la guardai sorpreso. Una domanda così diretta non me l’aspettai proprio, e mi scappò un sorriso timido. Sua madre capì il mio imbarazzo e disse:- Non ti preoccupare e solo che mi farebbe piacere sapere quello che provi per lei. Anzi sarei più tranquilla perché so che mia figlia e i buone mani!- mi tranquillizzò la madre. Io ero visibilmente rosso in faccia. – Vede signora, io per sua figlia provo un sentimento veramente forte. Non so spiegarlo neanche a me stesso, e poi, adesso che sta affrontando questo brutto periodo, voglio renderla felice in qualche modo, ed è per questo che voglio restarle vicino…-. In quel momento Miki uscì accompagnata dal dottore in cui l’aveva in visita e chiamò la madre di Miki per parlarle. Miki venne da me e andammo fuori a prendere una boccata d’aria. –Allora com’è andata la visita?- le chiesi. – Bene grazie…- Mi rispose.
In quel momento uscì sua madre. Notai che in volto aveva uno sguardo serio e triste, ma svanì quando disse a Miki:- Cara, io adesso devo andare al lavoro. Siccome ho perso dei giorni interi, devo fare anche il turno di notte. Quindi non aspettarmi a cena. Nel frigo c’è del ramen.Tornerò domani mattina verso le 10. Mi raccomando fai la brava e riposati. Ora vado…Ciao Yu!- e se ne andò. Mi chiesi perché ,la madre di Miki, avesse avuto quell’espressione, ma pensai che fosse stata soltanto una mia illusione.
- Ti va di andare a fare un giro?- mi chiese Miki. Io accettai con molto entusiasmo. Così il pomeriggio andammo a fare un passeggiata per Tokio, e ci fermammo in un piccolo parco a mangiare un gelato. Ci gustammo il gelato con silenzio e tranquillità, quando Miki disse:-Sai Yu? Ho voglia di tornare ai vecchi tempi, in cui ero ancora una bambina!Mi mancano quelle giornate in cui i miei genitori mi spingevano sull’altalena, o scendevo lo scivolo con spensieratezza!Che tempi meravigliosi che erano…..-. Capii quello che stava provando.Quando era piccola naturalmente non doveva portarsi il peso di un tumore. Così la presi per mani e la trascinai vicino alle altalene. –Yu! Che cosa vuoi fare?- Mi chiese Miki. –Siediti sull’altalena…- le risposi. Passai il pomeriggio a spingerla e a farla scendere giù dallo scivolo, proprio come se fosse ancora un bambina. Ricordo che si divertì moltissimo e non la smetteva più di ridere, e per concludere la divertentissima giornata al parco, ci abbracciammo e scoppiammo a ridere. Più tardi l’accompagnai a casa. Ero molto contento del pomeriggio che avevo passato con lei, ed entusiasta per averle fatto toglier, per un po’ di tempo, il peso del tumore. Quando fummo davanti a casa sua, la salutai, ma Miki mi chiese mi chiese se volevo passare la notte a dormire da lei. Come non potevo accettare questo invito? Così avvertii i miei che quella notte non sarei rientrato a casa. Come aveva detto la madre di Miki, mangiammo il Ramen che c’era in frigo. Ricordo che però aveva un sapore disgustoso. Infatti scoprimmo che era gia scaduto da un paio di giorni. La sera guardammo la TV. In programma davano un film veramente assurdo e stupido, ma alla fine si rivelò abbastanza divertente. Alla fine del film io e Miki eravamo veramente stanchi, così Miki decise di accompagnarmi nella stanza in cui avrei passato la notte.
- Ecco qua! Spero che tu dorma bene qui…- disse Miki. – Non preoccuparti! Sicuramente non avrò problemi a dormire!-. Ci fu un minuto di silenzio in cui io e Miki ci limitammo a guardarci, ma tutto fu interrotto da lei:- Beh, allora….Buonanotte Yu…- e si voltò, diretta verso la sua stanza. Ma io la presi per il gomito. Pensai a cosa mi fosse preso! Avrei dovuto lasciarla andare e rivederla il giorno dopo a colazione. Ma il mio istinto diceva che era il momento giusto per dichiararsi. Così la presi, la strinsi forte a me, e la guardai dritto negli occhi e la baciai. Lei ricambiò i miei baci. Cominciammo ad accarezzarci e a stringerci forte, finche non ci trovammo stesi sul letto a toglierci con delicatezza i vestiti.
Come starete già immaginando,quella notte facemmo l’amore. Lei era sotto di me e mi stringeva forte a se. Io cercavo di calmarla, sussurrandole parole dolci nell’orecchio. Fu una notte indimenticabile ! Ero al settimo cielo, felice di avere provato quelle sensazioni con la donna che amavo.
La mattina fui svegliato da Miki con un bacio e mi disse:-Buongiorno Yu…- e mi sorrise. Io la guardai dolcemente:- Buongiorno mia piccola Miki…- e cominciai a farle il solletico nei fianchi. Lei lo soffriva terribilmente, e cominciò a dimenarsi e a ridere fragorosamente. Poi la strinsi forte a me e dissi:- Ti Amo Miki! Ti Amo più di qualsiasi altra cosa al mondo!Prima avevo paura a confessartelo ma ora voglio che tu lo sappia che sei la ragazza più importante che esista per me- Lei mi guardò con sguardo felice e mi baciò.
- Anche io Ti Amo Yu…Ti Amo con tutto il cuore…-

