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Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: InuYasha
Titolo Fanfic: PERCHÈ SEI TU
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: bikkia89 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 18/08/2005 22:47:13

non posso rivelarvi niente!!!
 
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PERCHÈ SEI TU
- Capitolo 1° -

Piccola premessa:
Prima di lasciarvi alla lettura, ci sono alcune cose che vorrei spiegare: questa storia rappresenta solo una mia personale visione di come potrebbe evolversi la storia tra Inuyasha e Kagome ed è stata scritta più di due anni fa; da allora il manga ha subito diverse evoluzioni e l'entrata in scena di molti personaggi, che qui ovviamente non ritroverete.
Detto questo non mio resta che augurarvi una buona lettura.

- PERCHE' SEI TU -

Un rombo come quello di tuono squarciò il cielo. Lampi 'illuminarono come un fiammifero acceso nell'oscurità. Ormai la battaglia finale era iniziata. Naraku aveva ottenuto tutti i pezzi della sfera e adesso aveva dato inizio alla sua
trasformazione. Lentamente il suo corpo cominciò a mutare, a crescere non solo per dimensione ma anche in altezza. Il cielo era grigio, un grigio mescolato ad un colore rosso sangue e un vortice di nubi nere si era formato proprio sopra la sua testa. Naraku rideva in preda al delirio di onnipotenza... finalmente la parte di Onigumo che albergava nel suo corpo era stata completamente annientata e lui, era riuscito a trasformarsi in un demone completo, estremamente potente e
pericoloso. Inuyasha, Sango e Miroku non riuscivano a contenere la sua forza distruttiva. Dopo ripetuti lanci
andati a vuoto del suo Hiraikotsu, Sango era stata scaraventata lontano soltanto con un gesto della mano del rinnovato demone e Miroku, non potendo usare il foro del vento a causa dello sciame di api che aveva riempito
completamente il cielo, oramai buio e tetro a causa della trasformazione, visto che la ragazza aveva perso i sensi , cercò di proteggerla come poteva alzando una barriera spirituale intorno a loro. Inuyasha intanto tentava in tutti i modi di contrastare Naraku, ma più volte i fendenti della Tessaiga erano stati vani... l'ira aveva preso il sopravvento. Fuoco e
fiamme, acqua e ghiaccio vento e tornadi, Naraku sembrava poter controllare a suo piacimento tutti e quattro gli elementi...compresa la terra, di cui si servì per creare un cratere tra lui ed i suoi nemici, non che avesse intenzione di
difendersi da loro, voleva solo divertirsi...chiuderli in trappola e giocare con loro così come fa il gatto col topo. Inuyasha non faceva che gridargli contro che avrebbe ripreso la sfera e che lo avrebbe fatto a pezzi, ma in realtà la sua mente era assorbita da un unico pensiero: Kagome. In quel momento la sfera era un ricordo lontano, la sola cosa a cui riusciva a pensare era come fare a proteggerla. Kagome era la sua
forza...quando c'era lei niente riusciva a scalfirlo ed ogni volta era uscito vincitore da qualunque battaglia... non poteva assolutamente permettere che le succedesse qualcosa. Era anche per questo che le aveva proibito categoricamente
di immischiarsi e l'aveva lasciata alle cure di Kirara. Nonostante il divieto di Sango, l'abile bestiola aveva fatto scendere dal suo dorso Kagome ed era accorsa ad aiutare la sua padrona non appena l'aveva vista in difficoltà e adesso giaceva priva di sensi al suo fianco, anche lei protetta dallo scudo di Miroku.

"Non ti permetterò di combattere contro Naraku! Non stavolta" le aveva urlato Inuyasha poco prima. Kagome non riusciva a capire perché le avesse addirittura portato via l'arco e le frecce. Eppure sapeva bene che lei era stata l'unica ad averlo mai ferito in tutte le loro battaglie, e Naraku sembrava essere sempre stato in qualche modo, quasi intimorito dalla sua presenza.


Inuyasha, perché non vuoi il mio aiuto? Non voglio che ti succeda niente...


Pensava preoccupata assistendo al combattimento tra Naraku e il giovane mezzo demone da una collinetta poco
lontana dal luogo dello scontro. Mentre
cercava un modo per riuscire ad entrare di nuovo in possesso del suo arco, che Inuyasha aveva gettato lontano, ebbe una strana sensazione...sentì un forte calore provenirle dal petto, poi una voce le risuonò in testa.

