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Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Beyblade (Bakuten Shoot Beyblade)
Titolo Fanfic: IL FATO
Genere: Azione
Rating: Per Tutte le età
Avviso: Yaoi
Autore: kok-vs-ilakey galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 18/08/2005 14:10:56 (ultimo inserimento: 22/07/07)

commedia/azione/sentimentale/yaoi>lui distribuisce volantini come lavoro parttime,due giorni dopo si ritroverà a cercare un drago con un essere fatato
 
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IL FANCIULLO DEI VOLANTINI
- Capitolo 1° -

IL FATO
1- Il fanciullo dei volantini

NOTE DELLE AUTRICI: (Ilakey parla XP) Con questa fic abbiamo toccato il fondo. Non è ambientata in un paese in particolare, quindi non analizzate i nomi dei personaggi nel tentativo di capire dove vivono i protagonisti...può essere una città qualsiasi di uno stato qualsiasi. Ovviament è su beyblade ed ha risvolti yaoi.
E' abbastanza demente..non stupitevi di nulla, ovviamente yaoi (per volere mio XD NdIla)..bhè buona lettura speriamo ^^
Serie: Beyblade

Mise l'ennesimo foglietto nella cassetta della posta, era il 23° della giornata e ormai la cosa cominciava a farsi monotona. Odiava quello stupido lavoro part time. Aveva di gran lunga preferito fare il commesso nel negozio di specchi della signora Mizuhara, se non fosse perchè era pazza!
Passò alla casa successiva e infilò il 24° volantino della 'Festa in Piazza'; ormai sapeva a memoria la data, l'orario .. e persino le diverse sfumature del retrovolantino.
"Ciao Boris, al lavoro anche oggi?"
Il ragazzo fece un cenno al panettiere, quel maledetto vecchio patito dei bikini, e poi passò oltre.
Dopo aver superato la casa della guardona con il cannocchiale, del bambino domatore di pulci (anche bravo!) e della ragazza che mangiava solo salatini, arrivò alla villa del signor Bouringer. Pian piano si accostò alla cassetta della posta, ogni volta che faceva quella strada, quel dannato Pochi usciva dalle sbarre del cancello del giardino, gli saltava addosso morsicandogli la gamba.
In realtà Boris non credeva alle continue rassicurazioni di Bouringer Senior, -Se ti si avvinghia alla gamba gli piaci-.
Riuscì a infilare un altro volantino e Pochi non era in vista, ma mentre il ragazzo si allontanava dalla maestosa villa, eccolo arrivare con quei suoi inquietanti occhi rossi.
"Buono bel coniglietto..buono.." il coniglio però zampettò veloce verso di lui, spiccando un balzo e aggrappandoglisi alla gamba sinistra dei jeans blu scuro.
"No! Pochi fermo! Non farlo." implorò il giovane, ma Pochi non lo ascoltava per niente, dopotutto era un animale.
Infine correndo e bestemmiando riuscì a fuggire da quella bestiola bianca che in cambio si tenne un pezzo dell'orlo dei jeans nuovi, per ricordo.
Boris sospirò tra se, afflitto: "Dovrebbero mettergli un guinzaglio..addio ad un altro paio di jeans."
Quindi con la gamba sinistra scoperta, arrivò alla via successiva: quella dove abitava Salima, la ragazza dai lunghi capelli rossi e dai dolcissimi occhi scuri. Se solo avesse avuto il coraggio di parlarle, di chiederle un appuntamento persino.
Guarda caso Salima era sul balcone della sua casa, al terzo piano, stava annaffiando i fiori, belli quanto lei, se non di più.
Il ragazzo fece un respiro profondo, tentando di aggiustarsi i suoi perennemente ribelli capelli di uno strano colore tra il grigio e il violetto. Chiuse gli occhi verde cupo, poi li riaprì deciso, avvicinandosi
"Ehi, ciao!" ma appena ebbe finito di parlare inciampò su qualche strano animale e la sua assillante sfortuna lo fece finire steso a terra proprio sotto il balcone, lontano dalla vista della ragazza a lui semisconosciuta. Infatti la ragazza si sporse per vedere chi l'aveva salutata ma, non vedendo nessuno, se ne ritornò allegra in casa.
Boris si rialzò lentamente, maledicendo quello specchio che aveva rotto la settimana scorsa, ed iniziò a spolverarsi i i jeans (o almeno quello che ne restava dalla furia di Pochi). Finalmente in piedi, vide uno dei suoi volantini che gli era scivolato dalla borsa e si chinò per prenderlo, quando si accorse che sotto c'era QUALCOSA e quel qualcosa si stava muovendo. Afferrò l'orlo del pezzo di carta e lo alzò con cautela: sotto c'era un uomo, cioè un ragazzo..non che fosse alto, anzi in realtà sembrava una di quelle fatine dei film a basso budget.
"Ehi! Stavo leggendo. Devo proprio andare a questa festa in piazza, sembra molto fiQa."
Boris non rispose, probabilmente aveva un'aria molto stupida con la bocca aperta per lo stupore, ma il problema era che non sapeva proprio cosa dire, insomma non capita tutti i giorni di ritrovarsi chinato a terra a discutere con un omino alto 20 centimetri su quanto fosse interessante la Festa in Piazza e come fossero affascinanti le nonne che ballavano in gonnella.