Passò quasi un anno, e Miki continuava a fare le cure previste dai medici. Diceva che cerano altissime probabilità di guarire dal tumore, e questo la rendeva ancora più felice. Un giorno, mentre Miki era andata a fare una visita di controllo, andai a fare un giro a Shibuya e casualmente incontrai Satoshi e Meiko. Passai il pomeriggio con loro. – Allora Yu! Tutto bene con Miki? So che il vostro rapporto va a gonfie vele!- disse Meiko. Voleva molto bene a Miki, ed era molto contenta che la sua migliore amica fosse felice. –Si con Miki va tutto alla perfezione! Quando sono con lei mi sento sempre di buon umore e al sicuro da ogni cosa. Quando non ce, sento sempre un vuoto dentro di me…Come se mi mancasse qualcosa…La amo veramente tanto…- Dissi lasciandomi un po’ trasportare. – Si vede che ne sei innamorato perso!- disse Satoshi.
-Come sta adesso Miki?La sua situazione è peggiorata?- chiese Meiko preoccupata. –No anzi!! Ha detto Miki che i dottori hanno detto che ci sono altissime probabilità che possa guarire dal tumore! Lei stessa è molto felice di questa notizia!- dissi. Meiko si tranquillizzò e tornò alla sua radiosa espressione di prima, e disse:-Per fortuna!Sai avevo pensato che, prima che inizino le scuole, potevamo andare, noi 4 a Kyoto, a fare una piccola vacanza di 3 giorni! Mi hanno detto che la ci sono dei posti stupendi da vedere! E per il divertimento, hanno appena aperto un’acqua parco favoloso! Se a te e Miki va bene, ci si può organizzare subito!-.
In quel momento, squillò il mio cellulare. Era Miki, e mi chiese se volevo andare a farle un po’ di compagnia. Così salutai Meiko e Satoshi, e mi avviai subito da Miki. Quando arrivai, mi accolse con un caloroso abbraccio. –Allora? Tutto a posto con la visita?- le chiesi. –Si! E mi hanno detto che oggi era L’ultimo giorno. Se tutto va bene, devo andare a fare dei controlli più avanti….Tu piuttosto!cos’ai fatto di bello oggi pomeriggio?-.
-Sono stato in compagnia di Meiko e Satoshi! Mi hanno detto che pensavano di programmare una piccola vacanza prima che inizi la scuola!Avevano in mente di andare 3 giorni a Kyoto! Ci sono tante cose belle da vedere. A te andrebbe bene?- chiesi a Miki. –Certo che mi andrebbe! Anzi non vedo l’ora! E pensare a quanto sarà romantico…- disse Miki. In quel momento pensai a come poteva essere la vacanza. Io e Miki mano nella mano, a scoprire le novità di Kyoto, e la sera sotto le stelle a baciarci e a coccolarci. –A si Miki…Sarà veramente romantico…- dissi con lo sguardo perso nel vuoto. Passammo il tempo a parlare di quello che avremo visitato a Kyoto e a quello che potevamo fare la sera. E più ne parlavamo, Più non vedevamo l’ora di partire. E così arrivò l’ora che rintanassi a casa. Ricordo che facemmo molta fatica a dividerci. Io volevo rimanere abbracciato a lei tutto il tempo, e lei non voleva mollare la presa per farmi andare a casa. Ci baciammo in continuazione, e alla fine ci salutammo. Mentre tornavo a casa, pensai a lei e quanto gia mi mancava. Pensai che potevo fare un salto da lei il giorno dopo e farla uscire un po’.
Ma mi sbagliai.