Non avere paura, sono qui per aiutarvi...

Chi... chi sei? Io... io ti conosco?

"Kagome?" il piccolo Shippo la guardava preoccupato, l'espressione del viso della ragazza era divenuta indecifrabile, e per di più non sembrava aver udito la sua voce. In quel momento Kagome era come si trovasse in un altro luogo, in un altro tempo...in un altro spazio..in uno stato di completa incoscienza...
Cerca bene nel tuo cuore... mi conosci... tu sai chi sono
Si...
E sai anche quello che sto per chiederti
È vero so anche questo

Kagome si alzò in piedi improvvisamente, i suoi occhi avevano un'espressione vuota e vacua. Accanto a lei poco distante apparve in una nuvola luminosa l'immagine di
Kikyo. Anche la sacerdotessa sembrava non avere coscenza per quanta ne potesse avere normalmente, in fondo era pur sempre un essere creato da una forza
demoniaca formata da un corpo di argilla e ossa, tenuto in vita solo dal rancore e dal risentimento. Shippo guardava la sua amica meravigliato passando lo sguardo prima su di lei e poi su Kikyo. Il corpo di Kagome venne avvolto da una strana luce, fu allora che Miroku si accorse di quello che stava accadendo poco distante da loro. Chiamò stupito il nome di Kikyo e Inuyasha si voltò dimenticando per un attimo la battaglia cercando di capire

Kikyo? Perché è qui? pensò sgranando gli occhi...e perché Kagome ha quell'espressione? Che succede?Che diavolo sta succedendo adesso?

Naraku colse al volo l'opportunità per liberarsi del giovane e con un movimento rapido della mano, cogliendolo impreparato, l' afferrò, stringendolo in una morsa infernale trai suoi affilati ed enormi artigli.

Un forte vento cominciò ad alzarsi e un turbinio si formò intorno alle due giovani, Miroku con in braccio Sango ancora svenuta e con su una spalla il
piccolo Shippo, che nel frattempo l'aveva raggiunto impaurito, vide comparire per un attimo alle spalle delle due ragazze una giovane donna che somigliava moltissimo ad entrambe e che indossava un'armatura.
Sembrava quella di un samurai dei tempi antichi. Capì
allora immediatamente che in qualche modo si trattava dello spirito di Midoriko, la sacerdotessa dal corpo della quale era stata creata centinaia di anni prima la sfera degli Shikon.

I vortici intorno a Kagome e Kikyo si fecero sempre più forti e ampi. Dal corpo di Naraku si levò una strana luminescenza, di un azzurro vivido e brillante, Miroku la vide dirigersi velocemente, disegnando un arco, verso le due donne
sollevate a mezz'aria; dietro di loro sempre imponente la
sagoma della sacerdotessa guerriera. Un' esplosione di luce...
Ma cosa sta succedendo? Si chiese in preda allo stupore più disarmante

Naraku
in quell'istante lanciò un grido di dolore e lasciò andare Inuyasha che cadde pesantemente a terra vicino al giovane monaco, il quale nonostante continuasse a tenere in braccio Sango, manteneva attiva la barriera spirituale.

"Finalmente!!" sibilò Naraku," l'ultima parte incontaminata della sfera mi ha abbandonato! Adesso in me alberga solo il male...la malvagità pura niente potrà arrestare la mia sete di sangue e vendetta!"

"Non cantare vittoria.....non è ancora finita" scandì una voce che nessuno dei presenti aveva mai sentito. Un bagliore accecante si sprigionò dal corpo di
Kagome e il corpo di Kikyo comincio ad avvicinarsi lentamente al suo finchè non vi si sovrappose. Una sfera di luce si formò dopo quel contatto e poco dopo da essa uscì Kagome con in mano un arco ed una freccia. Alzò allora solennemente il braccio e puntò la freccia proprio sul malvagio demone.

"Kagomeeee ti ho detto di non immischiarti! Vattene è pericoloso!"gridò Inuyasha brandendo essaiga

"Io non sono colei che tu credi.. ma l'unica che può mettere la parola fine a tutto questo... con me è cominciato e con me dovrà finire!"