La fatina, perchè probabilmente era questo, aveva dei capelli di diverse tonalità di grigio, gli occhi rossi e determinati e due strisce blu tatuate su ogni guancia. Sulla schiena possedeva anche un paio di ali piumate e bianche, come quelle di un piccolo colombo.
No, non può essere vero...è un sogno, doveva aver bevuto troppo ieri sera, frena frena! Ieri sera non aveva bevuto affatto! Ecco, un altro sintomo, aveva la mente annebbiata!
"Fanciullo dei volantini!"
Boris abbassò lo sguardo su quella COSA.
"Che c'è?" si azzardò a rispondergli.
La fatina (il fatino in realtà) si alzò in volo, posandoglisi sulla spalla destra.
"Devi aiutarmi." gli disse con tono glaciale e sufficiente.
"Eh? e perchè? E poi tu chi sei?"
"Kai, il principe Kai Hiwatari." specificò l'omino.
"Un po' basso eh?"
"Un difetto genetico..."
"Davvero?" domandò Boris stupito, squadrandolo.
"No!" si infuriò Kai "Che credulone che sei...sono stato trasformato così, in fatina, da un mago cattivo."
Il giovane dei volantini non sapeva come replicare, infatti quella storia aveva un che di incredibile ma dopotutto anche quell'esserino non era molto credibile.
"Va bene, portami in un posto sicuro dove non mi possano vedere, così parleremo."
"E dove?"
"A casa tua!"
Boris scattò sull'attenti, quel Kai era persino più terrificante di sua nonna infuriata quando le mangiava tutti i biscotti. Si incamminò velocemente verso il proprio appartamento, appena comprato ma comunque era sempre troppo vicino a quello dei suoi genitori per i suoi gusti.
Arrivato alla porta, notò che Kai si era comodamente adagiato nella tasca della sua giacca. Ora che era in casa si sentiva più tranquillo, è incredibile come riesca a rassicurarti un ambiente familiare.
"Allora?" lo incitò il fatino che uscendo dalla tasca si sedette sull'orlo del tavolo al centro della stanza.
-E' tutto un sogno- pensò Boris -sì non poteva che essere così.- Fece un respiro profondo, poi si diede un pizzicotto, uno schiaffo e stava per sbattere la testa contro il muro quando il nuovo conoscente gli si avvicinò volando e gli tirò un orecchio.
"Che fai? Idiota, la vuoi sapere sì o no la mia storia?"
"Va bene, racconta." annuì il distributore di volantini "Tanto non ho nulla da perdere".
Kai tornò alla sua postazione precedente ed iniziò a raccontare con voce grave: "Io non sono sempre stato così piccolo, appena tre giorni fa ero almeno alto come te e...ehm..senza queste alette."
Boris lo interruppe commosso: "Ah sì, credo di capirti. Devi accettarti come sei, non c'è bisogno che inventi queste storie solo per apparire più alto o importante."
"Ascoltami!" gli urlò l'omino "Mi hanno trasformato in fatina perchè ho rubato il drago di Yuriy: il principe del Regno dei Lupi. Devi sapere che il Regno della Fenice, il mio, e quello dei Lupi sono da sempre rivali e qualche tempo fa sono finalmente riuscito ad introdurmi nel palazzo di Yuriy ed a rapire questo drago, sai com'è..tanto per fargli un dispetto. Ma lui mi scoprì ed ordinò a Barkov di trasformarmi in fatina, per ripicca. E lo fece..eccome se lo fece, anche prima che io riuscissi a portare il drago nel mio palazzo."
Il giovane dagli occhi verdi si sedette su una poltrona: "Ma come farai a tornare normale?"
"Devo ritrovare il drago che è finito nel tuo mondo, ovvero questo, e riportarlo a Yuriy. Allora Barkov mi farà tornare come ero."
Boris annuì pensieroso:"Chi è Barkov?" chiese infine.
"Oh, un delizioso centrino!"
"Barkov è un delizioso centrino?"
"No! Stavo guardando quel centrino. E' proprio grazioso." specificò Kai, afferrando con le piccole mani il centro tavola decorato che era vicino a lui.
"Quello lo ha fatto mia nonna lo scorso Natale. In realtà ne ha fatti venti uguali ed ha iniziato a distribuirli ai vari parenti. Come una catena di montaggio."
"Anche mia nonna faceva centrini, era molto brava." si interessò la fatina maschio.
"Davvero? Non ha mai pensato di intraprendere la carriera di.."
"Basta. Questa è un'altra storia." lo interruppe Kai deciso. "Stavo dicendo..l'unico modo per tornare normale è trovare quel maledetto drago."
Boris prese il centrino dalle mani della fatina e lo rimise al suo posto.
"Ed io che c'entro?" domandò curioso.
"Nulla, ma sei il primo che mi vede senza svenire od avere una crisi di nervi. Quindi se non mi aiuti ti trasformerò in un armadillo."
Il giovane diciottenne lo guardò tra lo stupito e intimorito: "Lo puoi fare davvero?"
Kai si alzò minaccioso e Boris indietreggiò di un passo.
Il ragazzo guardò la sua borsa scura con i volantini, poi l'esserino, poi di nuovo i volantini. Cosa fare? Tornare al suo lavoro nelle vesti di un grazioso armadillo o seguire il fatino in quelle promesse di avventure che già si immaginava?
"Va bene, accetto. Troviamo questo drago."




Venite a trovarci nei blog XD
Kokori: http://www.kokori-charmed.splinder.com
Ilakey: http://www.daenerys.splinder.com

Grazie mille a Beyblader Kei (che ha commentato e corretto vari errori :* è stato il primo a leggerla) ed a Meigale e LadyVampira ^^

 
Continua nel capitolo:


 
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