Naturalmente, il giorno dopo, mi svegliai la mattina presto, pensando ai posti in cui avrei potuto portarla.
Pensai che il karaoke le avrebbe giovato un po’ il suo amore, e a pranzo la pizza non le avrebbe fatto certo male. Ma verso le 11, proprio mentre stavo per uscire di casa, cominciò a suonarmi il telefono.
-Casa Matsura! Chi parla?-
- Yu…sei tu?- Rispose una donna dalla voce un po’ distrutta – Sono la madre di Miki…senti…non so proprio come spiegartelo…- e tacque. Sentii che in sottofondo singhiozzava e cercava di dirmi qualcosa.
- Signora!cosa ha fatto? E’ successo qualcosa a Miki?- dissi preoccupato. Poco dopo, sentii che la madre di Miki si calmò e iniziò a parlare:- Yu…è molto difficile e da accettare…ma ora Miki…non è più tra noi…-.
In quel momento sentii il cuore fermarsi e qualcosa mi assalì tutto il corpo, fino a fermarsi sugli occhi. Non riuscii a credere a quello che aveva appena detto. –Ma come?Miki mi diceva che era tutto a posto e che le cure erano finite! Mi aveva detto che non era grave come sembrava…- e poi mi bloccai. Sentii un forte magone, e le lacrime cominciarono a scendermi dal viso. –
-Ragazzo cerca di comprendere…Tutti sapevamo in che situazione si trovava, e cera una percentuale poco elevata che lei potesse rimane in vita. Se lei ti ha detto queste cose, è perché sapeva che le rimanevano pochi giorni per vivere. Lei voleva vivere questi pochi giorni stando con te, senza pensare alla brutta situazione in cui si trovava. E poi la fatto anche per te, perché non voleva vederti così triste. Anzi, ieri sera mi ha parlato di quanto era felice del fatto che tu le avessi proposto una gita, senza pensare al suo problema, e che avevate programmato i posti che volevate visitare. Lei ora se né andata, ma ha lasciato noi felicemente, perché avendo vissuto in età giovane, ha potuto stare in mezzo a persone speciali, e ha scoperto cosa significhi amare proprio grazie a te….- e cominciò ancora a piangere.
Quando riattaccai la telefonata, andai a stendermi sul letto, a pensare ai momenti belli passati con Miki. E poi pensai alla telefonata e a quello che la madre di Miki mi disse. Non so darvi un idea precisa di quanto fossi distrutto, ma posso sicuramente dirvi, che quella mattina, non ero in me.