"Midoriko-sama"esclamò Miroku

"Non dire sciocchezze non vedi che quella è Kago..." Inuyasha s'interruppe perché adesso lo spirito di Midoriko si era manifestato in tutto il suo splendore e in tutta la sua potenza alle spalle della giovane.

"Kagome-chan!"
Esclamò incredula Sango che aveva ripreso conoscenza proprio in quel momento.

"Preparatevi... placherò il vostro spirito una volta per tutte"

"Cosa credi di fare? Non vedi che sei soltanto un moscerino in confronto a me?" gridò in preda all'ira Naraku.

"Sarò anche piccola ma è la mia forza ad essere grande e tu non riuscirai ad uccidermi di nuovo... non sopravviverai a questa battaglia... ciò che mi muove è un sentimento che tu non conosci e mai potrai conoscere poiché sei figlio
dell'odio e del male" detto questo, pronunciando una serie di parole in una lingua sconosciuta ai tre giovani, scoccò la freccia che sibilando fendette l'aria pesante, lasciando al
suo passaggio una traccia rossa come fuoco vermiglio.
La freccia s'infilzò prepotentemente nel petto del demone, penetrando all'interno del suo corpo ed arrestando la sua corsa proprio al centro di esso.
"Cosa credevi? Le tue frecce non possono nulla contro il mio nuovo e demoniaco corpo". Disse Naraku sicuro delle proprie parole. La giovane non rispose ma lo guardò soltanto con occhi pieni di compassione.

"Cos'è quello sguardo? Cos... " ma non terminò quella frase i suoi occhi iniettati di sangue adesso erano spalancati e guardavano con stupore il punto in cui la freccia lo aveva colpito. Tutt'intorno ad essa infatti il corpo aveva iniziato a
svanire sgretolandosi.
"Noooo!!!!! Tu maledettaaaaaaaaa!!!!!"
Naraku si scagliò con i suoi artigli infuocati contro Kagome... Inuyasha riuscì a vederlo per un attimo mentre la colpiva ad un fianco. L'immagine di Midoriko scomparve. Sia Kagome che Kikyo caddero prive di sensi.

"Io morirò ma anche tu mi seguirai all'infernooo!" Gridò mentre il suo corpo svaniva rapidamente.

Miroku, Sango e Shippo guardavano senza parole i corpi delle due donne immobili quasi da sembrare senza vita. Inuyasha si era rapidamente avvicinato a Kagome, dimenticandosi quasi completamente di Kikyo, l'aveva abbracciata dolcemente e continuava a guardarla senza dire una parola. Il suo respiro affannato, il cuore che gli batteva forte; temeva che non avrebbe più rivisto il suo volto riflesso negli occhi di lei. Il dolce sorriso di Kagome. Il solo che riuscisse a placare il suo animo e che lo facesse sentire bene. Lui che era un hanyou aveva sempre cercato disperatamente di capire quale fosse il mondo al quale appartenere... yukai... umani. Lei era l'unica... l'unica a
fargli sentire che non c'era nessun altro luogo dove volesse andare, restare e farne parte; il suo posto era lì, accanto a lei, nessuna scelta, solo loro due.

Passò qualche istante e Sango si accorse che il corpo di Kikyo aveva iniziato a sgretolarsi.
"Inuyasha! Kikyo sta..." lo avvertì indicando la sacerdotessa.

"Evidentemente Naraku quando ha sferrato il suo ultimo attacco, deve aver colpito lei e non Kagome" osservò Miroku che nel frattempo aveva adagiato la giovane sterminatrice di demoni al suolo. Inuyasha abbandonò per un attimo il viso di Kagome e diresse il suo sguardo verso Kikyo.
La giovane miko lo guardava con occhi tristi e pieni di sofferenza, ma adesso non sembrava che in essi albergasse ancora il rancore e la bramosia di vendetta nei suoi confronti
"E' così... lo so... l'ho sempre saputo... lei per te è più importante di me..." allungò a fatica una mano verso di lui cercando di raggiungerlo. Inuyasha allora fece lo stesso guardandola a sua volta intensamente.

"...Kikyo..." sussurrò con un filo di voce vide il suo volto perdere lentamente consistenza, un leggero bagliore e poi... il
niente. La giovane era scomparsa davanti ai suoi occhi. Guardò allora la mano che poco prima di dissolversi Kikyo aveva stretto nella sua, al centro di essa adesso risplendeva la sfera dei quattro spiriti, sprigionava una luce rinnovata;
l'osservò per un attimo stupito ma non disse niente, chiuse gli
occhi e strinse la mano in un pugno.

"Inu...yasha"
Il giovane mezzo demone abbassò nuovamente lo sguardo sul viso di Kagome, stava per risvegliarsi.
La giovane aprì gli occhi, vide altri due occhi scuri attraversati da striature violacee, guardarla con affetto e sorriderle.

"Ma cosa... Inuyasha? Sei tu?" il giovane non rispose, le sfiorò soltanto una guancia con la mano ormai priva di
artigli.

Alle sue spalle comparvero i volti sorridenti di Sango e Miroku, mentre il piccolo Shippo appollaiato ancora sulla spalla del giovane monaco, la guardava con le lacrime agli occhi.
"Tutto bene Kagome-chan?" le chiese affettuosamente Sango

"Si... ma cos'è successo? Ricordo solo una voce nella mia testa e poi ho avuto la netta impressione che Kikyo fosse qui..." rispose portandosi una mano sulla fronte.
Kagome si ricordò solo allora di essere ancora tra le braccia di Inuyasha e volgendo di scatto il suo sguardo al ragazzo domandò "Inuyasha ma come...???"

Il giovane arrossì vistosamente e sciolse dal suo abbraccio
la ragazza, si alzò in piedi e dandole le spalle rispose quasi piccato "Ti avevo detto di non intrometterti! Ma tu no! Ti sei immischiata come al solito!"

"Si ma... perché tu sei... umano?"

"È stata la sfera!" esclamò Shippo saltando giù dalla spalla di Miroku.

"Quando Inuyasha ti ha vista priva di sensi si è precipitato per vedere come stavi e..." continuò Miroku

"Accanto a te anche Kikyo aveva perso conoscenza" l'interruppe il cucciolo

"Kikyo? Allora è vero c'era anche lei? E adesso dov'è?" chiese Kagome che ancora non aveva ben chiaro cosa fosse realmente successo ma soprattutto come potesse,
Inuyasha, essere lì davanti a lei in sembianze umane.

"Kikyo è... morta" rispose Inuyasha voltandosi solo in quel momento "Mi ha dato la sfera degli shikon... prima di scomparire..."
"E tu hai..." Lui l'ha... l'ha usata.
Inuyasha non rispose ma la sua espressione impacciata era più eloquente di qualsiasi parola.
Kagome si alzò e continuando a guardare il giovane che era rimasto in piedi davanti a lei, e che aveva abbassato lo sguardo, si avvicinò lentamente poi, con uno slancio si strinse a lui ed iniziò a piangere.

"Ma tu volevi la sfera per diventare un demone completo... allora perché..."

Il ragazzo sorpreso da quella inaspettata reazione non potè fa re a meno di stringerla forte a sé, chiudendo gli occhi ed assaporando la dolce sensazione di calma e pace che gli dava tenerla tra le braccia.

"Io... ho visto Naraku colpirti con uno dei suoi artigli... in quel momento... ho realizzato che se fossi diventato uno demone completo avrei potuto esserci io al suo posto..." il suo sguardo si fece serio e preoccupato al solo pensiero che le sue parole potessero avverarsi.

"Inu...yasha" Si guardarono entrambi occhi negli occhi e in
quell'attimo il tempo per loro sembrò fermarsi.

"Sarà meglio lasciarli soli per un po' che ne dite?" propose Miroku sorridendo a Sango e al cucciolo di volpe, i due annuirono e si allontanarono silenziosamente seguendo il giovane monaco.

"Miroku-sama.!" esclamò Sango d'un tratto dopo un bel po' di strada, fermandosi. "La vostra mano... avete controllato che il foro del vento sia scomparso da essa una
volta per tutte?"
Miroku sciolse lentamente il rosario che soggiogava il potere del foro del vento... osservò attentamente il palmo della sua mano poi, sul suo volto crebbe un'espressione d'orrore.

"Presto torniamo indietro, dobbiamo avvertirli! " gridò Miroku, cominciando a correre verso il punto in cui l'avevano appena lasciati.