Ricordo che per alcuni giorni, rimasi chiuso in casa senza uscire dalla mia stanza. I miei genitori furono molto preoccupati per il mio comportamento, tanto che non sapevano più come trattarmi. Così mi mandarono da uno psicologo.
Alcuni giorni, venivano a trovarmi Satoshi e Meiko, preoccupati anche loro per quello che mi stava succedendo.
Avevo subito uno shock talmente forte da non riuscire più a mettere niente in bocca, perché se no avevo la nausea, ed ero privo di espressioni. Non ridevo, non piangevo, e avevo sempre lo sguardo perso nel vuoto.
In poche parole, mi ero ammalato psicologicamente.
Rimasi in questo stato per alcuni giorni, finche arrivò il giorno del funerale di Miki. Ricordo che c’erano molte persone delle quali la maggior parte piangeva, soprattutto quando arrivò la macchina dalla quale tirarono fuori la bara. In quel momento, sentii un groppo allo stomaco. Faticavo a credere che Miki fosse li dentro. Ma la parte più brutta doveva ancora arrivare.
Dopo la messa, ci dirigemmo tutti al cimitero, in cui avrebbero seppellito la tomba. E fu proprio in quel momento che guarii dalla mia malattia. Quando vivi la tomba di Miki che veniva sepolta, mi sentii malissimo, come non mi ero mai sentito prima, e cominciai a piangere. Urlavo dalla disperazione più totale, e Satoshi e Meiko mi portarono fuori dal cimitero, anche loro con le lacrime che gli rigavano il viso.
Io ho rimosso questi brutti ricordi dalla mia mente. Mia madre mi spiegò solo questi dettagli di quando mi ero ammalato solo quando mi ripresi del tutto.ma non mi volle raccontare altro. Però è sicuramente stato il periodo più brutto della mia vita.

Ora è passato un’ anno dalla sua morte, ed io ogni giorno vado in cimitero a trovarla. Naturalmente è bruttissimo non averla più tra le proprie braccia e baciarla con la stessa passione di una volta. Ma soprattutto mi manca lei, la ragazza che sapeva rendermi felice, e ha saputo amarmi come nessun altro ha saputo fare.
Prima di morire, mi ha anche lasciato scritta una lettera. Sua madre, la scoprì poco tempo fa mentre riordinava la sua stanza. E’ una lettera molto bella, che a leggerla, mi ha fatto venire le lacrime agli occhi.
In questa lettera c’è scritto:
“Caro Yu
come puoi immaginare è la piccola Miki che ti scrive!
Io non so se, dopo aver scritto questa lettera, sarò ancora viva oppure morirò il giorno dopo, ma nonostante
tutto, voglio lasciarti scritte alcune cose che vorrei non ti scordassi mai.
Come prima cosa, voglio scusarmi se ti ho mentito sul fatto che dicevo che il mio tumore era lieve. Non
avrei dovuto farlo, ma siccome mi avevano dato pochi giorni di vita, volevo continuare a vivere questi pochi giorni senza il peso di un tumore. E poi lo fatto anche per te. Mi dispiaceva vederti sempre giù di
morale col pensiero che un giorno non sarei stata più tra le tue braccia. Così ti ho detto quella bugia, e in un
batter d’occhio, il tuo stato d’animo è tornato quello di una volta! Eri felice, ed il mio cuore si riempiva
sempre di gioia nel vederti sorridere come una volta.
Poi vorrei ricordarti i nostri momenti felici passati insieme!
Ricordo quando ci siamo visti la prima volta al luna park con Meiko e Satoshi, e tra noi 2 fu subito colpo di
fulmine. Passammo tutta la giornata a parlare, e da quel giorno cominciammo subito a frequentarci.
Se ci pensi è solo grazie a Satoshi e Meiko se ci siamo conosciuti. Ringrazia loro di cuore per questo.
A pensarci bene ce ne sono stati tanti di momenti belli, e questa lettera non basta per ricordarli tutti. Ma il momento più bello che ho passato insieme a te, è stata la notte in cui abbiamo fatto l’amore per la prima volta. Quella notte ero felice, felice di aver fatto l’amore col ragazzo che amo.
E con questo vorrei ringraziarti per quello che hai fatto per me, per avermi resa felice, per avermi amato e per avermi fatto provare emozioni uniche al mondo.
Non smetterò mai di amarti e di restarti vicino con l’anima.
Ricordati di me.
Addio
Miki”

Queste furono le sue ultime parole.

Grazie a tutti per aver letto questa fanfic ci si vede!!!!!!!!!
 
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