"Kagome io...volevo dirti che... " iniziò serio Inuyasha prendendo la ragazza per le braccia e allontanandola da sé quel poco che bastava perché lei potesse perdersi nei suoi occhi. Ma s'interruppe bruscamente, spalancò d'un tratto i
suoi occhi scuri e lucenti, e con un violento strattone gettò Kagome alla sua destra "Inuyasha, cosa...???"
"URGH!" con un lamento il giovane si accasciò pesantemente al suolo alzando una piccola nuvola di polvere.
"INUYASHAAAAA!" gridò Kagome inorridita da ciò che i suoi occhi vedevano ma che la sua mente non riusciva, non voleva accettare. Inuyasha era stato trafitto al petto da un artiglio..non c'erano dubbi, era uno degli artigli che Naraku aveva precedentemente scagliato contro Kagome, quando posseduta dallo spirito di Midoriko l'aveva colpito con la sua freccia purificatrice.

Inuyasha sentiva quell'artiglio bruciargli il petto a causa del veleno che conteneva; il malvagio essere doveva averlo creato rendendo solido il suo miasma.
"MIROKUUUUUU!!!! SANGOOOOOO!!!!!" gridò Kagome verso la direzione nella quale il gruppetto si era allontanato.
"PRESTOOOOOO INUYASHA È STATO COLPITO!!!PRESTOOOOOO!!!!!".
Il giovane fece un enorme sforzo per riuscire a strappar via l'artiglio ed a gettarlo lontano...appena toccò terra una parte di questo cominciò a contorcersi per poi mostrare tra le varie pieghe il viso di Naraku "AHAHAHA! La mia vendetta è compiuta! Alla fine ho vinto io!!! AHAHAHA "
Vedere Inuyasha in quelle condizioni aveva sconvolto Kagome a tal punto da farle trovare il coraggio per correre con una delle sue frecce verso quell'artiglio.
"Kagome...coff... stai attenta... coff" Inuyasha si portò una mano al petto... osservò il suo sangue su di essa e quello che scorreva via velocemente dalla ferita... poi la vista cominciò ad annebbiarsi...
Maledizione... possibile che... sia davvero la fine? Che debba finire tutto così?

"Inuyasha!" esclamò Miroku appena lo vide in quello stato "Che è successo?"

"Naraku... quel ... maledetto... coff"

"Lo sappiamo... siamo corsi per avvertirvi... ma siamo arrivati
tardi" continuò Miroku alzando la testa del giovane, la lucentezza dei suoi occhi si stava lentamente spegnendo.
"Non sforzarti Inuyasha" fece premurosa Sango, Kirara aveva iniziato a strusciarsi ad una mano del giovane ferito, mentre il piccolo Shippo accanto a lei con gli occhi pieni di lacrime pensò di dover essere forte... perchè quello che aveva davanti era pur sempre Inuyasha.

"Ma Kagome-sama...dov'è?" chiese il monaco preoccupato guardandosi intorno nella speranza di scorgerla
proprio nel momento stesso in cui pronunciò quelle parole, sentirono un forte rumore...un boato ...poi un sibilo...che terminò come un lamento... una luce fortissima accese nuovamente il cielo.

Si voltarono tutti verso quella luce e videro Kagome infilzare quell'artiglio che si dimenava e contorceva spasmodicamente più e più volte e che poi scomparve, lasciando un po' di sabbia sul terreno che subito il vento provvide a disperdere.

"Kagome-chan!"
La ragazza si alzò lentamente a quel richiamo. Avanzò a rallentatore verso di loro, a testa bassa, con in mano la freccia .

"Ka...Kagome". La voce di Inuyasha. La ragazza sussultò, alzò la testa; fu allora che lo vide sdraiato in un bagno di sangue, con la testa sulle gambe di Miroku

"INUYASHAAAAAA" gridò tra le lacrime cominciando a correre verso di loro, si gettò in ginocchio e si aggrappò alla sua veste "Sei stato uno stupido! Perché hai usato la sfera per diventare umano, perchèèèè??????"

"Kagome..." Inuyasha strinse a sé più che
poteva la ragazza che continuava a singhiozzare.
"Quello che stavo cercando di dirti prima....URGH!" il ragazzo serrò con una mano la veste proprio nel punto della ferita

"Non... non sforzarti... non devi dirmi niente... non importa!"

"Kagome!" il modo in cui pronunciò il suo nome suonò quasi come un ordine, la ragazza lo guardò, le lacrime le rigavano il viso silenziosamente "Devo dirtelo...devo farlo prima che...coff...coff.." la ragazza continuava a scuotere la testa in segno di diniego
No...nonpuò essere vero...non sta succedendo veramente...

"Io... non ho mai...mai pensato che tu fossi la sostituta di Kikyo... io...ho cominciato a sentirmi vivo da quando ti ho conosciuta... a sentirmi finalmente parte di qualcosa... qualcosa d'importante... so che ...c'è sempre stato il suo
spettro tra noi... ma ogni volta che iniziavo a pensare a lei... finivo con l'arrivare alla conclusione che dovevo proteggere te... e non perché tu fossi la sua reincarnazione... ma perché realmente... era quella... quella la cosa più importante per me... anche prima quando ho combattuto con Naraku... quando ti ho vista colpita da lui... ad un certo punto non m'interessava più diventare un demone completo... volevo la sfera... per te... per poterti stare accanto e proteggere come uomo e non come demone"

Miroku non riusciva a guardare quella scena, Shippo era saltato in braccio a Sango ed entrambi piengevano con la fronte poggiata l'una su quella dell'altro.

"Io..." disse con un filo di voce accarezzandole una guancia ed interrompendo il corso delle sue lacrime con la mano "io ti amo Kagome...e non ci sono altri motivi...ti amo perché sei tu ..." la sua mano scivolò lentamente verso il basso, il rosario che portava al collo si ruppe e le perle saltarono spargendosi ovunque.

"NOOOOOOOOOOOOOOO! INUYASHAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!! NON LASCIARMIIIIIIIIIIIII!! NOOOOOOOOOO!"
l'urlo disperato di Kagome rieccheggiò per la foresta.

Erano passati pochi giorni dallo scontro con Naraku, adesso Kagome, Miroku e Sango si trovavano nella foresta del pozzo dato che la prima aveva deciso di tornare
alla sua epoca. Il vento fischiava tra i rami e le foglie ondeggiavano lentamente al suono di una musica silenziosa.

"Kagome-chansei sicura di voler andare?"

"Dopo tutto quello è il suo mondo" disse Miroku poggiando una mano sulla spalla di Sango, quella mano al centro della quale fino a pochi giorni prima vi era il foro del vento, la ferita provocata dalla maledizione del demone Naraku e che
adesso invece era scomparsa insieme a lui.

"Si ma..."

"Non preoccupatevi per me starò bene" cercò di rassicurarli Kagome tentando di sorridere in modo convincente
"Kagome-chan..."

"Porterai con te la sfera?" le chiese poi il giovane

"Si...è l'unica cosa da fare"

"Ma dopo che ...insomma adesso non dovrebbe aver esaurito il suo potere?"

"Meglio non correre rischi Sango-chan....non vorrei che in qualche modo qualche altro demone potesse riattivare di nuovo il suo potere"

"D'accordo se è la tua volontà noi non possiamo far altro che accettarla"

"Shippo-chan...non è venuto?"

"È rimasto con Kaede-sama...ha detto che non vuole vederti partire perché ha paura che non torni più" le lacrime cominciarono a fare capolino sugli occhi della ragazza

"Sango-chan"disse dolcemente Kagome abbracciandola

"Tornerai a trovarci non è vero?" chiese poi asciugandosi le lacrime.

"Ma certo.."

"Kagomeeeeeeeeeeee!!!"

"Shippo-chan!?"
Il piccolo volpino arrivò correndo e saltò tra le braccia della giovane

"Ti prego Kagome torna presto" disse tra le lacrime, Kagome l'abbracciò stretto stretto poi l'affidò a Sango.

"Fai il bravo Shippo-chan" il piccolo fece un
cenno di assenso con la testa poi nascose il viso tra le braccia di Sango "Miroku-sama ....ti prego abbi cura di loro" Il monaco annuì guardandola con affetto. Kagome preso il suo zaino, accarezzò Kirara, poi sedendosi sul bordo del pozzo guardò quel luogo lontano anni e anni dalla sua vera vita, quel luogo che aveva odiato ed amato allo stesso tempo; il suo sguardo si posò poi su un albero nodoso, l'albero davanti al quale aveva visto per la prima volta Inuyasha addormentato, l'albero al quale Kikyo l'aveva sigillato poco prima di morire.

Inu...yasha pensò lasciandosi cadere nel pozzo.

"Sono tornata" disse mestamente entrando in casa. La sua famiglia la vide salire lentamente le scale della sua camera e non poterono fare a meno di domandarsi cosa potesse essere mai successo, da rendere così triste il suo viso, sempre sorridente ed allegro.
"Meglio non disturbarla adesso" propose sua madre.

Kagome entrò nella stanza, adagiò lo zaino sul pavimento e guardò le tende della finestra muoversi al vento. In quel momento tutti gli sforzi per trattenere le lacrime cedettero.
Non... non lo vedrò più entrare da questa finestra intenzionato a riportarmi indietro... non lo vedrò più venirmi a cercare... non lo vedrò più venirmi a disturbare quando dovrò studiare per gli esami... non lo vedrò più... non vedrò i suoi occhi... il suo sorriso... non sentirò più la sua voce...
"INUYASHA PERCHÉ MI HAI LASCIATA SOLA!" gridò con la voce rotta dal pianto buttandosi in ginocchio ai piedi del letto e stringendo con forza le lenzuola "Perché? Perché?".

Fu in quel momento che sentì qualcosa cadere sul pavimento.
Alzò il viso bagnato dalle lacrime e vide che si trattava della sfera. Con un gesto fulmineo la raccolse e poi corse fuori dalla stanza. Giù per le scale. Fuori dal tempio. Correva e correva mentre le lacrime continuavano a rigarle il viso. È
tutta colpa sua, è colpa di questa maledetta sfera, non ho chiesto io di averla dentro di me, non ho chiesto io di avere il potere di purificarla, non ho chiesto io di doverla custodire e non ho chiesto io di innamorarmi di lui...

Continuava a correre senza apparentemente avere una meta precisa, finchè giunse in cima alla collina sulla quale saliva da piccola con suo padre a vedere il sole tramontare dietro le case.

Si raggomitolò ai piedi di una grande quercia che da lassù sembrava vegliare su tutti gli abitanti della città.
Nella sua mente i ricordi continuavano a susseguirsi uno dopo l'altro ed ognuno di essi era come se le infliggesse una coltellata al cuore. "Questo maledetto pezzo di vetro! E' colpa sua!..." disse alzandosi in piedi, il viso ancora bagnato; strinse la sfera nella mano destra e prima di lanciarla lontano gridò

"È colpa mia che nonostante tutto non ho saputo usarla per salvarlooo!"
la sfera percorse una parabola in cielo brillando della luce rossa e d'oro del tramonto. Kagome dopo poco la vide arrestare il suo percorso a mezz'aria; un'ombra, qualcuno l' aveva afferrata al volo. Un raggio di sole ancora debole illuminò il volto di colui che adesso la teneva tra le dita,
un ragazzo che ancora col braccio alzato guardava la sfera con curiosità. Lo vide abbassarlo lentamente e poi guardarla. Capelli neri dai riflessi di un blu come quello della notte, gli arrivavano poco sopra le spalle e due occhi neri con una luce violetta risplendevano sul suo viso. Kagome lo guardò sbalordita.

"Inu...yasha" a quelle parole la sfera tra le dita del ragazzo brillò e una luce l'investì.
Una volta che la luce si fu spenta Kagome discese lentamente verso il ragazzo, che ancora un po' scosso la guardava, poi le sorrise "In questa nuova vita mi chiamo
Iusue... Kagome..."

La ragazza si fermò per un attimo esitando, poi gli corse incontro e una volta raggiunto si gettò tra le sue braccia

"Ma... com'è successo?"

"Bè... come Kikyo anch'io mi sono reincarnato"

"Ma io non mi ricordavo della mia vita passata tu come..."

"Neanch'io... la memoria della mia vita precedente come mezzo demone, mi è tornata non appena la sfera ha cominciato a risplendere". Iusue le sorrise dolcemente poi la
strinse forte a sé. "E la prima cosa che ho ricordato sono state le parole che ti dissi quel giorno...". Si guardarono intensamente negli occhi, poi nessuno dei due osò più parlare,
mentre il sole terminava di scendere dietro le case e l'orizzonte si tingeva di un bel rosso fuoco, Kagome e Iusue si baciarono con trasporto, promettendosi l'un l'altro che niente li avrebbe mai più divisi.

- Fine -

Grazie ai gentili lettori!!!!
Mi raccomando redìcensite!!
 
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